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OLBIA GALLURA SASSARI Collegamento indispensabile ma pericolosissimo tra est e ovest dell’isola, più di 50 morti

Post n°83 pubblicato il 14 Marzo 2009 da olbiesi

 

da La Nuova Sardegna SABATO, 14 MARZO 2009

8 ol strad 140309

 da La Nuova Sardegna SABATO, 14 MARZO 2009

LA VERTENZA PER LA SASSARI-OLBIA

CAPPELLACCI

«Berlusconi ha sollecitato i ministri»

OLBIA. Il governatore Cappellacci dice che Berlusconi, ieri in consiglio dei ministri, ha sollecitato il titolare delle Infrastrutture Matteoli e quello delle Regioni Fitto a predisporre le pratiche per il via libera alla Sassari-Olbia. Restano da capire due cose. Come farà il Governo a trovare i soldi? Farà partire i lavori prima del G8?
 Alla prima domanda, l’esecutivo potrebbe rispondere usando i Fas, i fondi per la aree sottoutilizzate (o sottosviluppate). Proprio avant’ieri, il ministro Fitto ha raggiunto l’intesa con le Regioni per la suddivisione delle risorse, pari a 27 miliardi di euro. Ma non mancano i malumori e le polemiche. L’accusa più allarmante è quella mossa dalla Sicilia, regione di centrodestra. «La crisi è ormai alle nostre porte e l’Italia come reagisce? Rapina i fondi Fas che sono Fondi per le aree sottosviluppate e con la complicità del ministro Fitto, che sembra ormai essere vittima delle sindrome di Stoccolma, li utilizza per le opere da realizzarsi al Nord del Paese». Questo ha dichiarato ieri afferma l’assessore siciliano all’Industria Pippo Gianni. Cosa prevede la delibera sulla assegnazione dei fondi Fas? E, soprattutto, quanti soldi spettano alla Sardegna? Ci sono anche i fondi per la Sassari-Olbia?
 Chiarito il primo punto, Governo e Regione devono rispondere a un’altra domanda fondamentale: i cantieri per la strada apriranno prima del G8? Ieri a Oschiri il leader degli industriali del nord Sardegna, Lubrano, è stato chiarissimo: «Non ci interessa avere i fondi e vedere la strada costruita fra 40 anni. Vogliamo i soldi subito e, soprattutto, vogliamo che sia appaltata, come promesso, con le procedure veloci del G8».
 Effettivamente il G8 è una grande occasione, anzi, unica: la struttura di missione può fare delle gare veloci, saltando passaggio burocratici che, in Italia, hanno paralizzato centinaia di opere. Ma la sua “missione” scade a giugno. C’è poco tempo da perdere. (g.pi.)
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 da La Nuova Sardegna SABATO, 14 MARZO 2009

dall’inviato Guido Piga

«Vogliamo la strada e la vogliamo subito»

Oschiri, dai sindaci del nord Sardegna una voce compatta contro il governo

Destra e sinistra unite nella lotta La Giudici: «Questa è la nostra forza»

