Creato da raccontiitaliani il 08/02/2011
Racconti Italiani Online - Edizione Virtuale

Area personale

 
 

Archivio messaggi

 
 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

Cerca in questo Blog

 
  Trova
 

FACEBOOK

 
 
 

Ultime visite al Blog

 
sadurnyLaSuperAletoby50altre_veritamaurizio.saricaLa_Gabrielasuperego82davekunLadyBikerGnusarascrittricecriveronachiaracarboni90brici_asemprepazzales_mots_de_sable
 

Ultimi commenti

 
Bella la poesia su Antiparos!
Inviato da: chiaracarboni90
il 31/05/2011 alle 11:36
 
 

Chi puņ scrivere sul blog

 
Solo l'autore puņ pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

 

 
« RACCONTI ITALIANI ONLINE...RACCONTI ITALIANI ONLINE... »

RACCONTI ITALIANI ONLINE - RIO - POEMI ITALIANI MODERNI - MARCELLO MOSCHEN - SCRITTORE, POETA ED ARTISTA MODERNO - CONTEMPORANEO

Post n°86 pubblicato il 09 Febbraio 2011 da raccontiitaliani

Penso

1

Osservo con stupore l’azzurro

del dodici luglio sessantotto

da un punto lontano della mente.

Il vento sbatte

sulle sue terrazze assolate;

il cuore nomina

parole straniere.

3

È sera, e il cielo

odora come un tempo, quando

le stelle si mossero per te, e una fiamma

precipitò, volando. Io vi guardavo,

ignaro, devoto; voi

ancora indugiate a questa tavola. Vi ripeto

che l’ombra della notte era un fuoco

4

Già il destino, semicieco, ha mosso le sue ciglia

e il mio, anonimo, discende

verso un nuovo equinozio. Sento

cio che devo; non mi affliggo;

penso

5

Mentre svolto con cura tra le stanze

di un pomeriggio ritrovato per caso

con chiavi non più mie

ordino ai versi di celare

il luogo, il nome, il tempo

di coloro che l’hanno abitato, poiché

resta solo ciò che è nascosto,

che non viene nominato.

6

Cigola al vento la porta, sbatte

alle intemperie il tuo cuore.

In un sonno erboso

in un sonno poroso

camminavo.

Ma il cuore è un vigneto maturo,

fra le sue canne scende l’acqua

del sonno. Oh, ma ferma la tua scure,

cuore

7

Sono solo un modesto

ascoltatore del mondo,

porgo orecchi al vento

delle cose che battono

che ritornano con la semplice

domanda: chi sei? da dove

vieni? Risalgo

una corrente che altri

già hanno percorso, guardo

le rive, il cielo, gli occhi

dei nuotatori, che si perdono

vincono sopravanzano

con alte bracciate; penso

ai vostri numi, leggeri

e fruscianti, che abitano

in stanze oh troppo remote

ormai, e alle loro

case, che dipingo in versi

ombrosi e privi di suono

tra un’estate e un autunno

del millennio che già finisce

sul pianeta che dicono Terra

tra le vie del giorno e della notte

e i loro numeri lucenti

tra i boschi del cielo

e il loro grande nero.

 

8

"E ciò che è stato?" chiedo

al genio della memoria. "Non deve essere più?"

Resisti, o vino, nel bicchiere dei morti,

nella pietà, nell’amore solitario; resisti

tra i forti angeli, nella nebbia,

e così sia.

9

Piove piove – niente si muove

il vuoto ti aspetta – sei nella stretta

il cielo cade...

... perdo le rime, le parole

... erbacce...

sei dopo le rive –

... sul freddo confine...

12

Voi, o nomi,

nubi bianchissime

veleggianti

nelle celle del cuore;

nomi leggeri

e sussurrati,

nomi appena lasciati

e già presagi;

nomi segreti

e nomi di silenzio

chiusi nel sigillario

del tempo;

nomi,

nomi invocati

e mai tornati

vi solleva il tempo

verso quale tempo?

13

Mi chiedo, nella luce cruda

di un risveglio d’inverno di ora

se il crudele angelo della memoria non sia

un messaggero di verità. E se no,

come arrestare le sue dolorose visite

 

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963