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« 25 Aprile....due giorni dopo.Ancora sul nucleare »

Il sonno della ragione......

Post n°7 pubblicato il 03 Maggio 2010 da ouisted

 

Mi spiace un po' dover riutilizzare a così breve distanza il titolo di un post precedente, ma è quasi inevitabile. Sia perché il sonno prosegue più profondo che mai, sia perché in un recente post proprio degli effetti teratogeni del nucleare si è parlato, con immagini definite “molto forti”. (Blog di Manunnmolla3, tanto per capirsi).

Prima considerazione. Ci troviamo di fronte a personaggi che hanno vivisezionato ogni frame dei filmati della famosa aggressione a Berlusconi per individuare inconfutabili prove di trucchi, manipolazioni e ritocchi. Ma che accettano immediatamente e acriticamente immagini tratte da un'autorevole fonte scientifica come Youtube. Immagini anonime, senza riferimenti di spazio e luogo, ma certamente illustranti effetti dovuti al “nucleare”.

Io non sono né filonucleare, né antinucleare. Ritengo però che una politica energetica seria non debba rifiutare a priori nessun tipo di scelta e non debba nemmeno concentrarsi solo su una o poche opzioni. Come in ogni altro settore la diversificazione è sempre vincente. Quello che mi rende più filonucleare di quel che sarei, è l'incommensurabile stupidità della maggior parte delle obiezioni al nucleare. Vediamone alcune.

I tre referendum.

Nel 1987 l'80% dei cittadini italiani votò contro il nucleare, quindi pensare oggi di tornare al nucleare è un affronto alla volontà popolare. Questa è una sciocchezza colossale. Andate a rileggere i testi dei tre quesiti. I primi due abrogavano norme relative alle modalità di localizzazione delle centrali e ai contributi agli enti locali, il terzo impediva all'Enel in quanto ente pubblico, di partecipare alla costruzione e all'esercizio di centrali nucleari anche all'estero. Il terzo quesito è stato di fatto superato, con la privatizzazione dell'Enel. E nemmeno i primi due erano comunque un SI' o un NO al nucleare, e non ne comportavano necessariamente l'abbandono. Il risultato dei referendum fu però interpretato politicamente, e ne discese la sciagurata decisione di chiudere anche le centrali già esistenti, con la sola opposizione degli unici due partiti che già si erano schierati per il no al referendum, il PLI e il PRI. Incidentalmente, nel 1987 si votò anche per un altro referendum, molto più saggio, che aboliva alcune norme che limitavano la responsabilità civile dei magistrati. Ma già l'anno dopo la legge Vassalli provvide a modificare l'esito del referendum resituendo alla magistratura quello status di intoccabile casta, con tutti gli effetti che oggi ben conosciamo. Quindi, gli esiti dei referendum non sono intoccabili come le tavole della legge e in ogni caso NON comportavano nessuna proibizione alla costruzione o all'esercizio delle centrali nucleari.

La sicurezza del nucleare.

Il disastro di Chernobyl. Già. Lo spettro di una nuova Chernobyl è un eccellente motivo per non pensare più al nucleare. Ma perché Chernobyl? I reattori RBMK avevano una doppia funzione, quella civile di produzione di energia e quella militare di produzione di plutonio. Questa tipologia era già stata abbandonata in occidente negli anni '60, per problemi sia di economicità che di sicurezza. Oltre a questo difetto intrinseco, i reattori RBMK presentavano anche altre criticità di progetto. Si era poi nel 1986, alla vigilia del crollo dell'impero sovietico, con un'economia a rotoli, manutenzione azzerata e formazione del personale carente per mancanza di fondi. L'incidente poi avvenne in seguito ad un “test di sicurezza” svolto secondo modalità impensabili in occidente. Ciliegina sulla torta, tanto per rendersi conto delle preoccupazioni che si avevano in Unione Sovietica riguardo alla protezione della popolazione civile dagli effetti dell'esposizione alle radiazioni, consiglierei di inserire in un motore di ricerca la parola “Semipalatinsk”. Se allora come conseguenza di Chernobyl c'è un “Mai più” da gridare, forse è più un “Mai più regimi comunisti” che un “Mai più centrali nucleari”! 
E veniamo adesso all'incidente di Three Mile Island. Nel 1979 a TMI avvenne il più grave incidente nella storia del nucleare civile occidentale. A mio parere l'incidente di TMI è notevolmente più grave di quello di Chernobyl. Perché Chernobyl, visto quanto detto prima, era quasi inevitabile. TMI invece era l'incidente che NON DOVEVA succedere. La centrale era nuova, correttamente gestita e manutenzionata, con personale addestrato. Eppure c'era una falla di progetto. Un errore di progettazione nel sistema di allarmi rese difficilmente interpretabili sviluppi e conseguenze di un inconveniente relativamente banale, furono compiuti anche alcuni errori nella gestione dell'emergenza e si arrivò al disastro. La fusione del nocciolo, l'evento più temuto. Il reattore risultò danneggiato irreparabilmente, con una perdita di tre miliardi di dollari, più un altro per le successive operazioni di “decommissioning”. Nella fase acuta della crisi fu necessaria l'evacuazione precauzionale di circa 100.000 persone. Ma il tutto si concluse senza morti dirette in conseguenza dell'incidente, e senza alcun dato significativo statisticamente di patologie indotte negli anni successivi. Eppure il nucleare è pericoloso, molto più dell'idroelettrico (2000 morti per il solo Vajont) o dell'industria chimica (ancora non si sa quanti furono i morti a Bhopal, ma non sembra possibile siano meno di tre o quattromila).....

….continua.....

 
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