Creato da teneraeardita il 21/08/2006
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Palloncini

Post n°206 pubblicato il 06 Novembre 2010 da teneraeardita
Foto di teneraeardita

Qualche anno fà ho attraversato un periodo diffilile, capita. Non stavo neanche bene, e questo non ha aiutato. Ai tempi ero circondata da un gruppetto di amici di vecchia data, che erano quasi di famiglia, e ai quali ero molto affezionata. I segnali che il tempo ci aveva allontanati c'erano, ma tutto scorreva abbastanza serenamente. Invece, a parte un minimo di sostegno formale, in quell'occasione si sono allontanati, sono spariti.
Come succede a volte con gli amori finiti, avrei preferito non sentirli più nominare, ma purtroppo sono persone collegate ad altre che conosco, e me li ritrovo a tutt'oggi a destra e a sinistra. Ma adesso le cose sono cambiate. Ho scoperto che non sta a loro decidere tutto, ma che ho anch'io un potere decisionale, ho scoperto che vivo benissimo senza di loro, e che, anche se cerco di non far saper troppo i fatti miei, in fondo non me ne importa, convivo con le loro ombre intorno.
Perchè, come PALLONCINI, li ho lasciati andare, nella mia mente. Volati lontano, fuori dalla mia vista, ho lasciato andare il filo.
Adesso ho amici più affini, sono più attenta ai comportamenti. Sono amicizie meno intime, ma migliori.
Mi sono chiesta, in merito a ciò che è accaduto ai tempi, che cosa cerco in amicizia, quanto sono disposta a dare e ricevere. Un pò più disincantata, più selettiva e meno tollerante, ma più serena. Forse è stato un passaggio dell'età, una svolta.   

Non vi mai capitato, amici di blog?

 
 
 

Nel nostro cuore

Post n°205 pubblicato il 31 Ottobre 2010 da teneraeardita
Foto di teneraeardita

In questi giorni ricordiamo le persone care e perdute. Io non sono molto convenzionale, le ricordo in vari momenti del quotidiano, non necessariamente nelle feste comandate, che non amo molto. Vivono davvero nel mio cuore, per me. Di queste persone, sicuramente mio padre. Qualche anno fà ho scritto due righe di poesie per lui, eccola:

 

 

 

Mio padre aveva ragione

sempre

spesso mi guardava

ironico e benevolo

ad ogni mia scoperta

 

aveva grandi mani e grandi occhi

mio padre

e spesso mi diceva

forti verità

con dolore

 

l’ho perduto troppo presto

e lo cerco ancora

in tutte le esperienze

e in tutte le gioie

che la vita mi propone

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

Porte

Post n°204 pubblicato il 27 Ottobre 2010 da teneraeardita
Foto di teneraeardita

Ieri guardavo un film che riguardava una donna autistica, una zootecnologa innovativa, la cui diversità ha arricchito tutti noi. Ma non voglio parlare dei doni della diversità, anche se ci credo fermamente. Una cosa che ho notato, è che per farle accettare il nuovo senza traumi, poichè lavorando ed ideando era parecchio esposta alle novità, che spaventano un pò tutti, specie gli autistici,  un suo vecchio insegnante le aveva insegnato a visualizzare una PORTA, che si apriva su nuove opportunità, ogni qualvolta si trovava di fronte ad una situazione nuova.
Come dicevo, l'idea della porta mi è sembrata ottima. Un nuovolavoro, una vacanza diversa, un nuovo amore, ma anche tante, piccole cose quotidiane, ci mettono di fronte a scelte ed opportunità, porte, appunto, socchiuse o che si spalancano. Quando decido di fare un corso, per esempio, si apre una porta, di conoscenza ed amicizie, a volte. Anche quando acquisto un libro di cucina, si apre una porticina, riversa su nuove ricette. Alcune volte attraverso la porta, e vado incontro al nuovo, altre la richiudo, non posso aprirle tutte. Ma di sicuro imparare a visualizzare, "vederla" quando si presenta, aiuta a non perdere delle opportunità, e a vincere l'eccitante ma timorosa paura del futuro. Le abbiamo tutti le porte, nella nostra vita, piccole a volte, portoni altre, l'importante è riconoscerle e sapere che ci sono. E, almeno ogni tanto, varcarle.
Lo Zen sostiene che un'altro limite al saper cogliere le possibilità è il nostro essere sovente proiettati nel passato o nel futuro, cosicchè l'oggi ci sfugge. Quindi, occhi aperti.

Vedete le vostre porte?

Un abbraccio a tutti, amici di blog.

