Creato da: rosadelvento il 12/02/2005
Si dice che ognuno di noi emana un profumo e viene percepito solo da un’altra persona ... una soltanto. Cosa sei? Forse sei vento o solo un pensiero. Qualunque cosa tu sia, sei la parte migliore di me ...

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L'albero di Natale

Post n°795 pubblicato il 04 Dicembre 2019 da rosadelvento
 

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L'albero di Natale

(dal web)



Tanto tempo fa in Germania, un taglia legna tornado a casa in una notte ghiacciata ma chiara. L'uomo fu meravigliato dello spettacolo delle stelle che brillavano attraverso i rami di uno pino ricoperto di neve e di ghiaccio. Per spiegare a sua moglie la bellezza di quello che aveva visto.
Il taglia legna taglio un piccolo pino, arrivato a casa lo ricopri di nastri bianchi e di piccole candele. Le candele rappresentavano le stelle e i nastri bianchi la neve e il ghiaccio che pendevano dei rami dell'albero.
La moglie, la gente e i bambini del vicinato furono cosi meravigliati di vedere l'albero e sentire il racconto del taglia legna che da allora ogni case ebbe il suo albero di Natale.

 
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benvenuto dicembre ....

Post n°794 pubblicato il 01 Dicembre 2019 da rosadelvento
 
Tag: varie

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25 novembre

Post n°793 pubblicato il 25 Novembre 2019 da rosadelvento
 
Tag: varie

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citazione 45

Post n°792 pubblicato il 22 Novembre 2019 da rosadelvento
 

pattyf56-fantasy14



cuore-piccolo

-

in questa notte di pioggia i miei pensieri e la mia anima si perdono tra l'infinito firmamento e le sue meravigliose costellazioni mentre il passato è al mio fianco e mi domanda perche pensi a lui che non sara'mai tuo, perche fai del male alla tua anima e ad ai perche del mio passato io rispondo beh vuoi sapere perche faccio questo, perche sono innamorata cosi il mio passato resta in silenzio osservandomi mentre la pioggia continua a cadere su di me. 

 

(dal web)

 
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Il mio autunno

Post n°791 pubblicato il 22 Novembre 2019 da rosadelvento
 
Tag: autunno

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Il mio autunno




Sono entrato nell’autunno della mia vita
in punta di piedi quasi per caso
convincendomi, giorno per giorno,
che non ci sarei mai arrivato.
Ma quel che vedo non sono cieli grig
autunnali ma colori, tanti colori.
Rosso, giallo, anche verde.
e un azzurro intenso
come non avevo mai visto.
E sento gli odori, odore di bosco,
la fragranza delle foglie che cadendo
si mescola alla terra e all’acqua piovana,
un profumo così intenso che quasi inebria.
E odo i suoni, suoni ovattati dalla nebbia,
la leggera pioggia che ticchetta sui tetti,
suoni delicati.
Come è diversa questa stagione della mia vita.
Come sono lontani i sogni prepotenti
della mia primavera, i suoni e gli
odori forti e impetuosi della mia estate.
Ora è calma, serenità, consapevolezza.
Non corro più.
L’autunno mi ha portato regali inaspettati,
piacevolmente graditi.
Il gusto di assaporare il tempo che lento
scorre senza affanno, il piacere di guardarsi
indietro e pensare al passato con più benevolenza
e vedere i propri errori come qualcosa di
inevitabile ma necessario.
Il potere scegliere ed essere scelti
senza paura di giudizi, il sentirsi liberi 
di più, liberi di essere se stessi
di potere accettarsi per quello che si è
e vedere negli altri sprazzi di luce dove
prima vi era solamente buio.
Sì, sono nel mio autunno
ma non ho paura che arrivi l’inverno, anzi
lo attendo senza fretta ma soprattutto
senza timori reverenziali.
Perché già so che mi porterà altri colori,
umori, suoni che fino ad ora non ho potuto
o voluto vedere, sentire, toccare.
Le mie prime due stagioni sono passate oramai
e non le rimpiango anzi le guardo con
occhio diverso.
E le amo per ciò che sono state, per ciò che
mi hanno fatto diventare.
E se questo autunno è così splendido sarà
sicuramente anche merito loro
e di ciò che è stato.

