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RACCONTI ITALIANI ONLINE - RIO - SCELTA DEI POEMI ITALIANI MODERNI - MARCELLO MOSCHEN

Post n°9 pubblicato il 08 Febbraio 2011 da raccontiitaliani

C’è UNA SPIANATA INNANZI AGLI SCOGLI…

(canto notturno)

Vele, diafane vele,

a ritmo di noia ritratte nel vuoto,

spossate,

senza più barca né remi né alberi a prua…

giovani vele!…

se anche il timone si perse,

andate in deriva

con gli aghi lilla appuntati ai sudari

e màceri fili di sangue,

fumi assonnati per l’aria,

miserie d’un cielo in degrado!…

Lembi di anime lente, scorate…

sopra la scia delle varie correnti

a onde vi vidi passare…:

quasi un corteo di urlanti gabbiani

dalle stanche ali

e dal roco sogghigno…

biechi sfiorando a volo radente

l’onda vorace del mare!…

"Ma andate!"

fu l’urlo d’una roccia antica…

"indietro sull’acqua, se la marea vi travolge…

in avanti!…se vi scortano le onde!"

Sulla ghiaia infrante,

le taglienti lame…giacevano sparse,

ingrato servigio all’esistenza!…

Comari le Vele, ma intanto

vi unite per bande, e spinte al veleggio

per gòmene sciolte…fingete speranza!…

quell’unica bella certezza ch’è vostra…:

gioventù sviata,

il Mare, lo so, vi perdona!…

Ed io vi rivedo, instabili forme

scampate alla gran Velerìa del disarmo,

avvilite ma giovani ancora,

e fiere di andarvene sole

dove altro cielo vi attende…altri porti…

C’è una spianata innanzi agli scogli,

dove gli eroi gettavano l’armi…

e si piangeva, non visti…

e si veniva a morire da soli…

Ma essa non si vide ancora…

(la Pace, perché?)

Neppure sapeva di esistere…

aveva quell’aria da nulla…

e già la cercavano i pianeti.

…………

Comari le Vele,

anime unite in un corpo soltanto…la Vela!…

prima che sia troppo tardi,

andatene in cerca anche voi…

per falla in carena di cielo.

 

NEVE SULL’ ANIMA

(contrappunto melodico)

Foglia…tra foglie a miliardi.

E quello sbiancarsi d’antiche memorie

pronte a dissolversi in echi…

pian piano scordarsi

di quella che eri…chi eri?…

una giovane foglia gigante

aggrappata al suo ceppo

e tesa ad abbracciare l’universo!

Più nulla oramai?

Ti senti sbattuta dal vento

alla fine d’un correre vano.

E ricordi finora?

un eterno viavai

riddando tra opposte correnti…

(l’Anima? il Corpo?)

una fiamma che brucia

(l’Amore?)

un corpo che ama l’incendio

ma è arso…

Capace di ardere ancora

sorprende nel buio

l’ultimo raggio di sé,

i resti di un’anima persa.

Lei? ma neppure ti ascolta,

e appesa a mezz’aria

(la Vita? la Morte?)

in specchio di cielo

si volta a guardare se stessa

e quella ch’è stata…:

la foglia d’un tempo,

aggranchita, sofferta…

all’orlo d’un vicolo cieco,

affranta, rifranta nel gelo.

Tristezza, tristezza infinita

se ai giorni di oggi ti avvedi

che fosti soltanto una foglia

in turbine d’aria…

e la vita fu tutta una mossa

e andasti per fole di sogno

a cercare un mistero

inagibile ai sensi!…

Ma viva lo stesso ti senti

finché ti conservi una stilla di fede

nei candidi emblemi:

una goccia di neve sull’anima,

un cielo che cresce all’infinito!

Abbandona quei segni al destino,

desidera e vivi…

non sarai più sola!

 

 

 

COS’è LA REALTà?

Circuito impalpabile, forse…

fuga vitale di estri

e - fusa la Vita alla Morte -

un solo generarsi di corrente!…

Silenzio di ghiaccio:

Iddio si risente,

e si risentono i poeti.

Uragani, speranze, illusioni…

gente in attesa d’un segno…

e mentre la nebbia dirada

quell’unica stilla

......- toccante ma pura -

si cangia in polìmetro vago

di sensazioni e scoperte.

Foglie a cercare un albero, e un cielo…

nello spazio a volo.

