racconti del drago
racconti delle terre ormai seppolte.Buone ferie a tutti,ci sentiamo in Settembre,scusate se nn scrivo di più ma ho problemi gravi in familia.Il mio amato compagno e ammalato e non ho tempo a disposizione .Grazie per avermi letto!!!!!
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Quando li aprì,tutto era finito! La luce era spenta!Con un sorriso di gioia nelle labbra Costanza era morta!Solo rimase nell'aria la fraganza di glicine e il mistero,che Costanza con la nascita portò nella casa e con la sua morte riportò via
io vissi molti anni ancora ! Non sentì mai più il suono delle campanelle di cristallo,ne le strane musiche nelle alte stanze!
Ma da quel momento seppi che gli elfi esistono!!!!
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Adesso Costanza non lasciava quasi mai le sue stanze,aveva viaggiato,conosciuto terre e persone diverse,ricevuto onori e gioia, ma come noi non si era mai sposata,tutte e tre lentamente guardavamo i tramonti dalla veranda a ovest,leggevamo e ascoltavamo le sue storie di terre distanti ,di città nate dalle acque e di danzatrici con i piedi tinti di porpora e mani come gioielli di carne.
Costanza vedeva sempre l'elfo,noi sapevamo che molte cose erano solo fantasie della sua mente,le storie della realtà si mescolavano con ricordi tanto lontani come impossibili,ma di una cosa sono certa! le passegiate di Costanza erano sempre le stesse anche se mai più si avvicinavarono alla palude,erano sempre di notte e in queste notti non era sola!.
I nostri capelli iniziarono a tingersi di bianco,le nostre mani tremavano un poco,nelle sere di primavera, sedute di fronte allo splendore dell'albero di pesco in fiore,ci rendevamo conto del passo del tempo e pensavamo alla morte e a quello che forse esisteva aldillà del velo dell'esistenza terrena,non eravamo credenti,non ci sosteneva nessuna fede, ma così come era stata tranquilla la nostra vita in casa White,così era tranquilla e serena la nostra vecchiaia!.
Tutte e tre parlavamo di molte cose,del passato ,dei nipotini,dei libri che leggevamo,dei cd di musica,di religione e di viaggi,Costanza continuava i suoi discorsi a proposito dell'nvisibile creatura magica e noi fingevamo di crederci. Mia sorella cucinava per noi e io uscivo a comprare il necessario e molte volteil non necessario, quello che i capricci di tre vecchie melancoliche
necessitavano.
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Adriano eCostanza per molti mesi dopo la festa di mezza estate si frequentarono e diventarono amici inseparabili.Insieme dierono una serie di conferenze viaggiando per mezza Europa e accettando perfino visitare il Giappone invitati dalla fondazione ho kkaido. Sembravano felici quando tornarono a casa pieni di regali ,parlarono delle loro escursioni eviaggi e iniziarono a cercare casa dove stabilirsi una volta sposati.La familia finalmente sembrava unita e felice,le ombre minacciose del passato erano come nubi lontane.
nessuno si diede pace quando Costanza,partì senza alcùn motivo per un lungo viaggio in Argentina,e sopratutto nessuno si spiegò perchè lasciò Adriano,quale fu il motivo e come gli fece tanto male,non sembrava esistere un perchè.Se poi esisteva Adriano non lo fece mai capire.
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Gli anni passarono,due o forse tre quando la casa dei vicini rimasta vuota per decenni fu affittata e vedemmo per la prima volta Adriano dai lunghi capelli neri.....
Neri come quelli di Costanza,un colore tanto cupo da sembrare una notte senza stelle,e fu una notte nella festa di compleanno che i giovani si trovarono a ballare e ridere assieme,per me fu bellissimo,erano infiniti mesi che Costanza non rideva con la luce negli occhi.....
Fu una festa indimenticabile,ci furono regali e danze,risate e allegria,il regalo più bello fu una cintura d'oro e ametiste e un vestito rosso come le zampette delle colombe della voliera tempestato di rubini,quando Costanza aprì la scatola dove era riposto,un lieve profumo a glicine aleggiò nella stanza.....