 
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Ascoltavo la pioggia ......

Post n°790 pubblicato il 11 Novembre 2019 da rosadelvento
 
Tag: poesie




cuore-piccolo



Ascoltavo la pioggia
domandare al silenzio
quale fragile ardore
sillabava e moriva.
L’infinito tendeva
ori e stralci di rosso
profumando le pietre
di strade lontane.
Mi abitavano i sogni
odorosi di muschio
quando il fiume impetuoso
scompigliava l’oceano.
Ascoltavo la pioggia
domandare al silenzio
quanti nastri di strade
annodavano il cuore.
E la pioggia piangeva
sciugandosi al vento
sopra tetti spioventi
di desolati paesi.

(Alda Merini)

 
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Catturiamo l'autunno

Post n°789 pubblicato il 07 Novembre 2019 da rosadelvento
 
Tag: autunno






Catturiamo l'autunno

(di S. Kozlov - https://www.poesie.reportonline.it/racconti-d-autunno/racconto-di-s-kozlov-catturiamo-lautunno.html)
- immagine creata da me -



Gli alberi sono ancora tutti verdi, con solo qualche foglia gialla. Ma ormai il Riccio si è accorto che l'autunno è arrivato e si nasconde dietro qualche tronco. Perché non catturiamo l'autunno? Lo chiudiamo nel ripostiglio, così sarà di nuovo estate! - chiede il Riccio all'Orsetto.
Buona idea. Lo avvolgiamo in una rete! - risponde l'Orsetto.
Subito chiamano a gran voce:
Lepre! Scoiattolo! Venite! Andiamo a caccia dell'autunno così nel bosco continuerà a essere estate!
Magnifico. Mettiamo la rete qui. lo comincio a picchiare sul tamburo, lo Scoiattolo fischia forte e l'autunno finirà nella rete. - risponde la Lepre.
Detto fatto: l'Orsetto stende la rete sull' erba, mentre il Riccio la fissa agli angoli con dei bei sassi pesanti.
Improvvisamente, nel fitto dei cespugli, il fischietto si mette a fischiare, il tamburo a rullare.
Qualcosa si nasconde dietro gli alberi, qualcosa che non si vede, qualcosa che si muove, qualcosa che... cade nella rete!
Grida l'Orsetto:
Lo preso.
E si butta su qualcosa che non si vede e in un attimo la rete è tutta avvolta.
Chiudiamolo nel ripostiglio! - ordina il Riccio.
Ma prima fatemi uscire! - piange l'Orsetto che è finito nella rete assieme con l'autunno.
Spiacente, - dice la Lepre - ma se ti lasciamo uscire scappa anche l'autunno.
Un po' di pazienza, Orsetto, - sospira il Riccio - dobbiamo solo aspettare che torni l'estate.
Chiudono l'autunno nel ripostiglio insieme con l'Orsetto.
Al mattino si guardano in giro e vedono tutto bianco.
Durante la notte è arrivato il freddo: il bosco è tutto coperto di brina.
Che bestie che siamo, - esclama lo Scoiattolo - abbiamo catturato l'autunno, ma dopo arriva l'inverno!
Allora il Riccio, la Lepre e lo Scoiattolo allargano la rete per far uscire l'autunno e farlo tornare nella foresta, il bell'autunno dorato!

 
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Trova il tempo per ....

Post n°788 pubblicato il 07 Novembre 2019 da rosadelvento
 
Tag: poesie

-


cuore-piccolo


--

Trova il tempo per essere affettuoso: quella è la strada per la felicità.

Trova il tempo per sognare: è quello il modo per attaccare il tuo carro ad una stella.

Trova il tempo per amare ed essere amato: è il privilegio degli dei.

Trova il tempo per guardarti intorno: la vita è troppo breve per essere egoisti.

Trova il tempo per ridere: è la musica dell'anima...............

-

.....Romano Battaglia.....

