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Giorgio Faletti

Post n°235 pubblicato il 09 Agosto 2012 da nancymilano
 

“Io uccido” Giorgio Faletti

Image and video hosting by TinyPic

“Scendendo a piedi verso il porto, Frank vide il capannello di gente ferma a osservare le macchine della polizia e gli uomini in divisa che si affannavano fra le barche attraccate alla banchina. Sentì il suono di una sirena montare piano alle sue spalle. Rallentò leggermente il passo”


Il primo romanzo di Giorgio Faletti è un racconto thriller dai toni molto forti. Il protagonista della storia è Frank Ottobre, agente dell’FBI, temporaneamente in congedo dopo il suicidio di sua moglie. Una ferita tremenda che torna continuamente a tormentare la mente dell’agente, oppresso dal senso di colpa. Per allontanarsi dalla triste aria di casa, Frank si reca nel Principato di Monaco, dove vive un suo amico, il commissario Nicolas Hulot, con il quale inizierà un’indagine molto complicata.

Nel Principato, infatti, poco dopo il Gran Premio di Formula Uno, vengono trovati i cadaveri del pilota Jochen Welder, e della sua fidanzata Arijane Parker, campionessa di scacchi. L’omicida ha orrendamente mutilato i corpi, asportando la pelle del viso da entrambe le vittime, e ha tracciato con il sangue la frase “Io uccido”.
Le indagini dei commissari iniziano proprio da questa frase: prima del Gran Premio un radio ascoltatore aveva telefonato alla trasmissione in onda su Radio Monte Carlo, condotta dal dj Jean-Loup Verdier. La voce al telefono diceva di chiamarsi “Uno e Nessuno” e aveva palesato la sua volontà di trasformarsi in un killer, chiudendo la sua telefonata con l’affermazione “Io uccido”.

Da qui in poi Nicolas Hulot e Frank Ottobre ingaggeranno una vera e propria sfida con il serial killer, chiamato “Nessuno”, che prima di ogni delitto, telefonerà nella trasmissione di Jean-Loup Verdier, lasciando contorti indizi, e sfidando la polizia scrivendo con il sangue delle sue vittime, sui luoghi del delitto, il suo infame marchio: “Io uccido”.

Un romanzo trascinate, che coinvolge e spinge nel vortice di dubbi e ipotesi che risucchia i due investigatori. Giorgio Faletti scrive in modo esemplare un thriller palpitante e pieno di colpi di scena, lasciando il lettore senza riferimenti, e sorprendendolo ad ogni pagina.

“Io uccido” scorre via senza intoppi, si fa letteralmente divorare dal lettore e, a differenza di molti romanzi polizieschi, non si chiude in modo banale.

(dal web)

Ho iniziato a leggerlo poco convinta....(me lo avevano regalato) ...le prime pagine mi sono sembrate noiose....poco scorrevoli...poi invece la storia ha preso ritmo...e mi è piaciuto molto...avvincente e pieno di sorprese.... Giorgio Faletti è stato una sorpresa come scrittore!

(Nancy)

9788806204259g





Tre atti e due tempi
di Giorgio Faletti
# Editore: Einaudi



Dare un calcio ad una palla può dare il via ad una sequela di emozioni, di momenti di esaltazione di massa oppure può essere il pretesto per una tragedia o per un mistero come accade in Tre atti e due tempi, l’ultimo romanzo firmato Giorgio Faletti. Ci regala ancora un thriller il maestro della suspense all’italiana, reduce dai successi di Io uccido, Niente di vero tranne gli occhi o Io sono Dio. Qui c’è una scrittura del calcio che fa emergere non soltanto la competizione agonistica, ma anche la fantasia del gioco, l’animo dei giocatori e di chi ruota come spettatore o come tifoso attorno ad un campo. Il calcio è ironica metafora della vita e in questo libro scandito dai veri tempi di gioco, da quei 90 minuti che possono trasformarsi in un’agonia o in un brivido di gioia, il futbol (per citare un maestro del campo come Osvaldo Soriano) è anche punto di partenza per raccontare una sparizione, quella del vulcanico allenatore, proprio a pochi minuti dall’inizio di una partita. E’ la domenica in cui si gioca tutto, in cui i giocatori pregano i santi a cui non hanno mai creduto, in cui si attaccano al collo cimeli portafortuna e in cui i tifosi fanno l’amore con le proprie mogli pensando alla palla che rimbalza nel campo. Faletti fotografa un mondo con in suoi riti e con una galleria di personaggi, comici, drammatici, deliziosi o stralunati, ma sempre affascinanti. Proprio citando il Soriano sudamericano, Faletti inserisce, in un microcosmo a parte, elementi esterni, li mescola e crea un mix irresistibile in cui la trama gialla rapisce e confonde fino all’ultima pagina. Perché nel mondo del calcio spesso le bandiere sono solo pretesti dietro cui si nascondono loschi affari e in cui affonda le sue radici la malavita. Così in uno strano climax di eventi e di acque confuse, sparisce il mister. Su di lui tutti sperano: i giocatori, i tifosi, la società e persino i volti sconosciuti che dietro ad un televisore lo prendono a parolacce oppure lo venerano. E allora cosa si cela dietro ad una sparizione così silenziosa? Forse la vendetta di un giocatore escluso, una scommessa o un affare sporco. Tre atti e due misteri sembra rivelarcelo pagina dopo pagina, ma sul più bello Faletti ci confonde e cambia tattica proprio come nelle partite più appassionanti.

 

dal web


Io sono Dio

Giorgio Faletti

 

image






Non c'è morbosità apparente dietro le azioni del serial killer che tiene in scacco la città di New York. Non sceglie le vittime seguendo complicati percorsi mentali. Non le guarda negli occhi a una a una mentre muoiono, anche perché non avrebbe abbastanza occhi per farlo. Una giovane detective che nasconde i propri drammi personali dietro a una solida immagine e un fotoreporter con un passato discutibile da farsi perdonare sono l'unica speranza di poter fermare uno psicopatico che nemmeno rivendica le proprie azioni. Un uomo che sta compiendo una vendetta terribile per un dolore che affonda le radici in una delle più grandi tragedie americane. Un uomo che dice di essere Dio.


dal web

 
 
 
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