 
 
 

Un incontro

Post n°203 pubblicato il 19 Ottobre 2010 da teneraeardita
Foto di teneraeardita

Qualche giorno fà ero seduta in una sedia nella sala d'aspetto del veterinario. Accanto a me, una coetanea col suo animaletto d'affezione ed un accompagnatore. Ha chiamato qualcuno al cellulare, brevissima telefonata, dicendo:"Sono L., sono qui." E' andata alla cassa a saldare il conto, facendo un cenno di saluto ad un veterinario che parlava con dei colleghi, e lui non ha risposto al saluto. Lei è uscita un momento, lui è arrivato e non l'ha trovata. Si è messo a parlare con dei clienti. Lei è tornata. "Coi ricci?", ha esordito lui, e lei:"li ho naturali" (anche la Tenera, n.d.r.). Lei: "come sono andate le vacanze?", e lui, sbrigativo, "ormai sono un ricordo, e questo animaletto?", e lei: "avrà sempre dei problemi..". Poi lei gli ha chiesto dei figli, e lui di una parente di lei che non stava bene. Lui ha nominato la moglie, è sposato. Poi parlavano di lui che viaggia molto, e l'accompagnatore sempre zitto (presentato come il fratello di lei ), e lei scherzava un pò sul fatto che a convegni e congressi lui faceva più turismo che lavoro, ironica, e lui, prima serio, poi contrito e divertito:" L. mi prende in giro..". Lei ha sorriso, maliziosa. Lui ha detto che doveva andare, e ha fatto l'atto di appoggire le mani sulle sue spalle, per darle probabilmente un paio di baci sulle guance, ma lei gli ha accarezzato un fianco affettuosamente, con l'avambraccio che interponeva una piccola distanza, e lui si è fermato. Poi lui ha ripreso le sue attività, li ho rivisti fuori, come due estranei, lei fumava una sigaretta a pochi passi da , lui guardava un cagnolino claudicante. Lei si è avvicinata al posacenere accanto a lui, osservando anche lei il cagnolino.. Lui è rientrato coi clienti in ambulatorio, senza salutarla, nè guardarla. anche lei lo ignorava. Un incontro.
Amici di vecchia data? Amanti? Attrazione fisica? A lei piaceva lui e non viceversa? Saluti di cortesia?

Cosa ne pensate? Poi vi dirò la mia..

 
 
 

No tutto

Post n°202 pubblicato il 10 Ottobre 2010 da teneraeardita
Foto di teneraeardita

Qualcuno potrebbe dire che non mi occupo di attualità da un bel pò, concentrata sul piccole cose, il mio microcosmo. E' verissimo, cerco di sfuggire alle notizie che m'inseguono, perchè sennò ti passa la voglia di sorridere. Qui in Piemonte stavamo benone, il 2006 ci ha portato turismo che noi proponiamo intelligente e variegato. Sentivo il bisogno della Tav, che si propone di smantellare ospizi e bucare un Parco naturale come il Rocciavrè, come sentivamo il bisogno di due casinò, uno nelle Langhe ( meta di ottimo turismo enogastronomico in ottimi agriturismo), e uno sul lago Maggiore ( che è meta di..amanti del lago, punto ), ovvero come sento il bisogno di togliermi un molare sano. Come profeticamente avevo già accennato, Torino è città di cultura, non è Las Vegas e non vuole diventarlo, se non nella fantasia malata di qualche politico senza scrupoli. Di una centrale nucleare in mezzo alle risaie del vercellese, ne sento il bisogno come di un fungo avvelenato nella mia dieta. Che non ho bisogno che il riso diventi fosforescente per gustarlo anche al buio.
Sento inoltre il bisogno della costruzione di due orrori architettonici in centro città, ovvero delle due novelle Twin Towers, piantate in mezzo al barocco del centro, idea geniale di una ditta di trasporti e di una banca, come sento il bisogno di frequentare maleducati , e chi più ne ha, più ne metta. 
Sento il bisogno di una mela di plastica globalizzata, che il mio pappagallino non la mangia e mi guarda con occhietti severi come per dire "comprami quella del contadino, che questa non sà di niente, e già che ci sei dammi un pò di toma, che io la sottiletta la sputo, lo sai", come sento il bisogno dello tsunami sulla spiaggia.
Sentivo il bisogno di comprare una nuova caldaia condominiale, con quei piccoli rilevatori sui termo che costano come l'oro e bisogna controllarli e accudirli come neonati ( e rieccomi alle piccole cose ), come sento il bisogno di Moccia nel comò tra i miei libri, zero. E piango di cordoglio per il cacciatore fesso che ha impallinato il collega, come piango di dolore se ricevo una cospicua eredità.

Continuo? Ma no, buon lunedì, blogger..

 
 
 
 
 

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