Creato da ouisted il 23/03/2010
...non sono sicuro

http://i1.wp.com/www.jewishpress.com/wp-content/uploads/2013/03/201192615635147734_20.jpg?w=477

 

Area personale

 

Ultime visite al Blog

micheleM100massimocoppaRavvedutiIn2carvz68charlie2222studio.minellapeo77j.rixorsaccio69slavkoradicsuri67schlussestefmizzybrucewill30kiwai
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

Archivio messaggi

 
 << Agosto 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 4
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 

« 25 Aprile....due giorni dopo.Ancora sul nucleare »

Il sonno della ragione......

Post n°7 pubblicato il 03 Maggio 2010 da ouisted

 

Mi spiace un po' dover riutilizzare a così breve distanza il titolo di un post precedente, ma è quasi inevitabile. Sia perché il sonno prosegue più profondo che mai, sia perché in un recente post proprio degli effetti teratogeni del nucleare si è parlato, con immagini definite “molto forti”. (Blog di Manunnmolla3, tanto per capirsi).

Prima considerazione. Ci troviamo di fronte a personaggi che hanno vivisezionato ogni frame dei filmati della famosa aggressione a Berlusconi per individuare inconfutabili prove di trucchi, manipolazioni e ritocchi. Ma che accettano immediatamente e acriticamente immagini tratte da un'autorevole fonte scientifica come Youtube. Immagini anonime, senza riferimenti di spazio e luogo, ma certamente illustranti effetti dovuti al “nucleare”.

Io non sono né filonucleare, né antinucleare. Ritengo però che una politica energetica seria non debba rifiutare a priori nessun tipo di scelta e non debba nemmeno concentrarsi solo su una o poche opzioni. Come in ogni altro settore la diversificazione è sempre vincente. Quello che mi rende più filonucleare di quel che sarei, è l'incommensurabile stupidità della maggior parte delle obiezioni al nucleare. Vediamone alcune.

I tre referendum.

Nel 1987 l'80% dei cittadini italiani votò contro il nucleare, quindi pensare oggi di tornare al nucleare è un affronto alla volontà popolare. Questa è una sciocchezza colossale. Andate a rileggere i testi dei tre quesiti. I primi due abrogavano norme relative alle modalità di localizzazione delle centrali e ai contributi agli enti locali, il terzo impediva all'Enel in quanto ente pubblico, di partecipare alla costruzione e all'esercizio di centrali nucleari anche all'estero. Il terzo quesito è stato di fatto superato, con la privatizzazione dell'Enel. E nemmeno i primi due erano comunque un SI' o un NO al nucleare, e non ne comportavano necessariamente l'abbandono. Il risultato dei referendum fu però interpretato politicamente, e ne discese la sciagurata decisione di chiudere anche le centrali già esistenti, con la sola opposizione degli unici due partiti che già si erano schierati per il no al referendum, il PLI e il PRI. Incidentalmente, nel 1987 si votò anche per un altro referendum, molto più saggio, che aboliva alcune norme che limitavano la responsabilità civile dei magistrati. Ma già l'anno dopo la legge Vassalli provvide a modificare l'esito del referendum resituendo alla magistratura quello status di intoccabile casta, con tutti gli effetti che oggi ben conosciamo. Quindi, gli esiti dei referendum non sono intoccabili come le tavole della legge e in ogni caso NON comportavano nessuna proibizione alla costruzione o all'esercizio delle centrali nucleari.

La sicurezza del nucleare.

Il disastro di Chernobyl. Già. Lo spettro di una nuova Chernobyl è un eccellente motivo per non pensare più al nucleare. Ma perché Chernobyl? I reattori RBMK avevano una doppia funzione, quella civile di produzione di energia e quella militare di produzione di plutonio. Questa tipologia era già stata abbandonata in occidente negli anni '60, per problemi sia di economicità che di sicurezza. Oltre a questo difetto intrinseco, i reattori RBMK presentavano anche altre criticità di progetto. Si era poi nel 1986, alla vigilia del crollo dell'impero sovietico, con un'economia a rotoli, manutenzione azzerata e formazione del personale carente per mancanza di fondi. L'incidente poi avvenne in seguito ad un “test di sicurezza” svolto secondo modalità impensabili in occidente. Ciliegina sulla torta, tanto per rendersi conto delle preoccupazioni che si avevano in Unione Sovietica riguardo alla protezione della popolazione civile dagli effetti dell'esposizione alle radiazioni, consiglierei di inserire in un motore di ricerca la parola “Semipalatinsk”. Se allora come conseguenza di Chernobyl c'è un “Mai più” da gridare, forse è più un “Mai più regimi comunisti” che un “Mai più centrali nucleari”! 
E veniamo adesso all'incidente di Three Mile Island. Nel 1979 a TMI avvenne il più grave incidente nella storia del nucleare civile occidentale. A mio parere l'incidente di TMI è notevolmente più grave di quello di Chernobyl. Perché Chernobyl, visto quanto detto prima, era quasi inevitabile. TMI invece era l'incidente che NON DOVEVA succedere. La centrale era nuova, correttamente gestita e manutenzionata, con personale addestrato. Eppure c'era una falla di progetto. Un errore di progettazione nel sistema di allarmi rese difficilmente interpretabili sviluppi e conseguenze di un inconveniente relativamente banale, furono compiuti anche alcuni errori nella gestione dell'emergenza e si arrivò al disastro. La fusione del nocciolo, l'evento più temuto. Il reattore risultò danneggiato irreparabilmente, con una perdita di tre miliardi di dollari, più un altro per le successive operazioni di “decommissioning”. Nella fase acuta della crisi fu necessaria l'evacuazione precauzionale di circa 100.000 persone. Ma il tutto si concluse senza morti dirette in conseguenza dell'incidente, e senza alcun dato significativo statisticamente di patologie indotte negli anni successivi. Eppure il nucleare è pericoloso, molto più dell'idroelettrico (2000 morti per il solo Vajont) o dell'industria chimica (ancora non si sa quanti furono i morti a Bhopal, ma non sembra possibile siano meno di tre o quattromila).....

