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RACCONTI ITALIANI ONLINE - MARCELLO MOSCHEN

Post n°164 pubblicato il 21 Febbraio 2011 da raccontiitaliani

p.37

Siedi davanti alla finestra

Guarda, ma accetta la disperazione:

c’è verità nella luna che sale

eppure non si alza a scudo sul dolore

si traduce –

come ho appena tradotto il libro aperto verso il muro –

semplicemente unisce il tavolo al pensiero

in un’attesa che arde ma non spiega

e tormenta ogni foglio dentro l’aria

con musica di abeti, luci ostili.

 

In Revistatlàntica

Poesìa. 15

Nueve poetas italianas de hoy

In La poesìa italiana de los anos 70 a nuestros dìas

Introducciòn, seleccìon y traducciòn de Emilio Coco

 

1998 ( da Notti di pace occidentale)

( traduz. in spagnolo di Emilio Coco)

Y ahora es tan sòlo la lluvia que benedice a la calle y en el agua

Que tiembla casi una luz redimida que seguir.

Serà una pequena distancia desde ef fulgor.

Desde el horno se levanta la comida

Hasta las nubes oscuras,

todo apenas distinto de la vida de siempre:

una diferencia en el gesto que deposita platos para la noche

una luz en la grieta de la pared

entreabierta hacia tierras de paz.

Fuego de cidro por los bordes del campo.

Asì veremos los rostros de los ausentes

Las iniciales de los nombres que arrasan los lapilli.

Ningùn dolor sinon el movimiento de las manos

Alejando el humo.

Y noche entre la noche, una rendija.

(da Notti di pace occidentale)

1998

Ora è solo pioggia che benedice la strada

e nell'acqua che trema quasi una luce redenta da seguire.

Sarà una piccola distanza dal fulgore.

Dal forno dove il cibo si innalza

alle nuvole brune

tutto appena diverso dalla vita di sempre:

uno scarto nel gesto che depone i piatti per la sera

una luce nella crepa del muro

schiusa verso terre di pace.

Fuoco di cedro lungo i bordi del campo.

Così vedremo i volti degli assenti

le iniziali dei nomi travolte dai lapilli

nessun dolore ma il moto delle mani

che allontanano il fumo

e notte tra la notte: una fessura.

 

 

Da Notti di pace occidentale

(traduzione. in svedese di Ingamaj Beck)

( Festival di Nassjio, agosto 1998)

Sofia, 19,11,1993

Som det är just nu, olivträdet intill balkongen

vinden som omvandlar molnen. Bortom seklet

på kvällarna som kommer när varken du eller jag finns till

när åren kommer att vara grenar som stöttar något meningslöst

på kvällarna när andra

tittar på varanda som just nu

i drömmen, i mörkret

som vulkanska avgjutnigar, konkava i vit aska.

Jag viker lakanet, släcker det sista ljuset.

Jag låter din tinning vila lätt mot kudden

sa natten ka knäböja

vid din snabba novembermånad

 

 

da Notti di pace occidentale

a Sofia,

19,11,1993

Davvero come adesso, l'ulivo sul balcone

il vento che trasmuta le nubi. Oltre il secolo

nelle sere a venire quando né tu né io ci saremo

quando gli anni saranno rami

per spingere qualcosa senza meta

nelle sere in cui altri

si guarderanno come oggi

nel sonno - nel buio

come calchi di vulcano curvi nella cenere bianca.

Piego il lenzuolo, spengo l'ultima luce.

Lascio che le tue tempie battano piano le coperte

che si genufletta la notte

sul tuo veloce novembre.

 
 
 
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