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L’ambientalismo del fare … per fare quel che gli pare.

Post n°3276 pubblicato il 10 Luglio 2009 da rigitans
 

tratto da www.fareverde.it

Ambientalismodel fare”.L’espressione è di piena attualità. La invoca ilmondo industriale e finanziario, ma soprattutto i politici, nazionalie locali. E’ nel programma elettorale del PD di Veltroni, ma loinvocano anche tutti gli altri concorrenti. Sembra essere la forma diambientalismo più gradita agli amministratori, di destra,centro e sinistra, che la richiamano per convincere sulla bontàdelle loro scelte. Ed anche qualche associazione ecologista intendeaccreditarsi per un ambientalismo del fare, in virtuosacontrapposizione a “chi sa dire solo No”.

L’espressione,in sé, ci troverebbe concordi. Il farelo abbiamo nelnostro DNA, e siamo da sempre consapevoli che l’ecologismo non puòridursi a sterili enunciazioni teoriche. L’ambiente ha bisogno disoluzioni reali, di scelte spesso coraggiose e tutt’altro cheindolori. Il non fare non aiuta, anzi aggrava la situazione(emergenza rifiuti in Campania docet). E di fronte ad un problema,piuttosto che abbracciare pregiudizialmente la via del NO, cichiediamo realisticamente quale sia la soluzione da adottare, il fareda seguire.

Già,ma fare cosa?E’ qui che le strade si dividono. Gli “ambientalisti del fare”sembra non abbiano dubbi in proposito: per la salute dell’ambiente,servono interventi strutturali e grandi opere: termovalorizzatori,rigassificatori, Alta Velocità, autostrade ed aeroporti, nuovecentrali e, perché no? per qualcuno anche il nucleare, ormaiindispensabile per ridurre le emissioni di CO2 in atmosfera. Tutto –assicurano - in nome dell’ambiente. Contrapponendosi a chi sa diresolo NO, gli “ambientalisti del fare” sanno dire tanti SI.

Mache tali sì facciano tutti bene all’ambiente ètutt’altro che vero. Fanno bene al modello di sviluppo, agliindicatori del PIL, alla società dei consumi, ma nonall’ambiente. Anzi, spesso sono dannosi per l’ambiente, in quantoperpetuano il consumo e lo spreco di materie prime ed energia, leemissioni inquinanti, l’aumento dei rifiuti, la produzione discorie ingestibili.

Sipensi ai “termovalorizzatori” (a proposito, nel programmaelettorale del PD c’è scritto di chiamare le cose con ilproprio nome. Bene, allora ricordiamoci che solo in Italia si èpensato di renderli più presentabili chiamandolitermovalorizzatori, mentre nell’Unione Europea si chiamanoufficialmente inceneritori!).Bruciare i rifiuti, certo, ripulisce le strade (e ciò puòsoddisfare i più miopi), ma inquina l’aria, distrugge tantamateria prima, produce meno energia di quanta ne è servita perprodurre i materiali inceneriti, scoraggia le politiche di riduzionedei rifiuti, in quanto gli inceneritori, una volta costruiti,vogliono essere alimentati, altrimenti diventano antieconomici ….perché un ambientalista dovrebbe volerli?

Elo stesso vale per tante altre grandi opere, che non sono pensate perridurre globalmente il nostro impatto sull’ambiente, ma solo perassecondare le esigenze di un sistema produttivo che crede di poterdivorare in eterno le limitate risorse del pianeta.

Gratta,gratta, esce fuori che l’ambientalismo del fare, il piùdelle volte, è un ambientalismo del permettere. E’ unambientalismo compiacente, che deve comprendere che “l’ambientesì va protetto, ma…”, e, in nome di questo ma,non disturbare ladirezione di marcia. Che resta, indiscussa, quella dello sviluppoeconomico, dellacrescita materiale, dell’inseguimento del PIL. L’ambientalismo –ci dicono apertamente – deve essere in sintonia con lo sviluppo.Con il radicato sottinteso che, laddove la sintonia non siapossibile, è l’ambiente che deve mettersi da parte.

Allafine, si rivela che il suo obiettivo non è la soluzione deiproblemi ambientali, ma, com’è accaduto per la formula dellosvilupposostenibile,un’impossibile quadratura del cerchio, che dovrebbe garantire lacontinuità del modello di sviluppo (che è la causaprimaria della distruzione ambientale) con pratiche piùrispettose dell’ambiente.

