Ciondoli d'amore

Dicono che per farsi un'idea di una persona basti sbirciare nella sua biblioteca. Può darsi, ma ci sono persone molto versatili che hanno libri e musica alla rinfusa. Di sicuro, però, un libro imprestato o regalato da qualcuno che afferma: -leggilo, è bellissimo!-, rivela molto di lui. E' il libro amato che vogliamo diffondere, nel quale ci specchiamo. Se chi lo legge non lo apprezza, o lo deride, è normale che faccia sentire poco apprezzati o derisi anche noi. Personalmente non me la prendo, se il libro prestato non è tanto amato, tra l'altro in genere li regalo, tanto non tornano quasi mai a casa^-^ Ma mi guardo bene dal demolire il gesto di chi mi dona un libro col cuore, è un pezzetto di lui, al limite lo posso criticare leggermente, o togliermi dagli impicci ricambiando. Di sicuro, se sono curiosa di conoscere i segreti reconditi di qualcuno, mi aiuta ricevere un libro da lui-lei, che ama. Anche la musica rivela affinità e divergenze, modi di pensare e caratteri, eccome..No?

Giornata uggiosa, novembre è sempre un pò malinconico. Non che sia un male..

E' cominciato come un silenzio sommesso, su FB. Non avevo voglia di esprimermi come faccio normalmente in libertà sul blog, non avevo voglia di discutere, nè di rivelare più di tanto. Perchè scrivere è dire molto di se stessi. Essendo però una nota scribacchina, è improbabile che comunichi con frasi preconfezionate da altri. E così pubblico scatti carini ( perchè non mi và di agghiacciare gli amici con foto terrificanti, abbondano già), ed ho cominciato un riservato silenzio-stampa. Una mia poesia ogni tanto, poi neanche più quello. Anche il blog tace, da un pò. Ed è quello che mi manca di più. Ho letto molto in questo periodo, e la mia passione per il cinema ha seguito a ruota lo sfogliare già così consueto per me. Perchè in questo momento nel quale scrivono un pò tutti, mi piaciuto stare ad osservare. come quando si lasciano parlare gli altri, io che scrivo da sempre. Poca voglia di esporsi, forse. In questi tempi di opinionismo estremo, mi rendo conto che sia una rarità. Non che non abbia un'opinione, un senso critico sulle cose, ma si è persa la pazienza di ascoltare..Le persone si parlano addosso, e quando è il loro turno di ascoltare, cambiano argomento. Penso che ci sia bisogno di un rallentamento generale, si corre troppo incontro a nonsocchè, ed il silenzio terrorizza, come la solitudine. Eppure non ce n'è mai stato bisogno come adesso..

Chissà se state tutti bene, amici di blog..

Guardavo mia madre che, corrucciata, tagliuzzava una mela: - Questa mela mi rovina la macedonia! - Ho riso, ma mi ha fatta riflettere.
Ci sono mille cose che ultimamente mi rovinano la macedonia di una giornata.
Vogliamo sorvolare sul tiggi, che mi deprime: questo paese è alla deriva. Siamo tutti, più o meno, "demoralizzati e preoccupati", per usare sottili eufemismi. Su FB fioccano sottili o pesanti post sul momento attuale. Andando in giro e parlando con le persone la sensazione è la stessa.
Tante cose si sono già viste in passato, e ad oggi sono tristi rivisitazioni, peggiorate.
E quando tagliuzzi una mela, può anche capitare di concentrare il malcontento in una macedonia che non ti soddisfa..

Chissà come state, amici di blog. E' primavera.

Inizio il nuovo anno con un pò di perplessità. Nonostante il vaccino, ho l'influenza, e anche senza il febbrone, è un insieme di variegati sintomi che si alternano mentre in lontananza qualche nostalgioco fà scoppiare gli ultimi petardi ( e già non li amo quando sto bene..). Perplessa sul cosa rispondere a chi mi ha augurato, in buona fede, un buon inizio..etciù!
Ma guardiamo la cosa in positivo: quest'anno anzichè fare progetti e propositi, che sono poi mete, mi sono soffermata su un principio orientale, che definisce importante il cammino, più che la meta. Che non vuole affatto dire di procedere alla giornata, vagando nelle nebbie. Vuol dire avere un obiettivo, eccome, ma non proiettare lo sguardo sul finale del libro, saltando le pagine precedenti ( e chi, almeno una volta, non l'ha fatto?).
Perchè è importante il percorso, vivere con intensità le tappe dei nostri cammini, i momenti che sono l'oggi.
Sono d'accordo. Ciò che abbiamo realmente è il gusto del passo che stiamo facendo adesso, la meta non ci appartiene ancora, e forse non ci apparterrà mai. Ma il mio piede che sente scricchiolare la neve sotto di esso, è il mio momento. E non voglio non ascoltarlo, pensando solo alla fine del sentiero, mi perderei troppe cose.
O anche l'influenza che mi constringe sul divano a leggere o guardare un documentario in attesa che la medicina faccia effetto, sono momenti da gustare. E' inutile girare per casa arrabbiati, ripetendo: "ma quand'è che questo malessere andrà via".
Perchè a volte la vita ci fà rallentare o svoltare, nelle nostre strade, ma ci apre ad altre opportunità.

La malatina riflette, Buon Anno, amici, com'è cominciata per voi?