Creato da: Nuvik75 il 05/05/2006
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Nulla di personale, ma...

Post n°87 pubblicato il 07 Aprile 2008 da Nuvik75

...pur non avendo mai fatto sul mio blog considerazioni politiche, poichè l'ho sempre inteso come uno spazio dedicato a me stesso e alle mie emozioni più care e profonde, non riesco, a soli pochi giorni dalle elezioni politiche, a far finta di nulla...

che dire? non ho ovviamente voglia e pretesa di convincere nessuno, ma anche in questo caso esprimo semplicemente il mio pensiero che potrebbe essere così riassunto: una persona che, direttamente o indirettamente, consenta che la sua immagine venga utilizzata in tal modo http://www.menomalechesilvioce.it/index.php (non so se il link sarà attivo è la prima volta che provo ad inserirne uno, ma al limite potrete sempre ricopiare e scrivere l'indirizzo nella barra indirizzi del vostro browser) può rappresentare seriamente e degnamente l'Italia o non è altro che la "sua condanna" (tale da lui definita) questa a rendersi protagonista della vita del Paese soltanto per la sua realizzazione personale oltre che per la cura dei propri interessi come dimostrato nel suo precedente governo?!

Insomma non voglio parlare in questo caso di voto utile come in tanti hanno sinora fatto, ma soltanto di voto "inutile": quello che, a parer mio, verrà data ad una coalizione fatta di slogan e di personalismi (oltre che di biechi fanatismi, non ultimo l'appello ai fucili del padano) come quella del partito rappresentato dallo "psiconano".

Meditate gente, meditate...

 
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è stata dura...

Post n°86 pubblicato il 07 Aprile 2008 da Nuvik75
Foto di Nuvik75

...un'altra domenica a Roma, un'altra giornata di nuvole...

ovviamente devo riscrivere tutto, ovviamente non saranno le stesse parole che poco fa per un errore il pc mi ha cancellato, ma le emozzioni si, quelle sono le stesse e il vissuto non si dimentica...

ieri ci siamo svegliati ed il cielo era nuovamente velato: certo, anche se il sole fosse prepotentemente penetrato nella casa romana - evento questo che avrebbe dell'incredibile non soltanto perchè il sole pare stia diventando sempre più merce rara qua a Roma, ma soprattutto perchè infelicemente l'appartamento nel quale sto in affitto non è proprio luminosissimo - probabilmente non saremmo usciti a fare una passeggiata.

Eravamo parecchio stanchi e provati: già la nottata non era stata delle migliori, ci siamo svegliati nel cuore della notte e non riuscivamo a riprender sonno... ma questa volta il sapore era diverso rispetto a quello che più volte aveva accompagnato in altre occasioni il nostro dormire insieme. Entrambi avevamo fatto degli "strani sogni" - ricordo ancora il sapore inquietante del mio, pur non ricordando più nulla del sogno in sé - e protagonisti dei nostri rispettivi sogni eravamo "noi"... cosa che raramente ci capita... ma evidentemente il peso delle parole scambiate a cena la sera prima erano rimaste dentro di noi più  di quanto non fossero rimasti i sapori e gli odori di un'ottima cena in un ristorante romano molto carino...

già, quelle parole pesavano così tanto da toglierci il sonno, più o meno consapevolmente, ed hanno continuato a pesare sul nostro sentire anche la mattina quando ci siamo svegliati: per me era ormai il preludio di una fine raccontata che andava soltanto eseguita, senza possibilità di replica alcuna...

così in me la nausea era presente tanto quanto in lei le forze, forse anche a causa di una situazione generale più grande di noi, continuavano a venirle meno, tanto da farle provare quella paura dell'essere indifesi che spesso noi tutti sentiamo e che soltanto raramente riusciamo da soli a trovare le forze per andare oltre...

