Il mondo dei libriOgni lettore, quando legge, legge sé stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che è offerto al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in sé stesso. [Il tempo ritrovato-Proust Marcel ] |
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ULTIMI COMMENTI
DACIA MARAINI
Se amando troppo
si finisce per non amare affatto
io dico che l’amore è una amara finzione
quegli occhi a vela che vanno e vanno su onde di latte
cosa si nasconde mio dio
dietro quelle palpebre azzurre
un pensiero di fuga
un progetto di sfida
una decisione di possesso?
la nave dalle vele nere
gira ora verso occidente
corre su onde di inchiostro
fra ricci di vento
e gabbiani affamati
so già che su quel ponte
lascerò una scarpa, un dente e buona parte di me
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Gomorra, di Roberto Saviano e' un libro inusuale. Lo definirei un’analisi approfondita della camorra italiana. A tratti forse romanzata ma sicuramente uno scritto importante per capire come ‘il sistema’ (nominata tale dallo stesso scrittore) è organizzato ed in quali rami opera.
Scopriamo che il sistema non sono ha un’organizzazione formidabile dove non esiste una struttura centralizzata di una o più famiglie che controllano il territorio ma utilizza una forma di lavoro più simile al franchising. Le famiglie ci sono sempre e si occupano dei grandi affari ma poi per la produzione ad esempio dell’abbigliamento ‘tarocco’ viene delegata l’organizzazione alla piccola imprenditoria e naturalmente 'le famiglie' garantiscono il credito finanziario a tutta questa rete di nuovi piccoli impresari.
Saviano ci fa vedere uno spaccato della nostra Italia schifosa ed imputridita da interessi personali, dove le persone si scannanno per la bramosia di potere. Dove non importa se le proprie terre vengono inquinate da rifiuti tossici che nessuno vuole. Parla di persone che con il denaro coprono e mettono a tacere tutto, che sanno giocare sporco fin dai primi passaggi con assunzioni ‘pilotate’ e appalti truccati e ci fa capire che il sistema è ovunque intorno a noi. Il meccanismo funziona perfettamente arrivando a controllare appalti pubblici e privati ed il contrabbando delle commesse tessili del nord per la produzione delle grandi firme della moda.
Il libro è scorrevole. Mi sono piaciute le descrizioni del porto di Napoli e non mancano storie divertenti sui boss come quello che racconta di un 'capo famiglia' che si fa costruire una villa identica a Toni Montana in ‘Scarface’, molto divertente anche la parte dove lo scrittore indica i vari ‘soprannomi’ usati per identificare i malavitosi.
Trovo che Roberto Saviano sia uno scrittore con un coraggio straordinario. Oggi fa parte del gruppo di ricercatori dell’Osservatorio della camorra e l’illegalità e collabora con vari giornali come ‘il manifesto’ e ‘il corriere del Mezzogiorno’.
Da vedere i vari articoli apparsi su Nazioneindiana.com
Frase preferita: “Quando vado al molo di Bausan ho la sensazione di vedere da dove passano tutte le merci prodotte per l’umana specie. Dove trascorrono l’ultima notte prima di essere vendute. Come fissare l’origine del mondo.”
“Tutti quelli che conosco o sono morti o sono in galera. Io voglio diventare un boss. Voglio avere supermercati, negozi, fabbriche, voglio avere donne. Voglio tre macchine, voglio che quando entro in un negozio mi devono rispettare, voglio avere magazzini in tutto il mondo. E poi voglio morire. Ma come muore uno vero, uno che comanda veramente. Voglio morire ammazzato".
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LIBRI COMMENTATI
"Gomorra"
di Roberto Saviano
"La cattedrale del mare"
di Ildefonso Falcones
di Antoine de Saint Exupérie
di Jostein Gaarder
di Irvine Welsh
di Marilù S: Mancini
“Dolores Claiborne”
Stephen King
“Non ti muovere”
di Margaret Mazzantini
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E COSÌ VORRESTI FARE LO SCRITTORE
Se non ti esplode dentro
a dispetto di tutto,
non farlo.
a meno che non ti venga dritto dal
cuore e dalla mente e dalla bocca
e dalle viscere,
non farlo.
se devi startene seduto per ore
a fissare lo schermo del computer
o curvo sulla
macchina da scrivere
alla ricerca delle parole,
non farlo.
se lo fai solo per soldi o per
fama,
non farlo.
se lo fai perché vuoi
delle donne nel letto,
non farlo.
se devi startene lì a
scrivere e riscrivere,
non farlo.
se è già una fatica il solo pensiero di farlo,
non farlo.
se stai cercando di scrivere come qualcun altro,
lascia perdere.
se devi aspettare che ti esca come un
ruggito,
allora aspetta pazientemente.
se non ti esce mai come un ruggito,
fai qualcos'altro.
se prima devi leggerlo a tua moglie
o alla tua ragazza o al tuo ragazzo
o ai tuoi genitori o comunque a qualcuno,
non sei pronto.
non essere come tanti scrittori,
non essere come tutte quelle migliaia di
persone che si definiscono scrittori,
non essere monotono o noioso e pretenzioso, non farti consumare dall'auto-compiacimento.
le biblioteche del mondo hanno
sbadigliato
fino ad addormentarsi
per tipi come te.
non aggiungerti a loro.
non farlo.
a meno che non ti esca
dall'anima come un razzo,
a meno che lo star fermo
non ti porti alla follia o
al suicidio o all'omicidio,
non farlo.
a meno che il sole dentro di te stia
bruciandoti le viscere,
non farlo.
quando sarà veramente il momento,
e se sei predestinato,
si farà da
sé e continuerà
finché tu morirai o morirà in
te.
non c'è altro modo.
e non c'è mai stato.
Charles Bukowski
UNA STORIA DI AMORE E DI TENEBRA – AMOS OZ
Capivo il suo dolore: papà aveva un rapporto quasi carnale con i libri. Amava toccarli, frugarli, accarezzarli, annusarli. Era infoiato per i libri, incapace di trattenersi, allungava subito le mani, fossero anche stati libri altrui. In effetti, i libri di allora erano molto più sexy di quelli di adesso: c’era di che annusare, accarezzare, tastare. C’erano libri con le scritte dorate sulla copertina che ancora profumavano, un po’ ruvide al tatto, così che dalle mani passava tutto un brivido sulla pelle, come quando si tocca qualcosa di intimo e inaccessibile, qualcosa che un po’ freme e trema, sotto le tue dita. C’erano poi libri con la copertina in cartone rivestita di stoffa, appiccicata con una colla dall’odore incredibilmente sensuale. Ogni libro aveva il suo odore segreto ed eccitante. A volte la copertina di stoffa si staccava un poco dal cartone, si scompigliava come una gonna sfacciata e che fatica non gettare l’occhio verso l’interstizio buio fra il corpo e il tessuto, non attingervi sentori da vertigine.
gentilmente offerto da Vaniapocket
Inviato da: adrian
il 14/12/2011 alle 16:04
Inviato da: adrian
il 14/12/2011 alle 16:04
Inviato da: adrian
il 14/12/2011 alle 16:04
Inviato da: adrian
il 14/12/2011 alle 16:03
Inviato da: adrian
il 14/12/2011 alle 16:03