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“Sari in cammino”

Post n°276 pubblicato il 25 Agosto 2012 da nancymilano
 

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Valeria Fraschetti si è messa in viaggio. “Sari in cammino” è la testimonianza delle sue donne

L’unica certezza che esiste sull’India è che è tutto e il contrario di tutto.

Ecco perché l’India non è (ancora) un paese per donne. Così riporta il sottotitolo del reportage della giornalista Valeria Fraschetti.

La sfida di questo libro è seguire il bandolo delle sue donne.

Sari in cammino (collana Castelvecchi RX) è un libro nel quale l’autrice descrive la condizione femminile in India, lasciando la parola alle donne che ha avuto modo di conoscere e intervistare durante i due anni trascorsi nel paese.

La stragrande maggioranza delle donne deve affrontare la stessa pressione culturale: quella di mettere al mondo un maschio. Troppo spesso una bambina resta persona non grata. Una zavorra economica e sociale, tanto vale disfarsene: la pensavano così cent’anni fa come oggi.

Ne emerge una racconto dettagliato della società e della cultura indiana: un Paese affascinante ma ancora troppo pieno di contraddizioni, dove, a pagare il prezzo più alto della disuguaglianza sociale, sono ancora una volta le donne.

Il libro.
Essere donna in India significa vivere tra pregiudizi e vessazioni. Perché, a dispetto di premier in sari o attrici scollate in Tv, questo Paese resta una società profondamente patriarcale. Le statistiche lo certificano: una bambina è meno degna di ricevere cibo e cure e la mortalità infantile e giovanile delle femmine in alcuni Stati indiani è del sei per cento più alta rispetto a quella dei maschi. Eppure, andando oltre la fredda evidenza dei numeri, viaggiando attraverso il subcontinente per conoscere la varietà delle traversie femminili, si scopre che le donne indiane, forse proprio per via della loro intima conoscenza del sopruso, hanno spesso una tenace tolleranza per la sopraffazione.

Essere donna in India è comunque una gimcana tra pregiudizi e vessazioni.


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