Creato da lacky.procino il 07/05/2010

A MODO MIO

Guardo, Leggo, Sorrido E,

 

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Qualcuno deve chiedere scusa a Napoli. La peste è intorno a noi. Gli ehloso. Il gioco del silenzio.

Qualcuno deve chiedere scusa a Napoli. La peste è intorno a noi. Gli ehloso. Il gioco del silenzio.

"Eh, lo so". Quante volte vi hanno risposto così? La reazione irrefrenabile è la solita. La ricerca disperata di una mazza da baseball per continuare la conversazione.
Gli ehloso si dividono in più categorie.
La prima è quella dei commiseratori per i quali la realtà è immutabile e chi si pone di traverso, chi cerca di cambiare il mondo, va compatito. Vivi e lascia rubare è il loro motto.
La seconda è degli ignavi. Il loro fine è bloccare la discussione sul nascere per non essere compromessi.
L'ultima categoria è dei collusi.
In questo caso "Eh, lo so" è pertinente. Loro lo sanno bene di cosa state parlando. Il loro obiettivo è di spegnere la discussione. Ne parlano tutti, lo sanno tutti.
Gli ehloso di tutte le categorie odiano i nomi.
Se a un bancario ricordi in pubblico i processi di Geronzi, questio comincia a balbettare e cerca di raggiungere velocemente la porta. Infatti, la risposta:
"Eh, lo so" può portare a gravi conseguenze.
Gli ehloso più irritanti sono quelli che strascicano la e. Dicono: "Eeeeeeh, lo so"
per far capire che la sanno lunga. Se solo potessero parlare. Ma non possono farlo.

Napoli è solo la punta dell'iceberg. L'Italia è una penisola attraversata da montagne di spazzatura. Ingentilita da pianure di rifiuti tossici.
Percorsa da fiumi di liquidi nocivi.
Napoli è ovunque. Discariche abusive. Puzze insopportabili. Carogne a cielo aperto.
Veleni sversati nei campi sono una caratteristica del paesaggio italiano. E' sufficiente un giro in bicicletta fuori porta per scoprire i nuovi tesori.
Una macchina fotografica, una mascherina contro gli odori pestilenziali.
Napoli non è sola. Napoli è ovunque ci sia un partito che usa il voto di scambio per gonfiare le assunzioni nelle società di raccolta dei rifiuti.
Napoli è ovunque sia presente un'azienda
che paga dei criminali per buttare le scorie nei campi, mescolati con la terra fertile.
Napoli è ovunque i cittadini si voltino dall'altra parte per paura. Per indifferenza o per mancanza dello Stato.
Napoli è ovunque ci sia un sindaco, un assessore, un parlamentare che si faccia eleggere grazie ai rifiuti o alla contiguità con le ecomafie.

La spazzatura è il simbolo della seconda Repubblica.
L'ultimo e più lucroso business dei partiti.
I partiti sono la vera piovra. Si sono divorati il sistema industriale italiano.
Gli rimane il business degli inceneritori e delle discariche.
Napoli è a Castellamonte, nel verde Canavese, con dirigenti dell'ASA. Azienda per il servizio di raccolta
e smaltimento rifiuti, finiti sotto inchiesta o agli arresti domiciliari. La Procura li accusa di aver disperso e mescolato i rifiuti in terreni agricoli o stoccati in discariche abusive.
Napoli è in Piemonte.
Napoli è in Lombardia, nelle discariche di Gorla Maggiore e di Olgiate. Nell'inchiesta Monnezza Connection.
I rifiuti provenienti dal Sud invece di essere trattati erano mescolati con scarti industriali,
tramutati nelle carte in rifiuti non pericolosi e spediti a Grottaglie in provincia di Taranto.
Napoli è nei cinquecentomila metri cubi di spazzatura in una discarica abusiva in Puglia che ha inquinato il fiume Cervaro.
Napoli è nel degrado del Parco dell'Etna dove, più che la natura, sono protette le discariche abusive, con un degrado spaventoso.

Qualcuno deve chiedere scusa a Napoli.
La peste è intorno a noi. La spazzatura è una risorsa.
Napoli può essere la tua terra. Il tuo assessore. Il tuo sindaco.
Il tuo partito. Un'epidemia trasmessa dall'indifferenza.

Tenímmoce accussí: ánema e core...
nun ce lassammo cchiù, manco pe' n'ora...
stu desiderio 'e te mme fa paura...

 
 
 
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