la favola mia

Li chiamiamo "sogni" e, puntualmente, come i sogni svaniscono.

Ma poi tornano, a periodi proprio come gli incubi.

Ovviamente si parla degli uomini, anzi dei maschi, questi DNA così vicini, così lontani.

Non per fare la donna tutta d'un pezzo "che tu a me già m'hai fregato e non mi freghi più" (chi? io?!? ahahahahah), ma davvero non capisco.

Non capisco come possa una persona stare male ma male davvero per la sparizione di un DNA instabile, e poi questo ritorna come il singhiozzo e lei è lì, di nuovo pronta a fare la goccia di limone sul cucchiaino.

Mentre si racconta le favole della buonanotte di qualche secolo fa e non si accorge che, nel frattempo, le hanno riviste in funzione dei nuovi studi sulla non-evoluzione della specie (quella specie!).

Perchè lui si diverte a fare la molla di rimbalzo e lei quella che ogni tanto si ritrova doverosamente a rispolverare le cianfrusaglie del baule in soffitta?

sarà che non mi piace il minestrone riscaldato (non mi piace proprio il minestrone, eheheh)...

sarà che i ritorni stagionali mi fanno quasi un effetto influenza (e odio l'influenza!)...

sarà che (esageriamo pure) forse beautiful e sentieri hanno fatto più danni di quanti ne stia facendo il maltempo in questi giorni...

sarà...

(vorrei ritrovarmi a dire le stesse cose quando uno zombie qualsiasi ricomparirà anche qui, travestito da robin hood pieno di promesse;-)

nel frattempo (a parte fare scongiuri figurati), per questa sera dico "basta!"... e spero che la telepatia faccia il suo dovere:-)