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Messaggi del 01/02/2010

 

ATTUALITA', CRONACA, CURIOSITA' , CORSA NEL FANGO, SOUTH PERTON FARM, FOTO, SFIDA AL PIU' TOSTO

Post n°3656 pubblicato il 01 Febbraio 2010 da psicologiaforense

Gran Bretagna, migliaia in gara per la “Sfida al più tosto”

Una corsa a ostacoli estrema per mettere alla prova i propri limiti: circa cinquemila coraggiosi domenica hanno partecipato a una competizione per veri duri a Perton, nel nord dell'Inghilterra. I concorrenti in gara hanno affrontato un percorso di otto miglia al freddo, attraversando colline fangose e corsi d'acqua ghiacciati: per farsi largo ogni mezzo è lecito, anche rompere la lastra con i gomiti. La corsa è nata negli anni Ottanta dall'idea di un ex soldato, preoccupato che gli uomini britannici stessero perdendo la loro "mascolinità". Per i 4.600 che hanno tagliato il traguardo la soddisfazione di aver dimostrato una grande resistenza, sia fisica che psicologica (moltissimi i ritiri, nella foto quello di tre ragazze che "danno spettacolo" nel fango che le ha eliminate).

******************

NOTA INTEGRATIVA: Ogni due anni a Perton in Inghilterra si svolge una delle competizioni più dure e pericolose del mondo,  il “Tough Guy Event”, durante il quale i coraggiosi atleti devono percorrere 13 chilometri pieni di imprevisti e stacoli, attraverso tunnel sottacqua e gallerie sotterranee, cunicoli con filo spinato e faticose corse nel fango e nel fuoco.
 
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PARTITO DELL'AMORE, BERLUSCONI/MOANA POZZI: candidature, overdose d'amore, politica, Brunetta, Silvio, scandali,

Post n°3655 pubblicato il 01 Febbraio 2010 da psicologiaforense

LA STAGIONE DELL’AMORE VIENE E VA … SOPRATTUTTO IN POLITICA!

 

 

Sarà che si avvicina il Festival di Sanremo e le rime cuore-amore iniziano a risuonare nell’aria. Sarà che la primavera è lontana, almeno visto il gelo che fa, e uno deve pur scaldarsi l’animo. O che a San Valentino mancano appena due settimane. Dev’essere per tutto questo che la parola, “amore”, rimbalza nel dibattito politico con frequenza inusuale, come se i politici nostrani avessero fatto overdose di Baci perugina.

Tanto per stare all’attualità delle ultime settimane: “Prodi si candidi per Bologna: sarebbe un atto d’amore verso la città” esorta il presidente dell’Emilia Romagna Vasco Errani. Una vera preghiera perché San Romano compia quello che anche il filosofo Stefano Bonaga definisce “un gesto d’amore verso Bologna”.
“L’ho fatto perché è la mia città, lo faccio per amore“, spiega
Renato Brunetta il perché della sua candidatura a sindaco di Venezia.
Adriana Poli Bortone, la sfidante Udc di Nichi Vendola alle prossime regionali pugliesi,
ha fondato il suo movimento “Io Sud” il 14 febbraio di un anno fa e le ha portato bene.
Mentre almeno
Vincenzo De Luca, candidato Pd in Campania (senza più pasare dalle primarie), riconosce che “Con Bassolino non dobbiamo certo scambiarci messaggi d’amore“.

A fare da controcanto, le parole nude e crude (ma non è una novità) di Tinto Brass, candidato dai Radicali in Veneto: “I politici? Stanno sempre a litigare in tv perché non scopano”. E il richiamo serio e preoccupato del cardinale di Milano Dionigi Tettamanzi per questo “clima politico denso di veleni e sospetti e un pesante crollo di fiducia dell’opinione pubblica nei confronti delle istituzioni».

E che dire del “Partito dell’amore” evocato (dopo l’aggressione subita in Piazza Duomo) da Silvio Berlusconi (anche se il copyright, va detto, è di Mauro Biuzzi e la formazione durò una sola stagione: nell’aprile del ‘92 candidò Ilona Staller - che era già stata deputata con i radicali nel 1987 - e Moana Pozzi, con scarsi risultati) e subito rilanciato con entusiasmo dal ministro poeta Sandro Bondi in un’intervista al Giornale: “L’amore è un aspetto essenziale della cultura di Berlusconi. Il premier è una personalità di successo innanzitutto perché afferma dentro di sé il pensiero positivo, senza lasciare il più piccolo spazio alle passioni negative“.

