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Il finanziamento pubblico ai partiti in Italia

Post n°70 pubblicato il 06 Aprile 2012 da lenzielena

La legge Piccoli

Il finanziamento pubblico ai partiti è introdotto dalla legge Piccoli n. 195 del 2 maggio 1974[1][2], che interpreta il sostegno all'iniziativa politica come puro finanziamento alle strutture dei partiti presenti in Parlamento, con l'effetto di penalizzare le nuove formazioni politiche. Il flusso di fondi ha anche l'effetto di rafforzare gli apparati burocratici interni dei partiti e disincentivare la partecipazione interna.

Proposta da Flaminio Piccoli (DC), la norma viene approvata in soli 16 giorni con il consenso di tutti i partiti, ad eccezione del PLI.

La nuova norma si giustifica in base agli scandali Trabucchi del 1965 e petroli del 1973: il Parlamento intende rassicurare l'opinione pubblica che, attraverso il sostentamento diretto dello Stato, i partiti non avrebbero avuto bisogno di collusione e corruzione da parte dei grandi interessi economici. A bilanciare tale previsione, si introduce un divieto - per i partiti - di percepire finanziamenti da strutture pubbliche ed un obbligo (penalmente sanzionato) di pubblicità e di iscrizione a bilancio dei finanziamenti provenienti da privati, se superiori ad un modico ammontare.

Ciò risulta tuttavia smentito dagli scandali affiorati successivamente (tra cui i casi Lockheed e Sindona).

Nel settembre 1974 il PLI propone un referendum abrogativo sulla norma, ma non riesce a raccogliere le firme necessarie.

 

http://it.wikipedia.org/wiki/Finanziamento_pubblico_ai_partiti

 

http://it.wikipedia.org/wiki/Referendum_abrogativi_del_1993_in_Italia#Finanziamento_pubblico_dei_partiti

 
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Commenti al Post:
lenzielena
lenzielena il 06/04/12 alle 22:01 via WEB
Abolizione del finanziamento pubblico ai partiti (secondo tentativo). Quesito: "Volete voi che siano abrogati gli artt. 3 e 9 della legge 2 maggio 1974, n. 195: "Contributo dello Stato al finanziamento dei partiti politici", così come modificati e integrati: dalla legge 16 gennaio 1978, n. 11: "Modifiche alla legge 2 maggio 1974, n. 195"; dall'art. 3, comma 1 (Per l'anno 1980 la somma da erogare a titolo di contributo di cui al primo comma dell'art. 3 della legge 2 maggio 1974, n. 195, è fissata in lire 72.630 milioni. Con effetto dal 1º gennaio 1981 la stessa somma è fissata in lire 82.886 milioni annui) e dal comma 6 (La percentuale di cui al primo ed al secondo periodo dell'ultimo comma dell'art. 3 della legge 2 maggio 1974, n. 195, è ridotta al 90 per cento) della legge 18 novembre 1981, n. 659: "Modifiche ed integrazioni alla legge 2 maggio 1974, n. 195 sul contributo dello Stato al finanziamento dei partiti politici"? http://it.wikipedia.org/wiki/Referendum_abrogativi_del_1993_in_Italia#Finanziamento_pubblico_dei_partiti
(Rispondi)
lenzielena
lenzielena il 06/04/12 alle 22:14 via WEB
Il 4 per mille ai partiti politici (1997) [modifica]La legge n. 2 del 2 gennaio 1997[7][8], intitolata "Norme per la regolamentazione della contribuzione volontaria ai movimenti o partiti politici" reintroduce di fatto il finanziamento pubblico ai partiti. Il provvedimento prevede la possibilità per i contribuenti, al momento della dichiarazione dei redditi, di destinare il 4 per mille dell'imposta sul reddito al finanziamento di partiti e movimenti politici (pur senza poter indicare a quale partito), per un totale massimo di 56.810.000 euro, da erogarsi ai partiti entro il 31 gennaio di ogni anno. Per il solo anno 1997 viene introdotta una norma transitoria che fissa un fondo di 82.633.000 euro per l'anno in corso. http://it.wikipedia.org/wiki/Finanziamento_pubblico_ai_partiti
(Rispondi)
The_BlaCK_is_BacK
The_BlaCK_is_BacK il 07/04/12 alle 14:38 via WEB
Sull'abolizione dei finanziamenti pubblici ai partiti io ci credo davvero poco...vedremo...^__^
(Rispondi)
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