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Messaggi del 24/02/2010

 

IL CORSIVO BREVE, ANIMALI, AMBIENTE, NATURA, VOLPI, UOMINI E ANIMALI, STORIE VERE, CONVIVENZA, PREDATORI, AGRITURISMO

Post n°3775 pubblicato il 24 Febbraio 2010 da psicologiaforense

Una volpe davvero astuta: preferisce essere servita al ristorante che andare per  pollai.


HA un nuovo cliente fisso il ristorante «Quattro stagioni»  agriturismo sull'Appennino reggiano: è una splendida volpe, che ha evidentemente trovato più comodo e meno rischioso presentarsi nel locale, piuttosto che cercare di sfamarsi, andando a caccia di galline nel pollaio, come vorrebbe la regola.

Per la verità, la prima volta che l'hanno vista aggirarsi intorno al ristorante, ha rischiato di fare una brutta fine. La volpe, infatti, è nota come animale predatore e le galline (intorno al locale ci sono, ovviamente, diversi pollai) costituiscono il suo bottino preferito. Ma dopo qualche diffidenza, e grazie anche al buon cuore di chi l'ha «graziata», ora è diventata cliente abituale del locale. E i polli sono salvi. Col passare dei giorni Chicca – così è stata battezzata l'astuta volpe – si è ripresentata sempre più puntuale al ristorante . Adesso, ha anche un orario fisso, le 22, per ricevere il suo pasto. Mangia di tutto: dalle brioches agli avanzi di carne, al baccalà,  all'insalata russa, alla  pastasciutta, ai dolci al cioccolato,  al pane. Ma la sua vera passione sono la macedonia e i gelati.

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© PSICOLOGIAFORENSE, RIPRODUZIONE RISERVATA

 

 
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TESTI E PRETESTI: VITTORIO GASSMAN, PSICOANALISI, INVECCHIARE, MORIRE, FEDE, CONVERSIONE, DIO, VANGELO, EMMAUS

Post n°3774 pubblicato il 24 Febbraio 2010 da psicologiaforense

TESTI E PRETESTI

VITTORIO GASSMAN: L'UOMO CHE PARLAVA COL SILENZIO DI DIO

PRIMA DI MORIRE (Roma, 29 giugno 2000), lo avevo visto commosso, recitare una preghiera del Papa; sapevo delle sue frequentazioni camaldolesi, del suo interesse per la psicanalisi che – nei miscredenti – vira sempre, in vecchiaia, verso la mistica.
Magari aveva solo un po' di paura. Quel tanto di freddo che ti prende la sera, «L'invecchiare, morire, e poi?» dell'Innominato. Con un pizzico di attrazione per l'ignoto, per la nuova avventura. Chissà come sarà il Gran Salto. Ce lo chiediamo spesso tutti, e sempre più spesso ogni anno che passa. Fede, conversione: parole grosse. Quando glielo chiedevano si schermiva, forse per dissimulare il disappunto dinanzi all'indiscrezione dei giornalisti. Forse perché, come tutti, aveva paura delle affermazioni importanti e impegnative. Era un uomo colto; conosceva bene il Vangelo. Debbono averlo colpito le parole dei viandanti di Emmaus: «Resta con noi, Signore, perché si fa sera».
È quel che Gli chiediamo tutti, al Signore, man mano che il tempo passa e le ombre si allungano. Convertito, magari no: e poi sarebbe stato uno scoop, e non si specula su queste cose. Soprattutto quando ci si sente sul limite. Però forse parlava con Dio, con il Suo silenzio. E questa è preghiera.

© PSICOLOGIAFORENSE, RIPRODUZIONE RISERVATA

 
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SI SPOGLIA PER PROTESTA, OLIMPIADI DI VANCOUVER, SPORT, CURLING, FOTO, MADELEINE DUPONT, LESIONE NARCISISTICA

Post n°3773 pubblicato il 24 Febbraio 2010 da psicologiaforense

Atleta danese in topless, scandalo a Vancouver

Una foto oseè all'indomani di una bruciante sconfitta: in Danimarca è polemica per la ventiduenne stella del curling Madeleine Dupont

HA SUBITO UNA LESIONE NARCISISTICA PER I FISCHI DEI SUOI 6.000 FANS  E ......... 
HA REAGITO COSI':

L'avvenente 22enne aveva sbagliato il tiro decisivo nella gara persa con il Canada lunedì scorso che era costata l'eliminazione alla squadra scandinava.
Dopo l'errore aveva accusato i 6mila spettatori di casa di scarso fair play perchè l'avevano sommersa di fischi al momento del tiro.
POI si è messa  in topless per un servizio fotografico del settimanale intitolato «Fuoco sul ghiaccio».
«Non so se ho fatto bene», ha ammesso la Dupont dopo le critiche ricevute per la foto, «ma l'immagine è abbastanza fine e non del tutto fuori linea».
REAZIONE A LESIONE NARCISISTICA... O  QUALCHE INTERESSE PER I 50.000 EURO INTASCATI?
 