Facile ironizzare, ma anche a sinistra c’è chi ha pensato che quella del “Partito dell’amore” fosse una genialata, come Matteo Renzi, sindaco di Firenze: “Un’operazione geniale, e la sinistra che ironizza non capisce quanto male ci possa fare. Berlusconi, nelle mosse che sembrano essere quelle più banali, più di pancia, ha in realtà un profondo contenuto politico che noi ci sforziamo di non comprendere”.

Perché in politica, meglio non sottovalutare gli aspetti emotivi, anzi. Perché l’amore può essere quello che move il sole e l’altre stelle, ma, se si tratta più prosaicamente di Eros, più facile che arrivino i guai.
E gli scandali e i polveroni: chiedete a
Flavio Delbono, costretto alle dimissioni da sindaco dopo la deflagrazione del Cinzia-gate o a Piero Marrazzo, inciampato nello scandalo trans. Insomma, parlare d’amore in politica è un’arma a doppio taglio e sarebbe meglio non abusare del termine.

Certo, l’aspirazione all’ideale. Certo, la spinta al bene comune. Certo, i bei sentimenti. Ma la politica è anche - forse, soprattutto - potere (e spartizione di potere), guerre intestine, tradimenti, controllo del territorio. E contrapposizione.
Pare lo abbiano capito bene due come Renata Polverini ed Emma Bonino, avversarie nel Lazio, (due donne, sarà un caso?) che invece di blaterare di “dialogo” o di improbabili corrispondenze d’amorosi sensi si affrontano con rispetto e stima reciproca: cioè senza colpi bassi ma senza nemmeno scomodare Cupido. Per ora.

Anche perché prima delle regionali rischiamo tutti di essere travolti da un ciclone di melassa e di amore patrio. Basta aspettare il Festival di Sanremo, dove Emanuele Filiberto di Savoia (in coppia con Pupo) proporrà il suo canto d’amore all’Italia.
Altri tempi quando
Battiato cantava: “La stagione dell’amore viene e va…

*********************

FONTE: PANORAMA

 
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TESTI E PRETESTI: MAYA, VERGINI, SACRIFICI DI BIMBI "SPELLATI", "CENOTE" DEI SACRIFICI, DIVINITA'

Post n°3654 pubblicato il 01 Febbraio 2010 da psicologiaforense

TESTI E PRETESTI

I Maya non sacrificavano vergini, ma bambini

Al termine d'uno studio durato anni, un ricercatore messicano ha smentito una delle più diffuse credenze riguardanti l'antica civiltà Maya secondo cui durante le cerimonie propiziatorie i suoi sacerdoti sacrificavano donne vergini per ingraziarsi gli dei, sostenendo invece che le vittime predestinate erano per lo più bambini, e solo in rari casi uomini e donne.
Questa scoperta, fra l'altro, avvicina la ritualità sacrificale maya a quella degli Atzechi. Quindici anni fa, infatti, resti ossei di bambini sono stati rinvenuti all'interno del recinto sacro della antica città di Tlatelolco, vicino a Città del Messico, di fronte alla piattaforma dedicata a Ehecatl, dio del vento.
Nei periodi di siccità, per ottenere la presenza di Tlaloc, dio della pioggia, si realizzavano sacrifici di bambini proprio ad Ehecatl. Ed in effetti, questo è assolutamente simile a quello che prevedevano i sacerdoti maya che, per ottenere la pioggia e la fertilità dei campi, sacrificavano a Chichén Itzá bambini e ragazzi al dio della pioggia Chaac, gettandoli vivi, o spellati, nella profonda cavità del cenote**(vedi foto) dei sacrifici, considerato porta dell'aldilà.
Perché allora i bambini? Perchè si pensava che  gli dei preferissero le piccole cose. E si sa che specialmente il dio della pioggia aveva quattro aiutanti che erano rappresentati come piccole creature. Perciò i bambini erano offerti come mezzo per comunicare più direttamente con Chaac.
******************
(**) I cenote (nome derivante dalla parola maya 'dz'onot') sono cavità o grotte con presenza di acqua, a volte di grande profondità, molto comuni nella penisola dello Yucatan. Uno dei più famosi è il Cenote dei Sacrifici del complesso archeologico di Chichén Itzá.

