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Scontri di principii

filosofia e politica internazionale

 

 

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La strage di Bruxelles

Post n°114 pubblicato il 23 Marzo 2016 da provad
 

Come previsto, e' successo ancora. Sono passati solo alcuni mesi dalla strage di Parigi e l'Europa ripiomba nel terrore. D'altronde, quando ci sono interi quartieri nelle citta' europee, come Molenbeeek a Bruxelles, dove la polizia non entra facilmente e viene bersagliata quando vi si reca per arrestare il terrorista piu' ricercato d'Europa, che cosa si pretende?

I governi d'Europa hanno ignorato per anni la matrice ideologica che nutre e partorisce i terroristi islamici, in nome di idee fallaci quali il multiculturalismo e scemenze simili, ed ora se ne raccolgono i frutti. Quando in nome di idee stupide e fuovianti si ignorano i principii base della convivenza e della liberta' di espressione - incastonati nella dichiarazione dei diritti universali dell'uomo - poi e' difficile lamentarsi delle conseguenze.

Quando per decenni si abbandona Israele al suo destino di lotta e tragedia contro chi non riconosce il diritto alla sua esistenza, come si fa ora a riconoscere il diritto all'esistenza pacifica degli stati europei quando l'islam ha trasferito da Israele all'Europa il suo campo di battaglia? Israele almeno ha potuto e saputo difendersi costruendo un muro ed e' riuscita a combattere con efficacia la minaccia degli attentatori suicidi, come fara' l'Europa a fare altrettanto?

Ma prima di combattere il nemico, occorre innanzitutto identificarlo, cosa che in Europa non siamo ancora stati capaci di fare, o quantomeno non sono stati capaci di fare i nostri governanti. Siamo in guerra, dice Hollande, si' ma contro chi? Chi sono i nostri nemici sig. Hollande? Qualcuno dei governanti europei ha una vaga idea di chi siano i nostri nemici, e di come li si possa combattere?

L'occidente e' andato a bombardare l'ISIS in Siria e in Iraq e non si e' resa conto che l'ISIS ce l'abbiamo in casa. E non solo ce l'abbiamo in casa, ma li accogliamo ogni giorno che passa a migliaia, bussano alle nostre frontiere, e noi gliele apriamo. Come si fa a non accogliere chi scappa dalla guerra, occorre non avere cuore. Vero. Ma occorre scegliere. Ci vanno bene le stragi all'aeroporto e alla metropolitana? Qualcuno e' arrivato a sostenere che tutto sommato non e' il caso di farne un dramma. Il mondo e' un posto pericoloso e non c'e' ragione per cui l'Europa non dovrebbe assomigliare al resto del mondo. Le stragi vanno accettate, in nome della difesa dell'ideologia dominante: l'islam e' una religione come tutte le altre, il multiculturalismo e' un valore irrinunciabile.

Semplicemente io non ci sto. Non ci sto perche' sono in grado di immaginare un mondo migliore. Non ci sto perche' so che i diritti universali dell'uomo, ed innanzitutto il rispetto del diritto di espressione, sono la cura che puo' liberarci dalle stragi. Occorre qualcuno che li faccia rispettare, ed oggi non si vede nessuno all'orizzonte, soprattutto tra i politici europei. Ma non smetto di sperare che un giorno qualcosa cambi, che il cuore e la mente della gente cambi, e si ricominci dai principii.

 
 
 
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