….continua.....

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/ouisted/trackback.php?msg=8770720

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
Nessun Trackback
 
Commenti al Post:
pino.bullara
pino.bullara il 03/05/11 alle 19:47 via WEB
Sei ancora convinto di quello che scrivevi?
(Rispondi)
 
ouisted
ouisted il 04/05/11 alle 07:53 via WEB
Fukushima non ha cambiato nulla del mio pensiero. Innanzitutto perché non è un incidente "gratuito" come Chernobyl o Three Mile Island, ma la conseguenza di un terremoto di proporzioni sconvolgenti anche per un paese "abituato" a questi fenomeni come il Giappone. Fino ad oggi l'incidente ha provocato DUE morti, tra l'altro per un'esplosione, non per effetto diretto di radiazioni. Bisognerà poi vedere le conseguenze a lungo termine sui lavoratori che sono intervenuti nelle operazioni di messa in sicurezza, ma di certo il numero di decessi DIRETTAMENTE e SICURAMENTE riconducibili a radiazioni non supererà qualche decina nella peggiore delle ipotesi. Però questo ha suscitato in mezzo mondo il desiderio di chiudere immediatamente tutte le centrali nucleari. Lo tsunami ha travolto un paio di traghetti e tre o quattro treni e ci sono stati circa QUATTROCENTO morti: qualcuno ha chiesto di abolire treni o traghetti? Nel 1975 in Cina in seguito al tifone Nina ci furono delle piogge eccezionali che portarono ad una serie di crolli di un sistema di dighe: 170.000 morti e 11.000.000 di sfollati. Però sembra che solo i morti per il nucleare abbiano peso.
(Rispondi)
pino.bullara
pino.bullara il 04/05/11 alle 08:45 via WEB
Un Paese come l’Italia potrebbe sfruttare energie alternative da vendere. Comunque, ognuno è libero di pensare come meglio crede. Un giorno il prof. universitario di chimica di mio figlio (già specialista e ricercatore in chimica) in base ad una certa discussione, se ne è uscito con questa battuta ( volgare, ma efficace): “Ognuno ha il diritto di pulirsi il culo con le pallottole”! Cordiali saluti.
(Rispondi)
 
ouisted
ouisted il 04/05/11 alle 09:09 via WEB
D'accordissimo. Non c'è dubbio che eolico e solare termico siano il miglior modo possibile per produrre energia e che lo sviluppo in questo settore sia la prima delle priorità. Non è ipotizzabile però che in tempi inferiori alla cinquantina d'anni sia possibile ricorrere SOLO a queste forme di energia. Il nucleare non è l'alternativa alle rinnovabili, ma ai combustibili fossili. Quello che contesto io è che sia sempre e solo il nucleare ad essere considerato lo spettro dell'imminente apocalisse.
(Rispondi)
 
 
pino.bullara
pino.bullara il 04/05/11 alle 13:03 via WEB
Perché lo è. Tu pemsala come voi, ma non basta chiudere gli occhi per far scomparire il pericolo.
(Rispondi)
 
 
 
ouisted
ouisted il 04/05/11 alle 14:09 via WEB
"Perché lo è." Che cavolo di risposta è? E poi accusi me di "chiudere gli occhi"? Aprili tu e invece di fare affermazioni lapidarie prova a usare il cervello e a ragionare su numeri e fatti. Se si esclude l'ex Unione Sovietica (e se ti leggi tutti gli articoletti che ho scritto sul tema troverai anche spiegato il perché) l'impiego civile dell'energia nucleare è il settore industriale che ha creato meno morti in assoluto nella storia dell'uomo. Per raggiungere i 170.000 morti del solo disastro di Banqiao (cercalo su internet) bisognerebbe contare non solo Chernobyl, ma anche Hiroshima e Nagasaki! Anche in Italia, per una ventina d'anni, abbiamo avuto fino a quattro centrali nucleari in funzione. Quanti morti abbiamo avuto? ZERO. E con l'idroelettrico? Più di 3500, di cui 2000 in una sola notte, per il Vajont. Quanto al concetto di "pericolo" questo è insito in ogni attività umana. Il nostro compito è capire, valutare e prevenire le fonti di pericolo. Fermarci al solo "è pericoloso, quindi non si fa" ci avrebbe lasciati alle clave e alle caverne. Ma tutti questi sono concetti che, seppur elementari, vanno evidentemente un pochettino oltre le tue capacità di comprensione. In effetti non avevi nemmeno capito che il mio commento alla tua poesiola non era un complimento ma una presa in giro.
(Rispondi)
Quintana5
Quintana5 il 05/05/11 alle 02:41 via WEB
Ogni anno ci sono più vittime sulle autostrade che in una zona di guerra, ma nessuno si è mai posto il problema di abolire le automobili, semmai di renderle più sicure...
(Rispondi)
 
ouisted
ouisted il 05/05/11 alle 07:31 via WEB
....al limite si potrebbero chiudere gli occhi guidando per non vedere il pericolo....
(Rispondi)
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963