Creato da cziffra il 15/07/2006

milano 2006

diario metropolitano

 

 

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chopin, ballata op. 23

Post n°7 pubblicato il 11 Novembre 2006 da cziffra
Foto di cziffra

in questi giorni (dell'assenza parlerò un po' per volta) ho iniziato a leggere la ballata a 'le baron de stockhausen'. la scrittura mi sembra poco chopiniana e infatti meriterebbe approfondire il rapporto in quegli anni con liszt e le loro 'sfide' più o meno a distanza con gli studi e i vari rimandi che trovo fra i canti di chopin (nel periodo soprattutto degli studi op. 25) che trovano eco in liszt etc. comunque questa ballata a livello interpretativo mi pare più facile di quasi tutti i notturni. a livello tecnico non è irraggiungibile per me ma è abbastanza impegnativa e insomma mi ci vorrà del tempo (libero soprattutto). martedì mentre ero in cucina, in quell'appartamento veneziano trasformato per l'occasione in studio d'architettura dove chi con plastici chi con portatili era affacendato, ho sentito partire da quel verticale scassato 'del 1890' (me l'ha detto il proprietario) i primi accordi del preludio op.3 n. 2 di rachmaninov. ho subito interrotto il lavoro (sto facendo un appartamento su due piani di 160mq in centro a trieste) e mi sono catapultato nella cameretta del pianoforte dove ho trovato alla tastiera uno dei ragazzi in pausa. non era bravo ma quel preludio è ad effetto. tutti quegli accordi. insomma abbiamo suonato un po'. io sono certamente più bravo (ma non lo dico per vanto) ed è stato bello sentirmi circondato dagli altri che avevano inerrotto anche loro il lavoro. ricordo mentre suonavo la berceuse (per quanto possibile con quei martelletti malridotti) di aver sentito i dirimpettai spalancare le finestre per ascoltare. è stato bello. venezia è una città di dirimpettai. e anche se troppo umida, viverla è poetico. tutt'altro che visitarla (magari facendo tappa in qualche alberghetto di lusso tanto per spendere). parentesi veneziana a parte ora sono in terra natia per questi lavori (non solo l'appartamento per il milionario) e milano mi manca parecchio. ci farò il week-end fra due settimane. devo ovviamente spendere quasi tutti i soldi che ho guadagnato alla hoepli (gli aggiornamenti sono il pane della mia professione) e voglio vedere milano in clima natalizio (anche se piazza unità di notte è davvero magica...). questa lunga pausa noblog è dovuta a tanti fattori. uno dei tanti la presenza/assenza di una 'lettrice enigmatica e misteriosa'. il principale è stata la mancanza di tempo (inizialmente forzata e dovuta a spostamenti) utlimamente protratta dall'abitudine che avevo perso di nutrire con aggiornamenti frequenti il neonato blog. vorrei parlare d'architettura oggi. di gardella... o della triennale...o della mostra che vorrei vedere con te a palazzo reale a milano (sì con te). o della biennale di venezia che ho avuto occasione di poter visitare 2 volte...ma alla quale ho preferito mancare e mancherò. vorrei parlare di un libro che ho iniziato a leggere di gregotti (l'architettura nell'epoca dell'incessante - gregotti non sa scrivere) o dei libri che voglio comprare a breve (l'ultimo di magris ad esempio). insomma vorrei ma non posso. ora almeno. (ho saputo che quest'ultimo modo di periodare si chiama tecnicamente stile 'nominale'...di cui baricco è il massimo - secondo me minimo - rappresentante. ecco baricco non lo consideravo nemmeno uno scrittore. leggere - anche oggi su un giornale di ieri - che comunque baricco viene considerato uno scrittore - fortunatamente stroncato dalla critica - mi rattrista.) prima della pizza dalla zia farò un salto in edicola. qui, siamo a qualche anno da milano, domus e l'odiata casabella devono ancora comparire nelle edicole. le riviste qui arrivano qualche settimana dopo (n.b. casabella arriva per prima alla rizzoli in galleria a milano. poi in tutte le altre librerie edicole di milano. poi - prima o poi - nelle altre città) (n.b. domus arriva da rozzano a milano ma non so dove per prima. qui arriva dopo. ma non così tardi come casabella). ora qui stan suonando le campane (abito sotto ad un campanile - non ho mai letto nulla di hemingway 'il vecchio e il mare' a parte - non lo considero nemmeno uno scrittore ma un giornalista alla terzani - che non ho mai letto. come si 'evince' - virgolettato perché è un termine che usano i saggisti o le persone di estrema ristrettezza verbale - dal mio modo di collegare i vari discorsi, sono un amante - non corrisposto - di alberto arbasino. 'fratelli d'italia' è il libro più bello che sia mai stato scritto negli ultimi 50 anni. anche se qualche pagina di busi la considererei...).(il campo di rialto di canaletto è quanto di meno veneziano esista. canaletto è un superficiale e lo detesto. la sua venezia è come las vegas, una serie di scenografie di cartone ad effetto, un teatrino visto da quindici metri d'altezza talvolta anche visto quasi a volo d'uccello. la sua è la venezia che piace ai turisti e ai potenti ed è quella che a me fa schifo. venezia è a un metro e settanta con le sue vie strette con i suoi cunicoli che attraversano come strette gallerie gli isolati con i suoi muri umidi e alti in mattoni senza serliane e ghirigori con le sue ombre nere. fra le cornici dei tetti tagli di cielo azzurro canali aerei di luce, squarci sul cielo di carta)
a presto

 
 
 
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