9 ol stad 140309OSCHIRI. «Le strade non sono di destra né di sinistra, i morti non sono di destra né di sinistra, il dolore delle famiglie non ha colore» dice Antonio Perinu. Sarà per l’amplificazione dell’altoparlante, sarà per la scuola democristiana, il suo è un sermone ecumenico per tenere insieme la folla che lo ascolta davanti al “suo” municipio di Oschiri. Lì sulla piazza c’è di tutto, amministratori del Pd e del Pdl, berlusconiani e antiberlusconiani, sindaci e parlamentari, piccolo esempio di leghismo senza estremismi cementato dal territorio e dalla rivendicazione numero 1 da avanzare a Berlusconi: la Sassari-Olbia a 4 corsie.
 E’ il nord della Sardegna senza rappresentanza, senza più potere, che si ritrova a Oschiri, paese al centro della Sassari-Olbia vecchia e di quella nuova, linea di confine tra il nord-est di destra ignorato e il nord-ovest di sinistra punito. Perinu, sindaco che questa mobilitazione l’ha voluta e organizzata, lascia la parola a colleghi di Sassari e di Olbia, città marginali rispetto a Roma e ora anche rispetto a Cagliari.
 Il no al finanziamento alla strada è il primo esempio di questa politica indifferente alle periferie.
 «Il consiglio comunale di Sassari si è espresso all’unanimità, questo è un fatto raro e ancora più importante, perché il governo rispetti gli impegni sulla 4 corsie, sui tempi di realizzazione. Questo vogliamo» dice Ganau. «Olbia c’è» aggiunge poco dopo Giovannelli, sottolineando che la sua amministrazione, di destra, è pronta a tutto per «chiedere al Governo le giuste contropartite sul G8», per cancellare «l’inaccettabile bugia» sui finanziamenti.
 Anche Tempio c’è, con il vicesindaco Masu che rimette al centro la rivendicazione della «Tempio-Olbia, non dimenticatela». Anche La Maddalena dice la sua, «noi, al centro del G8, possiamo offrire a tutti i sindaci un’ottima platea per rivendicare la costruzione della strada a 4 corsie» propone il sindaco Comiti.
 Sul palco niente consiglieri regionali, niente parlamentari. Marella Giovannelli, portavoce del sindaco di Olbia, chiede, “lo scriverete vero, che ci sono due assenti?”. Fa notare a tutti che Nizzi e Sanciu, deputato e senatore del Pdl, un tempo in guerra tra di loro e ora uniti contro Giovannelli, hanno marcato visita. «Condivido la protesta, sto lavorando per sbloccare i fondi» chiarisce il primo di pomeriggio. «Condivido la protesta, ero a Roma per seguire l’incontro Governo-Regione sulla strada» spiega il secondo.
 Sul palco è l’ora dei presidenti. Murrighile per la provincia Gallura, «il Governo ha dato i soldi a Cagliari per la metro, noi vogliamo quelli per la strada», e la Giudici per quella di Sassari, «la nostra forza, stavolta, è l’unità». E sembrano superate le incomprensioni e le ostilità fra le due prime donne, almeno su questo. C’è pure la Regione, la rappresenta il neoassessore al Turismo Sannitu, con fascia tricolore da sindaco di Berchidda: «Non arretreremo di un millimetro, la giunta regionale vuole la strada e Cappellacci sta lavorando per questo». Il sindaco di Monti vuole andare avanti, invece. «Ho riunito il consiglio comunale, faremo un ordine del giorno per chiedere al Governo di costruire la strada e così, credo, dovrebbero fare tutti i consigli» spiega Raspitzu. C’è tempo per i sindacati, per le associazioni di categoria. Per gli industriali del nord, parla Lubrano ed è netto, pratico. «A noi non interessa avere i soldi e realizzare la strada fra 40 anni. Li vogliamo subito e vogliamo i cantieri aperti con il G8, solo questo ci farà sentire sereni».
 Poi parte il corteo a piedi verso la strada, un centinaio di persone bloccano la Sassari-Olbia dalle 12.20 per 20 minuti. «Un blocco da nulla, qui tutti i giorni è peggio» dice un autotrasportatore, lui sì che sa di cosa parla.
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da La Nuova Sardegna SABATO, 14 MARZO 2009

L’ex assessore Mannoni a Olbia

«Quei fondi Fas sono nostri, debbono ridarceli»