 
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Nevina e Solleone

Post n°787 pubblicato il 04 Novembre 2019 da rosadelvento
 

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Nevina e Solleone

(https://www.fabulinis.com/favole/nevina-e-solleone/)
- immagine creata da me -



La Principessa Nevina viveva da sola con suo padre Gennaio, il fabbrica neve.
Re Gennaio preparava la neve che Nevina raccoglieva nelle sue tasche e poi spargeva sulle terre fredde del ghiaccio.
Nevina era una bambina bravissima, ma tanto triste. Quando padre Gennaio dormiva e non produceva più la neve, Nevina fissava la fredda notte stellata sognando le terre calde del mare che non aveva mai potuto vedere.
Ma un giorno prese coraggio e, senza farsi vedere, partì, lasciando le terre dei ghiacci.
Giunse a valle. Lì l’aria era più calda e Nevina iniziava a sentirsi affannata, ma continuò a camminare per i prati pieni di fiori e alberi. Non si accorgeva che dalle sue tasche usciva ancora la neve, e alle sue spalle si formavano nuvoloni grigi e un vento di aria gelida.
Cammina cammina, arrivò sul ciglio di una collina dove fu abbagliata dai riflessi di una sterminata distesa azzurra: era il mare!
All’improvviso le corse incontro un bimbo, il suo nome era Solleone. Le disse che doveva fermarsi, perché quello non era il suo regno e non poteva andare oltre perché stava portando neve e gelo per tutte le sue terre.
Ma a Nevina si formarono delle grosse lacrime agli angoli degli occhi, voleva toccare solo per una volta le cose che non aveva mai potuto vedere. Solleone si commosse e, invece di bloccarle la strada, si offrì di farle vedere tutto il suo regno. Tenendosi per mano, i due bambini cominciarono a scendere verso la spiaggia.
Fu così che Nevina riuscì finalmente a toccare il mare!
Ma le tasche di Nevina erano ormai senza più un fiocco di neve e lei si sentiva così stanca che cadde sulla sabbia sfinita.
Solleone capì che doveva riportarla al più presto nelle sue terre del ghiaccio e della neve. Se la caricò sulle spalle e iniziò a correre.
Mano a mano che si avvicinavano alle terre fredde Nevina si sentiva meglio, ma Solleone cominciava a fare sempre più fatica, finché, pieno di brividi, non si fermò e la posò a terra.
Nevina gli prese le mani e lo ringraziò per quella giornata così bella che le aveva regalato, però capì che Solleone non poteva resistere ancora molto con tutto quel freddo e lo pregò di ritornare di corsa verso il mare.
Ma, prima di lasciarsi, si promisero che ogni anno, per un intero giorno, si sarebbero incontrati di nuovo per tornare a tenersi per mano.

 
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In attesa ......

Post n°786 pubblicato il 04 Novembre 2019 da rosadelvento
 
Tag: poesie

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-

cuore-piccolo


 

I  N       A  T  T  E  S  A ......

-

Aspetto un carezza che non arriva , aspetto un bacio che non mi sfiora, aspetto una parola che non ascolto , aspetto un sguardo che non ricevo.
Sono in attesa da tempo lunghissimo , interminabile.
Ricordi di antichi dolori , cocciuta speranza che mi penetri l'anima
sciocca ,ingenua, assurda .
Vai via , non tenermi a galla voglio affondare ,affogare e
provare dolore , scendere negli abissi marini dove
il cuore non batte , la mente non pensa , dove l'anima vola e
l'amore vive per sempre.

