Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
finchè vita non vi separi
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 791
 

Archivio messaggi

 
 << Febbraio 2010 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

Contatta l'autore

Nickname: psicologiaforense
Se copi, violi le regole della Community Sesso: F
Età: 62
Prov: PD
 

umorismo e satira

 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

Archivio messaggi

 
 << Febbraio 2010 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 791
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Messaggi di Febbraio 2010

 

LA FOTO CURIOSA DEL GIORNO

Post n°3725 pubblicato il 12 Febbraio 2010 da psicologiaforense

DOMENICA 14: QUI E' SAN VALENTINO...IN CINA, INVECE, SI FESTEGGIA IL CAPODANNO LUNARE

Rullano i tamburi - Tamburi tradizionali per celebrare il prossimo capodanno lunare cinese domenica 14 febbraio (Christina Hu/Reuters)

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

IL CORSIVO: ESCORT, ACCOMPAGNATRICI, SQUILLO, FIDANZATE PER UNA SERA, POTERE, SOLDI E SESSO,RIFLESSIONI, PENSIERI,

Post n°3724 pubblicato il 12 Febbraio 2010 da psicologiaforense

IL CORSIVO

TEMPORANEAMENTE TUA: SQUILLO, ESCORT, E...  ALTRO  NELL'ERA DI INTERNET

Un sito  ungherese promette accompagnatrici di classe nelle maggiori capitali mondiali. Requisiti minimi: hotel a cinque stelle e biglietti aerei prepagati. Altri propongono un'iscrizione trimestrale a 2800 sterline e meravigliose modelle a sole 7700 sterline a serata. L'organizzazione - con base a Londra e in Grecia - cerca costantemente belle ragazze, senza troppi scrupoli. I siti di questo tipo sono decine. Se si aggiungono quelli che fungono da semplice vetrina per le cosiddette «ESCORT», vere e proprie entraineuse d' èlite, le pagine web diventano centinaia solamente in Italia. Per tutte la dinamica è simile: i gestori del web vendono spazi alle ragazze con tariffe che arrivano a 6000 euro all'anno. Le insospettabili bellezze, tutte sotto i  30 anni , forniscono due o tre foto e un numero di cellulare. Il cliente chiama, opta per un servizio di pura presenza pubblica (300 euro per una cena d'affari) o uno di maggiore intimità (dai 500 euro all'ora fino ai 4500 per un weekend). La prescelta si presenta all'appuntamento impeccabile: colta in pubblico e spregiudicata in privato. Ci sono poi le «indipendent  escort », quelle che preferiscono l'autogestione e costruiscono il sito con l'aiuto di qualche amico «web master». Non vogliono categoricamente avere a che fare con organizzazioni di alcun tipo. Le organizzazioni di escort  sono innumerevoli . E gli affari vanno bene, non conoscono mai crisi economica, anzi….

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

POLITICA E SESSO, SEXYGATE, POTERE ED ESCORT,NO ALLA DONNA OGGETTO, FAVORI SESSUALI, POTENTI...IMPOTENTI,

Post n°3723 pubblicato il 12 Febbraio 2010 da psicologiaforense

LA MALEDIZIONE DELLA PATTA APERTA

No alle donne oggetto? - Ecco le foto di Repubblica.it

 

Repubblica sta raccogliendo firme contro l’uso oggettistico del corpo femminile (vedi Berlusconi, Bertolaso, ecc..), contro la donna ridotta ad “avvenenza giovanile, seduzione fisica ma in primissimo luogo completa sottomissione al Potente”. Repubblica on line si è data subito da fare in modo appassionato per ribaltare questa prospettiva sciovinista e offensiva. Ecco due tra le tante  immagini presenti nelle gallery di Repubblica.it

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

LA FOTO DEL GIORNO

Post n°3722 pubblicato il 11 Febbraio 2010 da psicologiaforense

 

Quando mancano poche ore all'inizio delle Olimpiadi Invernali di Vancouver, a caratterizzare la prima giornata di allenamenti dello sci è stata anche la presenza di una grossa lince che è entrata sulla pista per alcuni istanti, dopo essere passata attraverso le barriere di sicurezza.
L'atleta canadese Manuel Osborne-Paradis, originario proprio di Whistler, è riuscito a vedere l'animale: «che bello... non avevo mai avuto l'occasione di osservare così da vicino una bestia del genere», è stato il suo commento.
 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

