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Creato da: ElPesoDelAlma il 31/08/2007
I diritti negati

 

 

Il Lupo cattivo

Post n°24 pubblicato il 28 Febbraio 2008 da ElPesoDelAlma
Foto di ElPesoDelAlma

Il dramma di Gravina in Puglia è arrivato al suo tragico epilogo.
Il ritrovamento dei piccoli corpicini mi è sembrato, per alcuni aspetti, vissuto come una liberazione, poiché della loro morte oramai nessuno sembrava più dubitare, neanche i parenti.
Tanti dettagli potevano anche essere omessi dai media, rassegnati al fatto che l’asticella della soglia di commozione si è spostata più in alto.
Non basta più l'orrenda notizia del ritrovamento dei fanciulli in un pozzo a far sgorgare lacrime e vendere giornali, bisogna raccontare del terriccio sotto le unghie.
Gli inquirenti cercheranno, con le loro indagini, di dare delle risposte al mistero legato alla loro scomparsa.
Spero che qualcun altro riesca a dare delle risposte agli interrogativi sociali legati a questa vicenda.
Il primo è quello legato ai difficili rapporti interpersonali nelle famiglie allargate.
La società italiana, da questo punto di vista, è ancora in una fase di transizione. In uno dei paesi più provinciali tra quelli "industrializzati", in un paese dove la "morale cristiana" ha cercato, e cerca ancora, di salvare lo stereotipo della "famiglia per sempre" pure nei casi in cui questa chiaramente si dissolve, in questo paese, si vive un nuovo rapporto, una nuova famiglia, ancora con un latente senso di colpa, di fallimento, di frustrazione.
In questo quadro, complesso di suo, s’inserisce il rapporto e la gestione dei figli.
I tribunali sono oberati di lavoro e il barocchismo legislativo non aiuta i giudici.
Gli assistenti sociali e gli psicologi di sostegno, vivono le situazioni umane come "pratiche" e non hanno tempi e modi per poter effettivamente incidere sulle dinamiche delle coppie che si sono separate.
Le famiglie d’origine, spesso, sono completamente impreparate a gestire questi nuovi contesti.
Chi ne paga le conseguenze sono i bambini, obbligati a vivere in un conflitto, in uno stato di tensione, in un gioco delle parti che non gli appartiene.
Il secondo è quello legato alla legislazione italiana che, in materia di divorzio ed affidamento, nonostante gli sforzi degli ultimi anni non è al passo con i tempi, non va incontro alle esigenze della nostra società "reale".
Il terzo è quello della mostruosità che la violenza sui bambini sta assumendo ai nostri giorni.
Tanto oramai questa paura è divenuta collettiva che, come in questo caso, gli inquirenti hanno da subito seguito mille tracce legate ad un possibile atto legato ad un delitto dei genitori, all'azione di un pedofilo, al traffico internazionale di bambini.
Tanto oramai riteniamo "ordinarie" tutte queste possibilità che poco è stato fatto per ricercare attentamente nel territorio immediatamente circostante alla scomparsa seguendo la possibile pista dell'incidente, come sarebbe stato fatto in passato.

 
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Nessuno Tocchi Sergio

Post n°23 pubblicato il 20 Febbraio 2008 da ElPesoDelAlma
 
Foto di ElPesoDelAlma

Nell'Italia del malaffare, degli impuniti, della "casta" e degli intoccabili, un'ipocrita veto viene posto alla candidatura alla camera per Sergio D'Elia.

Sergio, leader nonviolento e segretario di Nessuno Tocchi Caino, dal 1993 impegnato per la battaglia per la moratoria delle esecuzioni capitali all'ONU, non lo si ritiene degno di ritornare nel Parlamento italiano.

Dirigente di Prima Linea da vent'enne, ha saldato il conto con la Giustizia anche, e soprattutto, per un delitto non commesso.

Ha pagato il conto ad una legge barbara che lo ha riconosciuto colpevole dei fatti accaduti a Firenze, tra cui il drammatico assalto alle Muratte, quale dirigente dell'associazione.

Duante la sua reclusione si è dissociato dalla lotta armata ed ha iniziato, con i Radicali, il suo percorso nonviolento per l'abolizione della pena di morte.

Nel 1993 insieme a Mariateresa Di Lascia, sua compagna e parlamentare radicale, Premio Strega 1995 con il romanzo “Passaggio in ombra”, pubblicato da Feltrinelli dopo la sua morte avvenuta nel ‘94, fonda Nessuno Tocchi Caino.