poi è arrivata inesorabile l'ora della partenza: dovevamo alzarci, seppur pieni di acciacchi, seppur sopra di noi le nuvole continuavano ad imperversare e sembrava di sentire nell'area l'odore forte e penetrante della terra bagnata dal temporale...

siamo arrivati alla stazione e lì ci siamo salutati: un saluto che mi ha rievocato il sapore amaro dell'arrivederci, divenuto poi un addio, fatto alla mia prima ragazza molti anni fa al termine di una settimana in Puglia...

il treno alla fine è partito, anche  se sembrava volesse restare a Roma semplicemente perchè a causa di un cartone che aveva fatto inceppare il meccanismo di chiusura di una delle porte, proprio quella della carrozza sulla quale viaggiava la mia ragazza, la partenza è stata rallentata: quella porta che sembrava volersi chiudere e allontanarci via per sempre stentava a farlo, si inceppava  e continuava ad aprirsi...

quando il treno ha abbandonato la stazione il sole aveva improvvisamente riconquistato il cielo di Roma: giunto a casa perchè non me la sentivo di andare in giro con quello stato d'animo pesante che avevo in me, ho trovato la forza di reagire: banalmente ho ripulito un po' casa...

ma mentre ripulivo e soprattutto dopo che ci siamo risentiti al telefono le ho detto, con quella vocina stupida "da bambino" che a volte utilizo quando parlo con lei, che avevo deciso che non era ancora finita e che non lo sarebbe stato finchè effettivamente non ce lo saremmo definitivamente detti: il sole così era ritornato su di noi, anche se era un sole un po' offuscato, ma comunque riprendeva a scaldarci...

e adesso? si continua ad inseguire i sogni ed il prossimo è molto vicino: venerdì un colloquio che potrebbe essere determinante per il mio rientro a Milano...

insomma il temporale, almeno per il momento si è allontanato: non è detto che il sole splenderà per sempre su di noi,  ma chissà, magari riusciremo, se lo vorremo, ad utilizzare un solo ombrello per ripararci e bagnarci solo quel tanto che basta per dopo riasciugarci al sole... oppure, se così non fosse, be' comunque sia potremo dire di averci provato, insieme, e penso sia questo ciò che conta...

 
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dov'è finito il sole

Post n°85 pubblicato il 04 Aprile 2008 da Nuvik75

allora è proprio un complotto: ma dico, c'è qualcuno - l'azienda per la quale lavoro - che mi ha imposto da luglio del 2007 di stravolgere la mia vita decidendo per me dicendomi: devi venire a Roma.

Passi che questa imposizione mi sia stata venduta, sempre dall'azienda, come un'opportunità di crescita, mentre adesso trascorro le giornate alternandomi fra lo stare di fronte al pc ed il girovagare dentro questo palazzo kafkiano, peraltro anche bruttino, per portare in giro  pezzi di carta firmati dai vari direttori...

...ma che anche nei fine settimana primaverili improvvisamente Roma debba trasformarsi in una città settentrionale senza sole e senza colori, questo no, adesso è troppo! 

stamattina mi son messo in auto la borsa, sfidando  il tempo, per andare al mare nel primo pomeriggio... ma la sfida appare già adesso persa in partenza...

buon fine settimana a chi leggerà questo piccolo sfogo...

 
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un'attesa lunga e snervante...

Post n°84 pubblicato il 11 Febbraio 2008 da Nuvik75

è proprio vero che nella vita le cose spesso ritornano: i fatti, le persone, le sensazioni, le emozioni... tutte cose che avevamo dimenticato o che ci sembravano lontane anni luce, e che soprattutto mai avremmo voluto rivivere, improvvisamente sono ancora una volta dinanzi a noi; così ci si ritrova a lottare con tutte le proprie forze e con ostinazione per cercare di portare a casa un risultato che possa in qualche modo riportare la tua vita su di un binario che vorresti provare a seguire e dal quale si è stati allontanati attraverso un cambio di direzione che pare portarti sempre più distante...

