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« BASTARDI SENZA GLORIA, D...VOI SIETE QUI, PSICOLOGI... »

l'OPINIONE, ARTE FIGLIA DELLA DEPRESSIONE, IN BILICO TRA INTELLIGENZA E FOLLIA, CHI DICE GENIO....

Post n°7638 pubblicato il 30 Agosto 2013 da psicologiaforense

 .... Edgar Allan Poe di se stesso dice: "La gente sostiene che sono pazzo, in effetti non si sa se la pazzia non sia invece una suprema forma di intelligenza". Tra i pittori e i compositori ricordiamo Van Gogh, Gauguin, Robert Schumann, Ravel e Mahler. Tra gli scrittori si possono citare come casi psichiatrici Ernest Hemingway, Tennessee Williams, Ezra Pound, Mark Twain e Virginia Woolf. Il caso di Van Gogh è certo tra i più studiati, con l'attribuzione postuma di diagnosi quali schizofrenia, intossicazione da assenzio, porfiria intermittente, psicosi maniaco-depressiva e morbo di Meniere.

 

 ESISTE una relazione tra genio artistico e malattia mentale? Possono la depressione o lo stato maniacale influenzare la produzione di un artista? O la psicosi maniaco-depressiva contribuire al successo? Da sempre psichiatri e psicologi cercano di rispondere a queste domande esaminando centinaia di casi di artisti famosi, documentati dalle loro cartelle cliniche. Riesaminando i principali studi pubblicati sulle riviste di psichiatria, si può giungere alla conclusione che un reale rapporto tra genio artistico e malattia mentale sia un'ipotesi sostenibile. Cio' sembra esser vero in particolare per le forme maniaco-depressive, usando però criteri epidemiologici non si può affermare che un disturbo grave di tipo affettivo porti necessariamente al genio artistico. Sappiamo che circa l'uno per cento della popolazione soffre di quella forma particolare di psicosi maniaco-depressiva detta bipolare per l'alternarsi di alti e bassi. Essa si contrappone alla forma chiamata unipolare ad andamento esclusivamente depressivo, che corrisponde al 5 per cento della popolazione. Il 60-70 per cento degli individui che commettono suicidio sono affetti da una di queste due forme. Durante la fase maniacale l'individuo si sente su di giri, dorme di meno, ma e' piu' attivo, molto produttivo anche se talvolta più irritabile o addirittura paranoide. Munito di una incrollabile fede di esser nel giusto, può intraprendere qualsiasi avventura e correre qualsiasi rischio. Grandiosità, impulsività e scarso giudizio sono le tre caratteristiche principali di questo stato d'animo, che si è tentato appunto di associare a una maggiore creatività artistica.

 
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Commenti al Post:
boscia.mara
boscia.mara il 30/08/13 alle 12:08 via WEB
Ciao Giuliana :) eterno dilemma quello degli artisti stravaganti ;)
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 30/08/13 alle 12:15 via WEB
CIAO CARISSIMA:-)))
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 30/08/13 alle 12:16 via WEB
eheheheh ci sono anche i blogger stravaganti. Ed è giusto che sia così perchè anche scrivere post è sicuramente una forma di arte
(Rispondi)
 
 
boscia.mara
boscia.mara il 30/08/13 alle 12:21 via WEB
Certo carissima e poi la piattaforma ha più senso se ci sono blogger di ogni tipo, altrimenti sai che noia? :)
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 30/08/13 alle 12:20 via WEB
Tornando al nucleo tematico di questo Post -CARISSIMA BOSCIA-MARA- uno degli studi più importanti è quello dell'americano A. M. Ludvig, che esamina la vita di ben 1005 artisti del XX secolo, molti dei quali sono dovuti ricorrere a terapie psichiatriche. I dati rivelano una incidenza maggiore di malattie mentali (psicosi in genere e forme depressive o maniaco-depressive) tra scrittori, musicisti e pittori rispetto alla popolazione generale.
(Rispondi)
 