Ilpunto è che ogni faredeve avere chiare le finalitàcui intende giungere. E finché la finalità prioritariaresta quella di perpetuare l’attuale modello di sviluppo, fondatosulla crescita economica e l’aumento incessante della produzione dimerci e consumi, l’ambiente non può trarne giovamento,perché quel modello è la causa delle sua distruzione.

Ciòche serve non è rallentare la folle corsa di questa nave versogli scogli, ma invertire decisamente la rotta. Guardare alladecrescita anziché all’assillo dello sviluppo.

E’il fareche va in questa direzione che ci interessa. Piccoli e grandiinterventi che, anziché ingrassare il PIL, si muovono nelsolco della consapevolezza dei limiti della nostra terra:l’efficienza energetica, le rinnovabili vere, i trasporti pubblici,la raccolta differenziata spinta e politiche di zero-rifiuti, ilcompostaggio, la produzione locale, l’autoproduzione, …

Aipolitici che sbandierano il loro “ambientalismo del fare” per fardigerire i loro insostenibili progetti, preferiamo contrapporre lepratiche sostenibili già avviate da molte amministrazioni:Torraca (SA), che risparmia energia e soldi con la sua illuminazionealed,Dobbiaco e gli oltre 170 comuni italiani interamente alimentati console fonti rinnovabili, i vari comuni “ricicloni”, che raccolgonoin misura differenziata oltre il 70% dei loro rifiuti … tuttiesempi concreti di un fareper l’ambienteche sa andare nella direzione giusta … altro chetermovalorizzatori, rigassificatori o TAV in nome dell’ambiente!

L’alternativavera non è tra un ambientalismo del SI ed uno del NO, ma trachi ha compreso davvero la gravità dei problemi ambientali epunta a risolverli risalendo alla loro radice e chi è dispostosolo a correttivi che non intaccano le cause del disastro. Tra chivuol fare perl’ambiente e chivuol continuare a fare per produrre e consumare di più. Trachi, con il suo fare,ci indica come ridurremo il nostro insostenibile impattosull’ambiente, e chi intende solo tranquillizzarci che il nostroPIL crescerà.

Ma,delle due opzioni, solo la prima può definirsi onestamenteambientalismo.

                                                                                                                Giancarlo Terzano

Allegato: fotogallery, i Australia dicono addio all'acqua in bottiglia.

