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Messaggi del 02/02/2010

 

LO SQUALO E LA BAMBINA

Post n°3664 pubblicato il 02 Febbraio 2010 da psicologiaforense

Nuova Zelanda, uno squalo l'attacca
ma lei, a 14 anni, lo mette in fuga con il surf

A 14 anni riesce a difendersi dall'attacco di uno squalo con la sua tavola da surf. E' quanto è riuscita a fare un'intrepida ragazzina neozelandese di 14 anni aggredita al tramonto a largo della spiaggia di Oreti. Lydia Ward ha raccontato che l'animale, lungo almeno un metro e mezzo, l'ha azzannata all'anca e che lei si è difesa picchiandolo con la tavola da surf fino a quando non si è allontanato.

Subito dopo l'attacco, Lydia è tornata a riva assieme al fratellino Alex, 10 anni, che era con lei e ha assistito alla scena. I genitori non si erano accorti di nulla. «È una ragazza di sangue freddo- ha commentato orgogliosa la madre Fiona, citata dal quotidiano
New Zealand Herald- non vi sono stati strilli o scene isteriche. Ci ha fatto vedere i segni dei denti sulla sua muta, che era strappata in vari punti».




Secondo Clinton Duffy, esperto di squali del dipartimento neozelandese per la conservazione della natura, (NELLA FOTO) «Sono predatori generalisti. Attaccano sia i pesci piccoli che le foche», ha affermato, aggiungendo che dal 1999 hanno ferito tre persone sulla stessa spiaggia. Nel 1907 uno di questi squali uccise una persona. Secondo Duffy, questi squali tendono ad allontanarsi se la vittima si difende con vigore, ma Lynda è stata anche aiutata dal fatto che portava la muta, una circostanza che ha diminuito la presa del morso dell'animale.

 
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SESSO, ALIMENTAZIONE, LUI e LEI, VITA DI COPPIA, DIETA, FEELING, CIBO, CONTATTO FISICO, IMPOTENZA TRANSITORIA

Post n°3663 pubblicato il 02 Febbraio 2010 da psicologiaforense

Sesso, salti il pranzo? Rischi di far cilecca

 

Se mangi male e in maniera disordinata rischi di fare cilecca tra le lenzuola. Secondo uno studio promosso dal periodico Vie del gusto attraverso un centinaio di interviste, nel 65% dei casi viene confermato il legame diretto che c'è tra il sesso e un'alimentazione corretta e regolare. Un connubio che influisce sulla sfera dell'eros fisicamente e psicologicamente, sia per Lei che per Lui.

Secondo 6 esperti su 10, il cibo è lo specchio dell'eros. Sane abitudini a tavola che per il 44% degli esperti portano ad avere una vita di coppia migliore, tanto che, secondo il 38%, «l'intesà può raddoppiare».

Tra i segreti per essere dei perfetti amatori una dieta corretta e bilanciata. La regolarità (39%) diventa un must: esagerare a cena perché si è saltato il pranzo, potrebbe causare uno stato di pesantezza e sonnolenza post-pasto, «con effetti disastrosi sul feeling di coppia».

Ma se la quantità è importante per il perfetto amatore, non gioca un ruolo marginale nemmeno la qualità dei cibi: il 27% degli studiosi consiglia la dieta mediterranea, mettendo al bando alimenti con troppi zuccheri saturi e grassi animali (9%) e le "rivoluzioni" nei propri ritmi alimentari (37%). Tra gli altri aspetti del cibo che stimolano l'eros, ci sono anche aroma (56%), cromia (50%), consistenza e abbinamento tra sapori differenti (39%), ma anche mangiare con le mani che, secondo il 46% stimola il contatto fisico.

 
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FOTO CURIOSA DEL GIORNO

Post n°3662 pubblicato il 02 Febbraio 2010 da psicologiaforense

 

INIZIA IL CARNEVALE DI MONTEVIDEO

Nella capitale uruguayana il carnevale dura un mese e mezzo. L'edizione di quest'anno si è aperta il primo febbraio con una sfilata di carri allegorici, maschere tradizionali e gruppi che rappresentano i quartieri della città. Poi è stata invece la volta delle llamadas, i gruppi della tradizione nero-africana, presente da più di due secoli nel Rio de la Plata.
Durante i 44 giorni del carnevale,  43 gruppi si contendono i premi messi in palio dalle associazioni carnevalesche, esibendosi in centinaia di tablados: scenari improvvisati nei club, nelle piazze e in altri spazi pubblici, disseminati nei diversi quartieri di Montevideo.