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LA SENTENZA DI CASSAZIONE: CANDID CAMERA, POSTI DI LAVORO, BARISTA MARIUOLA, MEZZI PROBATORI, TRUMAN SHOW,

Post n°3772 pubblicato il 24 Febbraio 2010 da psicologiaforense

Non valida la “candid camera” contro il lavoratore

Sono nulle le prove raccolte dalle “candid camera” montate sui posti di lavoro, anche se ritraggono i dipendenti in comportamenti illeciti. Lo sottolinea la Cassazione (8250) che mette al bando i mezzi probatori costituiti dai fotogrammi scattati da telecamere fatte montare dai datori di lavoro per sorvegliare i loro dipendenti come se uffici, fabbriche e negozi fossero il set di un “Truman show”. In particolare il caso che ha portato a questa affermazione di principio è quello di una barista in un frequentato bar sulle rive del Garda, dove venne licenziata per aver sottratto dalla cassa, ogni giorno, 10 euro. A fare la spia era stata una telecamera a circuito chiuso installata dalla proprietaria del locale. La padrona, con in mano il filmato della donna in flagrante, si era rivolta al Pretore di Verona e, non paga di aver messo alla porta la barista, voleva vederla condannata a risarcirle 18.000 euro  per i danni subiti, patrimoniali e non. Ma il Pretore e poi il Tribunale di Verona hanno respinto la richiesta per inammissibilità della prova. E adesso la Cassazione rileva: «L'installazione della telecamera a circuito chiuso, nella misura in cui risulti finalizzata a controllare a distanza anche l'attività dei dipendenti, è da ritenersi illecita, inficiando lo stesso valore probatorio del fotogramma così conseguito». A supporto della loro affermazione i supremi giudici ricordano che l'articolo quattro dello Statuto dei lavoratori – che disciplina l'uso di impianti audiovisivi – «fa parte di quella complessa normativa diretta in vario modo a contenere le manifestazioni del potere organizzativo e direttivo del datore di lavoro che, per le modalità incidenti nella sfera interna della persona, si ritengono lesive della dignità e della riservatezza del lavoratore». La norma – aggiungono – sancisce il divieto di utilizzazione di mezzi di controllo a distanza sul presupposto che «la vigilanza, ancorché necessaria all'organizzazione produttiva, vada mantenuta in una dimensione “umana”, e cioè non esasperata dall'uso di tecnologie che possono rendere la vigilanza stessa continua e anelastica, eliminando ogni zona di riservatezza e di autonomia nello svolgimento del lavoro».

 
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EDITORIALE: RIFLESSIONI, PENSIERI, OPINIONI: VACANZE 2010, ANTICIPAZIONE, TURISMO SESSUALE, FERIE SESSUALI ANTISTRESS

Post n°3771 pubblicato il 24 Febbraio 2010 da psicologiaforense

L' E D I T O R I A L E

STRESS... L'ITALIANO SOGNA LA VACANZA 2010 CONDITA CON IL SESSO

VACANZE 2010.
Per un maschio italiano su tre non c'è niente di meglio di una vacanza condita con sesso per combattere lo stress accumulato durante un anno di lavoro. Dei 1100 uomini italiani tra i 28 e i 58 anni di età intervistati, il 33% risponde con un sì entusiastico alla possibilità di scegliere una vacanza nella speranza (anche vaga) di una «avventura». Diverse le motivazioni di questa scelta: per il 38% il turismo sessuale «è la migliore cura contro lo stress»; per il 21 % «consente di ricaricare le batterie»; per il 19% aiuta ad eliminare le tensioni «accumulate a casa ed al lavoro».
La scelta delle mete del turismo sessuale viene motivata dalle scorribande su rete (37%) o dalle esperienze raccontate da amici o conoscenti.
Andare in vacanza sessuale da soli o in compagnia? Chi la preferisce non ha dubbi: meglio partire da soli «perché si può fare tutto» e «senza pudore». Ma c'è anche chi, in questi Eden del sesso,, con marcate ambivalenze,  ci andrebbe con la propria partner perché «è l'unico modo per trovare l' armonia» (23%) o «non sarebbe giusto vivere avventure come queste da soli» (18%).

E parecchi cullano anche la speranza di incontrare, in una delle tante Sexland sparse per il mondo, il proprio capoufficio. Perché? Semplice: «da domani sarebbe completamente a mia disposizione».

 
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