PRINCIPESSA SI NASCE

Post N° 141

Non saprei come definire l’impatto con i miei nuovi studenti… certo ero preparata, ma i ragazzi sono veramente tosti ed ammetto che alcuni loro atteggiamenti proprio non me li aspettavo … certo che le cose sono veramente cambiate tantissimo da quando ero studentessa io!

Ad ogni modo il pacchetto che ho scelto prevede anche i quotidiani “scontri” con i ragazzi e cerco di fare buon viso a cattivo gioco, nella convinzione che presto o tardi raggiungeremo un certo equilibrio.

Per fortuna, però, c’è anche l’altra faccia della medaglia ovvero gli episodi divertenti che a volte capitano in classe  e sui quali preferisco soffermarmi.

Tuttavia, prima di passare a questi racconti, credo sia necessario fare una piccola premessa sugli istituti dove insegno: sono entrambe scuole professionali, una nella mia città e l’altra in una città vicina, pertanto lavoro a giorni alterni in una e nell’altra. Lo scopo di queste scuole è creare le premesse affinché gli studenti possano entrare al più presto nel mondo del lavoro, per cui le materie principali sono quelle di laboratorio, cioè quelle dove si insegna ai ragazzi il mestiere che faranno “da grandi”. Credo, quindi, non sia difficile immaginare con quale spirito gli alunni affrontino le materie trasversali (matematica, italiano, scienze, economia…).

Vi faccio subito un esempio.

Lezione in 3°A subito dopo l’intervallo, uno dei miei primi giorni di lavoro: entro in classe cercando, come al solito, di assumere un’aria seria e soprattutto severa  e vedo i ragazzi che trafficano intorno ad un televisore. Già il fatto che in una classe sia presente un televisore mi lascia di stucco (quando studiavo io era già tanto se c’era la lavagna! ), ad ogni modo cerco di non far trasparire i miei pensieri, nel frattempo i ragazzi si scusano per il caos (ovviamente usando tutt’altra terminologia! ) e ritornano ai loro posti.

Io non faccio domande (MAI fare domande a degli adolescenti, MAI… le risposte potrebbero essere le più varie e fantasiose! ) e comincio la mia lezione. Dopo poco, quindi, chiedo ai ragazzi di aprire il libro di matematica per fare degli esercizi insieme.

Sguardi di panico, si alzano un paio di mani!

I: dimmi…

A: prof, non si arrabbi! (ndr: notare che PROF è il massimo del rispetto che i miei alunni riescono ad avere nei confronti di tutti gli insegnanti! )

I: perché non mi devo arrabbiare?

A: perché oggi non ho il libro…

I: perché oggi non hai il libro?

A: perché se no non ci stava la PLAY nello zaino…

Ed ecco spiegato il traffico intorno al televisore…

A volte le risposte arrivano anche senza fare le domande!