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Berlusconi: Una semplice congiuntivite giustifica l’assenteismo dai processi

Post n°45 pubblicato il 10 Marzo 2013 da pasquale.zolla
Foto di pasquale.zolla

E i clown del Pdl e dintorni urlano di persecuzioni e visite fiscali ridicole! Ma chi fa ridere?

In concomitanza con il processo Mediaset  e del caso Ruby ormai agli sgoccioli, Silvio Berlusconi, onde non essere presente in aula (ma al di là di un paio di volte, è stato sempre assente!) si fa giustificare da certificati medici dell’ospedale San Raffaele, ove si è fatto ricoverare, per una congiuntivite che lo ha colpito agli occhi.

Perché? Per rimandare a data da destinarsi i processi e, quindi, avere la possibilità di vederli soppressi per decorrenza dei termini!

Ma, andiamo con ordine!

I medici gli hanno diagnosticato una “uveite”, un’infiammazione che colpisce in maniera bilaterale gli occhi, causando un ispessimento del cristallino che provoca irritazione, lacrimazione e fotofobia.

Questa circostanza avrebbe potuto cambiare la prospettiva del caso Ruby, qualora i giudici avessero accolto, senza batter  ciglia, la richiesta di legittimo impedimento, che non è stato concesso perché la visita fiscale ha chiaramente fatto presente che la congiuntivite che ha colpito l’ex premier Berlusconi non è tale da impedire la sua presenza in aula.

Apriti cielo! Il Pdl insorge definendo una ridicola messinscena la visita di controllo effettuata dai medici dell’Asl e Cicchito, addirittura, li definisce nazisti!

Ma allora, mi chiedo, le Leggi di controllo contro l’assenteismo esistono solo per i lavoratori veramente ammalati, costretti a subire continue visite fiscali durante i periodi di malattia?

Ai parlamentari del Pdl, e particolarmente all’ex ministro Brunetta, l’ardua risposta!

E pensare che i medici dell’ospedale San Raffaele hanno inviato ai giudici  ben tre certificati per dire che Berlusconi non può comparire in luoghi in cui possa essere esposto alla luce. E per meglio far capire il senso della certficazione, è impedito a presenziare eventuali impegni politici, che poi diventa: impedimento giustificato per il processo Ruby.

L’uveite altro non è che una malattia, che colpisce gli occhi, autoimmune, che non comporta altri gravi danni. Basta una terapia a base di collirio, anche a casa, per un paio di giorni e tutto ritorna a posto.

Se la fase è acuta, a volte, gli oculisti prescrivono una terapia cortisonica con iniezioni praticate direttamente nel bulbo, una alla settimana, da effettuarsi in ambulatorio e tenere l’occhio bendato fino al totale assorbimento del medicinale, onde evitare la lacrimazione. Ma questo non è il caso dell’ex premier perché gli vengono somministrati dei colliri, a detta dello stesso ospedale!

E pensare che nei miei quarantanni di insegnamento spesso sono stato colpito da congiuntivite, ma non sono stato mai ricoverato, perché bastava il collirio in ore prestabilite a farmelo passare e, naturalmente, non potevo assentarmi da scuola perché la congiuntivite non mi impediva di fare il mio dovere.

E le visite fiscali, tanto schernite per Berlusconi dai suoi accoliti, per i lavoratori veramente ammalati, non sono mai state eliminate dai suddetti crociati pro Berlusconi, anzi Brunetta ha fatto una legge capestro per far licenziare gli eventuali recidivi, assenti in casa, durante le visite fiscali.

Come sempre la Legge, anche in caso di malattia, non è uguale per tutti. Per gli assenteisti in Parlamento  c’è il privilegio della non visita fiscale, perché non viene mai richiesta dai Presidenti dei due Rami (Senato e Camera). Per loro esiste la Legge monarchica: Rex est Legibus solutus!


 


U ssendjìsme nenn’éje ùuàle pe tutte

Nen stime cchjù ndimbe de munarkìje,

ma nda na repubbleke demukrateke

a ndò tuttekuande i ummene ghèsse

avarrìjene ùuàle a ‘nnanz’a Lègge.

Ma ce stace sèmbe kakkèvune ka éje

ò’ de sópe d’a Lègge, kum’ére u rrè

ò’ timbe d’a munarkìje, appure

dind’i malatìje. P’a ggènde kumune

mise è anne ce vònne pe ‘na visete

de kundròlle ò’ spetale; è, mméce,

pe ‘na kunggiundevite ka dammagge

grusse ne mbòrte si nòn i laggreme,

u rekuvre dind’u spetale ce stace.

Èggià! Ò rrè tutte premèsse éje!

È ppenzà ka meljune de krestjane

ka avaramènde malate stanne,

a fatekà vanne p’u duére lóre fà

è ssi ‘a fréve tènene ‘a visete

d’u mideke feskale nda kas’aspèttene

sènza paróle prufferì. Mméce pe Bberlusske

nu kase de state éje addevendate.

Bbrunè, a ndò staje? T’arrammarekave

d’u ssendjìsm’abbetudenarje è mmannave

ngundenuàzzjòne visete feskale

pe bbekkà u fatekatóre fóre de kase

p’u fà llecenzzjà. Pekkè nne l’è fatte

pure pe Bberlusske è kumbaggnìje?

Ah, ggià! ‘A malatìje de Bberlusske

éje “maggestrature akute!”, kóse

ka ne nvéne arrepurtate nd’i kase

de ssèndjìsme, ma si kakkèdune

‘a face addevendà ‘na malatìje

nazziste lappellà chjamate véne!

L’assenteismo non è uguale per tutti

Non siamo più in tempo di monarchia,

ma in una repubblica democratica

dove tutti gli uomini essere

dovrebbero uguali davanti alla Legge.

Ma c’è sempre qualcuno che è

al di sopra della Legge, come lo era il re

in tempo di monarchia, anche

nelle malattie. Per la gente comune

ci vogliono mesi e anni per una visita

di controllo in ospedale;e invece,

per una congiuntivite che danni

gravi non porta se non lacrimazioni,

c’è il ricovero in ospedale.

E già! Al re tutto è permesso!

E pensare che milioni di persone

che veramente stanno male,

a lavorare vanno per fare il loro dovere

e se sono ammalati la visita

del medico fiscale attendono in casa

rispettosamente. Invece per Berlusconi

è diventata un caso di Stato.

Brunetta, dove sei? Ti rammaricavi

dell’assenteismo abitudinario e inviavi

in continuazione visite fiscali

per beccare il lavoratore fuori di casa

per farlo licenziare. Perché non l’hai fatto

anche per Berlusconi e compagnia?

Ah, già! La malattia di Berlusconi

è “magistratura acuta!”, cosa

cosa che non viene riportata nei casi

di assenteismo, ma se qualcuno

la fa diventare una malattia

nazista immediatamente viene definito!



 

 
 
 
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