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Post n°35 pubblicato il 29 Maggio 2006 da phoenix_182
 
Tag: Film
Foto di phoenix_182

"La prima regola del Fight Club è: non parlate mai del Fight Club.

La seconda regola del Fight Club è: non dovete parlare mai del Fight Club..."

Era una sera di alcuni anni fa, con il telecomando facevo zapping da un canale all'altro cercando qualcosa di interessante da vedere, quando mi fermo su Rete4 e mi accorgo che sta per iniziare un film.
"Oh, è Fight Club" pensai, "con Brad Pitt e Edward Norton, ne ho sentito parlare, vediamo un pò com'è".
E rimasi incantato.

"Cosa siamo? Siamo consumatori, siamo i sottoprodotti di una cultura che ci opprime."

Il protagonista (Edward Norton), consulente di una grossa casa automobilistica, è il prototipo dello yuppie frustato dalla vita moderna: insonne, ansioso, ipocondriaco, stordito dal jet-lag, trova un'apparente calma solo frequentando gruppi d'ascolto per persone affette da mali incurabili. In questo modo incontra Marla Singer (Helena Bonham Carter), che finge come lui di avere gravi problemi pur di incontrare persone.

"Le cose che possiedi
alla fine ti possiedono."

Durante i suoi viaggi di lavoro, il protagonista (no, non ha un nome, nel film usa solo pseudonimi) fa la conoscenza di Tyler Durden (Brad Pitt), uno strano venditore di saponi, che lo ospiterà nella sua casa fatiscente e lo coinvolgerà in un Fight Club, un club i cui appartenenti lottano senza regole se non quelle della correttezza tra "fratelli".

"Tu non sei il tuo lavoro, non sei la quantità di soldi che hai in banca, non sei la macchina che guidi, nè il contenuto del tuo portafogli, non sei i tuoi vestiti di marca..."

I due pian piano entrano in simbiosi e, radunando nuovi e numerosi adepti, sviluppano i Fight Club in molte città degli Stati Uniti seguendo un visionario progetto politico-anarchico di lotta al sistema che culminerà nella creazione di un gruppo sovversivo e nel concepimento del Progetto Mayhem. La follia di Tyler a questo punto diventa incontrollabile...

"Siamo i figli di mezzo della storia, senza scopo nè posto. Non abbiamo la Grande Guerra nè la Grande Depressione. La nostra grande guerra è spirituale, la nostra grande depressione è la nostra vita."


Fight Club è un film estremo: o lo ami o lo odi.
E io lo amo, anzi lo adoro: adoro la critica che fa alla società moderna, una società edonistica, materialistica e consumistica, dove l'importante è avere e apparire, dove il metro per giudicare le persone è il denaro, una società in cui le multinazionali hanno sempre più potere...

"E' solo dopo aver perso tutto che siamo liberi di fare qualsiasi cosa."

 
 
 
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