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Post N° 507

Post n°507 pubblicato il 22 Settembre 2008 da blosky1974

Vi riporto qui di seguito la lettera aperta scritta alla direzione della Carrefour di Assago (MI), dalla mamma di un bambino autistico...
 
tutti devono sapere che razza di bestie ci sono in giro!
 

 
Alla CA. Gentile Direzione Carrefour di Assago
Mi chiamo Barbara  e sono la mamma orgogliosa di un bambino autistico di quattro anni.
Nel Vostro sito, leggo della Vostra missione e soprattutto del Vostro impegno nel sociale.
"La nostra capacità di integrarci con il territorio in cui siamo presenti, di comunicare con
le istituzioni locali e di sostenere progetti sociali e associazioni umanitarie si riscontra attraverso azioni concrete:
o Finanziamento della ricerca contro alcune malattie del XXI secolo
o Sostegno alla giornata nazionale indetta dal Banco   Alimentare per la raccolta di generi alimentari
o Sostegno di iniziative umanitarie di vario tipo"

Lasciatemi dire che oggi nel punto vendita di Assago avete sfiorato la discriminazione punibile per legge.
Era previsto un evento che mio figlio aspettava con ansia: il tour delle auto a grandezza reale del film Cars.
Vestito di tutto punto con la sua maglietta di Cars, comprata DA VOI, oggi l´ho portato, emozionatissimo, ad Assago.
Vista la posizione di Saetta, ci siamo avvicinati per fare una foto. Click, click, click, bimbo sorridente a lato della macchina.
 Avevate previsto un fotografo, sui sessant´anni, sembrava un rassicurante nonno con una digitale da 2000 euro,
collegata a un pc dove un quarantacinquenne calvo digitalizzava un volantino carinissimo con le foto dei bimbi di fronte a Saetta,
stampate all´interno della griglia di un finto giornale d´auto. Una copertina, insomma, che i bimbi chiedevano a gran voce
e avrebbero poi incorniciato in una delle costose cornici in vendita nel Vostro reparto bricolage. Chiaramente, il mio biondino,
che purtroppo per la sua malattia non parla (ancora), mi ha fatto capire a gesti che gli sarebbe piaciuto. Per quale ragione non farlo?
Semplice, lo avrei capito dopo poco.
Attendo il turno di mio figlio, con estrema pazienza, e senza disturbare nessuno. Ci saranno stati una ventina di bambini, non di più.
Non cento, una ventina.
Arriva il turno del mio piccolo, e non appena varca la transenna, resta il tempo di ben DUE SECONDI girato verso il suo idolo a grandezza naturale,
 invece di fissare l´obiettivo del fotografo. Mi abbasso, senza dar fastidio alcuno, scivolo sotto la corda e da davanti, chiedo a mio figlio di girarsi.
Il fotografo comincia ad urlare "Muoviti! Non siamo mica tutti qui ad aspettare te" Mio figlio si gira, ma non abbastanza secondo il "professionista".
Gli chiedo "Per favore, anche se non è proprio dritto, gli faccia lo stesso la foto..." "
Ma io non ho mica tempo da perdere sa? Lo porti via! Vattene!
Avanti un altro, vattene!"
Un bambino a lato urla "Oh, mi sa che quello è scemo" e il vostro Omino del Computer, ridendo
"Eh, si! Vattene biondino, non puoi star qui a vita!" Mio figlio, che non è SCEMO, non parla ma capisce tutto, sentendosi urlare dal fotografo,
da quello che digitalizzava le immagini e dalla claque che questi due individui hanno sollevato ed aizzato, si mette a piangere, deriso ancora dal fotografo
che lo fa scendere dal piedistallo di fortuna che avete improvvisato davanti alla macchina, facendolo pure inciampare. A nulla valgono le imbarazzate scuse
della guardia giurata,che poco prima aveva tranquillamente familiarizzato con mio figlio. L´umiliazione che è stata data dai Vostri incaricati, che avrebbero
dovuto lavorare con i bambini, a un piccolo di quattro anni che ha la sfortuna di avere una sindrome che poco gli fa avere contatto visivo con il resto del mondo
e non lo fa parlare, è stata una cosa lacerante. In lacrime, con il torace scosso dai singhiozzi, umiliato, deriso, leso nella propria dignità di bambino non neurotipico.
Una signorina, con la Vostra tshirt, mi si è avvicinata per chiedermi cosa fosse successo. Alla mia spiegazione, dopo averle detto che il piccolo aveva una sindrome autistica,
mi ha detto "
Ma se non è normale non lo deve portare in mezzo alla gente".
Son stata talmente male da non riuscire a reagire, ho dovuto uscire all´aria aperta, con il bambino piangente, per prendere fiato dopo tanta umiliazione.
Ho pianto. Dal dolore.
Questo è l´articolo 2 comma 4 della legge 67 del 1 Marzo 2006, a tutela dei soggetti portatori di handicap:
-Sono, altresì, considerati come discriminazioni le molestie ovvero quei comportamenti indesiderati, posti in essere per motivi connessi alla disabilità,
che violano la dignità e la libertà di una persona con disabilità, ovvero creano un clima di intimidazione, di
 umiliazione e di ostilità nei suoi confronti.
Vorrei sapere come intendete agire, se con una scrollata di spalle come i Vostri dipendenti, di fronte a un trauma che avete fatto subire ad un bambino
che già dalla vita è messo ogni giorno a dura prova.
Manderò questa mail in copia alla segreteria dell´onorevole Carfagna, e alla redazione di Striscia la Notizia, oltre a pubblicarla sul mio sito personale.
Tacere non ha senso, e ancora minor senso hanno le umiliazione che io e mio figlio abbiamo subito oggi.

