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RACCONTI ITALIANI ONLINE - RIO - POEMI ITALIANI MODERNI - MARCELLO MOSCHEN - SCRITTORE, POETA ED ARTISTA MODERNO - CONTEMPORANEO

Post n°85 pubblicato il 09 Febbraio 2011 da raccontiitaliani

Estati

 

Sciami variopinti,

orse

in alto vele razzanti,

estati

anfore buie serbanti nella

loro gola un ronzio di terra,

i melograni si spaccavano alla luce

fissa del meriggio, io

scrutavo in su, in su, tra i numeri, tra

le righe e gli anni

luce, il fumo si alzava sulle

strade,

nella polvere

tra onde

in roghi

 

 

Messaggi dell’antica notte

1

Come ardono nella notte

le stelle lucentissime,

il Cigno, le due Orse, Idra,

e la Stella del Timone,

quante navi sospese senza un nome

per me che osservo, solo,

fra le stanze,

e il vento è d’oro

come quando un satellite

attraversa cieli nerissimi, scivola

nell’altra metà

del mondo.

O cose, o perdute, ancora

siete tornate? Fabbri di luce, voi

frondeggiate come allora

nel tempo in cui ogni segno era

un toro, una dea

o una ruota che appena trema

al vostro ronzare. Ma come io, ora,

potrò pensare i vostri

carri lucenti, o Orse razzanti, o nomi e numeri

possenti? Tanti vi invocano, pochi

vi amano

nella sera dolce distesa.

Argille del tempo,

zinnie di fuoco,

solo nelle battaglie

ci colpisce il fato?

2

Fratello mio lontano, caro,

non ho parole, non ho fiato,

i noccioli tremano, gemono i ciliegi.

Già allora

ombre su di te, su di me

incombevano, e "oh

(dicevi), voi, o

remotamente sparse, se qualcosa

siete, se davvero potete,

mutate questo corpo, ora".

Come allora, oggi

le ginocchia affondano nel cielo, io

salivo su, su, tra i numeri, le ombre. E già

la luna era corsa, già

dall’alto ti vedevo

fuggente,

non c’era posto per te sull’onda

dei celesti pensieri

e ora è giugno, è notte, e ancora

un vento odoroso sale. Così ieri

era già oggi, così

pesano le rose sulle umide

aurore – e resta

nelle stanze solitarie il segno

moltiplicato per mille.

Cio che eri

io ero. Ora danzi, fratello,

nel tuo esilio, dicono, lontano.

 

 
 
 
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