ormai è da metà  luglio che vivo a Roma: non riesco ad adattarmi a questa nuova realtà e soprattutto il lavoro in azienda è davvero sfiancante e a valore aggiunto pressocché pari a zero: risultato? mi sento sempre più un pesce fuor d'acqua, tanto per la città che sento distante dal mio vivere, quanto  per il lavoro. Così tutto diviene più difficile: e mi ritrovo a lottare, come, ho già fatto cinque anni fa, per cercare di cambiare lavoro. Ma oggi ho cinque anni in più sulle spalle e forse per le aziende investire su di una persona "quasi anziana" in un periodo come questo diventa un po' duro: insomma è sempre più conveniente assumere con una retribuzione inferiore piuttosto che con contratti atipici che consentono una maggiore mobilità che assumere a tempo indeterminato qualcuno che ha già una retribuzione base non proprio da buttar via...

nel frattempo il peso della situazione è sempre più sfiancante: il fine settimana divenata una sorta di ancora di salvezza, anche perchè solo in quei due giorni cerco di rimettermi in pista, sul binario iniziale cercando di vivere con la mia compagna quante più emozioni possibili...

ma vorrei davvero farcela ed oggi più che mai sono in apprensione perchè in attesa di una risposta che dovrebbe arrivare entro metà di questa settimana: ogni ora che passa senza alcuno squillo sul cellulare mi svuota di parte di quella speranza alla quale cerco di aggrapparmi con tutte le mie forze... e ad ogni squillo il cuore batte come se fossi un bambino... ma ancora nulla e le ore passano impetuose e non curanti del piccolo dramma che sto vivendo... stringo i denti e spero, ma mentre continuo a guardarmi intorno, alla ricerca di altri spiragli di luce che possano ricondurmi di nuovo verso un percorso più mio...

 
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Strane sensazioni

Post n°83 pubblicato il 09 Novembre 2007 da Nuvik75
Foto di Nuvik75

Oggi sono a casa: in realtà lo sono già da ieri sera, ma oggi ne ho maggiore consapevolezza, dopo aver trascorso la notte fra le mura di quella che è ormai diventata la mia "vera casa"...

Forse le mie parole potrebbero risultare un po' criptiche, per l'incauto viaggiatore internettiano lettore di blog che casualmente potrebbe imbattersi su di esse, ma credo che l'apparenza data dalle parole rispecchi abbastanza bene la confusione emozionale che mi attraversa ogni volta che mi capita di spostarmi da una "casa originaria" ad una "nuova casa" e viceversa...

Ma proverò a fare un po' di chiarezza, soprattutto a me stesso...

Ricordo i sentimenti che mi attraversavano anni fa e fino a pochi mese or sono, quando abbandonavo casa, quella di Milano intendo, per ritornare da studente universitario prima e da lavoratore poi per le vacanze giù in Sicilia nella casa dei miei genitori: mi sentivo un turista, spaesato, e soprattutto, paradossalmente, dopo un po' di tempo che stavo giù dai miei sentivo l'irresistibile voglia di ritornare su nella nuova "casa" milanese...

Solo oggi, dopo aver trascorso l'ultimo anno e mezzo spesso fuori da Milano per lavoro in giro per il nord Italia, periodo questo durante il quale non riuscivo spesso a capire bene dove fosse il mio "punto fermo" (a volte poteva diventare paradossalmente anche la solita stanza del solito albergo dove mi capitava di alloggiare nella "solita" città), oggi, dicevo, risento quel sentimento di accoglienza domestica ogni volta che, ritornando da Roma dove mi sono trasferito a luglio di quest'anno per lavoro, ritorno fra e mie mura domestiche milanesi...

certo questo strano sentimento si mescola ancor più con la presenza a Milano della mia "compagna di viaggio", anche se ieri sera per la prima volta, dopo tanto tempo, proprio per motivi di lavoro, mi sono trovato a dormire a casa senza di lei...

