pilarmivida

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Messaggi di Gennaio 2007

Lo Scorbuto

Post n°214 pubblicato il 31 Gennaio 2007 da pilarmivida

Dovete sapere che Pilar ha fatto un lavorone che riguarda la catalogazione del materiale non librario nella biblioteca dove lavora. Predisporre tutto per il prestito dei DVD le è costata una gran fatica e pazienza (cosa di cui la fatina, come è noto, non è ben fornita). Ora è tutto sistemato (per un po'): la sala apposita, le etichette, i codici a barre, i bollini colorati della censura, il sito internet e balle varie. L'utente non deve fare altro che muovere le chiappe fino alla mediateca, scegliere un film tra 700 titoli, venire al banco da Pilar. Basta. Credete che sia una cosa facile, per l'Utente Medio?
Nah.
Così la fatina, dopo aver fatto 'sta faticaccia, diventa scorbutica se la si stuzzica sul tasto (dolente, molto dolente) dei DVD...

Storiella n.1:

Utente: in questa biblioteca ci sono i divuddì, vero?
Pil: sìimmagine
U: ma si paga?  
P: (braccino corto, eh!...) nono. Sono nella sala mediateca, da quella parte...

Dopo 2 minuti...

U: scusi
P: sì, dica
U: avete il film del piano?
P: immagine
U: massì, dai... quello del pianista...
P: abbiamo "Il Pianista", sì: lo trova tra i film drammatici
U: nono, non quello... come si chiama...
P:immagine
U:voglio quello del pianista. dai, non ce l'avete?
P: immaginebhè, noi abbiamo "Il pianista" e basta. Se ne vuole un altro può rivolgersi alla videoteca quassotto che di sicuro ne hanno altri che fanno al caso suo.
U: eh, ma non potete non avere quel film...
P: se non ricorda il titolo... sa l'autore?
U: eh... non mi viene in mente...
P: sa di cosa parla?
U: di un pianista... un pianista che va in giro a suonare... ...
P: immaginefacciamo così: lei pensa bene al titolo o all'autore o alla trama... poi torna qui e vediamo come risolvere questo suo problema (di mente), ok?
U: sì!! grazie!! facciamo così!!
P: immagineimmaginefuori dalle balle, ora, grazie.


Storiella n.2:

Utente: nel sito ci sono i dvd in ordine alfabetico?
P: sì.
U: e c'è anche il genere?
P: sì
U: ma nella sala invece sono divisi per genere, non sono in ordine alfabetico
P: sì
U: ma io voglio un film che comincia con A.
P: funziona così: lei guarda sul sito se c'è il film che vuole prendere (in testa?). Guarda il genere scritto accanto, chessò, "drammatico", va nella mediateca, apre il cassetto "drammatico" e trova il film.
U: non può andare lei?
P: DOVE, scusi? (a Fan...??)immagine
U: io spreco tempo per andare di là a prendere il film. Se io le dico il film che voglio, lei me lo va a prendere?
P: nah. non credo proprio.immagine


Cheddite, sarà contagioso il Morbo dello Scorbuto?

 
 
 

Brutti rapporti di faccia

Post n°213 pubblicato il 25 Gennaio 2007 da pilarmivida

Non è che odia guardarsi allo specchio.
Non è che non sopporta vedersi nelle foto.
E' che se detesta la propria faccia, vederla riprodotta in qualsiasi modo la irrita.

Tutto risale a quell'aria che si ritrova: sempre tra l'incazzato e l'assonnato.
Chi non la conosce, potrebbe pensare che se la tira. Invece no, nèh, è solo una vostra impressione!
E' che ogni tanto Pilar va per rane, e allora cammina per strada alla cazzo: si guarda intorno, sì, ma non vede nulla se non i suoi pensieri (non a caso, le è capitato più volte di prendere delle trambate fenomenali in piena fronte, andando a sbattere contro pali, lampioni e stipiti. Sorvoliamo.)
Così, immersa com'è nei suoi pensieri astrusi, le si stampa in faccia quello sguardo pirlone che la caratterizza come tale.
Pensa che ti ripensa, quello sguardo le è rimasto addosso. E non se ne va più.
Così quando si specchia non si piace.
Vorrebbe modellarsi come fosse Didò.

C'è solo un momento in cui crede di non essere poi malaccio.
E' quando lava la faccia.
Quell'espressione ebete se ne va per un attimo.
E' più colorita, rosea e liscia.
Rimane lì gocciolante, a specchiarsi davanti al lavandino.

Poi la passa l'asciugamano, e la faccia brutta torna lì.
Pazienza.
Domani mattina tornerà bellina per un altro po'.

 
 
 