LUTTO NEL MONDO DELLA MODA , E' MORTO SUICIDA IL "RAGAZZACCIO"

Post n°3721 pubblicato il 11 Febbraio 2010 da psicologiaforense

Morto lo stilista Alexander McQueen

Lo stilista britannico Alexander McQueen, 40 anni, è morto. L’azienda - sentita dalla BBC - ha confermato che il corpo senza vita di McQueen è stato trovato questa mattina presso la sua abitazione londinese.  Il `ragazzaccio´ della moda britannica, potrebbe essersi impiccato. Lo stilista, che avrebbe dovuto presentare la sua ultima collezione nella settimana della moda di Parigi, il prossimo 9 marzo, sarebbe a quanto pare caduto in profonda depressione in seguito alla morte della madre Joyce, avvenuta poco più di una settimana fa. A riportare l’indiscrezione è il tabloid britannico The Sun. «L’ambulanza è arrivata alle 10 presso la sua abitazione», ha detto una fonte al tabloid. «Lo hanno trovato impiccato». La famiglia ha subito chiesto ai media di rispettare la loro «privacy». «In questo frangente - recita una nota diffusa dall’azienda - è inappropriato esprimere commenti su questa tragica notizia. Siamo distrutti e condividiamo con la famiglia di Lee - il suo vero nome, ndr - una sensazione di shock». «Siamo stati chiamati dal servizio ambulanza londinese verso le 10.20 del mattino», ha confermato un portavoce della polizia. «Una persona è stata trovata morto presso un’abitazione di Green Street. Si ritiene sia un maschio di 40 anni originario di Londra. I parenti sono stati avvisati ma stiamo aspettando l’identificazione formale prima di rilasciare la sua identità». «L’autopsia - ha proseguito il portavoce - avrà luogo a tempo debito. La morte è comunque trattata come non sospetta». Alexander McQueen aveva iniziato la sua carriera come apprendista in un atelier di Saville Row, la storica via dei sarti della capitale britannica. Nel 1996, dopo essersi guadagnato il soprannome di `Hooligan della moda inglese´, McQueen venne assunto come stilista in capo presso la parigina Givenchy. Quindi l’ascesa. Ha vinto per quattro volte il premio British Designer of the Year ed è stato nominato Cavaliere per i suoi meriti nel campo della moda.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

MALA SORTE: IL GIOCO DELLO STUPRO, PIU' STUPRI, PIU' VINCI!

Post n°3720 pubblicato il 11 Febbraio 2010 da psicologiaforense

La Meloni su Rapelay: “Fermiamo il videogioco sullo stupro”

Il ministro della Gioventù Giorgia Meloni ha chiesto alla polizia postale di bloccare gli accessi al sito web che permette di scaricare gratuitamente il videogioco “Rapelay“.
Si tratta di un videogioco giapponese che permette di vestire i panni di uno stupratore seriale. In una moderna metropoli, ogni giocatore deve conquistare il maggior numero di punti possibili abusando sessualmente di donne incontrate per strada.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

MALAGIUSTIZIA, SENTENZA SCRITTA PRIMA DEL PROCESSO, CASO ECLATANTE E SBALORDITIVO, MILANO

Post n°3719 pubblicato il 11 Febbraio 2010 da psicologiaforense

GIUDICE SCRIVE LA SENTENZA DI CONDANNA.... PRIMA DI CELEBRARE IL  PROCESSO!

Cobreve, il processo, che tanto vale non farlo. Fuori un imputato e sotto un altro. Quasi fosse una catena di montaggio, l’ultimo espediente per ridurre i tempi della giustizia è non praticarla affatto. O per lo meno, aggirarne la forma. Che, nel caso della legge, è pure sostanza. Così, prima della prima udienza, prima che il processo d’appello cominci, ben prima che i giudici (tre) entrino in camera di consiglio, la sentenza c’è già. Mollata come scartoffia nel fascicolo processuale. Lo stesso che l’avvocato chiede di poter consultare all’inizio dell’udienza. Apriti cielo. Un foglio. Battuto al computer. Con firma del giudice relatore. Che conferma la decisione dei magistrati di primo grado e condanna Francesco Basile, 36 anni accusato di furto, a 8 mesi di reclusione. Avanti il prossimo.