-
(by nemesi)

 
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Lo scherzetto della strega Greta

Post n°785 pubblicato il 31 Ottobre 2019 da rosadelvento
 

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Lo scherzetto della strega Greta

(https://www.fabulinis.com/favole/lo-scherzetto-della-strega-greta/)
- immagine creata da me -



Nella notte di Halloween, una strega pazzerella volava sulla sua scopa sopra i tetti del paese.
Greta, questo era il suo nome, stava andando dalle sue amiche e siccome era in gran ritardo, volava via talmente veloce che perfino i gatti neri avevano paura di lei.
Lei e le altre sue compari avrebbero fatto grande festa, perché quella era la notte di Halloween, la notte delle streghe!
Vola sopra un tetto, vola attorno ad un campanile, vola dentro un vicolo, ecco che per la strada vide una compagnia di bambini tutti mascherati.
Erano tutti bimbi che andavano di casa in casa a chiedere “dolcetto o scherzetto” per riempirsi le tasche di caramelle.
Incuriosita, Greta si fermò dietro ad un albero a guardare la scena. Dovete sapere che anche lei aveva una nipotina grande come loro. Si chiamava Adele ed era tanto simpatica.
I bimbi stavano bussando ad una grande porta di legno e dopo poco uscì un uomo grande e grosso, con la barba lunga così.
Quando l’uomo si sentì chiedere “dolcetto o scherzetto”, fece una grossa risata. I bambini porsero comunque i loro sacchettini per raccogliere le caramelle, ma quel cattivone grande e grosso ci mise dentro solo dei piccoli pezzi di pane raffermo. Dopodiché chiuse loro la porta in faccia, ridendo sonoramente.
I bambini ci rimasero molto male, i più piccoli di loro avevano le lacrimone agli occhi. Non si aspettavano una cattiveria simile.
La strega Greta, dopo aver visto tutta quella brutta scena, decise che quell’omone si meritava una bella lezione.
Con due parole magiche si trasformò in una bambina travestita da piccola strega e si avvicinò alla compagnia di bimbi.
"Ciao bambini, io mi chiamo Greta!"
I bimbi, ancora un po’ tristi per l’accaduto, la guardarono chiedendosi da dove saltasse fuori.
"Ho visto tutta la scena" continuò Greta "e penso che quel cattivone grande e grosso si meriti una bella lezione!"
Gli occhi dei bimbi più grandi si ravvivarono subito "Quella bimba ha ragione!" disse uno di loro e corsero tutti incontro a Greta.
"Guardate qui" disse Greta.
Dalla sua borsa tirò fuori una boccetta color giallo fosforescente, versò un paio di gocce su una zucca intagliata che stava lì vicino, e .... magia! La zucca iniziò a fare delle facce bruttissime!
Alcuni bimbi furono molto impressionati da quella magia e stavano per mettersi a piangere dalla paura.
"Non temete, questa zucca adesso andrà a far morire di paura quel cattivone!"
"Siiiii!" gridarono insieme tutti i bambini.
Mentre la zucca piano piano si avviava verso la porta della casa, Greta versò un altro paio di gocce su un grande lenzuolo, su un secchio di latte ed infine su un rastrello.
Ed ecco che una piccola squadra di oggetti fluttuanti nell’aria stava per bussare alla porta della casa.
Greta e tutti i bambini, intanto, si erano nascosti dietro ad un muretto, per gustarsi la scena.
Quando finalmente il rastrello bussò alla porta, da dentro la casa si sentì una grossa risata e poco dopo l’omone grande e grosso aprì la porta.
Immaginate che spavento quando di fronte a sé trovò una zucca intagliata che fluttuava a mezz’aria, un lenzuolo che sembrava un fantasma, un rastrello ed un secchio che sbattevano tra di loro, facendo un gran fracasso!
L’uomo, per quanto fosse grande e grosso, non riuscì nemmeno a gridare per la paura e corse via dentro casa.
Ma la zucca, il lenzuolo, il rastrello e il secchio lo inseguirono ululando per tutte le stanze.
Il pover’uomo correva da una stanza all’altra terrorizzato, gridando:
"Scusate! Scusate! Ho capito, sono stato cattivo! Scusate!"
Finché non andò in cucina, aprì la dispensa, prese tutti i dolci che aveva e li portò fuori ai bambini.
"Scusatemi bambini, scusatemi! Sono stato cattivo! Eccovi tutti i miei dolci!"
I bambini, vedendo l’omone portare fuori tutti quei dolci, scattarono da dietro il muretto e corsero a prenderli. Ma non li presero tutti, ne lasciarono un poco anche all’uomo grande e grosso, perché così anche lui poteva festeggiare la notte delle streghe!
L’omone promise che l’anno successivo li avrebbe aspettati con ancora più dolci e caramelle e i bambini tutti contenti poterono finalmente andare a bussare alla porta della casa vicina.
“Dolcetto o scherzetto?”
Nella confusione e felicità generale, i bambini non si erano accorti che Greta era sparita in groppa alla sua scopa, riprendendo il suo normale aspetto.
Meglio così. Per la strega Greta quello che davvero era importante era il sorriso di quei bambini in festa.