Ebbi paura,ma vedendola tanto felice ,dimenticai tutta la mia paura....
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Tutti gli stettero vicino,per lo meno quello desideravano,porgere qualche cosa che potesse dare un significato al dolore.Costanza non era credente.Io sapevo che lottava contro il vuoto che la chiamava,sapevo che le ali della morte la abbracciavano,sapevo che l'amore era perduto per sempre.Anche quello che annidava nel suo cuore.Non si rassegnava alla tremenda perdita,Si, fu un autunno e un inverno terribile per noi che non la lascevamo mai sola,la sensazione più terribile per me fu il profumo del glicine che impregnava le stanze.......
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trovarono Ewin annegato nella palude,tra i giunchi e i fiori di asfodelo,nei suoi capelli biondi intrecciati fili d'erba,il grido di Costanza arrivò fino le nostre stanze,corremmo disperate sapendo in fondo del cuore di cosa si tratasse,il perfetto cristallo spezzato per sempre!Costanza gridava come impazzita,gridava cose senza senso mentre l'alba nasceva,piangemmo anche noi,ci trovarono chinate sul viso bianco del ragazzo innondandolo di lacrime,nessuno si fece una ragione di cosa fosse successo.Costanza lo aveva aspettato il giorno prim,poi non potendo dormire presa da nervosismo e tristezza aveva fatto una passegiata all'alba per i soliti posti conosciuti, ed era finita vicino alla palude.
La aspettava l'acqua nera e il dolore,la morte tra i giunchi e un lieve suono di campanelle al vento.Nessuno ci fece caso.Io lo ricordo perfettamente,era come il rumore di una risata tra le foglie,come acqua che cadendo ridesse lievemente tra il pianto e le grida della familia e l'abbaiare dei cani.
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Costanza tornava dalle sue camminate stanca e pallida,molte volte con collane bellissime di filigrana d'oro e pietre viola,altre con anelli d'erba intrecciati strettamente,possedeva un cofano pieno di gioielli magnifici,ma non sapemmo mai da dove venivano ,ne chi li avesse regalati o venduti,erano gioielli di fattura delicata e finissimo oro,anche i vestiti di Costanza avevano un taglio fuori moda ma erano di sete preziose ,noi pensammo sempre che non fossero comprati nella vicina città.
Pensammo che fosse lei a confezionarli,una spiegazione più evidente esisteva.Non ci volemmo mai credere.Credere che fosse l'elfo a regalare quelle bellissime cose!
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vari giovani erano interessati direi affascinati dalle sue pupille da gatto,sopratutto un giovane biondo come il grano di nome Ewin,invitato dalla familia a cene e gite,mostrava da sempre una gran amicizia per Costanza ,anche se da parte di quest'ultima non si poteva capire se sentisse uguale trasporto.parlavano fino a notte fonda e facevano lunghe caminate vicino alla palude oservando gli uccelli e la flora locale,non si poteva negare che in mezzo a tanti giovani fosse il preferito.
Fu a causa di questa amicizia che iniziarono a succedere molte cose inspiegabili,fatti strani e alquanto inquetanti ,fino ad arrivare a incutere in noi una forte paura.Si instaurò un clima di incubo il cui centro come sempre furono le stanze e il giardino cupo dove passeggiavamo con Costanza.
I miei ricordi sono netti e chiari.Ricordo esattamente i fatti che successero in quei giorni di estate, anche se sono passati lunghissimi anni da quelle sere popolate di lucciole e profumi.
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E un giorno di primavera fece ritorno!.Tutti gli alberi erano in fiore e una lieve pioggerella scendeva dal cielo quando tornò alla grande casa.Portava con se molte valige con vestiti e libri,ci salutò cordialmente e corse a cercare i suoi animali,chiamandoli con voce dolce e suadente.Grande fu la nostra meraviglia e difficile da credere ma tutti i piccoli felini tornarono a casa,dopo due anni, e molti piccoli gattini neppure li conoscevamo ,facevano le fusa e ci guardavano anche loro con sorpresa.
Dove erano stati in tutti i mesi trascorsi? Essendo domestici chi li aveva accuditi? Vicino a noi non esistevano abitazioni,nel bosco era difficile procurarsi alimento sopratutto per gatti domestici come i nostri.Rimase come altri, uno dei misteri di casa White.
