A MODO MIO

Incesto.La legge vieta il sesso tra maggiorenni consenzienti perché sono fratello e sorella?!

Marco era stato abbandonato dai genitori.
Era cresciuto in una famiglia adottiva.
Il padre adottivo lo picchiava e, lo chiamava "fallito".
Aveva 23 anni quando seppe di non essere figlio della coppia che chiamava mamma e papà.
Corse a cercare la famiglia vera.
La madre era sola e malata.
Marco si trasferì a casa della vera madre, divenne la colonna portante della famiglia.
Lavorava, faceva la spesa, andava a pagare le bollette. La madre inferma di cuore morì.
Poi, Marco conobbe Simona.
Simona aveva alle spalle anni di violenze e maltrattamenti del padre naturale.
Sapeva leggere e scrivere solo a stento.
I due, si isolano dal mondo e, quasi senza rendersene conto diventano una coppia e nasce il primo figlio.
Vanno ad abitare in un paesino dove nessuno li conosce.
Lui fa il muratore, lei sta in casa e si occupa dei figli che, nel frattempo sono diventati quattro.
Lui aveva 23 anni e lei appena 16 quando fecero "l'amore" per la prima volta.
Non pensarono di usare profilattici o farmaci contraccettivi. Lei restò incinta. Una volta, poi un'altra, poi un'altra ancora.
La loro è una storia reale, autentica.
Danno l'impressione di essere una coppia esemplare.
Sono giovani, si amano intensamente, vivono insieme e hanno già messo al mondo quattro figli, due dei quali disabili.
La loro è una vicenda difficile da comprendere.
Ma non rientra nella normalità.
I primi tre bambini furono tolti a Simona dalle autorità preposte alla tutela dei minori.
Alla quarta gravidanza, Simona riuscì a nascondere l'attesa anche ai vicini.
Quando sentì arrivare le doglie del parto, si sedette nella vasca da bagno colma di acqua calda.
Tagliò il cordone ombelicale con una forbice trincia tappeti. Cosi facendo, riuscì a tenere il quarto figlio.
Marco e Simona si sentivano soli al mondo.
Hanno fondato insieme una famiglia, amandosi e, crescendo i loro figli.
Ma la loro storia, non rientra nella normalità.
Ed ecco che finiscono sotto processo per la prima volta.
Lui in prigione, lei resta libera per crescere l'ultimo dei quattro bimbi avuti con Marco.
Sono costretti a trascorrere lunghi periodi lontano l'uno dall'altra ma, dopo ogni separazione forzata, si rimettono insieme spinti da un'attrazione morbosa.
Nuova denuncia. Nuovo processo.
Questa volta, Marco e Simona, per la legge sono colpevoli e recidivi.
Lei viene affidata ad un tutore, i figli ad un istituto e, lui condannato a 2 anni e mezzo di prigione.
Quando s'incontrano nelle ore di colloquio nel carcere, dove Marco è rinchiuso, si abbracciano timidi, si sussurrano segreti all'orecchio come amanti clandestini.
"Mi sono fatto sterilizzare per dare prova della consapevolezza dell'errore che ho commesso", dichiara Marco. La sua intenzione è scontare la pena e tornare poi a vivere con Simona.
E, fin qui, niente di allucinante, se non che, Marco e Simona sono fratello e sorella.
E quindi, colpevoli di incesto.
Ma, fatto ancora più allucinante, è che, la legge vieta a sorella e fratello di fare sesso insieme e di procreare ma non di crescere insieme dei bambini.
Marco e Simona, fratello e sorella, grazie alla decisione provvisoria della Corte Costituzionale, potranno vivere insieme per la prima volta senza il timore di essere arrestati o di, correre il rischio che i loro figli vengano affidati ad un istituto statale come è avvenuto in passato.
Marco conta i giorni, in carcere i detenuti comuni l'hanno spesso percosso.

Non dorme e,
nelle notti insonni
apre silenzioso l'armadietto della cella e,
guarda piangendo le foto
dei figli suoi
e di sua sorella.

E, la solita vocina mi sussurra:
"può la legge, proibire "l'amore"
tra due persone maggiorenni e consenzienti
solo perché legate da un vincolo di sangue?
Solo perché sono fratello e sorella?"
Azz, a parte il fatto che,
dovrebbero allungare la pena
di reclusione per incesto e,
separare fratello e sorella per sempre
sono tanto confusa vocina..!