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ricordi di guerraVedi post precedente
Non so come posizionare nel tempo la partecipazione di mio padre al fronte francese in quel di Saretto sopra Cuneo ad un’altezza tra i 1500 e 2000 metri. So che era inverno, che erano in trincea con la neve alta e che per tre giorni non arrivò il vettovagliamento. Lui raccontava “ avevamo tutti una fame da morire e non potevamo certo muoverci da quell’appostamento, ma c’erano certi toponi da far paura che giravano per i camminamenti. Il terzo giorno sparammo loro e dopo averli pelati li mangiammo crudi.” Non potevano accendere fuochi per non segnalare al nemico dove avrebbe dovuto sparare o gettare bombe a mano o altro, quindi era necessario il pasto freddo! Il raccapriccio che adesso noi proviamo dovrebbe, come ha fatto sempre a me, farci apprezzare ciò che abbiamo senza disprezzarlo perché un pasto per quanto possa essere schifoso non lo sarà mai tanto come quello consumato al freddo, in pericolo di vita, e dopo tre giorni di digiuno. Penso che sia stato qualche mese su quel fronte fintanto che “ ho preso un congelamento di terzo grado ai piedi e mi hanno rispedito a casa per curarmi ma…nessuno poteva accompagnarmi e tanto meno potevano mandare un’ambulanza su per quelle mulattiere a prendermi, per cui mi feci due stampelle con dei rami e iniziai il percorso in discesa.” Il viaggio di ritorno (70 Km Tanto è lunga la strada fino a Cuneo) durò sette giorni. Nei paesini di montagna che trovò regnava una povertà assoluta ed il secondo giorno fu nuovamente a digiuno e dolorante, si fermò quindi ad una baita abitata ( come di usa da quelle parti di pietra e legno) e chiese per cortesia cibo e riparo. Quelle gentili persone misero il loro cibo ed un pagliericcio a disposizione consolandolo con parole di conforto. Ci diceva” mi pareva che quel tugurio fosse il paradiso! Avevo un fuoco acceso, una tazza di latte e del pane vecchio che potevo inzuppare, ed un pagliericcio senza pulci ed asciutto sul quale dormire”. Riprese il cammino e chiedendo ospitalità ogni qual volta poteva giunse finalmente alla caserma di San Rocco di Cuneo dove sbrigarono le pratiche e lo mandarono in ospedale militare e successivamente a casa. Ma la sua guerra non finì qui nella prossima puntata racconterò il suo secondo fronte oltre confine. Serenità se potete. Segue |
Inviato da: cassetta2
il 13/04/2021 alle 15:30
Inviato da: NORMAGIUMELLI
il 15/02/2015 alle 14:56
Inviato da: re1233
il 19/12/2012 alle 09:43
Inviato da: auroradini
il 18/12/2012 alle 16:59
Inviato da: re1233
il 04/06/2012 alle 15:20