Riabilitato completamente, cancellando in tal modo l’interdizione dai pubblici uffici che gli fa riacquistare i diritti politici, si presenta alle elezioni politiche del 2001 nella Lista Emma Bonino e a quelle dell’aprile 2006 nelle liste della Rosa nel Pugno.

Il 22 maggio 2006, D’Elia viene eletto a segretario d’Aula in rappresentanza del gruppo della Rosa nel Pugno. E’ anche membro della Commissione Esteri della Camera.

Nel primo inizio di legislatura presenta due proposte di legge: per l’abolizione di ogni riferimento alla pena di morte nella Costituzione italiana e per la concessione di amnistia e indulto. Intervenendo nel dibattito sulla fiducia al Governo Prodi, chiede la presentazione da parte dell’Italia di una risoluzione per la moratoria delle esecuzioni alla prossima Assemblea Generale dell'Onu ottenendo dal Presidente del Consiglio un impegno in tal senso.

Oggi un incomprensibile veto lo vorrebbe lontano dalle sue battaglie politiche.

Molte personalità tra cui Claudia Cardinale, Marco Bellocchio, Erri de Luca, Giuliano Montaldo, Enrico Ruggeri e Andrea Mirò, Pasquale Squitieri, Oliviero Toscani, hanno già risposto all'appello perché questo "dissennato veto" venga rimosso.

Chiedo anche a te di dare il TUO contributo e di chiederlo ai tuoi amici, a chi crede nella giustezza della pena ma soprattutto a chi crede che una vita così spesa sia degna di Redenzione e Riabilitazione.

 
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La Bianca Fenice        

Post n°22 pubblicato il 16 Febbraio 2008 da ElPesoDelAlma
Foto di ElPesoDelAlma

Ogni popolo deve fare i conti con la propria storia, con la propria cultura.
Può non piacere ma noi italiani di anglosassone abbiamo solamente il detto “nessuna nuova, buone nuove”.
Il bipartitismo non fa parte del nostro DNA: il nostro è il paese dei Comuni, dei Campanili, delle Repubbliche marinare.
Appare impossibile che si voglia ridurre a due il numero dei partiti in Italia. In fondo credo che nessuno lo speri.
Le partite dalle nostre parti, fin dal dopoguerra si vincono al centro ed è al centro che puntano i partiti di maggioranza relativa, da destra e da sinistra.
Il PD lascia a presidiare i confini alla “Sinistra Arcobaleno” senza falce & martello. Il PDL, dove Fini erede designato dello scettro da Berlusconi a “babbo morto”, dispone i centurioni di “La Destra” al Centro-Sud e la “Lega” al Nord.
Il centro però è duro a morire, così la Bianca Fenice, data come spesso accaduto per moribonda, si appresta a rinascere dalle sue ceneri e volare al Palazzo di Heliopolis.
La “Rosa Bianca” prima, l’UDEUR poi ed infine l’UDC di Casini: il popolo dei moderati alza gli scudi a protezione dei propri voti.
Chissà dove porterà questa italica “ammuina”.
Di certo della musica non so dire ma i musicanti…

 
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La costola di Adamo

Post n°21 pubblicato il 03 Febbraio 2008 da ElPesoDelAlma
 
Foto di ElPesoDelAlma

In un post dei primi di gennaio evidenziavo il lento ma costante rumoreggiare di uno dei vulcani sopiti nella nostra società. L’eruzione è iniziata, la lava e la cenere vulcanica rischiano ora di travolgere e soffocare le imminenti elezioni politiche ed amministrative.
Il tema dell’aborto.
Nei giorni che verranno giornali, televisioni, internet, fioriranno d’interventi a sostegno o in opposizione all’attuale legislazione italiana.
Oltre a quanto espresso ed in aggiunta a ciò che leggo ed ascolto mi sovviene qualche riflessione.
La natura, non la società degli uomini, ha voluto che  la maternità fosse prerogativa della donna.
Ciò di cui si disquisisce non è, in fondo, dell’azione in se – abortire – in quanto non regola ma eccezione, quanto piuttosto del “potere” unilaterale della donna di poter decidere se agire – abortire.
Credo che anche il padre più amorevole e premuroso nei confronti del proprio figlio, non possa che riconoscere un fatto: dal concepimento, ai mutamenti psico-fisici della maternità è la donna che ne paga e sopporta tutte le conseguenze.
Al quesito se sia giusto che la donna abbia l’ultima parola in caso di concepimento, rispondo domandando se il tema della gravidanza è stato mai affrontato prima di fare del sesso.
Civilmente non dovremmo domandarci se essere favorevoli all’aborto.
Sono convinto che quanti sono contrari non attuano l’aborto né con questa né con altra legge.
Dovremmo domandarci se, qualora una donna decide di abortire, deve essere condannata a ricercare, come in passato, tecniche artigiane od un medico compiacente.
Noi uomini, trattando un argomento tanto delicato, dovremmo porgere un ramoscello d’ulivo e considerare la donna non come la costola di Adamo ma figlia della stessa argilla che ci ha generato.