La nostra antica amicizia fu riconfermata.Non si parlò mai dell'elfo ma tutti sapevamo che anche lui era tornato. come i gatti e come il mistero della vita di Costanza.
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A volte Costanza andava all'università,a volte preparava gli esami e allora voleva il silenzio e l'aiuto di un essere che non potevamo vedere.Dopo anni iniziammo a dubitare della sua sanità mentale , il prodigio della sua mente meravigliosa che sorprendeva per profondità e bellezza,(sapeva cose che ancora gli scienziati non capivano e componeva musica senza che nessuno le avesse insegnato nulla della musica, )che più che altro ci riempiva di timore.
La nostra paura era che la ricoverassero in una casa di cura dove per studiare i suoi poteri gli avrebbero fatto del male.
Paura che si rivelò esatta e fondata! Una mattina sua madre e la mia accompagnarono Costanza in una lussuosa villa chiamata "Prato blu" .Per molti mesi non la vedemmo.Disperate piangemmo sotto il glicine in fiore,imaginando crudeltà senza freno.Se chiedevamo di vederla ci dicevano che andare a trovarla era impossibile e che sarebbe tornata presto.
Quando Costanza fu portata via tutte le rose morirono in un minuto e sparirono i gatti e gli uccelli del bosco.
Furono mesi tristi senza la sua presenza.I gatti non tornarono e non si sentì più il tintinnio delle campanelle di cristallo.Senza di lei la casa non era neppure una casa.Sparito il mistro che annidava in lei era solo una lussuosa dimora un po abbandonata da giardinieri e occupanti.
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A volte per molte settimane non si sentiva il profumo di fiori e le campanelle di cristallo non suonavano deboli nelle alte stanze solitarie.Costanza in questo lungo autunno non sembrava ne triste ne di questo mondo,a un osservatore acuto come noi ,appariva distante,chiusa e solitaria.Dava la sensazione di non appartenenza,di essere prestata in un luogo che non aveva scelto,con sorelle e genitori di un altra specie,una prigioniera di lusso che sopportava a malapena la sua condanna.
A volte anch'io Morgana la figlia del giardiniere mi sentivo così.
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Costanza a i nostri occhi non era cambiata ,solo che da quel momento iniziò a parlare di un bellissimo bambino elfo che cantava per lei e le raccontava di cavalli bianchi come la luna e di città di puro cristallo,ci raccontava di quanto gli piacesse giocare con luie di come dovevamo celare a gli adulti tale presenza, che ovviamente non vedevamo ma alla cui esistenza credevamo ciecamente,visto le strane vicende che in seguito successero.
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Noi avevamo la stessa età di Costanza e diventammo inseparabili.La democrazia regna sovrana quando si hanno sei anni e gli adulti sono occupati.
Costanza non diede segnale alcuno della sua stranezza fino a quella sera di maggio.Era dolce e riservata,giocava a nascondino,a pigliarello con lo spago rosso,ridendo con la culla del gatto perchè diceva che vedeva un gattino verde tra i fili.prendevamo i fichi del giardino,le nespole e sopratutto le ciliege mature,nelle carrozzelle delle bambole adagiavamo i gattini e li portevamo a spasso sotto gli alti alberi,credo che facevamo le normali cose che tutte le bambine fanno a sei anni,inseparabili,solo la notte ci separava perchè Costanza aveva la sua stanza vicino alle sorelle ,dall'altra parte della grande casa.
Fu una sera di maggio quando venne l'elfo e tutto ebbe inizio.Le lucciole a mille illuminavano le tenebre sotto il grande frassino,sedute sulla panchina di marmo parlavamo della notte e i suoi misteri fu allora che sentimmo un tintinnare come di campanelle ,un profumo di glicine in fiore,un ombra per in istante oscurò la luna e Costanza dando un grido svenne.
Non fu per molto tempo che rimase fredda sulla terra,ma fu sufficente a cambiare la nostra vita.....
