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« nascita travagliataricordi di guerra »

i ricordi affioranti

Post n°86 pubblicato il 17 Settembre 2009 da re1233
 

Ritenevo di non aver più nulla da aggiungere a quanto scritto nei post precedenti ma tutto ciò mi ha risvegliato ricordi che avevo dimenticato riguardo alla vita di mio padre.

Mi dispiaccio di non averli potuti verificare fino in fondo per la prematura morte sua all’età di 52 anni. Talvolta, se pur raramente, ci degnava del racconto delle sue esperienze.

Ed è per questo che mi accingo, a costo di farvi tutti scappare, a ripercorrere questi ricordi come mi sono stati raccontati.

Un aneddoto spesso narrato coincideva con la sua giovinezza, ritengo avesse sui quattordici o quindici anni (1934 o 35).

Lavorava da un idraulico come garzone, diceva: ” facevamo impianti di riscaldamento ai signori, e ricordo quanto pesavano i radiatori di ghisa a portarli su per le scale, fino al secondo o terzo piano.” Certo allora non c’erano le tecnologie di oggi dove i pesi vengono distribuiti con criterio, il subalterno era come la bestia da soma e quindi “doveva” portare pesi anche consistenti.

Un giorno, mentre il titolare stava saldando con la fiamma ossidrica, arrivò un cliente e mio padre per avvertirlo si avvicinò e lo toccò sulla spalla, l’idraulico si girò di scatto con la fiamma ossidrica in mano e la fiamma prese il viso di mio padre ustionandolo. Impacchi d’acqua fredda e di corsa a casa …. (l’ospedale o il dottore si chiamava allora solo quando si era in punto di morte).

La nonna non chiamò né dottore né altro (anche perché bisognava pagarlo),  accompagnò mio padre da una fattucchiera, maga, megera, chiamatela come volete che dopo averlo visto gli applicò dei medicamenti disse due litanie e gli disse di andarsene a casa che l’indomani tutto sarebbe passato.

Mio padre diceva” io l’indomani non avevo più nulla! Nemmeno la scottatura”.

Mi viene da considerare come col tempo noi riusciamo a  santificare situazioni od episodi rendendoli superiori alla realtà.

Ed è esattamente ciò che penso di questo episodio, suppongo che la bruciatura sia stata lieve, che l’acqua fredda o le cure primarie abbiano sortito l’effetto di spegnimento della bruciatura e che quindi tutto l’arzigogolo della maga abbia solo provocato un suggestionamento effetto placebo.

Questo è ciò che penso io ma non è detto che sia la realtà della cosa.

Altri episodi della sua giovinezza non me li ricordo ma mi si risveglia la sua narrazione del periodo della guerra.

Si arruolò a diciassette anni perché era imbevuto dalle idee di “difesa”, “patria”, “onore” ma ci confidava che la ragione prima era data  da uno stipendio certo e dalla divisa che lo qualificava ( a quei tempi) come persona rispettabile.

Segue.

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