 
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ATTUALITA', CULTURA, DISMORFOFOBIA, IMMAGINARI DIFETTI DEL VISO E DEL CORPO, PSICHIATRIA, PSICOLOGIA, SOCIOLOGIA,

Post n°3661 pubblicato il 02 Febbraio 2010 da psicologiaforense

La bella che allo specchio diventa bestia

Vedersi brutti, un'anomalia del cervello

Studio sulla dismorfofobia: di fronte al proprio volto
si accendono in modo scorretto diverse aree neurali


 

Spesso finiscono per diventare clienti affezionati, e frustrati, del chirurgo estetico, ma non è la vanità che li muove; quelli che si vedono brutti fino a fare del proprio aspetto fisico un'ossessione patologica hanno un "baco" nel cervello, che gli fa percepire in modo distorto il proprio volto e il proprio corpo. Sono le persone colpite da una malattia psichica chiamata dismorfofobia o disturbo dismorfico corporeo.

FISSAZIONI - Alcuni psichiatri diretti da Jamie Feusner della David Geffen School of Medicine, presso l'Università di Los Angeles, hanno scoperto che il loro cervello elabora l'immagine del proprio volto in modo ingannevole, con un'attività alterata sia nei centri della visione che nel sistema frontostriatale, legato ad altre patologie compulsive come il gioco d'azzardo patologico. La scoperta è pubblicata sulla rivista Archives of General Psychiatry. Le persone affette da dismorfofobia sono circa l'1-2% della popolazione, uno su quattro arriva perfino a tentare il suicidio. Molti si fissano talmente su un difetto, nel viso o nel corpo, da decidere di ricorrere alla chirurgia estetica. Quindi trovano un nuovo difetto e corrono ancora dal chirurgo.

ANOMALIE - Gli psichiatri hanno scoperto che c'è qualcosa di "sbagliato" nel cervello di queste persone, forse la causa del vedersi brutti: confrontando con la risonanza magnetica funzionale il cervello di 17 dismorfofobici e 17 individui sani, mentre tutto il campione osservava foto del proprio volto o di quello di un attore famoso, gli scienziati hanno visto che nel cervello dei dismorfofobici di fronte al proprio volto si accendono in modo anomalo diverse aree neurali. Le anomalie si riscontrano non solo nei centri della visione ma anche nel sistema frontostriatale e sono tanto più marcate quanto più grave è la sindrome dismorfofobica. La scoperta fa luce sulla genesi di questo disturbo, anche se resta da capire se queste disfunzioni neurali siano innate o acquisite. (Fonte: Ansa)

 

 
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STUDI, RICERCHE, MEDICINA, SALUTE, LA NOTIZIA DI OGGI, COCKTAILS, APERITIVI, DRINKS

Post n°3660 pubblicato il 02 Febbraio 2010 da psicologiaforense

Ricerca Usa, bere bevande zuccherate porta a prendere decisioni migliori

Bere bevande zuccherate porta a scelte ponderate. Dunque prima di prendere una decisione importante meglio berci sopra, scegliendo una bevanda ricca di zucchero. Il consiglio arriva dai ricercatori dell'università del Sud Dakota, negli Usa, che in uno studio pubblicato su Psychological Science sostengono che un tasso elevato di zucchero nel sangue aiuta a prendere decisioni sagge. Al contrario, la carenza di glucosio spinge a scelte impulsive. I ricercatori hanno sottoposto 65 studenti a una serie di domande per ottenere una somma di denaro il giorno successivo o una cifra più elevata, ma più tardi.

I partecipanti hanno risposto alla metà delle domande a stomaco vuoto e alle altre dopo aver bevuto una bibita gasata, zuccherata o edulcorata con aspartame. «Due minuti dopo aver preso la bevanda con zucchero - dicono i ricercatori - i partecipanti si sono orientati verso la ricompensa in denaro più elevata per la quale bisognava però attendere». I partecipanti che avevano bevuto un drink edulcorato, invece, restavano più inclini a decisioni impulsive, scegliendo la ricompensa immediata. «Una bevanda light invia al corpo un messaggio secondo il quale c'è una crisi energetica - affermano i ricercatori -. Per reazione il corpo prende tutto ciò che è disponibile subito. E questo coinvolge anche le decisioni che non riguardano il cibo. Le bevande light, quindi, possono aumentare l'impulsività».

 
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NOTIZIE FLASH

Post n°3659 pubblicato il 02 Febbraio 2010 da psicologiaforense

«Il divieto di telefonino in auto non fa diminuire gli incidenti»

Vietare l'uso del cellulare non fa diminuire gli scontri su strada, anche se ci sono prove del legame tra le conversazioni e gli incidenti. A dirlo è uno studio di una compagnia di assicurazioni statunitense, che suggerisce che anche auricolari e vivavoce sono pericolosi. L'Highway Loss Data Institute ha preso in esame i dati sugli incidenti in quattro stati americani in cui l'uso dei telefonini senza dispositivi ausiliari è stato bandito: New York, Distretto di Columbia, Connecticut e California.