 

DI ASTRO IN ASTRO…

(fugato)

E quel punto che si fa più piccolo,

sempre più piccolo, in distanza,

ed esalta la sua libertà

fra nuvole che se ne vanno…

(irraggiungibile punto!)

che sia proprio questo "ALIDÀDA"…?

Ma certo.

Un punto che insegue l’enimma,

e va traguardando all’infinito.

 

LA CORDA PERFETTA

(dal 3° libro della trilogia

" Finale d’epoca - 1998 )

CANTO ALLA MAGNOLIA

(orfico mistero)

Andava l’Eccelso indagando

il perché

di quell’aria di sgomento

che ribolliva da tempo

nell’intima crosta dei Monti,

nei segreti anfratti

delle rupi,

nell’intimo di ognuno

partecipe ai contrasti.

Avrebbe finito per vincere

l’urlo tristissimo della Giogaia,

tanto era fatto il suo cuore

di sensi del Giusto

e di patria ribellione.

- il Lògos? -

Le Rocce si fossero fuse

per far posto alle Pianure?…

Il Monte spogliato di simboli

bandisse la magìa?…

Avesse trionfato la Natura

in tutta la sua nudità?…

la Neve in cristalli e frammenti

si fosse finalmente volta a Dio

di dentro a pareti di ghiaccio

intimamente connesse?…

Ognuno sperò nel Rimedio:

"Palingènesi… domani?"

Disotto al Gran Cervo

in distanza

la Fata del lago di frana

(mirata illusione

o realtà?)

in valle discesa dall’alto

predicò:

"Solitudine, silenzio

a placare gli eccessi di pianto,

le continue risse,

la foga del Chiasso,

i paesi in tumulto

e la dissolta Onestà!…"

Il Mondo?…

Quel volto non era più il solito

e in lacrime di gelo

ne piangevano le Cime

e il Cervo ne stupiva…

L’Eccelso a quel punto narrò:

"Un dì non so come,

del tutto inattesa

al centro comparve

della grotta

una bianca Magnolia

sfumata in azzurro

che appiè del suo gambo

e fra le radici sotterra

portava un cristallo di neve

invisibile ai più.

Simbolico dono di Orfeo,

era stato dagli uni

scordato,

dagli altri taciuto

in presenza degli Ori,

e mille volte scambiato

per un vetraccio incolore

a trastullo dei meno abbienti…

Unico al mondo però.

Da quante ne aveva sentite

sulle solari tirannie

si nascondeva nell’ombra

e non si fidava del Tempo.

A ragione:

d’inverno pioveva a torrenti,

d’estate col Sole,

né prima del Terzo Millennio

........- il Verbo era questo -

sarebbero mutate le Stagioni.

Al cader delle tenebre,

quasi ogni sera

infuriavano i Venti fra sé

ma la Magnolia resisteva ai colpi,

materna a quel gioiello puro,

in crisi con l’Aurea Società."

Si stesse mutando qualcosa

nei pressi del secolo nuovo,

ed esempio ne fosse la Pianta

col suo cristallo di neve?…

Da capo s’affacciasse Amore

a consolare l’Umanità?…

........................- esortazione -

Rallegràtevi, lettori,

e scalate le pareti nord

della montagna…

e poi quelle sud…

La caccia va data agl’Ideali,

a quel seme-gioiello

andato perso per aria,

tradito,

e giù dalle rupi

caduto a precipizio.

Ce la faranno i superstiti

a risalire il pendìo?…

La Modestia si unisse al Decoro,

i Venti si facessero garanti

d’un cielo sereno alle porte

(aùspice il Secolo nuovo),

io credo che noi fin da ora

saremmo al centro dei desideri

attorno a cui ruota in eterno

e a gran fatica…il Creato.

Magnolia, tu pènsaci,

orfica dea del Mistero,

assieme al tuo Cristallo in crisi.

Come la Neve spegne i Rumori,

la chiarità dei tuoi sentimenti

smorzi l’inganno più subdolo

e prima che nasca un inferno

l’incendio si spenga da solo…

Sàppilo… da esserne persuasa,

o Pianta grandiosa a fiori bianchi;

il lustro delle tue foglie di cuoio

a valanga travolga ogni vizio…

…dacché mondo è mondo…

millesima parte del Cielo infinito!…

 

 
 
 
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