 

 
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L'EDITORIALE DEL LUNEDI': RIFLESSIONI, PENSIERI, IDEE, SUGGESTIONI, COMMENTI, OPINIONI, CULTURA, COSTUME E SOCIETA'

Post n°3653 pubblicato il 01 Febbraio 2010 da psicologiaforense

L'EDITORIALE DEL LUNEDI'

IL FENOMENO DEL BULLISMO A SCUOLA. CAPIRE PER MEGLIO INTERVENIRE

 

Non passa giorno senza che si venga informati di nuovi, ulteriori espedienti per recare fastidio o danno ai propri compagni di classe . Ci si diverte, insomma, vessando il prossimo con il quale si viene a contatto ogni mattina, verso cui si ordisce non più la burla alla Giamburrasca, ma il più elevato grado del nonnismo praticato nelle caserme quando i militari erano di leva e anche allora toccava al più imbranato subire.

Ci furono casi di turbe psichiche fra ventenni che persistettero anche dopo il congedo, che compromisero alcune loro facoltà, che li cambiarono dentro e persino fuori, a detta di quanti li conobbero e poterono verificarne poi i condizionamenti portatisi addosso. Pochissime allora, chissà mai, le cause risarcitorie intentate, per la tema eterna dei più deboli di mettere in piazza le faccende proprie. Comunque si sarà notato che già prima dell'eclissarsi dell'esercito di leva, i casi di nonnismo erano progressivamente diminuiti fino a cessare: merito dei convincimenti esercitati tra le truppe e forse soprattutto delle inflessibili punizioni non solo amministrative, ma anche penali. Insomma, se una mancanza reca una punizione cui non si sfugge, la si commetterà sempre meno volte fino a cessare. Sarebbe così per il bullismo adolescenziale, mal clonato dalla naja, se cessasse la costante disposizione d'animo a perdonare, chiudere un occhio, cavare da sé intimi sorrisi d'indulgenza che potrebbero un giorno portare a versar lacrime tardive. Innanzitutto, inoltre, per insegnar l'educazione, il civismo, bisogna conoscerli, apprezzarli, praticarli: questo, per ogni sentimento o nozione che s'intenda instillare nell'animo, negli animi. Bisogna credere nelle proprie azioni, essere convinti che le ispira il bene naturale, non quello eternamente strangolato dai sofismi. Così, l'indulgenza la riserveremo a chi sbaglia per non aver avuto maestri, non di rado nemmeno genitori, famiglia. Nemmeno Patria.

 
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IL CORSIVO DEL MATTINO, PADRI E FIGLI, SENTENZA DI CASSAZIONE

Post n°3651 pubblicato il 01 Febbraio 2010 da psicologiaforense

IL CORSIVO DEL MATTINO

Il padre conserva il diritto di riconoscere il figlio

 

Un'assenza di tanti anni e una paternità cercata solo tardivamente non sono motivi idonei a negare a un padre il riconoscimento del proprio figlio minore. Lo sancisce la Cassazione, confermando una sentenza della Corte d'appello di Firenze con la quale, nel 2006, era stato dato il via libera al riconoscimento, da parte di un uomo, del proprio figlio naturale di ormai 9 anni. I giudici avevano ritenuto che il padre «aveva significativamente cercato di instaurare un rapporto significativo con il figlio, dopo la iniziale difficoltà avvertita di ricoprire il ruolo genitoriale, dovuta alla giovanissima età dello stesso, appena diciottenne all'epoca della nascita del bambino». 
A opporsi a questa pronuncia era stata invece la madre del bambino, secondo la quale la Corte di merito avrebbe attribuito, nella propria decisione, «valore preminente al diritto del genitore di riconoscere il proprio figlio rispetto a quello del minore al riconoscimento». Necessario, secondo la donna, sarebbe stato invece indagare sulle «eventuali ripercussioni che la intermittenza dei rapporti tra padre e figlio, e la ricomparsa del primo a distanza di anni, nella vita del figlio potesse avere sullo stesso, sì da incidere sul suo sviluppo psico-fisico». Per la Suprema Corte (prima sezione civile, sentenza n. 4) il ricorso della madre non può essere accolto: «L'interesse del figlio minore infrasedicenne al riconoscimento della paternità naturale – scrivono gli "ermellini" – è definito dal complesso dei diritti che a lui derivano dal riconoscimento stesso e, in particolare, dal diritto all'identità personale nella sua precisa ed integrale dimensione psicofisica». Pertanto – continua la Cassazione – «in caso di opposizione al riconoscimento da parte dell'altro genitore che lo abbia già effettuato, il mancato riscontro di un interesse del minore non costituisce ostacolo all'esercizio del diritto del genitore richiedente, in quanto il sacrificio totale della genitorialità può essere giustificato solo in presenza di gravi e irreversibili motivi che inducano a ravvisare la forte probabilità di una compromissione dello sviluppo del minore, e in particolare, della sua salute psicofisica». Nel caso di specie, la Corte di merito ha accertato che il padre «non è affatto una figura perturbante e negativa». Eserciti dunque il suo ruolo di padre.