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Commenti al Post:
PELUSCIONE
PELUSCIONE il 21/07/09 alle 16:25 via WEB
Leggo dell'atto intimidatorio al WWF. AMBIENTE, OASI WWF BOSCO ROCCONI/ Ennesimo atto intimidatorio a Roccalbegna Atto intimidatorio? Ultimamente qualcuno ha smarrito un “PROIETTILE”, io l’ho trovato nella mia cassetta postale. Chi lo avesse smarrito lo può ritirare alla Caserma dei Carabinieri di Quarto Miglio a Roma. Avrei preferito trovare della vernice come a Roccalbegna. Condannando comunque tali episodi vorrei sottolineare che ormai, molte di queste associazioni politicizzate, non rivestono alcun ruolo nella protezione ambientale ma si prefiggono, a mio modesto avviso, solo fini speculativi e strumentale opportunità di acquisizione di potere. Potere generato dai vari comitati e iniziative del "NO" a "TUTTO" e "SEMPRE". Non di meno i vertici di tali associazioni possono essere esenti, da critiche. Situazioni paradossali quanto emblematiche, che gettano una luce sinistra sulle stesse. Pertanto il mio plauso per il progetto di legge che pone fine ad una situazione anacronistica, quanto demenziale N. 2271, XVI LEGISLATURA CAMERA DEI DEPUTATI : Questa originale forma di «egoismo territoriale» mantiene solo parzialmente l'originale matrice ambientalista: la sua esplicitazione in comportamenti di aperto conflitto finisce, infatti, per penalizzare la stessa realizzazione degli interventi inseriti nei programmi di politica ambientale. Pertanto, sembra doveroso un intervento legislativo volto a responsabilizzare l'attività delle associazioni di protezione ambientale, al fine di evitare che ricorsi amministrativi, manifestamente infondati, siano presentati al solo fine di ritardare la realizzazione di opere pubbliche. Per fare ciò si prevedono la responsabilità delle stesse associazioni per lite temeraria e il conseguente risarcimento del danno a vantaggio della pubblica amministrazione. La legge 8 luglio 1986, n. 349, recante le norme in materia di danno ambientale: 1) all'articolo 13 individua le associazioni di protezione ambientale legittimate ad agire in giudizio avverso qualsiasi provvedimento che leda in modo diretto e immediato l'interesse ambientale; esse sono, pertanto, legittimate a impugnare anche atti a contenuto urbanistico purché idonei a pregiudicare il bene dell'ambiente, anche se lo specifico bene non sia sottoposto ad alcun vincolo (paesistico, archeologico, idrogeologico eccetera); 2) all'articolo 18 attribuisce alle associazioni individuate ai sensi dell'articolo 13 il potere di intervento e la potestà di impugnare gli atti illegittimi lesivi del «bene-ambiente». Tuttavia, la modifica di tale legge non può non tenere conto dell'orientamento del legislatore nel cosiddetto «decreto anti-crisi», decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, della legge 28 gennaio 2009, n. 2: l'articolo 20 di tale decreto prevede, infatti, un iter accelerato per le opere pubbliche ritenute prioritarie «per lo sviluppo economico del territorio», la nomina di commissari straordinari delegati che dovranno vigilare su tutte le fasi di realizzazione dell'investimento e che, quindi, seguiranno ogni progetto con poteri sostitutivi delle amministrazioni interessate, ma, soprattutto, l'abolizione della facoltà sospensiva del tribunale amministrativo regionale (TAR). L’espressione “lite temeraria” credo rappresenti il vero volto delle varie associazioni. Maggior difetto della perspicacia non è di andare fino in fondo, ma di oltrepassarlo. Per conoscere bene le cose, bisogna conoscerne i particolari: e siccome questi sono quasi infiniti, le nostre conoscenze sono sempre superficiali e imperfette. François de La Rochefoucauld Farò alcuni esempi, in onore di Rochefoucauld, documentando le fonti, le date e gli articoli, per dare corpo a quanto affermato sopra, evitando che restino solo parole urlate e critiche sterili. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Bene: Tutela delle coste: da tutto il mondo scrivono al Governatore della Sardegna per dirgli grazie Ha dichiarato soddisfatto Fulco Pratesi, Presidente del WWF Italia- “Siamo quasi sempre costretti a criticare i politici e gli amministratori. Questa volta, invece, abbiamo voluto ringraziare e incoraggiare chi sta facendo bene il suo lavoro, nella speranza che possa continuare a farlo ancora a lungo. Pubblicato il 22/11/2006 | da Wwf Italia Direzione Comunicazione. Villasimius, la villa al mare di Soru - Pili:''Spiaggia privata dopo i lavori ''Di nuovo nel mirino del centro-destra. La casa al mare e soprattutto la spiaggetta di fronte alla villa, che il presidente della Regione Renato Soru, possiede a Villasimius è oggetto di forti accuse da parte del deputato del Pdl Mauro Pili che punta l'indice contro i lavori di spiazzamento, realizzati da Soru