A un passo dalla morte della giustizia, però, il rantolo che la salva. È il legale di Basile, l’avvocato Paolo Cerruti di Napoli, a evitare che si compia il destino già segnato del suo assistito. Trova la carta, la mostra in aula, solleva un polverone. Chiede il sequestro del documento e «ho fatto mettere a verbale che ho trovato la sentenza già fatta e firmata», dice visibilmente alterato. Cerruti la racconta così. «Per scrupolo prima dell’inizio del processo chiedo al cancelliere di indicarmi il fascicolo in modo da capire quali fossero i punti più controversi da discutere. Noto che sulla scrivania del presidente c’è un documento con scritto: “Tribunale di Monza, Basile Francesco”. Lo apro per vedere cosa ci sia annotato dei miei motivi di appello e leggo: “L’appello è infondato e va rigettato”. Accanto il giudice Giovanni Scaglione ha scritto punto per punto tutte le motivazioni di rigetto dei miei motivi di appello». «Se questo è quanto - rincara la dose -, la funzione dell’avvocato è assolutamente nulla, e siccome io ho un rispetto enorme per la magistratura, ho voluto tutelare la giustizia. Quindi ho fatto mettere a verbale che ho trovato la sentenza già firmata. Poi ho chiesto che venisse sequestrata in modo che il Consiglio superiore della magistratura verifichi se l’avvocatura sia stata offesa. Infine ho avvertito per telefono l’Ordine degli avvocati di Napoli e sono andato di persona dai responsabili di quello di Milano. Qui i giudici non hanno rispetto». Insomma, un gran casino. Che rischia di travolgere il giudice relatore, peraltro da pochi mesi a Milano.

Giovanni Scaglione, il presidente della prima corte d’appello finito nella bufera, si difende: «L’avvocato ha messo abusivamente le mani nelle mie carte. Io avevo preparato una bozza di decisione, ma la sentenza del collegio poteva essere completamente diversa». E poi «del processo dev’essere tenuto conto solo della decisione finale, non di quello che uno ha intenzione di fare». Ad ogni modo, il giudice alla fine si è astenuto, e al suo posto è subentrata un’altra toga. «Macché bozza - ribatte ancora l’avvocato Cerruti - quel foglio era scritto al computer e portava la firma del giudice». Quell’appunto, in effetti, somiglia parecchio a un documento ufficiale. Con tanto di formule ufficiali, concluse col «Pqm» di rito. «Per questo motivo». Così finisce la lettura di un dispositivo. E subito dopo, l’imputato viene condannato o assolto.  Basile Francesco, per poco, non passa alla storia come il primo giudicato sulla fiducia. Stavolta sì, un vero pre-giudicato. L’udienza, però, è proseguita. Altro giudice, altra sentenza. Cinque mesi di reclusione per un furto all’autodromo di Monza, poco prima dell’inizio dell’ultimo gran premio. Pure uno sconto di pena. Nonostante qualche piccolo precedente per truffa. Insomma, Francesco Basile non è uno stinco di santo. Ma per carità, nemmeno Binnu u tratturi Provenzano. E in ogni caso, anche alla peggio canaglia spetta un processo. Breve finché si vuole. Ma almeno, che inizi.

***************************

VEDI TUTTO QUI:

il Giornale - ‎4 ore fa‎
Così, prima della prima udienza, prima che il processo d'appello cominci, ben prima che i giudici (tre) entrino in camera di consiglio, la sentenza c'è già. ...

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

LA VIGNETTA

Post n°3718 pubblicato il 11 Febbraio 2010 da psicologiaforense

 

La vignetta di Giannelli - Dal Corriere della Sera di giovedì 11 febbraio

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

LA RIFLESSIONE: PENSIERI, IDEE, OPINIONI, COMMENTI

Post n°3717 pubblicato il 11 Febbraio 2010 da psicologiaforense

LA RIFLESSIONE DEL MATTINO

 

 



Il «difficilese» è la lingua dei mediocri venditori di fumo

 

 