 
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GIROTONDO NUDI, ATTUALITA', CRONACA, POLITICA, INDIPENDENZA CILE, EVENTI,STORIA

Post n°3650 pubblicato il 01 Febbraio 2010 da psicologiaforense

Girotondo nudi per indipendenza cilena

 

I traguardi e le ricorrenze di solito si festeggiano con feste, torte e bicchieri di champagne insieme agli amici e con chi come noi ha qualcosa da ricordare. Ma non tutti la pensano così.


Infatti, un folto gruppo di persone, fatto di donne e uomini giovani e meno giovani, si è radunato sulla spiaggia di Playa Luna, nei pressi di Santiago, (Cile) per festeggiare il bicentenario dell'indipendenza dall'impero spagnolo, ballando, scherzando e ridendo completamente nudi.


Un'iniziativa insolita che subito ha attirato l'attenzione del web. Le foto che vedete in allegato all'articolo mostrano appunto diversi uomini e varie donne mentre ballano allegramente, mostrando disinibiti il proprio corpo. Sembra quasi che mettano in scena la famosa danza di Matisse, anche se nell'opera i personaggi sono vestiti.


Il Cile raggiunse la sua indipendenza circa nel 1830: infatti, nei primi anni del diciannovesimo secolo, nell'America Latina si formano decine di gruppi indipendentisti che, attraverso tante guerre, posero fine alla dominazione spagnola che li aveva attanagliati per tanti anni. Il Cile, infatti, raggiunse la propria indipendenza il 12 febbraio 1818.


Raggiunta l'indipendenza, la popolazione stimata del Cile contava ben mezzo milione di abitanti a cui si aggiungevano i 'peninsulares' (spagnoli nati Spagna), creoli e meticci.

Che dire, un modo davvero 'strambo' ed 'originale' per ricordare le gesta dei propri avi che li hanno resi liberi dopo dure lotte per raggiungere la tanto desiderata indipendenza.

 
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MEDICINA, ESSERE E BENESSERE, CULTURA, PSICOLOGIA, ASSISTENZA E TERAPIA MALATI TERMINALI,

Post n°3649 pubblicato il 01 Febbraio 2010 da psicologiaforense

Curare malati terminali accorcia la vita

Medici, psicologi, infermieri che curano  e "accompagnano" i pazienti terminali verso la morte  hanno un'aspettativa di vita inferiore alla media. Del pari accade  a chi assiste per anni un paziente in coma vegetativo. Lo conferma un nuovo studio svolto all'università del Massachusset.

 
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FOTO DEL GIORNO!

Post n°3648 pubblicato il 01 Febbraio 2010 da psicologiaforense

La terribile tragedia di Haiti scolpita nella sabbia di Puri, in India
 
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ATTUALITA', CRONACA, SCUOLA, ANIMALI, CRUDELTA', TRENTO, MALTRATTAMENTO DI ANIMALI, VIVISEZIONE, STUDENTI, DENUNCIA,

Post n°3647 pubblicato il 01 Febbraio 2010 da psicologiaforense

Studenti portano una gallina in classe e la uccidono: denunciati e sospesi

Si è portato in classe una gallina e l'ha lasciata in fondo al borsone fino all'intervallo, quando ha deciso di liberarla. L'animale ha tentato di fuggire, ma è stato acciuffato e gettato dalla finestra. Il salto, o forse le mani di un secondo studente, hanno provocato la morte del pollo. Per i due studenti sono arrivate una denuncia e dei giorni di sospensione, quattro per il primo, due per l'altro.

A quanto sembra, l'intenzione dei due, minorenni, era di farsi belli coi compagni, che invece non hanno apprezzato, e meno che mai gli insegnanti. Intervenuti i carabinieri, è scattata l'accusa di maltrattamento di animali. L'episodio risulta accaduto a novembre in Trentino, in un istituto tecnico di Tione, ma è venuto alla luce ora, probabilmente sulla scia della vicenda di un coniglio in un'altra scuola superiore, un liceo di Borgo Valsugana. In quel caso era stato un insegnante a proporre di portare in classe un coniglio morto per spiegarne meglio l'anatomia. L'ipotesi, mai realizzata, aveva fatto gridare all'allarme qualche studente e gli animalisti, che si erano spinti anche a pensare alla volontà di praticare la vivisezione dell'animale.