nell'agosto scorso....un dossier, intitolato "Storia di una spiaggia pubblica sempre più privata" 3/9/2008 Soru devia un fiume come regalo a De Benedetti Soru: «Ho servito con tutta l’onestà possibile la Sardegna, mettendo sempre al primo posto l’interesse dei sardi...» Venti giorni dopo il suo «Me ne vado», Firmava una convenzione con la Sorgenia, società del gruppo Cir: sarà quest’ultima a costruire un mega impianto, nei pressi di Cagliari. Un bel favore all’amico De Benedetti che è lo stesso De Benedetti socio di Tiscali, di cui il governatore dimissionario è il padre-padrone .il Giornale.it 29 dicembre 2008, Quindi “VILLA SULLA SPIAGGIA”, 1500 ALBERI “ELIMINATI”, ruspe, e ristrutturazioni, Fiume deviato, ne consegue plauso ambientalista? POSSO ESSERE PERPLESSO? AMBIENTALISMO, spesso utilizzato come "benzina" elettorale, per catturare proseliti e applausi? Ma scelte sbagliate si pagano e a poco serve nasconderle. Sardegna, bocciata la tassa sul lusso La Consulta: illegittima l' imposta sulle seconde case e sulle plusvalenze Soru aveva fatto approvare la legge nel 2006, con massicce adesioni in Sardegna (i residenti erano esentati), ma duramente contestato da turisti e non residenti (14 febbraio 2008) - Corriere della Sera Ma quali erano i risultati di questa “SINISTRA-verde” follia? Dopo tassa lusso yacht dimezzati. Sardegna, nei porti calo del 60% E' una fuga. Dopo l'entrata in vigore delle cosiddette «tasse sul lusso» istituite dalla giunta Soru gli attracchi delle imbarcazioni superiori ai 14 metri sono diminuiti del 61%. 31/7/2006 Vorrei su questo ultimo “cavallo” della sinistra, attualmente anche da Franceschini cavalcato, aprire una breve parentesi. Il perseguitare, il “LUSSO” e esasperare chi “POSSIEDE” di più, crea apparenti consensi, ma il rovescio della medaglia è universalmente sottostimato e taciuto. Un semplice esempio vissuto personalmente credo sia più esaustivo di molti ragionamenti. Ho da pochi giorni accompagnato un amico in Corsica, con una barca a vela da immatricolare. Valore circa 350'000 euro. Perché andare in Corsica? Semplice, un risparmio netto di 36'000 euro di tasse. Ovviamente anche in Francia si pagano tasse e balzelli, ma su 350'000 euro il risparmio netto corrisponde esattamente a 36'000 euro. Ora vi chiedo, chi di voi spenderebbe 36'000 euro per portare la bandiera ITALIANA, al posto della FRANCESE? Peraltro la barca è stata immatricolata, con una organizzazione e una semplicità sconosciuta in Italia. Meno di 20 minuti, di cui 10 spesi in capitaneria per farci rilasciare una ricevuta di attracco, necessaria a dimostrare l’effettiva presenza sul posto della barca. I vantaggi peraltro sono molteplici, perché ora la barca sottostando alla legislazione francese, ben meno burocratica e più permissiva, non necessita neanche della “patente nautica”. E non meno importante è essere meno appetibili alle multe delle nostre solerti , Guardia Costiera, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia implacabili nel reprimere, e nell’applicazione della nostra folle normativa. Tutti contenti? Tolta la bandiera Italiana, issata quella Francese, sembrava navigare meglio! Anche la barca, era più “LEGGERA” con un elenco di dotazioni di sicurezza semplice e senza obbligo di bollini blu, senza targhe, senza, bolli, timbri e deliri. “NIENTE” patente nautica! Su ogni barca vige la legge dello stato presso cui e' immatricolata. Apparentemente, siamo meglio “tutelati”, ma l’incidenza di incidenti nautici è tanto irrisoria, da rendere il nostro “MARASMA” legislativo solo inutile quanto disincentivante. In Francia non esistono certificati di sicurezza, partendo dal giusto presupposto che solo un pazzo esce per mare con la barca non in ordine per navigare. Una semplice ricerca su internet, potrà confermarvi quanto asserisco. Peraltro a conferma del mio pensiero, riguardo la follia di perseguitare e vessare, trovo anche questo : Negli ultimi anni più di un terzo delle barche francesi sono "passate" alla bandiera belga. Per limitare questo,il governo francese è corso ai ripari modificando le tasse. La “sinistra” italiana le aumenta? E gli Italiani scappano, le tasse le pagano in Francia. Vedo “Goletta verde” di “LEGAMBIENTE” propone patenti nautiche obbligatoria per tutti? Goletta Verde, raccoglie i i frutti del suo impegno e aderisce alla proposta di una patente nautica obbligatoria per tutti. Corriere della sera del 26/06/2009. Comprerò il mio futuro gommone in un paese meno “TALEBANO” e invierò la fattura di acquisto a tutti i costruttori, rivenditori e operatori del settore nautico Italiano per spiegarne i motivi. Così che LEGAMBIENTE possa cogliere i “FRUTTI” , augurandomi che siano amari e indigesti. BRAVO PRODI, BRAVO VELTRONI! BRAVO RUTELLI, BRAVO D’ALEMA! BRAVISSIMO SORU! OTTIMO PECORARO e FRANCESCATO! BRAVI TUTTI