Creato da mantide_atea81 il 08/01/2004
il falso assoluto

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Post N° 35

Post n°35 pubblicato il 28 Agosto 2005 da mantide_atea81
 

In caso di pericolo l'oloturia si divide in due: dà una parte di se' in pasto al mondo, con l'altra fugge. Si scinde d'un colpo in rovina e salvezza, in ammenda e premio, in ciò che è stato e ciò che sarà. In mezzo al corpo dell'oloturia si apre un abisso con due sponde subito estranee. Su una sponda la morte, sull'altra la vita. Qui la disperazione, là fiducia. Se esiste una bilancia, ha piatti immobili. Se c'è giustizia, eccola. Morire quanto è necessario, senza eccedere. Ricrescere quanto occorre da ciò che si è salvato. Già, anche noi sappiamo dividerci, è vero. Ma solo in corpo e sussurro interrotto. In corpo e poesia. Da un lato la gola, dall'altro il riso, leggero, presto soffocato. Qui il cuore pesante, la non omnis moriar, solo tre piccole parole come tre piume d'un volo. L'abisso non ci divide. L'abisso ci circonda.


W. Szymborska

 
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