dovrei essermi ormai abituato,visto che a Roma vivo da solo e lei riesce a raggiungermi solo nei fine settimana... ma il dormire da solo a Milano ha un sapore diverso perchè sono a "casa mia", ma c'è un vuoto, pur se mi sento meglio che nella casa romana...

ed oggi sono qui e questo sentire, mentre lavoro comodamente fra le mura domestiche, mi attraaversa e mi rende un po' melanconico, un po' romantico, un po' debole forse... ma tutto ciò non mi spaventa, ma forse accresce a me la consapevolezza di ciò che mi piacerebbe fare in futuro...

 
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le cose che contano davvero nella vita...

Post n°82 pubblicato il 15 Ottobre 2007 da Nuvik75
Foto di Nuvik75

vorrei iniziare dicendo che gli esami non finiscono mai... potrei continuare dicendo che talvolta può capitare di ripetere per milioni di volte lo stesso esame e alla fine il risultato, quasi ostinatamente, continua imperterrito a non cambiare... e allora forse a quel punto ci resta poco da fare...

ma penso che se iniziassi così avrei già perso prima ancora di provare ad affrontare il prossimo esame...

è vero: sono ormai a Roma da metà luglio e la mia vita da allora ha preso una piega che non riesco in nessun modo a raddrizzare, seppur mi ostini a sistemare le cose...

ma credo di avere imparato proprio questa sera che ci siano delle cose davvero importanti e delle altre un po' meno, come negli esami: alcuni ne bloccano altri e se non si superano i primi si resta studenti a vita... non che io possa adesso rinnegare o disdegnare il periodo universitario, ma penso che ci sia un tempo per tutto nella vita di ognuno di noi: bene io stasera ho appreso con certezza quale sia l'esame da affrontare con il massimo imegno seppur nella massima naturalezza: non è trovare un altro lavoro anche se il lavoro che sto facendo da un mese a questa parte mi sta rendendo arido o riuscire ad acquistare l'auto prima che sia costretto a riconsegnare quella aziendale alla fine di novembre, cosa che mi renderebbe un po' triste perchè mi sentirei meno autonomo...

ma credo che l'esame più importante per me in questo momento della mia vita sia quello che riguarda il mio rapporto con la mia ragazza: non amo gli uccellini in gabbia così come non mi piacciono gli acquari con i pesci che continuano a fare avanti e indietro senza conoscere l'infinito blu del mare... e così non vorrò mai legare una ragazza a me fino a farla sentire in prigione... ma vorrei poter continuare a  nuotare fra le acque più o meno limpide finora attraversate e imparare a volare su nel cielo azzurro insieme a lei...

già questo è l'esame più importante forse della mia vita intera, almeno oggi lo è e spero di essere in grado di superarlo oggi, e domani e ancora dopodomani, finchè insieme vorremo continuare a vivere insieme, anche se in modo non esattamente facile, le nostre vite...

era da tanto che non venivo sul blog a scrivere: di tanto in tanto ho ripreso il mio "diario" casalingo, ma oggi volevo condividere questi pensieri con una persona speciale che so che li leggerà, anche perchè sarò io stesso a dirle di queste nuove righe... e a quella persona speciale voglio dedicare questi pensieri... e molti altri... se vorrai... se vorremo... aldilà del bene e del male...

 
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...rimandato a settembre...

