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RACCONTI ITALIANI ONLINE - RIO - POEMI ITALIANI MODERNI - MARCELLO MOSCHEN - SCRITTORE, POETA ED ARTISTA MODERNO - CONTEMPORANEO

Post n°51 pubblicato il 09 Febbraio 2011 da raccontiitaliani

da "La quercia alta del buon consiglio" (1999)

 

 

 

immergersi ancora in vialetti

e ghiaioso il selciato conduce

sassetti alle suole le scarpe

 

sosta a Fleurville

 

come dirti l’acceso d’agosto e docile il vino

le stanze e il castello lasciato al riposo furtivo

 

sazio ormai posto in attesa

con te che mi prendi a partenza

 

mi tocchi col piede

 

il tuo blu la maglietta

 

 

 

 

 

all’ombra del glicine

e lungo il corso sabbioso e le larghe spiagge

attraverso

il sentiero e il rivo

 

fosse giunto il tuo nome assolato

 

ci sei ora e qui

 

fossero le terre vaste intorno a Aurangabad

o il lungomare di Bombay

 

fossero i tuoi occhi

chiari

 

 

 

 

 

 

Cozumel

isola delle rondini

fuoco sull’acqua

sapore di frutti

ciò che è sulla sabbia non dura

ma noi qui viviamo su rocce

fermi

ooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo

 

 

da "Scritti e frammenti" (1999)

 

 

 

dove l’acqua estenuante

s’accorcia a festiva simbolica parte

convessa fluente nel tardo tiranno

accoccola piano

il suo lieve sussurro

così come solo lo può il rapace ferito

dal grido disperso

dai sassi caduti

sul guado

piccoli segni sui ponti

proporzionati ai passi

di ponte Carlo ancora

(il cielo mi tende un poco al grigio

 

mi parla però anche di sole

al mattino)

 

linea segnata al confine tracciata

domande posizionate sull’erba a invasione

in dimensione

 

"filosofo e antifilosofo

Socrate retori sofisti tiranni"

 

-------------------------------------------------------------------------------

 

 

 

a senza sospiro di volto e di viaggio

a viaggio rinviato in un animo tempo

-...tra un anno...-

 

spaccarsi le ossa tra i pochi perplessi e i tropici porfidi

e che dire di curve di auto di chiara ostruzione

rincorrere palme e a dir poco vialetti o fonici plessi

 

così Sanguineti:"...il peggior modo possibile

di fare poesia..."

su Pasolini

(-Vita di Moravia

-Carducci in Maremma

-Ben Jelloun "Lo scrivano")

 

(ma poi è il verde dell’Elba...

pini marittimi aperti ad ombrello

legni scolpiti ed ulivi e cipressi

e agavi e fichi discosti...)

più di ogni cosa

 

i begliocchi a spuntare dal sasso

 

-Ciao Andy-

 

improvvisi...

tra onde e molluschi soltanto...

 

---------------------------------------------------------------------------

 

 

 

 

 

 

 

 

 

intenso cupio e sorgiva

tra le cose l’assale

e queta a riavvolgere

...di solitudine lenta

il corpo ha l’eguale

materna nota e noia

d’oltremare...

(stomaco e tappo cerume raro ad infrangersi lesto

la caduta d’America europa in stanchezza tra

il patto d’autunno il peccato e l’orgoglio)

 

"qui il mare finisce e la terra comincia..."

 

altri alter-ego poi dirti

o ano da morte de Reis

prodigio di volti e bisogni

tutt’uno nel denso dell’alba

 

José Saramago

 

oh già per le strade

quei porti

quel niente

d’umano l’attesa

 

come in parti scalare il tenue sapore

di tendere al viaggio all’esilio d’estate

alle balze ai sussulti alle veglie di

sera ai tramonti alle perle dai colli

alle smanie carnali alle mani devote

 

(...ad Almerimar la Knering da sola...

e Marbella nel bianco del sole di costa

cattura il pittore lo scuote lo placa...)

 

di volta in volta le voci i passaggi l’errore i silenzi

 
 
 
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