Dai dati mese per mese è emerso che non c'è nessuna differenza tra il prima e il dopo l'introduzione di leggi restrittive, e tra stati in cui il cellulare è ammesso e stati in cui non lo è. «I risultati hanno sorpreso anche noi - spiega Adrian Lund, presidente della compagnia - perché il legame tra incidenti e uso del telefonino è stato dimostrato scientificamente più volte. Una spiegazione plausibile è che la maggioranza degli utenti sia passata all'uso di vivavoce e auricolari, che non diminuiscono il rischio di distrazione quando si è al volante».

 
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ESSERE E BENESSERE, COSTUME&SOCIETA',

Post n°3658 pubblicato il 02 Febbraio 2010 da psicologiaforense

Chirurgia plastica, ora è l'uomo
a richiedere l'intervento al seno

 

Impennata di interventi al seno per gli uomini nel Regno Unito. I ritocchi sono aumentati dell'80% in un anno: dai 323 interventi del 2008 ai 581 del 2009, calcola la British Association of Aesthetic Plastic Surgeons (Baaps). I chili di troppo e il senso di aneguatezza, che non risparmia neppure l'uomo quando sfoglia le riviste dedicate al sesso forte, fanno della mastoplastica riduttiva l'ultima frontiera della chirurgia estetica al maschile.

La corsa al ritocco di bellezza sfida la crisi, con un numero di interventi in crescita nonostante le difficoltà economiche. In totale le operazioni eseguite nel 2009 superano infatti le 36 mila (+6,7% sul 2008). Di queste, 9 su 10 sono sulle donne (+5,4%), con l'impianto di protesi al seno a guidare la classifica dei ritocchi più gettonati. Ma aumentano anche gli uomini che fanno ricorso al chirurgo plastico: nell'ultimo anno gli interventi per lui sono aumentati di oltre un quinto (+20% almeno).

Le parti critiche per gli uomini sono naso e occhi: in numeri assoluti, infatti, i ritocchi più richiesti dai maschi sono rinoplastica e blefaroplastica, la tecnica che risolleva le palpebre cadenti. Ma il vero boom riguarda appunto la mastoplastica riduttiva contro quella che, in gergo tecnico, si chiama ginecomastia: «Un problema non certo nuovo - precisa sulla
Bbc online il consulente in chirurgia plastica Rajiv Grover - ma particolarmente enfatizzato negli ultimi tempi dai magazine maschili. Alcune volte il problema all'origine è l'obesità quindi agli uomini che chiedono l'intervento consigliamo spesso di provare a cambiar vita, prima di ricorrere allo scalpello del chirurgo».

 
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PREMIO DISCARICA , INVENZIONI, BISOGNI IMMAGINIFICI, CODICI PISCOLOGICI, CULTURA,

Post n°3657 pubblicato il 02 Febbraio 2010 da psicologiaforense

IL PREMIO DISCARICA RIFERITO AD INVENZIONI ASSURDE, STRAVAGANTI,  ECC.... 

Invenzioni assurde, risposte a bisogni che non esistono, soluzioni più complicate del problema che si prefiggono di risolvere: a premiare la trovata più inutile degli ultimi 12 mesi in Gran Bretagna da ora in poi sarà il Landfill Prize, il "premio discarica" nato con lo scopo di stimolare le persone a pensare quanto spesso si buttano via soldi e si sprecano energie per oggetti che non servono a nulla. Tra le nomination, il pela-cetriolo automatico, lo spazzolino futuristico da 200 euro e il porta-yoghurt.
Tra le invenzioni inutili ora in lizza per il premio che verrà consegnato il mese prossimo spicca un timer che ricorda ai genitori di un bebè quanto tempo è passato dall'ultima volta che il bambino ha mangiato, ha dormito ed è stato cambiato, un porta-yoghurt di plastica gonfiabile che evita che il vasetto si apra accidentalmente nella borsa di chi se lo porta dietro per uno snack, la calamita che si attacca alla lavapiatti e si gira per indicare se i piatti dentro sono sporchi o puliti (come se non bastasse aprire e guardare), il copriscarpe per entrare in casa con le scarpe sporche e non inzaccherare il pavimento e per finire una sedia a dondolo dove i bambini si possono sedere per giocare ai videogiochi.
Nella lista delle nomination anche una serie di oggetti considerati poco ecologici: i quotidiani gratuiti che a Londra la gente lascia in giro ovunque e che per la maggior parte non vengono riciclati, gli involucri di plastica utilizzati in maniera un po' ipocrita per mantenere fresca ogni singola bustina di tè biologico e le macchine per il caffè con le cialde racchiuse in un dischetto di plastica che dopo ogni tazzina viene gettato via.
Ideatore del premio è l'autore britannico John Naish, che scrive sul sito del Landfill Prize: "Siamo fissati col produrre e consumare cose che non hanno futuro, che esistono solo per portare via i nostri soldi. I nostri rottami istantanei sono sempre più sofisticati e complessi, oltre che un enorme spreco dannoso per il pianeta. È per questo che abbiamo lanciato il premio".
 
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