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Post n°1984 pubblicato il 25 Luglio 2006 da rigitans
Software libero Ok dalla Regione Umbria a una proposta dei Verdi che apre le porte degli uffici pubblici ai programmi informatici a sorgente aperta Gli uffici pubblici degli enti locali e della Regione Umbria dovranno privilegiare nell'acquisto di programmi informatici quelli a codice aperto. Lo prevede la legge approvata dal Consiglio Regionale dell’Umbria promossa dai Verdi sull'utilizzo dei software open source nella pubblica amministrazione. Ad annunciarlo Fiorello Cortiana, dei Verdi, secondo cui "si tratta di un passo importante verso il pluralismo informatico e verso la valorizzazione delle competenze interne alle amministrazioni locali”. La proposta, presentata lo scorso settembre, lascia la libertà alle amministrazioni di scegliere la modalità considerata più conveniente: sostanzialmente, la Regione chiede alle amministrazioni di privilegiare il software a sorgente aperta, stanziando fondi per sostenere la diffusione del Floss (Free, libre, open source software). “Siamo la prima regione d’Italia che si dota di una legge che garantisce al cittadino il pluralismo informatico – sottolinea soddisfatto il promotore della legge, Oliviero Dottorini, consigliere regionale dei Verdi –. Dal 2005 ad oggi la nostra regione ha speso un milione e mezzo di euro per il rinnovo e l’acquisto di nuove licenze sotware, di cui il 90% sono prodotti della Microsoft, azienda che l’Ue ha condannato per la posizione monopolistica nel mercato europeo dell’informatica. In un’ottica di razionalizzazione e riduzione dei costi – prosegue Dottorini – non va dimenticata anche la sostenibilità economica di questa legge”. La norma approvata al primo articolo promuove il pluralismo informatico e qualora la pubblica amministrazione dovesse ricorrere a programmi proprietari, dovrà motivarne la scelta e adoperarsi in ogni caso per adottare “un formato dei documenti più possibile prossimo a formati a sorgente aperta”. Inoltre, entro tre anni, l’amministrazione regionale dovrà aver adeguato le proprie strutture informatiche e aver avviato programmi di formazione del personale. Altri elementi innovativi sono l’incentivazione alla realizzazione di progetti open source in enti pubblici e scuole, con la promozione del concetto stesso di open source nei programmi didattici. Infine, grazie la collaborazione con un centro di competenza informatico, si lavorerà con istituzioni pubbliche e associazioni professionali per lo studio e la diffusione di tecnologie aperte. |
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il 01/02/2012 alle 09:37
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