 
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la storia del Fantasma Formaggino

Post n°784 pubblicato il 31 Ottobre 2019 da rosadelvento
 

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la storia del Fantasma Formaggino

(https://www.pianetamamma.it/il-bambino/giocare-e-crescere/storie-halloween-bambini.html)
- immagine creata da me -



"C’erano una volta tre bambini che si chiamavano Luigi, Marco e Luca. Un giorno Luigi, il più spavaldo dei tre propose agli amici di andare a passare la notte nella casa diroccata in fondo alla strada, nella quale si raccontava abitassero dei fantasmi. Era una grande casa scura, con vetri rotti, porte cigolanti, edera a coprire quasi tutti i muri esterni; la casa si trovava in fondo ad uno scuro viale dietro un cancello arrugginito ed i bambini della zona che erano costretti a passare lì davanti per andare a scuola, per la paura, cambiavano marciapiede.
Marco e Luca avevano paura ma non volevano farlo vedere e così accettarono la proposta dell’amico e la sera di Halloween si ritrovarono davanti al vecchio cancello arrugginito.
Entrarono nel giardino abbandonato passando per un buco della recinzione e cominciarono a camminare lungo il vialetto di ghiaia. Ad ogni passo avevano la sensazione di essere seguiti, era come se sentissero dei passi, ma appena provavano a sbirciare con la coda dell’occhio non vedevano proprio nessuno. Senza dirsi nulla i tre si fecero sempre più vicini.
Il primo a mettere piede oltre la porta d’ingresso fu Luigi, subito il vecchio pavimento di legno scricchiolò. I tre rabbrividirono, e alla luce di una torcia salirono su per le scale e si infilarono nella prima stanza che trovarono aperta. La porta si chiuse dietro le loro spalle sbattendo forte ed i tre sussultarono atterriti. Nessuno però voleva cedere per primo, così estrassero i loro sacchi a pelo dagli zaini, ci si infilarono e si sistemarono a terra per dormire.
Ogni rumore, ogni scricchiolio, ogni alito di vento li spaventava a morte. Poi, inoltrandosi nella notte, il sonno prese piano il sopravvento e si addormentarono.
Furono svegliati di soprassalto a mezzanotte in punto dalla pendola che suonava le ore. Un battito, poi un altro, un altro ancora, ma lo scricchiolio che sentirono questa volta era diverso, più ritmato, non sembrava prodotto dal vento che soffiava tra le imposte, era proprio un rumore di passi. Seguito da cigolio di catene e ferri che sbattevano e un ululato che fece venire i brividi. Si strinsero tutti e tre l’uno con l’altro mentre i rumori si facevano sempre più forti. Chiunque stesse facendo quel baccano si stava avvicinando.
La porta si spalancò. Un vento gelido li avvolse. Una luce bianca e un ululato.
“Chi sei?!” Chiese Luigi atterrito.
“UHUHUHUH! Soooonoooo il faaaaantaaaaasmaaaa foooormaggiiiinoooo!”
A quel punto Luca si alzò in piedi ed urlò: “Ueh! Fantasma Formaggino! Se non te ne vai subito ti spalmo sul panino!”

 
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Dedicata a......

Post n°783 pubblicato il 31 Ottobre 2019 da rosadelvento
 
Tag: poesie

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-


cuore-piccolo


-

Dedicata a......