FONTE: IL MESSAGGERO

 
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SCUOLA, MINORI E SESSO, SESSUALITA', EROTISMO, VIDEO HARD, FILMINI, WEBCAM, ALUNNE,

Post n°3646 pubblicato il 01 Febbraio 2010 da psicologiaforense

Treviso. Ragazzine rivendono a scuola video hard girati con cellulare e webcam

Hanno 12 o 13 anni e i loro filmini girano in vari istituti. C'è chi organizza gare di prestazioni erotiche durante la ricreazione

L’età dell’innocenza sembrano averla perduta da tempo, anche se non hanno più di dodici o tredici anni. Ma non esitano a mostrare la propria nudità o a cimentarsi in giochi erotici. Per i soldi con cui togliersi qualche sfizio o solo per vantarsi con gli amici. Una ragazzina di una scuola media della provincia si è autoripresa in situazioni hard, per poi rivendere il filmino ai compagni per pochi euro. Di compratore in compratore, di mail in mail, il video è arrivato fino a un’altra scuola di Padova.

In un’altra media trevigiana sono stati gli insegnanti a segnalare il caso di una giovanissima studentessa -nessun particolare problema personale, famiglia normalissima - sorpresa a distribuire, via telefonino, le sue immagini osè a un gruppo di amici. Nessun tornaconto economico, forse solo l’esasperato desiderio di far colpo sui coetanei. Altra scuola, età simile, alcuni allievi hanno raccontato di vere e proprie gare a suon di prestazioni sessuali, tra gruppi di adolescenti, nei bagni dell’istituto durante la ricreazione. Dalle aule scolastiche alle mura domestiche: pure nella Marca sarebbe in netto aumento il fenomeno delle “web-girl”, ragazze che si spogliano a pagamento davanti a una web-cam. Magari mentre i genitori guardano ignari la televisione nella stanza accanto.

In episodi simili, gli psicologi che lavorano con il mondo giovanile si imbattono con frequenza crescente: «Spesso succede che i ragazzini sleghino l’affettività e l’amore dalla corporeità e dalla sessualità - spiega Andrea Sales, responsabile del centro di formazione Paradoxa -. A noi capita molto spesso di trovare situazioni in cui i ragazzini si svendono, senza rendersi conto che vendere un’immagine o un filmino di sé è comunque un modo di relazionarsi».

Certo, si tratta di singoli casi, o tutt’al più di una minoranza dei giovanissimi trevigiani. Ma rappresentano, tuttavia, la spia di una visione del sesso sempre più presente anche tra gli adolescenti. Filtrata dai media e dalla pubblicità e potenziata da internet: «Sicuramente la società di oggi, da una quindicina d’anni, come ci insegnano la sociologia, l’antropologia, la psicologia sociale, è una società molto, molto mercificata e mercificante. I ragazzini hanno bisogno di strumenti valoriali, emozionali, ma anche cognitivi per evitare di cascare in questa rete. Altrimenti rischiano di perdere di vista quello che è il valore della propria persona». Oltre a perdere troppo precocemente l’innocenza.

FONTE: IL GAZZETTINO

 

 
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INTEGRAZIONE BIMBI EXTRACOMUNITARI E NON, SCUOLA, OBBLIGO SCOLASTICO, CULTURE A CONFRONTO, DIALOGO POSSIBILE?

Post n°3645 pubblicato il 01 Febbraio 2010 da psicologiaforense

ITALIA. PAESE MULTIETNICO...MA GLI ITALIANI NON LO SANNO!

 

Il dato globale sulle nuove iscrizioni alla scuola dell'obbligo  conferma la tendenza a una crescita annuale tra il 20 e il 25% degli alunni stranieri: 570.000 nella situazione attuale, con una percentuale complessiva del 6,4% che tocca però punte del 15-20% nelle regioni a più alto tasso d'immigrazione; ovvero nelle realtà territoriali dove maggiori risultano le opportunità lavorative e di conseguenza le possibilità d'inserimento sociale. Che dovrebbe riguardare nel 2011, secondo l'attuale tasso d'incremento, poco più di un milione di giovanissimi immigrati: il doppio, rispetto al 2006, quando i quasi cinquecentomila allievi provenienti soprattutto dall'Europa dell'Est e dal Nordafrica cominciarono a porre seri problemi didattici al nostro apparato dell'istruzione

 
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