 
boscia.mara
boscia.mara il 30/08/13 alle 12:23 via WEB
Pensa, mi sono salvata avendo deciso di non intraprendere la strada concertistica :)))
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 30/08/13 alle 12:44 via WEB
eheheheheh Boscia-Mara Schumann in Mahler
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 30/08/13 alle 12:46 via WEB
Un secondo recente studio è quello di Jamison su 47 artisti (scrittori e pittori) inglesi, che riporta una frequenza di quasi il 40 per cento di trattamenti psichiatrici di vario tipo. Tra questi troviamo molti nomi famosi, come, ad esempio, Lord Byron, Tennyson, ecc...
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psicologiaforense
psicologiaforense il 30/08/13 alle 12:48 via WEB
Maggiore è anche la percentuale di suicidi e tentativi di suicidio, alcolismo e uso di droga. In particolare i poeti sembrano maggiormente affetti da forme maniaco-depressive e psicosi in genere, con una frequenza di suicidi 18 volte maggiore rispetto alla popolazione "comune".
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maraciccia
maraciccia il 30/08/13 alle 12:59 via WEB
E chi non ha alti e bassi nella vita?...più o meno tutti..ma sicuro è provato che moltissimi artisti son caduti nella follia..forse per fragilità o troppa sensibilità oppure per tare ereditarie..chissà...
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Utente non iscritto alla Community di Libero
egle.faschino il 30/08/13 alle 13:36 via WEB
alti e bassi, va bene però tagliarsi l'orecchio!
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brugi74
brugi74 il 30/08/13 alle 14:03 via WEB
Secondo me gli artisti veri sono tutti un pò pazzerelli, ma è il loro bello!!!!
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claude888
claude888 il 30/08/13 alle 14:20 via WEB
I confini tra creatività, originalità, arte e follia sono estremamente labile. Quando uno ha un pensiero divergente vede le cose, se stesso e il mondo in modo affatto singolare. Chissà se nel nostro DNA c'è il genio dell'arte?
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denis_darija
denis_darija il 30/08/13 alle 21:32 via WEB
ah...non dirlo a me!
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denis_darija
denis_darija il 30/08/13 alle 21:37 via WEB
p.s.: ora...come avrai notato, sono in una fase di...calma quasi piatta...quindi poco...prolifico ;)
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Una.Pazza_Idea
Una.Pazza_Idea il 30/08/13 alle 22:29 via WEB
Mi rifaccio alla Psiclogia ed alla "Paura del Diverso", ovvero la paura dello strano, appunto diverso da un sentire molto comune. Rovesciando la cosa Non è che gli stati ManicoDepressivi insorgano dopo? Tempo fa ho postato una frase che affermava: "quando si è su di morale si ascolta la musica, e quando si è giù si capiscono i testi". La sensibilità, se ripetutamente contraddetta PORTA a varie forme di dissociazione. Taluni la traspondono in Genio Creativo.. che piaccia agli altri o meno!
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Marion20
Marion20 il 31/08/13 alle 17:47 via WEB
Lo stato mentale "alterato" di un individuo affetto da disturbo bipolare o unipolare può contribuire, in un modo che ancora non sappiamo decifrare, ad una visione "diversa" della realtà, sia quella esterna, sia quella interiore. Se questa sensibilità diversa è unita a doti artistiche, quali per esempio la capacità di disegnare, può nascere l'arte. Io la interpreto così. Mi ricollego a quello che se non sbaglio diceva Einstein a proposito dell' essere riuscito a intuire la realtà fisica della relatività ristretta. Come è noto, prima dei lavori di Einstein esistevano già presupposti almeno dal punto di vista strettamente matematico che potessero far arrivare alle conclusioni di Einstein. Ma soltanto il fisico premio Nobel riuscì a interpretare le equazioni correttamente e descrivere con esse la realtà fisica. Egli diceva che la diversa concezione dello spazio e del tempo (e quindi, il fatto che anche il tempo dipende dal sistema di riferimento nel quale è misurato) gli derivavano dal fatto che aveva parlato tardi e aveva quindi visto in modo "diverso" la realtà. Ho questo ricordo dalle scuole superiori, e mi ha sempre colpito il fatto che possano esistere "stati mentali" in cui è possibile percepire in senso anche epistemico la realtà in modo totalmente diverso dal sentire comune. Ciao Marion
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maxalexmax1
maxalexmax1 il 14/10/13 alle 18:39 via WEB
Ciò che spesso unisce i geni è la ricorsività. Il moltiplicarsi dell’immagine di un oggetto posto tra due specchi piani paralleli è una tipica situazione ricorsiva. Effetto ottico che i geni, in vari modi, ricreano nelle loro opere. Situazione propizia dal punto di vista intellettuale ma pericolosa dal punto di vista psicologico. La ricorsività è legata all’intelligenza, e si ritrova nelle sue manifestazioni, ma anche in quella della pazzia lieve, non nella schizofrenia, che può avere come concausa i doppi legami di Bateson, che un qualche legame con la ricorsività c'è l'hanno. Leonardo da Vinci e Michelangelo Buonarroti ebbero un genio simile e simile fu anche il loro volto nella maturità. La Sindone testimonia che anche Gesù e Leonardo avevano un volto simile. Cfr. Ebook (amazon) di Ravecca Massimo. "Tre uomini un volto: Gesù, Leonardo e Michelangelo". Grazie.
(Rispondi)
 
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