-

Se potessi fermare il tempo
lo farei per Te Amico mio
perché i Tuoi momenti più belli
regalassero ai Tuoi giorni
una gioia sempre viva.
Se potessi prendere un arcobaleno
Lo farei proprio per Te.
E condividerei con Te la sua bellezza,
nei giorni in cui Tu fossi malinconico.
Se potessi costruire una montagna,
potresti considerarla
di Tua piena proprietà;
un posto dove trovare serenità,
un posto dove stare da soli
e condividere i sorrisi
e le lacrime della vita.
Se potessi prendere i Tuoi problemi,
li lancerei nel mare
e farei in modo che si sciogliessero
come il sale.
Ma sto trovando che tutte queste cose
sono impossibili per me.
Non posso fermare il tempo,
costruire una montagna,
o prendere un arcobaleno luminoso.
Ma lasciami essere ciò che so essere di più:
semplicemente un Amica con tanto amore.

-

(anonimo)

 
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citazione 44

 

Il fantasma della sposa

Post n°781 pubblicato il 26 Ottobre 2019 da rosadelvento
 





Il fantasma della sposa

(https://www.pianetamamma.it/il-bambino/giocare-e-crescere/storie-halloween-bambini.html)
- immagine creata da me - 



Sulla Suscon Road, in Pennsylvania, sotto quello che è chiamato il Susquehanna Railroad Bridge, è nata una leggenda che riguarda una sposa fantasma.
La leggenda narra che una donna, dopo essere stata abbandonata sull’altare, si impiccò su quel ponte, lanciando un urlo straziante. È, ancora oggi, possibile vedere il suo fantasma ma bisogna seguire un certo rituale: attraversare il ponte, spegnere la macchina, appoggiare le chiavi sul tetto di essa, e aspettare. A quel punto, una donna con i piedi palmati, lunghi artigli e un’enorme testa apparirà riflessa nello specchietto retrovisore, urlando all'infinito.

 
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Nella profondità dei tuoi occhi ....

Post n°780 pubblicato il 26 Ottobre 2019 da rosadelvento
 
Tag: poesie

pattyf56-fantasy10


cuore-piccolo

-

Nella profondità dei tuoi occhi
è celato un tesoro
racchiuso, con una chiave speciale,
da uno scrigno di dimensioni infinite
perchè infiniti sono gli elementi nodali
che compongono preziosamente
il tuo modo di essere.
Mitezza, dolcezza, indulgenza
connubio di soavi parole
per esprimere l'immensità della tua anima.
Quindi amica mia non essere triste
cerca di capire quanto vali
e chi teneramente in silenzio vuol dirti "ti voglio bene"!!!!

 (Anonimo)

 
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Il pinguino freddoloso

Post n°778 pubblicato il 25 Ottobre 2019 da rosadelvento
 



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Il pinguino freddoloso

(https://www.filastrocche.it/contenuti/il-pinguino-freddoloso/)
- immagine creata da me -


C’era una volta al Polo Sud, una famiglia di pinguini freddolosi.
Decisero di andare a svernare in un posto un pò più caldo e piano piano si incamminarono.
Durante il tragitto li colse una bufera di neve e il più piccolo rimase isolato sopra una lastra di pack staccatosi dalla terra ferma le correnti marine lo trasportarono lontano lontano al Polo Nord.
Il piccolo pinguino era rimasto solo.
L’inverno era oramai alle porte e lui doveva adattarsi a quella situazione.
Pescava lungo il pack per sopravvivere, ma era molto duro difendersi dal freddo e dal ghiaccio che lo circondavano. Quando arrivava l’indesiderato momento di buttarsi in acqua veniva pervaso dai pensieri; “era così freddoloso che non sopportava nemmeno l’idea” ma quella era la sua vita.
Cosa poteva escogitare per difendersi dal freddo? Un bel gilet di lana certo lo vedete voi un pinguino del Polo Nord con un maglione e un paio di scarpe di lana? No!
Non esiste proprio!
Era rimasto solo, sconsolato affamato e pure infreddolito.
Passò di lì un orso bianco che vedendolo tutto rannicchiato gli disse:
“Avvicinati a me, guarda quanta pelliccia che ho, posso scaldare anche te!”
Il pinguino era diventato tutto viola, un pò dal freddo, forse, più dalla paura.
Non aveva mai visto un orso bianco da vicino e ricordava sempre le parole della sua mamma: “Quando vedi un orso scappa”.
Ma lui era rimasto impietrito e dovette arrendersi al grande gigante tutto bianco.
Tremava come una foglia e batteva il becco e all’improvviso etciù…etciù. Aveva preso un bel raffreddore.
L’orso lo tranquillizzò e lo portò nella sua tana. Si raccolsero e dormirono profondamente. Erano diventati amici per la pelle anche se era l’orso a provvedere al loro cibo Era diventato proprio un buon pescatore! Finché un giorno rimase ferito da una trappola messa dai cacciatori di pelli. Tornò alla tana.
Il pinguino lo curò come solo un vero amico può fare.
Andava a pesca anche per il suo amico orso e non si curava più del freddo. L’estate tornò e con essa la bella stagione, arrivò anche la famiglia del pinguino freddoloso, arrivarono per ripartire insieme.