 
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Commenti al Post:
lostregonedelnord
lostregonedelnord il 02/10/08 alle 08:11 via WEB
La vita da sempre indietro quello che le si porge...credo che se al posto di una mammina ci fosse stato un padre questo non sarebbe successo barbara..perchè sono tutti bravi a fare i forti con le persone che sembrano deboli...mi tocchi il cuore...me lo laceri Barbara...ti racconto questo fatto...veloce..una sera entra nel mio locale un bar gelateria una famiglia con un bambino...o meglio io credevo fosse un bambino aveva 17 anni e la sindrome di down...si siedono in un angolo lontani da tutti...io mi avvicino e gli dico perchè qui in fondo? la risposta è stata siamo appena stati in pizzeria e il gestore ci ha detto di metterci lontani dalla gente normale perchè si vergognava...li ho invitati ad alzarsi e a sedersi davanti al bancone...in entrata...la mamma si è messa a piangere...la sera dopo sono andato in quella pizzeria che conosco bene...il proprietario era un mio amico...e ho chiesto dove aveva fatto sedere la famiglia...lui mi ha fatto vedere il tavolo...e davanti ai suoi occhi l'ho sfasciato a colpi di pugno...e senza dire nulla sono uscito...e sono tornato a casa...non mi è arrivato nulla..nessuna denuncia per quel gesto...che forse non sarà servito a nulla...probabile...ma che un segno ha lasciato in quella brutta persona..quel cucciolo ora non c'è più...una terribile malattia se l'è portato via..come se la vita non fosse già stata abbastanza spietata con lui e con la sua famiglia...Barbara è solo gente di merda perdonami questo francesismo...avrei voluto vedere se dicevano così al padre...o a me...un bacio stregato...un abbraccio...a te e alla tua famiglia...ciao..andrea
(Rispondi)
fatamarie
fatamarie il 09/01/09 alle 17:58 via WEB
Blosky, questa lettera secondo me avrebbe dovuto avere una visibilità maggiore. Non è giusto. Di sicuro eviterò di andare al Carefurr di assago, anche se penso che le colpe non siano dell'azienda, ma della scarsa sensibilità delle persone.
(Rispondi)
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