10 ol fond 140309di ENRICO GAVIANO
 OLBIA. I fondi scomparsi per la Sassari-Olbia hanno reso vano il lavoro fatto dalla giunta Soru. Ma, una soluzione c’è. «Far partire comunque gli appalti. Anche se non ci sono soldi, guadagniamo tempo, in modo da acchiappare comunque le procedure accelerate del G8». Parola di Carlo Mannoni (foto), ex assessore regionale ai lavori pubblici, invitato ieri dai giovani democratici nella sede del Pd a illustrare la storia dei finanziamenti per quella che lui stesso definisce la «strada dei sardi». Mannoni ha raccontato tutto l’iter della progettazione, partendo da un punto fondamentale. «Lo Stato non impegna mai soldi suoi per le strade sarde. Per questo la Giunta ha deciso di mettere i fondi destinati alla Sardegna. Nel 2007, è stato firmato un accordo fra Soru e Di Pietro, allora ministro alle infrastrtutture. I 2200 milioni dei fondi Fas per la Sardegna del periodo 2007-2013 per infrastrutture: strade, porti e ferrovie».
 «Una scelta di campo - ha continuato l’ex assessore -. L’attenzione per la Gallura è stato dimostrato dal fatto che quasi un quarto di questa cifra è stato impegnato quì: la quattro corsie Sassari-Olbia, l’allungamento della pista dell’aeroporto, il ponte sul Padrongianus, eccetera».
 A quel punto è partito il treno della progettazione. «Avevamo iniziato - ricorda ancora Mannoni -, con fondi del 2003 dimenticati dalla giunta Masala. Quindi abbiamo approfittato delle procedure accelerate legate al G8 per andare avanti speditamente: progetti fatti, discussi con la popolazione, modificati. E ancora la conferenza di servizi. I bandi, otto lotti, circa 820 imprese interessate. Un’impresa immane ed esaltante».
 Poi il disastro. «Ad agosto l’ordinanza del governo che assegna i fondi, in ottobre invece questi finanziamenti vengono nuovamente tolti - dice Mannoni -. Sino alla riunione del Cipe del 6 marzo, che ratifica la scomparsa dei 520 milioni. Perché? Lo Stato ha bisogno di soldi. La crisi economica, l’avventura Alitalia, l’eliminazione dell’Ici. Casse vuote. E dunque Berlusconi sposta i denari dal meridione, che ha diritto al 70 per cento dei fondi Fas, al nord».
 Sulla stanza aleggia lo spettro delle elezioni vinte dal Pdl. Viene proiettata l’immagine di Berlusconi che a Cagliari, alla chiusura della campagna elettorale di Cappellacci, dice: «Ci sono 1200 milioni per la Carlo Felice, 720 per la Sassari-Olbia». Smorfia di disgusto di Mannoni. «Con queste promesse hanno vinto le elezioni - osserva -. Noi ora dobbiamo arrabbiarci. Più di quanto ho visto alla manifestazione di Oschiri, un po’ troppo molle. Non serve l’unanimismo ma incalzare il centrodestra, perché i soldi devono essere restituiti. La strada non ha colore, ma ha un colore politico il governo che ci ha tolto i soldi». Mannoni se la prende infine anche con Nizzi. «A un dibattito tv ha detto che i soldi sono stati persi da Soru: umiliante per un deputato un pressapochismo del genere. I fondi Fas sono disponibili solo quando arrivano».
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 da La Nuova Sardegna SABATO, 14 MARZO 2009

