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RACCONTI ITALIANI ONLINE - RIO - POEMI ITALIANI MODERNI - MARCELLO MOSCHEN - SCRITTORE, POETA ED ARTISTA MODERNO O CONTEMPORANEO
Post n°42 pubblicato il 09 Febbraio 2011 da raccontiitaliani
3 Bartolomeo
Quando anche tu ti fermerai in questo grande autogrill e il viso stanco vedrai rapido sui vetri, sull'alluminio del banco,
sarà una sera come questa che nel vento rompe la luce e le nubi del giorno, sarà un grande momento: lo sapremo io e te soli. Ripartirai con un lieve turbamento, quasi un ricordo e i silenzi delle scansìe di oggetti, dei benzinai, dei loro berretti, sentirai alle tue spalle leggero divenire un canto.
La felicità del tempo è dirti sì, ci sei, una forza segreta uno sgomento ti fa, non la mia giovinezza che cede, non l'età matura, non il mio invecchiamento - la nostra vera somiglianza è là dove non si vede.
Mio figlio, mio viaggiatore, sarà il tuo inferno, la tua virtù questo udito da cane o da angelo che sente all'unisono il giro dei pianeti e la pastiglia cadere nel bicchiere due piani sotto, dove due vecchi si accudiscono. Sarà questo amore strepitoso tuo padre, quello vero.
Fermati ancora in questo autogrill, dal buio mi piacerà rivederti...
4 Via Vizzani, Bologna
I colori accesi del video sbiadiscono - sta salendo l'alba nel riquadro della finestra, in una stanza dai mobili ancora provvisori, in questa città italiana e feroce. Miller scrisse che saremmo tutti divenuti Rimbaud e stanotte si è alzata la mia sensibilità come un fischio d'erba alle labbra di un giovane dio. E ora che forza il bianco dei primi grandi lenzuoli appesi ai balconi, che stracci di sonno nei rami degli alberi, che eternità nella linea chiusa degli occhi di mia moglie e che annunci nel battito in gola dei colombi. Ci sono notti gravi come stragi e altre leggere come sogni e notti che passano rapide come shock in sguardi femminili.
Solo ora, nella luce interna dell'alba, mi accorgo che qualcosa si è mosso al centro dell'universo, quella maglia l'ha rotta una prima saetta di rondine, un velo dal cielo forse s'é scosso rivelando un azzurro estremo, o era in moto la sotterranea faglia.
(Oppure il sorriso mezzo scemo di un angelo coi sacchetti della spesa che ho visto salire di spalle sul primo tram, il venticinque ancora grande e vuoto...)
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Inviato da: chiaracarboni90
il 31/05/2011 alle 11:36