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Il dono del cervo
Post n°485 pubblicato il 17 Marzo 2022 da tombeurdefemme2010
L'erba incolta allunga i suoi fili, le sue foglie, nel disordine deliberato della natura, su quello che una volta era un prato curato. Invade e ricopre i gradini della scala esterna. La ringhiera arrugginita; dove piccole isole di verde vernice ricordano le origini. Il portone sbiadito dal sole, dalle intemperie, resiste ancora alla sua funzione. Il silenzio attuale contrasta con i rumori, le grida, i pianti e le risate di quando la vita abitava la casa. Come animale mitologico, ircocervo, unione chimerica, veglia e riposo, urla e quiete, vita e morte, uniti in un abbraccio inscindibile, su cui non esiste un prevalere definitivo, ma tutto è in continua trasformazione, come un evoluzione perenne, mai statica. Il pulsare di ieri si alterna all'immobilità di oggi, e domani le ortiche cederanno, temporaneamente, il loro dominio alla fioritura delle begonie. |
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