 
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    Fuoco sul Colle

Post n°20 pubblicato il 01 Febbraio 2008 da ElPesoDelAlma
 
Foto di ElPesoDelAlma

    Trent'anni fa, nel 1978, Ivan Graziani, grande artista dimenticato dai revival, dava alle stampe uno dei suoi capolavori: Agnese dolce Agnese.
"Fuoco sulla collina" fu la traccia che subito preferii dell'album. Ivan la definì la sua più bella canzone.
Gli scontri di questi giorni, tali agli illusi, negli incontri al Colle più alto, mi ha ricordato il testo. Probabilmente i trattori che arano sono i Partiti che seminano le piantine dei "rimborsi elettorali": in Giugno, al massimo, la mietitura.
"Ieri ho sognato un giardino, nel sogno con me c’era un uomo lui mi girava le spalle solo perché non vedessi il suo viso. Ti prego lasciami andare, ti prego chiunque tu sia com’è che sei così cieco non vedi, c’è il fuoco sulla collina. E il fuoco proietta le ombre, arrivano fino ai cancelli l’eco rimanda i rumori non senti, lassù si sa combattendo. Farò la strada del fiume in un’ora sarò su al passo gli altri hanno già raggiunto la cima vedremo il fuoco sulla collina E forse dopo canteremo a squarciagola canteremo a sedici anni correre senza fiato è dolce. Illuso, romantico e fesso - lui mi rispose - i fuochi di cui stai parlando sono fari puntati sul campo dei trattori che stanno trebbiando. Ieri ho sognato un giardino, nel sogno con me c’era un uomo lui mi girava le spalle solo perché non vedessi il suo viso..."

Tributo, sempre del 1978 "Pigro"


 
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Ubiquità

Post n°19 pubblicato il 31 Gennaio 2008 da ElPesoDelAlma
 
Foto di ElPesoDelAlma

L’UDC non avendone il dono, in questo teatrino carnevalesco s’immola agli interessi della partitocrazia.
L’agnello sacrificale, per me, non è certo Marini ma l’UDC di Pierfy, che offre il suo scisma agli italiani in trepida attesa, perché una qualche maggioranza si ricomponga in Senato.
La legge elettorale la vogliono tutti, anche il popolo, pur non ritenendola prioritaria nei suoi bisogni contingenti, ne avverte la necessità.
L’Italia delle maschere, della partitocrazia mediatica, che offre agli elettori non idee ma semplicemente lo specchio delle loro aspettative, non può permettersi di essere coerente con i suoi pensieri.
La Rosa bianca accontenta tutti.
Accontenta la Sinistra radicale, che non avrebbe potuto far digerire ai suoi elettori un accordo, con larghe intese, esteso all’UDC dell’odiata CDL.
Accontenta il PD, così che WWWalter farà una bella figura, allontanando lo spettro dell’incuicio con il Berlusca, che i nemici interni stavano montando.
Accontenta la CDL che, continuando a gridare ed urlare ai quattro venti “Urne, Urne!”, potrà continuare a recriminare su questo Centro-Sinistra fino alle elezioni.
Bene.
Credo che Marini ce la possa fare. Me lo auguro.
Purtroppo mi domando: sono le maschere ad aver bisogno degli spettatori o sono gli spettatori a volere le maschere.
Quale società può porre l’ipocrisia come virtù.


 
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Venerdì 30 gennaio 1948 - GANDHI                   

Post n°18 pubblicato il 29 Gennaio 2008 da ElPesoDelAlma
 
Foto di ElPesoDelAlma

Sessant'anni fa il Mahatma veniva assassinato da un fanatico.