Collegamento indispensabile ma pericolosissimo tra est e ovest dell’isola

Negli ultimi 5 anni più di 50 morti

SASSARI. Più di cinquanta vittime negli ultimi cinque anni. E non può essere solo un dato statistico, perchè le persone non sono numeri e dietro ogni nome c’era una vita, una storia, un insieme di speranze e di sogni che sono stati spazzati via. La Sassari-Olbia è la strada dove i sindaci e le istituzioni hanno protestato platealmente almeno in altre tre occasioni pubbliche per rivendicare quelli che dovrebbero essere diritti fondamentali: sicurezza dei cittadini e sviluppo economico della Sardegna. Purtroppo non è cambiato niente, perchè le risorse finanziarie promesse - fino alle ultime nel piano per le opere del G8 - appaiono e scompaiono come se si trattasse di un gioco. Si dice che la strategia la fanno le priorità, e i morti della Sassari-Olbia non devono essere sembrati ancora un riferimento così forte da fare scattare la corsia preferenziale. Più che di priorità, in effetti, si dovrebbe ormai parlare di opera indispensabile.
 Perchè la 597 è una delle prime strade costruite in Sardegna: circa 100 chilometri per unire due territori e collegare due aeroporti (Fertilia e Olbia), tre porti (Porto Torres, Olbia e Golfo Aranci), nove aree industriali, centomila ettari di territorio irrigato tra la Nurra, Chilivani, Liscia e la bassa valle del Coghinas, due parchi nazionali e quattro regionali. Aggrapparsi ai morti, alle tragedie già accadute e che si potevano in larga parte evitare, forse non è neppure giusto. Ma serve per non dimenticare che la Sassari-Olbia è una «zona di guerra». Qui il 20 luglio 2006 ha perso la vita Alessandro Fiori, vice prefetto di Sassari, e un mese dopo Mario Fadda, giovane ingegnere di Serrenti. Storie e persone che si incrociano: l’11 agosto dello stesso anno una delle tragedie più gravi con quattro morti: una Porche centra in pieno una Renault Clio, a bordo ci sono tre operai di Codrongianos che si recano al lavoro nei cantieri della Costa Smeralda (Giacomo Meloni, Pier Paolo Chessa e Mimmia Budroni), le loro vite spazzate via in un attimo. Muore anche Sergio Visioli, sassarese, che viaggia a fianco dell’autista della Porche, Gavino Ligios (salvato da un camionista). Il 3 giugno 2008 la Sassari-Olbia si prende anche due ragazzi di 20 anni, Francesco Gavino Congiatu e Lidia Cerutti, finiti con l’auto contro un taxi. E quattro giorni dopo, vicino a Ardara, Smart contro camion, muoiono due ragazzi di Olbia, Gabriele Mignogna e Giovanni Maludrottu. (g.b.)
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 da La Nuova Sardegna SABATO, 14 MARZO 2009

Si mobilitano cinquemila utenti di Facebook

In campo il popolo web

SASSARI. La protesta viaggia da qualche tempo anche sui social network e conta ormai più di cinquemila aderenti. Un fiume di persone destinato a crescere. Per denunciare la vergogna della Sassari-Olbia e sostenere la necessità di avviare la realizzazione della nuova strada, inizialmente sono stati creati due gruppi su Facebook: il primo guidato da Irene Pischedda, denominato «Olbia-Sassari, la strada maledetta», e il secondo ideato da Alessandra Sanna e intitolato «Niente Olbia-Sassari? Lottiamo, meglio la vita!».
 In entrambi i gruppi - come sottolinea Fabrizio Solinas, fratello di Lorenzo, morto in un incidente stradale vicino a Oschiri quattro anni fa - «si riscontra una forte partecipazione degli iscritti, con migliaia di adesioni e numerosi parenti di persone che, purtroppo, a causa delle insidie mortali di quella strada, oggi non ci sono più».
 I due gruppi si sono recentemente uniti fino a formare un Comitato cittadino di azione al quale parecchi olbiesi (ma anche ragazzi di Sassari e Arzachena, di varie zone della Sardegna e partecipazioni anche da altre regioni) hanno aderito per mettere in atto «una lotta attiva e rivendicare il riconoscimento dei fondi per l’ammodernamento della quattro corsie che collegherà Olbia con Sassari».
 Il Comitato, formato principalmente da giovani, accoglie persone di tutte le età e nasce senza alcun schieramento politico. Si riunirà per la prima volta la prossima settimana e si pone l’obiettivo di organizzare iniziative di forte impatto sociale al fine di unire tutte le forze possibili e cercare di ottenere quanto prima «quello che è un diritto dei sardi». La speranza è quella di condurre una battaglia ordinata e di convincere il Governo e la Regione a riportare i fondi stanziati dal Cipe nelle mani dei legittimi proprietari: i sardi». (g.b.)
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