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Non è che non studiasse o fosse indisciplinata,la sua vita poteva anche sembrare monotona a un osservatore esterno,si alzava alle sette,circondate dai suoi amati gatti (credo fossero 13) entrava in cucina faceva la sua colazione parlando con i felini ,che la seguivano come un ombra,a pensarci bene aveva un màgico rapporto con ogni animale che incontrasse,ma i gatti che circolavano liberi nella mansarda a volte sembrava che la capissero e che parlassero con lei.Per quello fu strano il giorno che senza apparente motivo la agredirono in gruppo graffiandola ferocemente.
Non si trovò nessuna spiegazione.Ma molte facende di casa Withe non ebbero mai spiegazione.
Sopratutto la presenza di qualcosa,di qualche forza,di un essere alieno nella casa,una creatura che Costanza vedeva o diceva vedere, non poteva spiegarsi con il senso comune che bandiva tali creature dalla vita quotidiana confinandole nei libri per bambini o nelle bellissime immagini del Signore degli anelli,io credevo che qualcosa girasse per le alte stanze e la sua presenza mi metteva i brividi.Non lo vedevo ,non sentivo i suoi passi,solo un vago profumo di glicine aleggiava al suo passo e il rumore di cristallo che cantasse nel vento.
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Per me la più strana di noi era Costanza,nel fondo noi due eravamo come le donzelle della regina nera.
La regina nera era lei.
Forse Melania mia sorella non era attenta come me,lei giudicava solo stravaganza quello che a me faceva paura,un fiume di pura ,sottile follìa, ho sempre creduto che scorresse nella sue vene,la sentivo camminare per i corridoi a notte fonda mentre il resto della casa dormiva ,aprire la porta che dava al giardino e sparire nell'oscurità.
Dove andava? Perchè vagare in un giardino umido e selvaggio,pieno di rose e spine, di statue e insidie? Perchè parlare di un elfo che mai nessuno avrebbe potuto vedere?
Eppure essa era felice,serena e bellissima toccava la terra in punta di piedi,sosteneva i suoi brillanti esami ,dava alcune conferenze sulla filosofia della matematica o su temi altrettanto difficili ,faceva innamorare i giovani dei dintorni,seduceva con la crudelle bellezza di chi non si può raggiungere,trescinandoce tutti specialmente noi due, sue amiche nel cupo territorio d'ombra dove dimorava
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si,! quella enorme casa guardava troppi segreti invisibili,troppe storie nella mansarda enorme e nel giardino ugualmente enorme e ombroso.Nessuno avrebbe pensato mai a tagliare gli immensi alberi ne ripulire la fontana del fauno piena di pesci e muschio.A nessuno interessava quella parte del giardino e della casa antica,solo l'elfo dimorava in essa e ha volte sentivamo il suo canto come un tintinnare di campanelle di cristallo mosse dal vento.
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Ma se lei non vedeva,i miei occhi erano attenti e quello che riuscivano a sondare mi riempiva di sorpresa e timore,perchè Costanza non era affatto come appariva,sopratutto non era una normale adolescente,capivo che rapresentava un' altra cosa,un essere sconosciuto a tutti,un qualcosa di nuovo e irrepetibile,squisitamente umano e allo stesso tempo alieno e misterioso come una stella.
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Nessuno lo vide.Ma l'elfo prese dimora nella stanza di Costanza e insegnò molte difficili discipline a una scura bambina figlia della terra,svilupando la sua inteligenza in forma incredibile e guidandola verso mondi vicini ma inaccessibili a tutti.Insegnò a lei il linguaggio degli alberi e il canto dei fiori e delle creature che dimorano nel verde mare,nei prati fioriti e nei boschi ombrosi.
A 16anni Costanza prese due lauree e fu ammirata ed elogiata per la sua cultura,la mente matematica più brillante del secolo e la meravigliosa bellezza della sua poesia.La sua foto apparve in riviste scientifiche di grande pregio e la sua bellezza cupa in riviste di più ampia tiratura.Guidata dall'elfo Costanza non sembrava appartenere a questo mondo,era perfettamente felice,bellissima e protetta anche se considerata un po tocca per via delle frequenti allusioni a questo amico immaginario che nessuno vedeva mai.
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