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La regina della notte

Post n°27 pubblicato il 25 Settembre 2010 da gotique2

Oh, Notte...mia fedele amante...mia diletta sovrana...Ecate asperge il mondo di argenteo lucore e le ombre corteggiano i cuori spossati da vane promesse...“Quale vivente, dotato di senso, fra tutte le magiche parvenze dello spazio che si dilata intorno a lui, non ama la più gioiosa, la luce, la sua mite onnipresenza di giorno che risveglia. Come l’anima più intima della vita, la respira il mondo immane delle costellazioni, senza quiete, e nuota danzando nel suo flutto azzurro; la respira la pietra scintillante, in eterno riposo, la pianta sensitiva che sugge, e il multiforme animale istintivo; ma sopra tutti lo splendido intruso, con gli occhi colmi di sensi…Come un sovrano della natura terrena, essa chiama ogni forza a metamorfosi innumeri, annoda e scioglie alleanze infinite, avvolge la sua immagine celeste intorno a ogni creatura terrestre. La sua sola presenza rivela l’incanto dei reami del mondo. In plaghe remote, mi volgo alla sacra, ineffabile, arcana notte. Lontano giace il mondo, sepolto nel baratro di una tomba – squallida e solitaria la sua dimora. Nelle corde del petto spira profonda malinconia…Anche tu trovi piacere in noi, oscura notte? Che cosa tieni sotto il tuo manto, che con forza invisibile mi tocca l’anima? Delizioso balsamo stilla dalla tua mano, dal fascio di papaveri. Le ali grevi dell’animo tu innalzi. Ci sentiamo pervasi da una forza oscura, ineffabile. Come misera e puerile mi sembra ora la luce; come grato e benedetto il commiato del giorno. Solo per questo, quindi, - seminarti per l’immensità dello spazio le sfere splendenti per annunciare la tua onnipresenza, il tuo ritorno nei tempi della tua assenza…Premio della regina del mondo, della eccelsa annunciatrice di mondi sacri, custode di amore beato…- ora voglio, perché sono Tuo e Mio! Tu mi hai rivelato che la notte è vita, mi hai fatto uomo. Consuma con ardore spettrale il mio corpo, così che io mi congiunga etereo più intimamente a te e la notte nuziale duri in eterno” (Novalis, Primo inno alla notte)

 
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