 

 
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Il pipistrello Brighello

Post n°777 pubblicato il 24 Ottobre 2019 da rosadelvento
 

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Il pipistrello Brighello

(https://www.fabulinis.com/favole/il-pipistrello-brighello/)
- immagine creata da me -


C’era una volta un pipistrello che si chiamava Brighello.
Lui Abitava tutto solo in una torre alta alta di un castello vicino ad un bosco, questa torre però era tutta piena di buchi, di spifferi e ci entrava tanto freddo e quando faceva il temporale il povero pipistrello si ritrovava sempre zuppo e fradicio.
Brighello, poverino, non ce la faceva più, così sentì che ne aveva abbastanza e una notte decise di andare via dalla sua torre umida e sgangherata.
Quella notte era proprio quella di Halloween ed era tanto buia, c’era anche qualche lampo in lontananza, ma Brighello prese coraggio e volò via lo stesso, deciso a trovare una nuova casetta.
Cominciò a cercarla dal bosco vicino al castello e, vola vola, nel bosco incontrò un gufo.
"Buona sera signor gufo!"
"Buona sera a te pipistrellino mio, dimmi, cosa ci fai in giro con questo buio nella notte di Halloween, non vedi che là ci sono dei lampi? Forse arriverà il temporale"
Il pipistrello decise quindi di raccontare tutta la sua storia.
"Io mi chiamo Brighello e abito nella torre del castello, che ha un sacco di buchi, è brutta, rotta, e piena di spifferi. Ci abito tutto solo e sto cercando una nuova casetta. Mi puoi aiutare signor gufo?"
Il gufo gli rispose:
"Io abito in quest’albero, dentro quel buco, però per te caro pipistrello mio non c’è posto"
Brighello ci rimase un po’ male.
"Vabbè andrò in cerca di un’altra casetta, grazie lo stesso signor gufo!"
Salutò il gufo e continuò a volare nel bosco finché non incontrò una volpe.
"Buonasera signora volpe!"
"Buonasera pipistrello, cosa ci fai in giro con questcon questo buio nella notte di Halloween?"
Brighello allora raccontò la sua storia anche alla volpe:
"Io mi chiamo Brighello e abito nella torre del castello, che ha un sacco di buchi, è brutta, rotta, e piena di spifferi. Ci abito tutto solo e sto cercando una nuova casetta. Mi puoi aiutare signora volpe?"
La volpe allora gli rispose:
"Io ti darei anche un lettino nella mia piccola tana, però sta sotto terra e i pipistrelli come te non riescono a volare li dentro. Sarebbe una trappola per te!"
Brighello ci rimase un po’ male.
"Vabbè andrò in cerca di un’altra casetta, grazie lo stesso signora volpe!"
Salutò la volpe e continuò a cercare. Questa volta uscì dal bosco e si ritrovò sopra un grande prato, dove la luna ogni tanto riusciva a farsi vedere in mezzo alle nuvole scure e minacciose.
Vola vola e vola a Brighello venne in mente un’idea:
"Chiederò aiuto alla luna!"
Così Brighello volò sempre più in alto finché non riuscì a vedere in viso la luna che stava sonnecchiando.
"Buona sera signora luna!"
"Buona sera a te pipistrellino mio" disse la luna sbadigliando "cosa ci fai in giro con questo buio nella notte di Halloween?"
Il pipistrello prese coraggio e raccontò tutta la sua storia.
"Io mi chiamo Brighello e abito nella torre del castello, che ha un sacco di buchi, è brutta, rotta, e piena di spifferi. Ci abito tutto solo e sto cercando una nuova casetta. Mi puoi aiutare signora luna?"
