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RACCONTI ITALIANI ONLINE - RIO - POEMI ITALIANI MODERNI - MARCELLO MOSCHEN - SCRITTORE, POETA ED ARTISTA MODERNO E CONTEMPORANEO

Post n°99 pubblicato il 09 Febbraio 2011 da raccontiitaliani

COSE DA SCRIVERE

Troppo procrastinate

per incapacità

e chimeriche ormai… Ma non è

lo stesso, in fondo, essermele godute

dentro la mente? I

fruttini di marzapane, o l’idea

che fosse "tutta di legno" la casa

di Arcevia: proiezioni

perfette della più

perfetta delle autobiografie.

PORTO CORSINI 1946

C’erano punte di spilli sul mare

quel giorno, oblique. Io per la prima volta

lo scoprivo venendo dalle erbacce, come una

detonazione blu, via via slargantesi.

INFANZIA

I "bianchi"

erano i bianchi d’Inghilterra,

gli invitti, i mai sconfitti

dagli azzurri, di cui sapientemente

favoleggiava mio padre. Erano,

fin dal mattino, nella

nebbiola della strada, immaginato

contrappunto cromatico

alla formicolante attesa, prima

della radiocronaca "completa"

accanto alla Marelli luminosa.

Quel giorno

persero, i nostri, proprio in fondo, due

gol, raccontò Moro, uno sull’altro,

per la iattura della nebbia. E, ancora,

non parve il sortilegio scalfibile

anni dopo a Firenze, col pareggio,

uno a uno, alla fine, di Amadei

e il "Rete, rete, rete!" di Carosio,

a distesa ed incredulo.

Poi, invece,

vinse, un giorno, l’Italia. Ma già era

eroso, a quel punto, dal consumo

televisivo anche il passato. E

non fu una festa in proporzione, nella

già avanzata primavera all’Olimpico – anche

indolore l’impresa, certo – quello

scoppio a freddo finale: conclusivo

obolo, più che altro,

a una già esaurita preistoria,

annegata nel sole

di una domenica fra tante.

 

 
 
 
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