Post n°81 pubblicato il 23 Luglio 2007 da Nuvik75

almeno al momento a me è stato concesso: dopo 4 giorni di opsedale da una parte e 3 di clinica da un'altra mi sento dire dai medici che sono sano: certo propsio sano sano non sono, ho i miei "precedenti" ed in più questi valori ancora un po' "confusi" da "capire meglio, magari a settembre, dopo l'estate"...

ma c'è chi oggi non ha potuto godere di siffatto privilegio ed è stato "bocciato" o "promosso" a seconda di come la si volgia intendere la "signora dalla grande falce": e così mentre io sono stato in giro per ospedali prima e per il mio trasferimento a Roma adesso, proprio un paio d'ore fa, ti sei spento nonno...

lo so, forse non avrei neanche il "diritto di piangere" questa tua dipartita, peraltro annunciata ormai da tempo, visto che non sono stato capace neanche di venirti a salutare prima di oggi...

ma sai, è proprio buffo: sentirsi così incapaci di tutto: ingurgitare una pizza da asporto comprata all'angolo del residence senza neanche capire cosa si sta buttando giù... decidere di lasciare in frigo la birra che avevo comprato per accompagnare la pizza... e poi fagocitare con una sorta di violenza del cioccolato come se lo stesso potesse in qualche modo sollevare il mio stato d'animo...

ma io sto parlando ancora di "vita" mentre tu adesso non ci sei più anche se in me resterà sempre il ricordo di te, di un nonno autoritario ma con un cuore immenso, capace di stupire tutto e tutti con il tuo modo assolutamente unico di vivere... non dimenticherò mai come mentre io da piccolo per farmi ascoltare da Leone dovessi sgolarmi per ottenere ciò che volevo da lui, a te bastava uno sguardo, una girata d'occhi, uno schiocco di lingua... e lui ti obbediva come fosse un bimbo, incapace solo di parlare ai tuoi ordini, ma il suo guaito seguiva i suoi gesti e il suo scodinzolio di approvazione, qualunque cosa tu gli ordinassi...

sono tanti i ricordi di te, come tante le estati trascorse con te e la nonna che prima di te anni fa ci ha lasciati: ero proprio un bimbo quando a volte non volevo seguirti dietro i tuoi lavori, scoprendo solo dopo che quando mi volevi con te era perchè ti faceva piacere la mia compagnia e non per farmi lavorare e me lo dimostravi in un modo più unico che raro, quei modi che comprendi soltanto quando cresci... mi insegnavi il lavoro, perchè volevi che qualcuno imparasse così come tu avevi appreso da tuo nonno... e mi premiavi con della frutta fresca che raccoglievamo... e poi ogni volta che me la vedevi mangiare sbucciandola, be' non so quante volte mi avrai raccontato la storia di "pinocchio e delle pere"...

ti ho conosciuto che eri "anziano" ma la tua forza è sempre stata infinita: e ben ricordo come, fin quando non sei stato costretto dalla rottura del femore ad abbandonarti sul letto senza far più nulla, anche dopo tutti gli acciacchi che avevi avuto, con tutte le raccomandazioni dei medici di stare a riposo, non potessi stare lontano dalla tua terra: la stessa terra che amo e che odio al tempo stesso e che ci unisce e forse per sempre lo farà,  anche adesso che tu non sei più qui con noi...

non dimenticherò mai quella volta che mi dasti un chewin gum da masticare: era la nonna normalmente che ci dava caramelle e cioccolati... invece quella volta, dopo pranzo, mi chiamasti come avevi fatto tante altre volte, e mi mettesti in mano una brooklin... ero stupito... iniziai a masticarla con gusto... ma non feci neanche in tempo ad assopararne del tutto il sapore che me la chiedesti indietro... non potevo capire... ricordo come fosse adesso quella chewin gum utilizzata per tappare un microforo che c'era sulla tanica del vecchio trattore... e quante altre strampalate idee... già l'ho detto che eri unico nel carattere ma forse lo eri ancora di più nel tuo modo di lavorare, anche nell'onesstà che mettevi nel tuo lavoro umile di contadino che, seguendo le tue azioni, diveniva per me una delle arti pipù noobli che la vita umana abbia mai potuto conoscere ed incontrare...

