ma non dimenticare che qui io sono a casa mia."
Jules Renard (1864-1910)
“Non sono sicuro di averti dentro di me, né di essere dentro di te, e neppure di possederti” replicò lui. “E, in ogni caso, non è al possesso che aspiro. Credo invece che siamo entrambi dentro un altro essere che abbiamo creato, e che si chiama ‘noi’.
~ da "I ponti di Madison County" ~
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grazie e buona navigazione a tutti
Post n°179 pubblicato il 14 Dicembre 2008 da reiyel90
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Post n°178 pubblicato il 12 Dicembre 2008 da reiyel90
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Post n°177 pubblicato il 10 Dicembre 2008 da reiyel90
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Post n°176 pubblicato il 07 Dicembre 2008 da reiyel90
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Post n°175 pubblicato il 03 Dicembre 2008 da reiyel90
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Post n°174 pubblicato il 02 Dicembre 2008 da reiyel90
che dire, il corso di ballo continua, e finalmente posso dire di non assomigliare più ad un elefante che si muove in una cristalleria, bensì ad un ippopotamo che cerca di muoversi con una certa disinvoltura come se per lui fosse normale stare in una sala da ballo!!! Eppure a vedere gli altri sembra tutto così semplice, ma non mi lamento, d'altronde non ho mai ballato e tutto sommato posso dire che qualche miglioramento indubbiamente c'è stato. Un caro saluto a tutti voi, in particolare alla mia Mascotte, sono davvero felice tu sia tornato!!!! |
Post n°173 pubblicato il 28 Novembre 2008 da reiyel90
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Post n°172 pubblicato il 27 Novembre 2008 da reiyel90
No alla clandestinità: vogliamo la Libertà. http://www.facebook.com/group.php?gid=32540852267 http://ammazzablog.wordpress.com/ blog penna calamaio |
Post n°171 pubblicato il 24 Novembre 2008 da reiyel90
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Post n°170 pubblicato il 24 Novembre 2008 da reiyel90
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Post n°169 pubblicato il 21 Novembre 2008 da reiyel90
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Post n°168 pubblicato il 20 Novembre 2008 da reiyel90
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Post n°167 pubblicato il 16 Novembre 2008 da reiyel90
Finalmente a casa!!!! L' ennesima domenica lavorativa è ormai giunta al termine, a volte penso che sono quasi come un robot, lavoro, lavoro e ancora lavoro.... peccato solo che io sicuramente mi stanco più facilmente di una macchina. Domani è lunedì, e cosa si fà di bello?...che domanda, si ritorna a lavorare no, vogliamo mica perdere questa bella abitudine.. Caspiterina, devo essere proprio stanca se definisco "andare a lavorare" un bella abitudine.... Il lavoro nobilita, dicono, vabbè vorrà dire che sono una gran nobildonna!!!! Buon inizio di settimana a tutti!!!! |
Post n°166 pubblicato il 12 Novembre 2008 da reiyel90
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Post n°165 pubblicato il 07 Novembre 2008 da reiyel90
So che non è un argomento allegro, e che se proprio dovrà essere, «Centre du donne du corps» a Parigi Donate il vostro corpo alla scienza». Dall’Università di Torino, dipartimento di Anatomia e Medicina legale, un grido d’aiuto alla scienza. Per formare i chirurghi di domani non basta un libro di testo né la simulazione su un manichino: occorre pratica, e cadaveri sui quali esercitarsi, sperimentare tecniche, tentare nuove metodiche, eventualmente sbagliare (oggi) per saper fare bene (in futuro). Ma perché tutto ciò sia possibile servono corpi da incidere, ricucire, riaprire. E quindi qualcuno che li conceda alla scienza. Nel freddo linguaggio della medicina si chiamano «dissezioni». In quasi tutti i Paesi occidentali la donazione dei cadaveri a scopo di studio è