"Metto Delhi alla prova. Quali che siano i massacri che avvengono nel resto dell'India o nel Pakistan, imploro il popolo della capitale di non lasciarsi fuorviare dal suo dovere. Anche se tutti gli indù e i sikh del Pakistan dovessero essere sgozzati, la vita del più miserabile bambino musulmano che abita nel nostro paese deve essere salvata."
Gandhi - Delhi Gennaio 1948

"Considero ancora valido il metodo di lotta di Cristo, che è oggi, quello di Gandhi: la nonviolenza, la mitezza, la persuasione, sono anni che ripeto questo."
Pier Paolo Pasolini

Di oggi un bell'articolo su "la Repubblica" R2DIARIO

 
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DARFUR

Post n°17 pubblicato il 28 Gennaio 2008 da ElPesoDelAlma
Foto di ElPesoDelAlma

Nelle giornate dedicate alla memoria, credo che un modo per commemorare l'eccidio sia dare voce a quanto sta accandendo in Darfour OGGI, nella quasi totale disinformazione dei media.

Italian Blogs for Darfur

Amnesty International

 
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L'Art.88

Post n°16 pubblicato il 28 Gennaio 2008 da ElPesoDelAlma
Foto di ElPesoDelAlma

Tra le poche proposte che i nostri validi politici presentano al Presidente, una mi pare degna di nota.

Personalmente non penso che Berlusconi sia poi così motivato ad andare ad elezioni anticipate. Minaccia la piazza più per cavalcare l’onda degli insoddisfatti che per utilità politica.

Credo sia chiaro a tutti che per risolvere i problemi che stanno piegando l’Italia non servano slogan e tanto meno velleitarie soluzioni pre-elettorali.

Occorre un Governo forte e consapevole delle responsabilità che si assume nei confronti di una popolazione in difficoltà e lacerata da una lunga crisi di fiducia verso le Istituzioni.

La proposta dell’On. Gerardo Bianco nasce dall’evidente constatazione della crisi accertata unicamente in una delle due Camere.

Questa soluzione, percorribile a norma della nostra Costituzione, mi rassicura poiché non darebbe soddisfazione agli sfascisti che con i giochi di palazzo hanno decretato la fine anticipata della legislatura. Sono convinto che una democrazia matura debba essere in grado di gestire le proprie maggioranze ed andare al voto, salvo casi veramente particolari, alla fine naturale del mandato elettorale.

Di certo si pone un interrogativo ed un rammarico.

L’interrogativo e dato dalla possibilità, non molto remota secondo i sondaggi correnti, di ritrovarsi, chiuse le urne, nella medesima situazione di stallo attuale con una maggioranza al Senato del Centro-Destra se nel frattempo non intervengono delle modifiche sostanziali all’attuale legge elettorale.

Il rammarico è dato dall’impossibilità di fare in modo che qualche nome cambi nel panorama politico italiano.

Considerato che con l’attuale legislazione i Partiti, la Partitocrazia, continueranno a farla da padroni, la “soluzione Bianco” potrebbe essere l’occasione per gli elettori di mettersi una mano sulla coscienza.

Certamente in questo lasso di tempo in Centrosinistra dovrebbe saper parlare alla gente, proporre un cambio di marcia, dare fiducia, consolidare il rapporto tra laici e cattolici adulti…

 
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La porta aperta di Mastella        

Post n°15 pubblicato il 26 Gennaio 2008 da ElPesoDelAlma
 
Foto di ElPesoDelAlma

Questa politica oramai non si ferma dinanzi a nulla.
Non ha più orgoglio, dignità, umanità.
Non si ferma di fronte ad un sistema giudiziario al collasso;
Non si ferma di fronte ad un disastro ambientale di proporzioni ancora da definire;
Non si ferma di fronte agli scandali che imperversano come cavallette lungo la nostra penisola;
Non si ferma di fronte al grido di “Vergogna” del popolo italiano.
Questa politica sta inscenando, in questi giorni  nella “vetrata”, l’ennesimo atto della grottesca commedia “seconda repubblica”: commedia senza fine di un rinnovamento che non c’è mai stato.
Sempre gli stessi a salire sul “colle più alto”. Sempre gli stessi a profetizzare soluzioni inconsistenti, velleitarie ed ipocrite.
Assistiamo ad un balletto asincrono al suono di una partitura improvvisata.
Di ora in ora le posizioni convergono, divergono, cercano le “convergenze parallele” della prima repubblica.
Il “Grande Fratello” della politica, l’”Isola dei famosi” della partitocrazia.
Il “Grande Bluff” del nodo  “sistema elettorale: gli italiani non hanno già scelto con il referendum?
Siamo tutti piccoli azionisti di questa “azienda Italia” che seppur malata è la “Nostra” azienda, il nostro futuro e quello dei nostri figli.
Alla prossima tornata elettorale, oltre alla tessera, portiamo il cuore e lasciamo a casa il portafogli.
Rinnoviamo l’Italia cominciando a rinnovare la nostra classe politica.

 
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