ed oggi te ne sei andato, già... si, meglio per te, è vero e ne sono convinto, perchè soffrivi troppo ormai... ma adesso hai lasciato un altro vuoto incolmabile: si è vero il tempo aiuta e la "strana sofferenza" di stasera cederà presto il passo ai ricordi dolci e a nulla più... ma adesso fa male e versare delle lacrime per te mi sembra anche fin troppo poco per ciò che tu hai rappresentato per me nella mia giovinezza, anche se forse non ti ho mai detto grazie e non ti ho mai dato la giusta impressione di quanto oggi i tuoi insegnamenti siano in me molto più di quanto non lo fossero quando ero un ragazzino e non vedevo l'ora di andare a giocare con i miei cugini invece di stare dietro al nonno...

lo so è stupido dirlo adesso, ma sarebbe bello poter tornare a seguirti ancora una volta mentre mi conduci verso  una delle nuove avventure in mezzo alla campagna... e magari vedere dietro di noi Leone che ci segue trascinando stancamente la sua lingua penzoloni per la forte calura estiva che solca la terra rendendola un tuttuno con la tua pelle bruna solcata dalla fatica, dal sole, ma soprattutto dalla tua grande e discreta umanità... addio nonno, addio...

 
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Ancora esami...

Post n°80 pubblicato il 10 Luglio 2007 da Nuvik75

...e non nascondo che adesso inizio forse ad avere più paura di qualche giorno fa...

e così è proprio vero: gli esami non finiscono mai; ma quel che è peggio è che a volte, può accadere nel corso della vita di imbattersi in esami che mai avremmo pensato solo lontanamente potessero riguardarci.

E così adesso sono a casa: io  e la mia ragazza in questo momento avremmo dovuto essere sdraiati sulle candide spiagge corse... e invece i miei esami del sangue di settimana scorsa non ci han permesso di prendere il largo. E sto aspettando una telefonata per andarmi a ricoverare, per capire che cosa sta succedendo dentro di me...

settimana scorsa dopo la visita dal nefrologo che mi ha consigliato il ricovero non vedevo l'ora che l'ospedale mi chiamasse: stamattina ho sollecitato io il mio ricovero, mi han detto che forse già nel pomeriggio si potrebbe liberare il posto letto ed invece di esser contento la mia paura ha preso a salire...

mi sembra di ripercorrere i miei 18anni: visita militare mi annunciano di avere un grave problema al cuore curabile attraverso un intervento cardiochirurgico: una doccia fredda per un ragazzo che come tanti non si stancava mai in estate di trascorrere infinite giornate sotto il sole giocando a pallavolo o buttandosi in acqua a nuotare fino a farsi scoppiare il cuore per poi andare a sdraiarsi sulla sabbia e farsi carezzare dal sole fino al tramonto...

ed oggi delle strane analisi di valori che non sapevo neanche avessimo all'interno del nostro oorganismo denunciano in me la presenza di qualcosa di ancora non ben definito, ma sicuramente non leggero...

e allora non mi resta che aspettare questo ricovero, anche perchè prima arriva prima riuscirò a far ritorno a Roma dove in teoria dovrei ripresentarmi al lavoro già dal prossimo lunedì...

e allora largo ai prossimi "esami" e spero solo di non venire "bocciato" ma di avere almeno la possibilità di recuperare a settembre o al prossimo appello utile...

 
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stravolgimenti

Post n°79 pubblicato il 11 Maggio 2007 da Nuvik75

ieri ero a Roma, come l'altro ieri fra l'altro. Ero andato per lavoro per le nostre classiche riunioni periodiche.

Ma ieri il mio andare a Roma ha improvvisamente assunto una sfumatura diversa, forte e accecante: sono stato accerchiato dai miei "superiori" e mi sono sentito dire: "è arrivato il tuo momento: l'azienda vuole vederti più da "vicino" dopo averti visto lavorare "fuori".