una pratica diffusa, che non scandalizza né trova ostacoli. «In Italia - spiega la professoressa Grazia Mattutino, del Laboratorio per lo studio del cadavere che ha sede in via Chiabrera dove un tempo c’era l’obitorio - la legge non vieta di disporre che le proprie spoglie siano “prestate” per la formazione, ma non esistono norme precise, è un argomento di cui nessuno parla e un’opportunità che pochi quindi conoscono». Dal 2001 a oggi, al Laboratorio sono giunti soltanto sei corpi. Non bastano, per le esigenze dell’Università: «La conseguenza - spiegano i dottori Filippo Castoldi e Roberto Rossi, ricercatori del dipartimento di Ortopedia - è che studenti e specializzandi continueranno a esser costretti ad andare periodicamente all’estero per giornate full-immersion di pratica». Francia, Austria, Spagna, Inghilterra: i Centri per la donazione del corpo sono una realtà consolidata e uno strumento prezioso per tante prestigiose Università straniere. In Italia è una grave lacuna nella formazione. Ada Campanella, professoressa di Matematica del Segrè oggi in pensione, lo chiama, sdrammatizzando, «il club dei cadaveri». Ricorda gli anni in cui il fratello medico - che oggi non c’è più - raccontava dell’utilità di quei corpi nella formazione dei giovani dottori». La molla che l’ha spinta a donare il proprio corpo, quando anche lei non ci sarà più. «All’epoca - dice - molti cadaveri utilizzati nelle Università erano barboni o persone di cui nessuno chiedeva le spoglie per il funerale». «Oggi - prosegue la professoressa - penso che ognuno di noi dovrebbe aiutare lo sviluppo della medicina: il nostro corpo, quando a noi non servirà più, può essere utile a qualcuno». Donare se stessi è una tappa intermedia prima della sepoltura o la cremazione. Non impedisce la donazione degli organi. «Il corpo - spiega sempre Grazia Mattutino - viene messo a disposizione della scienza solitamente per un periodo di sei mesi o un anno, trascorso il quale è restituito alla famiglia per la sepoltura, la tumulazione o la cremazione». Chirurghi in formazione hanno sperimentato e messo a punto interventi innovativi o particolarmente complessi. Specialisti hanno affinato tecniche. Numerosi articoli su prestigiose riviste scientifiche internazionali nascono dalla sperimentazione su cadavere. Oggi a Torino c’è una sola salma a disposizione, anche se 40 persone hanno firmato una dichiarazione perché il loro corpo sia utilizzato un giorno a fini di studio. «E’ un grande dono, l’ultimo possibile, e richiede una grande sensibilità». |
Post n°164 pubblicato il 01 Novembre 2008 da reiyel90
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Post n°163 pubblicato il 28 Ottobre 2008 da reiyel90
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Post n°162 pubblicato il 25 Ottobre 2008 da reiyel90
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Post n°161 pubblicato il 25 Ottobre 2008 da reiyel90
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Post n°160 pubblicato il 11 Ottobre 2008 da reiyel90
Possibile non si sia capita l'ironia del mio post precedente? Non posso credere di aver ricevuto messaggi da uomini che mi definiscono una poco di buono, perchè pensano che io mi conceda in cambio di regali ( tra l'altro personalmente i gioielli neppure mi piacciono). e da donne che mi hanno accusata nei loro messaggi di rovinare l'immagine della donna. Voglio dire a queste persone, innanzi tutto prima di giudicare una persona cercate almeno di conoscerla, e poi, e che cavolo, ogni tanto rilassatevi e lasciatevi andare ad una bella risata, non cercate di trovare del marcio anche dove non c'è. Imparate a ridere!!!!!!!! |
Inviato da: gemini1970
il 03/04/2010 alle 16:02
Inviato da: gemini1970
il 31/12/2009 alle 17:28
Inviato da: Jackdaniel.s
il 16/12/2009 alle 17:45
Inviato da: gemini1970
il 07/11/2009 alle 19:53
Inviato da: zeroassoluto570
il 19/10/2009 alle 13:38