La luna gli rispose:
"Buon pipistrello mio, vola verso la montagna, li dovresti trovare una grotta dove abitano tanti pipistrelli come te, sono sicura che accetteranno ben volentieri la tua compagnia e ti lasceranno stare con loro!"
"Grazie! Grazie infinite signora luna, non so come ringraziarla!"
E, salutata la luna, Brighello iniziò a volare verso la montagna. Arrivato lì, vide la grotta e vide che dentro c’era della luce.
Fu subito fermato però da un pipistrello che faceva la guardia all’ingresso!
"Chi sei tu?! Cosa ci fai qui?"
"Io mi chiamo Brighello e abito nella torre del castello, che ha un sacco di buchi, è brutta, rotta, e piena di spifferi. Ci abito tutto solo e sto cercando una nuova casetta"
Sentito il racconto di Brighello, la guardia gli disse:
"Allora penso proprio che tu abbia trovato la tua nuova casetta! Entra dentro alla nostra grotta, sono sicuro che tutti i miei amici pipistrelli ti accoglieranno ben volentieri, tra pipistrelli ci si deve sempre aiutare!
"Davvero posso stare con voi?" rispose tutto emozionato Brighello.
"Ma certo! Anzi, proprio stasera stiamo facendo una festa per Halloween e la festa diventerà ancora più bella se si aggiunge un nuovo amico! Vieni con me!"
Il pipistrello di guardia prese Brighello e lo portò al centro della grotta, dove si stava cantando, ballando e festeggiando.
"Fermi tutti!" – disse la guardia 
"Voglio presentarvi Brighello, un pipistrello solo soletto in cerca di una nuova casa."
Dal gruppo di pipistrelli parlò uno di loro, che doveva essere l’anziano saggio, capo della tribù.
"Se vuoi, caro pipistrello mio, questa sarà la tua nuova casa e questa la tua nuova famiglia."
Brighello non stava più in sé dalla gioia, tanto che riuscì solo a dire un fortissimo:
"Siiiiiii!"
Allora tutti i pipistrelli corsero ad abbracciarlo e salutarlo e subito dopo ripresero le danze in suo onore!
Da quel giorno Brighello non fu più solo, aveva finalmente trovato una bella casetta, e, cosa più importante, aveva trovato tantissimi amici!

 
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L' importanza di un secondo

Post n°776 pubblicato il 24 Ottobre 2019 da rosadelvento
 
Tag: poesie

pattyf56-baby-052



 cuore-piccolo

 

L' importanza di un secondo

 

"Se mi sfuggisse un secondo della mia vita
sarebbe un secondo perso nel niente.
l' attimo per completare un sorriso,
il momento per far sgorgare una lacrima,
quel tempo del dolore profondo che non sentii
o la gioia immensa che non arrivò.....
che fa brillare gli occhi di luce nuova.

-

Se mi sfuggisse quel secondo
non ricorderei l' attimo di un amico
e rimpiangerei..........

-

oppure.....
eviterei il trafiggere l' anima
dalla freccia scagliata dal nemico
e ne sarei felice......

-

Ma se quel secondo sfuggito,
servisse per vedere il mio nome
dentro i tuoi occhi,
lo rincorrerei ovunque,.........

(by Cuore)

 
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buongiorno

Post n°775 pubblicato il 22 Ottobre 2019 da rosadelvento




Esistono molte cose nella vita che catturano lo sguardo,
ma solo poche catturano il tuo cuore .... segui quelle." 

(dal web)

 
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