Bene! ho risposto ed  un sorriso si è stampato inebetito sul mio volto: dovevo nascondere immediatamente la mia rabbia e la mia paura che montavano in me.

il "vicino", difatti, in termini aziendali vuol dire che dovrò trasferirmi a Roma: la città che ho amato da sempre, fin dalla prima volta che nel lontano 96 andai a visitarla...

ma oggi? vivo a Milano da oltre 13 anni, ho una mia casa, il mio  migliore amico tornato dal canada da poco di nuovo a milano... ma soprattutto lei:  la mia ragazza...

tengo a lei più di ogni cosa e non mi va di rischiare di perderla perchè l'azienda ti prende e ti sposta come e quando vuole, peraltro con un minimo preavviso: probabilmente prima dell'estate dovrò trasferirmi e così dovrò ricominciare da capo in una nuova città...

e così adesso, a non più di un anno da quando ho inizato a scrivere su questo blog, la mia vita viene ancora una volta stravolta ed io devo cercare di raccoglierne i pezzi e rimetterli insieme, sperando di non perdere quelli più importanti nella ricostruzione del puzzle del mio cuore...

domenica sarò in India:  non sarebbe bastato lo stravolgimento emotivo che sono certo mi regalerà questo viaggio all'interno del cuore dell'umanità?

ed al mio rientro dovrò già pensare a Roma...

 
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...risposta a certenotti...

Post n°78 pubblicato il 16 Aprile 2007 da Nuvik75

Qesta volta scrivo una risposta come post del mio blog, forse perchè "una persona speciale" ha saputo con le sue parole tirare fuori da me una risposta che in me viveva già...

e vorrei così condividerla con chi visiterà ancora il mio blog e che magari la volta scorsa si era un attimo soffermato a "sentire la mia inquietudine"...

è una risposta di getto, ma credo sia davvero così per me...

"non è che prima non capivo cosa tu provassi, è solo una questione di "non condivisione" di scelte di vita: purtroppo, o forse per fortuna, l'importante credo sia comprendere le persone che abbiamo il piacere e la fortuna di incontrare durante il nostro percorso di vita. Poi non si può sicuramente condividere con tutti lo stesso "sentire profondo" altrimenti si rischierebbe un appiattimento o semplicemente un vivere in una sorta di "mega comune" senza alcuna differenza interiore fra le persone che ad essa appartengono: probabilmente la vita stessa diverrebbe più noiosa...
Io ti ho incontrata ed ho capito che eravamo tanto diversi e credo di aver compreso, almeno parte delle ragioni della tua anima... ed in effetti dopo il nostro primo incontro, ci siamo in qualche modo "persi" perchè entrambi abbiam riconosciuto il fascino dell'altro, ma al tempo stesso la distanza che ci separa nel nostro sentire...
sicuramente eravamo e siamo accomunati da "questa inquietudine" profonda che ci accompagna, ma poi ciascuno di noi la vive e reagisce in maniera diversa...
ma non per questo ho alcun rimpianto nell'averti conosciuta e  persa" nel momento stesso in cui compenetravo da vicino la tua anima: mi hai scaldato sino a bruciarmi: un po' come fanno i bambini con il fuoco la prima volta che si bruciano...
ma questo non vuol dire che poi il bambino, divenuto uomo, rifuggirà dal fuoco per il resto della sua vita: semplicemente avrà imparato a conoscerlo ed a capire che è così e quello che fa lo fa e lo vive perchè è nella sua stessa natura...
io non potrei vivere "con" il fuoco: morirei... anche se lo amo e ne subisco il fascino in maniera assolutamente enorme e piena... ma posso vivere la mia vita "conoscendo e comprendendo il fuoco" sapendo che esiste e che gli voglio un bene estremo, pur se devo tenerlo distante da me perchè siamo diversi... :-)
spero tu comprenda le mie parole... :-)
io continuo comunque a sentire l'inquietudine in me, ma a livello generale, ma continuo ad "abbuffarmi di pane e marmellata"...
un abbraccio
max"

 
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