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8 Marzo: festa della Donna
Post n°44 pubblicato il 06 Marzo 2013 da pasquale.zolla
Ma come sarebbe il mondo senza di lei? È impensabile solo ipotizzare una simile eventualità perché il mondo stesso non avrebbe modo di esistere. Vere e uniche essenze del mondo, da tempo immemorabile hanno saputo lottare contro tutto e tutti per conquistare i loro diritti di esseri alla pari con gli uomini, i quali, fin dai tempi più remoti, mai hanno tenuto presente i preziosi valori delle loro compagne di vita. E l’8 marzo, giornata internazionale della donna, comunemente definita festa della donna, vuole ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui esse sono ancora oggi fatte oggetto in ogni parte del mondo. Questa celebrazione si è tenuta per la prima volta negli Stati Uniti nel 1909, in alcuni paesi europei nel 1911 e in Italia nel 1922. In Italia fu tenuta per iniziativa del Partito Comunista, che la celebrò il 12 marzo, la domenica successiva all’8 marzo. Nello stesso periodo venne avviata la stampa del periodico quindicinale Compagna che il 1 marzo 1911 riportò un articolo di Lenin, scomparso l’anno precedente, che ricordava l’8 marzo come Giornata internazionale della donna in quanto aveva avuto parte attiva nelle lotte sociali e nella caduta dello zarismo. Nel dopoguerra cominciarono a circolare voci secondo le quali l’8 marzo avrebbe ricordato la morte di centinaia di operaie nel rogo di una inesistente fabbrica di camicie Cottons avvenuto nel 1908 a New York, facendo confusione con una tragedia verificatesi realmente in quella città il 25 marzo 1911 ( l’incendio della fabbrica Triangle!), nella quale morirono 146 lavoratori, in gran parte ragazze emigrate dall’Europa. Altre voci citavano la violenta repressione poliziesca di una presunta manifestazione sindacale di operaie tessili di New York nel 1857 e altre ancora di scioperi o incidenti avvenuti a Chigago e a Boston. Nel settembre del 1944 si creò a Roma l’Unione donne italiane (UDI) per iniziativa di donne del Pci, Psi, Partito d’Azione, della Sinistra Cristiana e della Democrazia del Lavoro e fu questa Unione la prima a celebrare, l’8 marzo 1945, la prima giornata della donna nelle zone dell’Italia libera. Con la fine della guerra, l’8 marzo 1946 fu celebrata in tutta Italia e apparve anche il suo simbolo, la mimosa, che fiorisce proprio nei primi giorni di marzo, secondo un’idea di Teresa Noce, Rita Montagnana e Teresa Mattei. Fèmmene Fèmmene d’a faccia janghe è sunnande da Markòfje llummenate è vvasate; fèmmene d’a facce skarnate, skurde, tòste è sblennènde; fèmmene ummele, kapatòste, fandasjòse, nzenzzibbele, kumblukate, nnammurate, suffrènde, jelòse, ussessive è kka nda l’ucchje u sóle tenite è ssóp’è uange l’akkue; fèmmene de ‘na cirte djetà ke mbacce suleke k’arrekurdèjene prjèzze è ccelizzje d’akkundà. A vvuje tuttekuande, ka nu trasóre site de resurze ammucciate, k’arrjusscite a kkarmà l’alme ngujéte, prònde a kkualzìjeze saggrefice pe kki bbéne vulite, ka nd’a trippe tenite u krjate è u kambà è ssite ‘a ‘ssènze è ‘a déje ‘speratrice d’u munne, p’a fèsta vòstre agurà ve vògghje de sèmbbe ‘a fórze trùuà de kummatte òggnè vjulènze è nggiustizzje pekkè ‘a lustre ka dinda vvuje stà nessciune maje arrjusscerà a ‘nnendà!
Donne Donne dal viso bianco e sognante dalla luna illuminato e baciato; donne dal viso scarno, scuro, triste e splendente; donne umili, testarde, fantasiose, sensibili, complicate, innamorate, sofferenti, gelose,ossessive e che negli occhi avete il sole e sulle gote la pioggia; donne mature con sul viso solchi che ricordano gioie e dolori da raccontare. A voi tutte, che siete un tesoro di risorse nascoste, che riuscite a placare gli animi inquieti, disposte a qualsiasi sacrificio per chi amate, che nel ventre avete il creato e la vita e siete l’essenza e la musa ispiratrice del mondo, per la vostra festa augurare vi voglio di trovare sempre la forza di combattere ogni violenza e ingiustizia perché la luce che c’è in voi mai nessuno riuscirà ad annientare! |
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