Schopenhauer osservava che «non vi è nulla di più facile che scrivere in modo che nessuno possa capire; come, invece, nulla è più difficile che esprimere pensieri significativi in modo che ognuno debba comprenderli». Parole sante. Ma in realtà viviamo in un mondo popolato da persone eccellenti (pochine) e da tanti mediocri venditori di gergo, che talvolta cercano di dare prestigio scientifico ai loro “niente”, a luoghi comuni dissimulati con terroristici gerghi iniziatici. È una fumosità linguistica che consente ai detentori dell'autorità priva di qualsiasi autorevolezza, vale a dire di superiorità naturale e di talento, di difendere le posizioni acquisite: può capitare che si parli o si scriva «difficile» per dissimulare la propria ignoranza, facendo sfoggio di una verità che in realtà non si possiede chiaramente, perchè appiccicata come un imparaticcio vuoto. Una terminologia senza alle spalle un apparato robusto e sistematico di concetti ha potuto fondare addirittura delle pseudoscienze, la scienza che non c'è (oggi non faccio nomi, ma ciascuno può esercitarsi a riempire questa casella vuota). I tecnicismi in questi casi mascherano soltanto una confusione mentale. Pensate ai critici d'arte improvvisati. Quante volte ci è capitato di leggere quel pomposo improvvido bluff contenuto nel pieghevole che presenta una qualche mostra di second'ordine, quelle introduzioni fumose, con infilzate di paroloni astratti! Allora al povero visitatore sprovveduto che voleva farsi un bagno di  cultura prende improvvisa la malinconia della sua inferiorità culturale di fronte a tanta esibizione verbale. Ma al nostro introduttore importa in fondo ribadire l'appartenenza alla confraternita; questo conta, gli altri ammirino stupiti il suo linguaggio da apprendista stregone, che afferma l'appartenenza alla corporazione. Il suo linguaggio difficile è il piacere del privilegio, l'assaporamento del potere, un modo fraudolento per porre un vuoto incolmabile, una distanza tra l'imbecillità dell'uomo comune e l'autorità di lui che sa il «latino», esibisce la propria pseudocultura con sequele di parole magiche, da officiante, come la messa in latino alla quale solo i chierici hanno l'accesso. È il modo solito, vecchio come il mondo, per imporre il proprio rango. Come il latino di padre Cristoforo rivolto al semplice Fazio, quando di Renzo e Lucia che hanno pernottato in convento, contravvenendo alla regola, viene detto «Omnia munda mundis». E Manzoni: «Al sentir quelle parole gravide d'un senso di mistero e proferite così risolutamente... parve che in quelle dovesse contenersi la soluzione di tutti i suoi dubbi. S'acquietò e disse 'Basta! lei ne sa più di me’».

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

L'EDITORIALE: BLOG SENZA ALCUNA CULTURA, PSICOLOGIA, FILOSOFIA, SOCIOLOGIA, SCIENZA

Post n°3716 pubblicato il 10 Febbraio 2010 da psicologiaforense

L'EDITORIALE

LA CULTURA..... AI GIORNI NOSTRI

 

 

 

Nell'economia postindustriale la nozione della cultura come prodotto è ormai una novità consolidata. Pertanto l'idea che essa sia «un bene di prima necessità, un codice condiviso, su cui gli individui e i gruppi sociali fondano oggi interi sistemi di identità e relazione con il mondo esterno», come scrive Mario Morcellini, è nella logica delle cose, senza che questo rappresenti tuttavia una rivoluzione se si tiene conto che qualcosa di simile accadeva già ai tempi della tragedia greca arcaica quando una intera popolazione aveva l'impressione di lavare le proprie colpe assistendo al processo di Edipo o di Antigone. Nel campo in esame non si inventa mai nulla di totalmente nuovo, sennonchè restano alcune cose da chiarire. Dal momento che l'accezione estensiva di cultura non esclude di ospitare nel suo ambito anche la «cultura del caffè» o quella «delle bollicine» e non ci si scandalizzerebbe di fronte all'eventuale affiancamento o «co-branding» di Lavazza e Opera di Roma, perchè storcere il naso se la Coca-Cola proietta il suo marchio sul Colosseo? E se la cultura è una merce che sottostà alle regole delle altre merci, perchè il biglietto del cinema non può essere diverso a seconda del film proiettato come succede ai conti dei ristoranti a seconda dei menu? E in tema di giustizia e abusi, sulla base di quali criteri una prodotto culturale viene giudicato meritevole di sovvenzione invece di un altro e perchè, come si fa invece con altri beni culturali, nessuno protegge i motivi più famosi delle Quattro Stagioni di Vivaldi da abbinamenti commerciali che li consumano? Come si dice in questi casi, anche il marketing culturale è una questione complessa.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

IL CORSIVO, RIFLESSIONI, CHIRURGIA PLASTICA, ESTETICA, COSTUME E SOCIETA', MODA, TUNISIA, VIAGGI DI "BELLEZZA"

Post n°3715 pubblicato il 10 Febbraio 2010 da psicologiaforense

 IL CORSIVO

«OPERAZIONI DELLA BELLEZZA» E VIAGGIO TUTTO COMPRESO, LA NUOVA FRONTIERA DELLA TUNISIA

Estetica tour, il chirurgo sotto il chador

 

