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Messaggi del 10/02/2010
Post n°3716 pubblicato il 10 Febbraio 2010 da psicologiaforense
L'EDITORIALE LA CULTURA..... AI GIORNI NOSTRI
Nell'economia postindustriale la nozione della cultura come prodotto è ormai una novità consolidata. Pertanto l'idea che essa sia «un bene di prima necessità, un codice condiviso, su cui gli individui e i gruppi sociali fondano oggi interi sistemi di identità e relazione con il mondo esterno», come scrive Mario Morcellini, è nella logica delle cose, senza che questo rappresenti tuttavia una rivoluzione se si tiene conto che qualcosa di simile accadeva già ai tempi della tragedia greca arcaica quando una intera popolazione aveva l'impressione di lavare le proprie colpe assistendo al processo di Edipo o di Antigone. Nel campo in esame non si inventa mai nulla di totalmente nuovo, sennonchè restano alcune cose da chiarire. Dal momento che l'accezione estensiva di cultura non esclude di ospitare nel suo ambito anche la «cultura del caffè» o quella «delle bollicine» e non ci si scandalizzerebbe di fronte all'eventuale affiancamento o «co-branding» di Lavazza e Opera di Roma, perchè storcere il naso se la Coca-Cola proietta il suo marchio sul Colosseo? E se la cultura è una merce che sottostà alle regole delle altre merci, perchè il biglietto del cinema non può essere diverso a seconda del film proiettato come succede ai conti dei ristoranti a seconda dei menu? E in tema di giustizia e abusi, sulla base di quali criteri una prodotto culturale viene giudicato meritevole di sovvenzione invece di un altro e perchè, come si fa invece con altri beni culturali, nessuno protegge i motivi più famosi delle Quattro Stagioni di Vivaldi da abbinamenti commerciali che li consumano? Come si dice in questi casi, anche il marketing culturale è una questione complessa.
Post n°3715 pubblicato il 10 Febbraio 2010 da psicologiaforense
IL CORSIVO «OPERAZIONI DELLA BELLEZZA» E VIAGGIO TUTTO COMPRESO, LA NUOVA FRONTIERA DELLA TUNISIA Estetica tour, il chirurgo sotto il chador
La Tunisia dista appena 50 minuti di volo da Roma e, nonostante la paura dei charter a prezzi stracciati, la prospettiva d'un naso alla Angelina Jolie per soli 2500 euro, soggiorno a 5 stelle compreso, resta un'offerta decisamente allettante per chi crede nella resurrezione estetica del corpo. La strada per la Mecca della bellezza passa da Internet. E' qui che le agenzie propagandano soluzioni per tutti. Lipoaspirazione generale a 2500 euro, 3500 per un lifting completo, con meno di duemila euro i medici assicurano una ricrescita dei capelli perduti che neppure al centro specialistico di Ferrara frequentato da Silvio Berlusconi. Addome, labbra, palpebre, zigomi, mento, glutei. A scorrere il listino online ci sono tante possibilità da far gola all'americana Cindy Jackson, la Barbie vivente che con 38 interventi plastici è entrata due anni fa nel Guinness dei primati. Quale sia il risultato finale è testimoniato solo dalle fotografie pubblicate online, della serie prima e dopo la cura. La maggior parte dei chirurghi tunisini hanno studiato in Francia o negli Stati Uniti e, per ora, nessun paziente risulta essersi svegliato dall'operazione scontento del nuovo aspetto. Qualcuna ha lamentato un seno troppo in alto o una coscia diversa dall'altra, ma ha creduto alla spiegazione dell'«asimmetria naturale del corpo». Certo, presto o tardi le femministe tunisine come Sihem Bensedrine cominceranno a denunciare che l'emancipazione delle donne non coincide certo con un paio di tette da copertina. Ma questa, per i businessman, è roba da femministe appunto, ulema e romanzieri. Chissà che questi Club Mediterranee della bellezza non suggeriscano agli scrittori locali storie iperrealiste alla Chuck Palahniuk. La memorabile scena di film tratto dal suo romanzo Fight Club, in cui Edward Norton e Brad Pitt s'intrufolano in una clinica di chirurgia plastica per rubare il grasso aspirato dalle cosce delle ricche signore e rivenderlo alle stesse sotto forma di pregiato sapone, è la più citata nei forum tunisini del «The Fight Club fanlisting».
