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Post n°79 pubblicato il 09 Febbraio 2011 da raccontiitaliani
* Le voci, padre, le senti nella notte, o in questa ora della veglia, quando guardi e là oltre il mare le donne attendono il tuo amore. È una sera in cui le madri sciolgono i capelli e nei letti stringono i bianchi vestiti delle nozze, sole nelle sponde larghe dove i figli sono passati e vanno ora coi loro figli a cercare sulle rive dei fiumi il sangue dei padri, poveri, sempre più poveri, con questi pani neri, insaziabili, in quell’odore forte di quell’estate. Tu la ricordi, padre, era mattina presto e la mano era vicina.
* Canto di una pena muta nel poco di una luce, in una croce, in un evento che rade il tempo dell’antico volto. Gli occhi che fissano lontano le stanze bianche, e invocano: "stringimi la mano, sorridi". Il canto di Dio dilungava nelle labbra la gioia e sfiorava i capelli nel gelo pungente, accanto alla stufa rossa di mattone che cuoceva il volto, e avvicinava a noi lo scarso pane. Abbracciamoci ancora, padre, senza fissare il silenzio più grave, in quest’ora santa e segreta.
* Li senti battere al portone e li scorgi uno a uno, mentre si perdono come piccoli fuochi nelle terre scure e nei poveri campi vedi le mani che sono morti segnali, pupille algide. Il cielo non sporge la sua volta di luci, e appare come folla adagiata sui marmi, adagiato nel silenzio tremante a seguire un’esile ombra.
* Ascolta il silenzio dei giorni, il colore bianco del vento, come un mare che mura le notti, e la dolce parola giunge dalla pianura agli sguardi dei vecchi, in questa fredda urna dove il bimbo felice alla torre rivolge la tenera occhiata del tempo, quando i carri solcavano le pietre di sangue e il grano nel suo odore di polvere invadeva i portici, oggi l’occhio di marmo entra nel volto della giovane donna che la piazza specchia su un lastricato di lumi.
* Batte nella notte il suono metallico, il gelido tocco che rende le pupille deserte. Batte nel tempo il mattino, ed erge fisso nella pianura il volto dell’uomo mangiato dal sole, che accompagna il transito segreto dei figli. Perse le tracce nel letto rifatto, rimane una croce, un ricordo di terra. Ai legni la rugiada marina punge e arrossa gli occhi silenziosi dei vecchi.
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