La Tunisia dista appena 50 minuti di volo da Roma e, nonostante la paura dei charter a prezzi stracciati, la prospettiva d'un naso alla Angelina Jolie per soli 2500 euro, soggiorno a 5 stelle compreso, resta un'offerta decisamente allettante per chi crede nella resurrezione estetica del corpo. La strada per la Mecca della bellezza passa da Internet. E' qui che le agenzie propagandano soluzioni per tutti. Lipoaspirazione generale a 2500 euro, 3500 per un lifting completo, con meno di duemila euro i medici assicurano una ricrescita dei capelli perduti che neppure al centro specialistico di Ferrara frequentato da Silvio Berlusconi. Addome, labbra, palpebre, zigomi, mento, glutei. A scorrere il listino online ci sono tante possibilità da far gola all'americana Cindy Jackson, la Barbie vivente che con 38 interventi plastici è entrata due anni fa nel Guinness dei primati. Quale sia il risultato finale è testimoniato solo dalle fotografie pubblicate online, della serie prima e dopo la cura. La maggior parte dei chirurghi tunisini hanno studiato in Francia o negli Stati Uniti e, per ora, nessun paziente risulta essersi svegliato dall'operazione scontento del nuovo aspetto. Qualcuna ha lamentato un seno troppo in alto o una coscia diversa dall'altra, ma ha creduto alla spiegazione dell'«asimmetria naturale del corpo». Certo, presto o tardi le femministe tunisine come Sihem Bensedrine cominceranno a denunciare che l'emancipazione delle donne non coincide certo con un paio di tette da copertina. Ma questa, per i businessman, è roba da femministe appunto, ulema e romanzieri. Chissà che questi Club Mediterranee della bellezza non suggeriscano agli scrittori locali storie iperrealiste alla Chuck Palahniuk. La memorabile scena di film tratto dal suo romanzo Fight Club, in cui Edward Norton e Brad Pitt s'intrufolano in una clinica di chirurgia plastica per rubare il grasso aspirato dalle cosce delle ricche signore e rivenderlo alle stesse sotto forma di pregiato sapone, è la più citata nei forum tunisini del «The Fight Club fanlisting».

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

COSTUME E SOCIETA', CHIRURGIA PLASTICA, GIOVANI DONNE, STEREOTIPI, SENO ALLA SANTARELLI, LATO B DI BELEN

Post n°3714 pubblicato il 10 Febbraio 2010 da psicologiaforense

Seno alla Santarelli e lato B di
Belen: le richieste ai chirurghi

Il `balconcino´ di Elena Santarelli, il naso di Nicole Kidman, il `lato b´ di Belen Rodriguez, la bocca di Megan Fox: sono questi i sogni delle italiane dal chirurgo plastico. Sogni che le spingono ad avanzare allo specialista richieste ben precise: circa il 30% delle pazienti, soprattutto giovanissime, chiede infatti un ritocco `fotocopia´. E non è tutto. «C’è addirittura un 3% che non si accontenta del `naso di´ o della `bocca di´, ma chiede di assomigliare in tutto e per tutto alla star dei suoi sogni».

Parola di Giulio Basoccu, chirurgo estetico e docente all’Università Sapienza di Roma, che all’Adnkronos salute traccia l’identikit di questo tipo di pazienti: «Ragazze dai 18 ai 25 anni, che dietro queste richieste, il più delle volte, nascondono un disagio psicologico». Tutto il mondo è Paese, dunque. È di queste ore, infatti, la notizia che una 21enne cinese si sottoporrà a diversi ritocchi perché vuole trasformarsi nell’attrice americana Jessica Alba. Vuole cambiare i lineamenti del viso per piacere finalmente al suo ex fidanzato.

Anche in Italia, però, non mancano richieste a dir poco singolari. «Pur se in piccola percentuale - spiega Basoccu - esistono ragazze, il più delle volte giovanissime, che arrivano in ambulatorio con la foto della star alla quale vogliono assomigliare. In questi casi è fondamentale che lo specialista usi il buon senso. Il rischio - sottolinea - è quello di assecondare un’assurdità psicologica. È quindi fondamentale esercitare un’azione di `filtro´, e in alcuni casi rispondere con un netto rifiuto».

