la favola mia

oggi è un giorno strano, uno di quei giorni in cui il tempo sembra scorrere con una lentezza inesorabilmente viscosa e trascinata ed ogni minuto ha lo spessore scandito di un'ora... greve...

è un giorno di frammenti impazziti che si susseguono, inseguono, accalcano e sovrappongono nella testa e non riesci a fermarli, a scomporli...

un giorno di sole, in cui il sole ti sollecita frazioni di musica e voglia di canterellare ed il corpo si muove nell'aria e poi ripiomba, grave, nel silenzio che si impone urlante...

un giorno di troppe cose, di troppi eventi e troppe dolorose emozioni... un giorno di ripetuti inutili atavici innati perchè...

un giorno di tante parole spese futilmente per fare pubblico, aggrappandosi bramosamente ad un anniversario di morte, all'ultima ennesima disumana tragedia, all'animo umano che si abbevera a tanto sporca e velenosa acqua di dolore, di impotenza, di orrore...

un giorno, un altro giorno in cui la testa rintrona di tante falsità e menzogne, di curiosità insana e protagonismo spicciolo e vorresti spegnere per un po' tutto quanto e poi riaccendere e trovare tutto nuovo, tutto diverso, più bello o un po' meno vero...

ci raccontano promesse, fanno a gara a chi le vende meglio, infiocchettate per le prossime feste imminenti...

ci parlano di giustizia, ma soprattutto ci parlano di soldi, quelli che spenderemo, quelli che risparmieremo, quelli che e quelli come, quelli per cui ci danniamo e quelli che non bastano mai...

ci parlano di soldi come promesse... e solo per quelli la gente uccide, per quelli la gente muore...  MUOIONO GLI INNOCENTI!

questo è quanto ci promettono, questo è quanto ci sventagliano sotto gli occhi, nei loro variopinti colori, mentre hanno la certezza (non si sa come e nemmeno perchè) che li staremo ad ascoltare, che li seguiremo, che ci convinceranno anche questa volta... per i soldi, sempre fottutamente per i soldi... a noi, poveri cristi, la promessa di un niente, a loro il potere, che sempre di quelli si nutre...

per questi l'uomo riscopre i suoi più antichi terrori, per questi perde la sua dignità, per questi compie atti orrendi con la trascuratezza e indifferenza di un qualsiasi passante in coda alla fermata del tram...

l'informazione ci vomita ogni istante la sequela interminabile di atti disumani e terribili, che purtroppo non ci riesce nemmeno più difficile pensare... sono così tanti e così assidui che ci sbattono contro come le incombenze quotidiane e ci scalfiscono sempre meno... siamo muri di gomma contro cui qualcuno si diverte a giocare con sempre più efferatezza per farci impazzire...

dolore, orrore, dolore, orrore, dolore, sempre sempre sempre più...

mi sono chiesta perchè e non ho trovato risposta...

l'uomo uccide e poi mente, mente ed uccide...

questo uomo, che non si può, NON SI DEVE chiamare uomo, sarà punito per aver ucciso? questo non ce lo dicono, non ci dicono nè quando nè come... ci raccontano l'orrore che ha fatto, solo questo sembra interessare...

lo Stato, che ci fa promesse neanche tanto succulente per le nostre tasche sempre più vuote, che fa per prometterci che resteremo vivi?

perchè arriva sempre quando l'orrore è già diventato realtà e ci riempie non richiesto gli schermi e le menti?

perchè non ci promette che potremo sempre uscire di casa e camminare per strada sicuri sotto la luna e addormentarci nei prati e sedere a tavola con le nostre famiglie a godere di ore di gioia? che potremo addormentarci ogni notte tranquilli e sorridere al primo che passa senza il timore che questo ci si ritorca contro?

perchè ci parla sempre e solo e comunque di soldi?!? di quei soldi che tanto non avremo e che se avremo, molto probabilmente non godremo mai come vorremmo...

questa schifosa "cultura" del terzo millennio e di un progresso che ha sempre meno utilità pratica per i poveri cristi come noi sta uccidendo la nostra umanità (l'humanitas di cui tanto ci si fregiava ai nostro albori)...

e noi restiamo qui, impotenti di tutto, a chiederci e ad incitarci di mettere una x al posto giusto...

inorridiamo vedendo... piangiamo una lacrima, urliamo al silenzio... poi torniamo a parlare di soldi...

e accanto a noi la gente muore...

noi siamo la gente