Post n°3714 pubblicato il 10 Febbraio 2010 da psicologiaforense
Seno alla Santarelli e lato B di Il `balconcino´ di Elena Santarelli, il naso di Nicole Kidman, il `lato b´ di Belen Rodriguez, la bocca di Megan Fox: sono questi i sogni delle italiane dal chirurgo plastico. Sogni che le spingono ad avanzare allo specialista richieste ben precise: circa il 30% delle pazienti, soprattutto giovanissime, chiede infatti un ritocco `fotocopia´. E non è tutto. «C’è addirittura un 3% che non si accontenta del `naso di´ o della `bocca di´, ma chiede di assomigliare in tutto e per tutto alla star dei suoi sogni». Parola di Giulio Basoccu, chirurgo estetico e docente all’Università Sapienza di Roma, che all’Adnkronos salute traccia l’identikit di questo tipo di pazienti: «Ragazze dai 18 ai 25 anni, che dietro queste richieste, il più delle volte, nascondono un disagio psicologico». Tutto il mondo è Paese, dunque. È di queste ore, infatti, la notizia che una 21enne cinese si sottoporrà a diversi ritocchi perché vuole trasformarsi nell’attrice americana Jessica Alba. Vuole cambiare i lineamenti del viso per piacere finalmente al suo ex fidanzato. Anche in Italia, però, non mancano richieste a dir poco singolari. «Pur se in piccola percentuale - spiega Basoccu - esistono ragazze, il più delle volte giovanissime, che arrivano in ambulatorio con la foto della star alla quale vogliono assomigliare. In questi casi è fondamentale che lo specialista usi il buon senso. Il rischio - sottolinea - è quello di assecondare un’assurdità psicologica. È quindi fondamentale esercitare un’azione di `filtro´, e in alcuni casi rispondere con un netto rifiuto».
Post n°3713 pubblicato il 10 Febbraio 2010 da psicologiaforense
Il bambino è in fin di vita. era entrato nella nuova famiglia dallo scorso novembre Una donna tenta di uccidere Fermata una 50enne accusata di tentato omicidio
Ha tentato di uccidere il figlio adottivo di cinque anni. La squadra mobile di Viterbo ha fermato una donna di cinquant'anni accusata di tentato omicidio e lesioni gravissime.
Post n°3712 pubblicato il 10 Febbraio 2010 da psicologiaforense
SOMMERSI DA "SPAZZATURA" Ricevere pubblicità non desiderata può provocare un danno morale Come ha deciso il Tribunale di Bari (sentenza 3480/09), la conservazione non autorizzata da parte di un operatore commerciale dei dati personali relativi ad un altro operatore che in precedenza, ne aveva chiesto espressamente la cancellazione e/o distruzione, riscontrata da quest’ultimo in occasione di un successivo invio di materiale promozionale e pubblicitario a mezzo e-mail, integra un fatto illecito commesso in violazione degli articoli 2, 11 e 13 del D. Lgs. 196 del 2003, laddove l’inoltro del medesimo materiale pubblicitario da parte di un soggetto ad un altro, sia avvenuto conservando a tale scopo i dati del destinatario (indirizzo, nome, fax, mail) precedentemente acquisiti da parte di altro soggetto per altri scopi. In tale ipotesi, può quindi essere ritenuta la sussistenza del danno morale secondfo l'articolo 2059 del codice civile, consistente nel fastidio e turbamento dovuti alla plurima ricezione di materiale pubblicitario e promozionale non desiderato, ed alla necessità di riservare attenzione alle necessarie risposte e diffide legali.
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Inviato da: Nuvola_vola
il 09/01/2019 alle 19:15
Inviato da: moltiplicazeri
il 16/12/2018 alle 17:51
Inviato da: monellaccio19
il 01/11/2018 alle 07:57
Inviato da: Brillante.Nero
il 06/09/2018 alle 23:51
Inviato da: casadei.lisetta
il 24/04/2018 alle 10:49