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

VITERBO, ADOTTA UN BIMBO E TENTA DI UCCIDERLO

Post n°3713 pubblicato il 10 Febbraio 2010 da psicologiaforense

Il bambino è in fin di vita. era entrato nella nuova famiglia dallo scorso novembre

Una donna tenta di uccidere
il figlio adottivo di 5 anni

Fermata una 50enne accusata di tentato omicidio
e lesioni gravissime. E' in carcere a Civitavecchia

 

Ha tentato di uccidere il figlio adottivo di cinque anni. La squadra mobile di Viterbo ha fermato una donna di cinquant'anni accusata di tentato omicidio e lesioni gravissime.
Il provvedimento è stato emesso dalla procura di Viterbo a seguito delle indagini svolte dalla squadra mobile su un bambino trovato in fin di vita. Il piccolo è attualmente ricoverato nel reparto terapia intensiva del Policlinico Gemelli di Roma. Ha subito gravi lesioni alla testa e in altre parti del corpo. La donna è stata rinchiusa nel carcere di Civitavecchia. Da fonti investigative si apprende che il bambino era stato adottato dalla donna e dal marito nel mese di novembre

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

UN ABUSO AL GIORNO TOGLIE IL CODICE DI TORNO

Post n°3712 pubblicato il 10 Febbraio 2010 da psicologiaforense

SOMMERSI DA "SPAZZATURA"

Ricevere pubblicità non desiderata può provocare un danno morale

Come ha deciso il Tribunale di Bari (sentenza 3480/09), la conservazione non autorizzata da parte di un operatore commerciale dei dati personali relativi ad un altro operatore che in precedenza, ne aveva chiesto espressamente la cancellazione e/o distruzione, riscontrata da quest’ultimo in occasione di un successivo invio di materiale promozionale e pubblicitario a mezzo e-mail, integra un fatto illecito commesso in violazione degli articoli 2, 11 e 13 del D. Lgs. 196 del 2003, laddove l’inoltro del medesimo materiale pubblicitario da parte di un soggetto ad un altro, sia avvenuto conservando a tale scopo i dati del destinatario (indirizzo, nome, fax, mail) precedentemente acquisiti da parte di altro soggetto per altri scopi. In tale ipotesi, può quindi essere ritenuta la sussistenza del danno morale secondfo l'articolo 2059 del codice civile, consistente nel fastidio e turbamento dovuti alla plurima ricezione di materiale pubblicitario e promozionale non desiderato, ed alla necessità di riservare attenzione alle necessarie risposte e diffide legali.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

ALTRA DIMENSIONE, GOSSIP, BORDELLONE PARTY, MASSINMO MARINO, COSTUME E SOCIETA', VIVIROMA,

Post n°3711 pubblicato il 09 Febbraio 2010 da psicologiaforense

Massimo Marino
star del party "porcino"

Benvenuti al "bordellone-party" più stracafonal di tutti i Cafonal, degno di un girone dantesco, tra pornostar più porno che star, trans in transito, feticisti, guardoni, scambisti, giornalisti e paparazzi in fibrillazione a caccia dell'immagine più hot. Massimo Marino, il presentatore porcino dai riccioli ribelli di Viviroma Television, nonchè editore da 20 anni del free press Viviroma Magazine, compie 50 anni "di galera". Lui, che ha sconfitto un tumore e sta meglio di prima, ha voluto festeggiare alla grande: ha requisito l'intero palazzetto liberty del MòMò Republic di Alberto Salerno per una festilenza difficile da dimenticare.


 Al Cafone in limousine bianca - Del resto Marino è il boss e il cantore delle notti capitoline più estreme, che si sbatte su e giù nei locali equivoci e goderecci della periferia, tra tette e culi al vento, a fraffè, volèe e schiaffoni sulle chiappette tonde della spogliarellista di turno. Lui stesso ama ripetere che il suo programma è un vero cult per depravati, esauriti mentali, tiratardi, insonni e tutti coloro che lamentano chiari disturbi psichiatrici.psichiatrici. Ispirandosi ad Al Pacino in "Scarface" mixato al John Travolta della "Febbre del sabato sera", Massimo si è presentato abbigliato in completo bianco, camicia bordeaux aperta fino al petto e pistola in mano. "Eccomi, sono Al Cafone. O meglio Al Pappone", ha detto con la consueta ironia. Per ricreare le atmosfere del film diretto da Brian De Palma, è arrivato al MòMò a bordo di una Limousine bianca attorniato da fanciulle discinte.

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963