Toc toc

Post n°212 pubblicato il 23 Gennaio 2007 da pilarmivida

Pilar, sveglia: è tardi.immagine
Sì, sei stata malata per un po', ma ora non sei più febbricitante. Quindi datte 'na mossa.
Ora.immagine
Cominciamo dalle basi, ok, Pil?
Vestiti, innanzitutto. Non importa cosa indossare, rimetti quello che avevi l'ultima volta che hai lavorato. Sì, è tutto un po'stropicciato, fa niente, dai.
Su, da brava, ora metti le scarpe. Bhè, magari prima togli i calzettoni termici da montagna, che abbinati alle Stan Smith potrebbero causare gravi danni ambientali. Così, giusto per precauzione.
Fai un respiro. Ho detto respira, non sbuffare.
Poi.
Cosa manca?
Ah sì. Sei verde. Metti un po'di pittura sotto gli occhi e un po'di colore sulle guance, sennò al lavoro ti confondono col muro che ti sta dietro. Ecco, magari prima prenditi un pochino a sberle, così ti dai anche una svegliata.immagine
Adesso cerca di pettinare alla bell'e meglio quel nido di ragni che è cresciuto negli ultimi giorni sulla tua zucca: su, forza, fai un bel nodone con quei capelli d'alghe... Ecco, così va già meglio.
Sorridi.
Sorridi, Pil.
Ok, lasciamo stare il sorriso, sarebbe pretendere troppo.
Ci siamo quasi, dai, manca solo una cosa: la borsa.
Quella cosa scura dalla forma non ben definita, che giace dimenticata sulla sedia della camera da giovedì sera, contenente portafogli (tristemente vuoto), libri (saccheggiati dalla biblioteca, per una specie di jus primae noctis del bibliotecario), fazzoletti di carta, caramelle, fazzoletti di carta, matite, penne, fazzoletti di carta...
Eccola, brava, eccola. Controlla che ci siano le chiavi per aprire tutto...
Ok, via, andiamo.
Aaalt!immagine
Pirlona, metti la giacca, che sennò ti ammali un'altra volta.

Ok.
Ce la fai a guidare fino alla biblioteca, ora?immagine

 
 
 

Sparapalle (rifiutare, negare, piantare...)

Post n°211 pubblicato il 18 Gennaio 2007 da pilarmivida

Che ffatica (con due effe, che sennò non si capisce che è davvero una Fatica)...

Pilar non è mai capace di dire di no. E' che lei ha sempre paura di deludere le persone e, seppur con l'intento di "proteggerle" o di evitare loro tremende ferite, alla fine combina danni ancor peggiori. E poi ci si mette quella stronza di vergogna/timidezza ad aggravare il tutto... cioè, come dire... si caca sotto.immagine

Una volta ha mollato un ragazzo con un sms. Bhè, sì, avrebbe potuto dirglielo in faccia, ma ciò avrebbe richiesto una quantità considerevole di sangue freddo e bastardaggine che, francamente, lei non ha. E poi, è talmente difficiletrovare le parole giuste per spiegare le proprie motivazioni senza ferire troppo... Così facendo è però risultata ancora più fetente.immagine

Le è anche capitato di sudare sette camicioni per piantarne uno che non le piaceva per niente. Era gentile e per questo disarmava fottutamente Pilar. Così ci è uscita per un po', per non deluderlo... ma alla fine, vedendo che il soggettone si prendeva troppo bene, è riuscita a mollarlo compiendo con le parole certi giri da far invidia a Sciùmacher*.immagine

Oppure, va nel panico quando qualcuno che non le interessa le chiede il numero di cellulare. Per carità, non rompere... ho fatto di tutto per evitarti tutta sera e ora vieni qui e pretendi il mio numero come se avessimo trascorso momenti felici ed intensi?? E comunque non ricarico quasi mai il telefono, non pretenderai anche che ti risponda??immagine

Un'altra volta, invece, le avevano regalato un maglione che definire bruttissimo è riduttivo. Arancione smorto (uno dei colori più odiosi e inutili), a cannette sottili, collo a lupetto e, essendo in ciniglia, faceva anche sudare come un cammello. Una vera schifezza con lode. Insomma, si è sforzata, lo ha indossato per un po', ma... alla fine è riuscita a rovinarlo in qualche modo, così ha avuto la scusa per non metterlo più**. immagine

Quando è ammalata, potrebbe prendere un giorno di ferie e starsene sotto il piumone a ronfare e soffiare il naso. Invece no, cari, lei deve sbattersi, andare lo stesso a lavorare, andare in giro a smoccolare davanti a tutti e snarigiare ininterrottamente per tutta la giornata. Alla fine fa solo pena.immagine


Insomma, questa caratteristica non fa di Pilar una vera lady: risparmierebbe certamente più energie, parole e cazzate se dicesse le cose così come stanno. Eppure, in quasi 25 anni di onorato servizio come fatina, non è ancora riuscita a correggere questo difetto del menga.immagine

Mica tutti son perfetti.
Amen.immagine


*questa non l'ha capita nemmeno Pilar, le è venuta così e basta.
**e comunque, non ha avuto il coraggio di buttarlo: giace ancora nell'armadio, insieme ad altri innumerevoli sgorbi della moda.

 
 
 

Girl Power- La Signorina dei Morti

Post n°210 pubblicato il 11 Gennaio 2007 da pilarmivida

Tra i miti (viventi) femminili di Pilar, merita una menzione particolare la sua professoressa di Atropologia.
La fatina è stata capace di spararsi ore di viaggio, cambiare tre differenti mezzi di trasporto e affrontare orde di milanesi lavoratori per seguire le lezioni di Cristina Cattaneo.
Chi è Cristina Cattaneo?
Cristina Cattaneo è un'antropologa forense coi controcacchi. E' il medico legale più richiesto in Italia. E' la direttrice del "Labanof" (= Laboratorio di Antropologia Forense) di Milano. E' specializzata in antropologia e Paleopatologia in Inghilterra e Canada.
E' una scrittrice.

Una così sarebbe certamente bruttina,
Invece è una figonza in tutto e per tutto.

Trasmetteva (ma ancora adesso, eh) la sua passione con le sue parole e spalancando i suoi occhi verdissimi.
La lezione cominciava alle sei di sera.
Lei ti propinava foto di cadaveri decomposti, saponificati, spappolati dei casi da lei seguiti. Eppure, l'aula era strapiena di gente che l'ascoltava in religioso silenzio, ipnotizzata da questa specie di Dea dei Morti che smitizza CSI e simili.
Un mix letale di dolcezza, bellezza, forza e determinazione con un cervello pauroso.

Ha scritto un libro, "Morti senza nome".
Filate a leggerlo.


 
 
 
 
 

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