VOI, CHE DALLE STELLE SIETE PRECIPITATI NELLE STALLE! Oppure andatevene in Africa! Veltroni, l’Africa e il futuro del Pd. “E dunque pure io gli invio la mia domanda tramite “Vanity fair”, giornale su cui scriviamo entrambi. Ripeto: caro Walter, perché non vai in Africa?” Fabio Martini 18 Febbraio 2009 Cari signori “democratici” e “Verdi” siamo stanchi di questo delirio, tanto è che, alla stessa Olga D´Antona, ( Ex PCI poi DS, Sd peraltro deputato PD Gruppo: SDSE ormai solo D COME: D emocratici?) (quindi io direi super partes ), moglie del giurista trucidato dalle Br non è piaciuta molto la presenza dell´ex leader di Lotta Continua Adriano Sofri - Condannato per l´omicidio del commissario Calabresi – “sul palco dei Ds accanto a Fassino, D´Alema e Veltroni”. L´occasione era il lancio della «mozione Fassino». Sono premesse queste sopra citate per comprendere le interconnessioni ormai alla luce di "ambientalismo" e mera politica. Dicevamo di LEGAMBIENTE, chi sono i “vertici” ? Trovo REALACCI! AMBIENTE, ALLARME PELLET RADIOATTIVO/ radioattività sino a 40 volte oltre il limite consentito. ( UnoNotizie.it ) 16-06-2009 Vicenza Ma il grande Ermete Realacci, Ministro per l’Ambiente del Governo “ombra.” Diplomato in Maturità Classica, Presidente onorario di Legambiente “ecologista di sinistra” non “dice” niente? Si limita a : ECO-COMBUSTIBILE RADIOATTIVO: ESTENDERE CONTROLLI. Aggiungendo: Inoltre, per certificare la filiera e dare maggiore sicurezza ai cittadini sarebbe meglio privilegiare le biomasse italiane. Un'indicazione che era stata presa con l'ultima finanziaria del Governo Prodi che aveva introdotto il principio del raggio di 70 chilometri di provenienza che sarebbero rientrate nel circuito degli incentivi. Una strada che invece e' stata abbandonata dall'attuale governo''. (ANSA). I23-GU 16/06/2009 Come compriamo barattoli di “pelati” in Cina, e la legna nel raggio di 70 Km? Ma del “SEGRETO” non ne fà mensione? PRODI ha varato il “segreto” di stato sulle centrali nucleari e quanto orbita intorno a esse! Dove stava Ermete Realacci? La politica a volte ti entra in casa, passa per il camino e avvelena i campi, lo chiamano “ECO&combustibile”, quanto suona vicino a “sinistra&LIBERTA'”. Fortunatamente i "verdi" sono spariti con Pecoraro Scanio, e difficilmente potranno risorgere con Grazia Francescato, neanche con l’aiuto del suo spesso frequentato “ARCANGELO”, e Francescato frequenta però come vedremo anche FULCO PRATESI del “WWF”. Grazia Francescato, che scrive:”Il pianeta avvelenato”, “ In viaggio con l'arcangelo”” No global. Da Seattle a Porto Alegre” e “Il principio di precauzione” Grazia Francescato, insieme ad Alfonso Pecoraro Scanio, scrivono:”Il principio di precauzione” Dove posso leggere: Jeremy Rifkin, economista americano, che ci ha spesso stupito per le sue lucide visioni del futuro che ci aspetta, definisce la terza guerra mondiale ….. E trovo anche: …Per aver portato in Italia Rifkin e, in generale, per il suo impegno, ho un debito di riconoscenza verso Fabrizia Pratesi, che per prima ha lanciato l’allarme in Italia sul biotech conducendo su questa campagna prima il mondo ambientalista e poi i “VERDI”, che ne hanno fatto “LA MADRE DI TUTTE LE BATTAGLIE.” … …Anche se antiscientifici gli assunti dei fautori delle biotecnologie sono spesso antieconomici… Quindi ecco Grazia Francescato che elogia Fabrizia Pratesi, e dove li ritrovo tutti insieme? Al PARCO DI Mario TOZZI, Presidente voluto da Pecoraro ora di nuovo sotto la lente di ingrandimento in procura : Breve parentesi: ..Tra i destinatari l'ex ministro all'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio il parlamentare Pino Galati, ex sottosegretario alle attività produttive e l'ex presidente della Regione Calabria Giuseppe Chiaravalloti.. (13 luglio 2009 Corriere della sera) Chiaravalloti è come leggo da wikipedia indagato per frode, nell'inchiesta "Poseidone", e nell'inchiesta contro la 'Ndrangheta “Dinasty 2 do ut des”. Più volte intercettato mentre parlava al telefono con la sua segretaria : "(letteralmente: “Lo dobbiamo ammazzare… no gli facciamo le cause civili per il risarcimento danni e ne affidiamo la gestione alla Camorra napoletana… non è che io voglio soldi…”), aveva sentenziato: “De Magistris passerà gli anni suoi a difendersi”." È attualmente vicepresidente del Garante della privacy. Che bello ! Ma torniamo alle nostre facezie! L’appuntamento è a Capo Sant’Andrea, presso l’hotel Cernia, per scoprire il Sentiero delle Marine. Lungo il percorso si potrà apprezzare come compila il taccuino delle osservazioni un naturalista curioso che arricchisce le sue annotazioni con schizzi e commenti. FULCO PRATESI E FABRIZIA PRATESI saranno all’Elba per il Festival del Camminare Per dare un ulteriore messaggio positivo, Fulco e Fabrizia saranno inoltre presenti all’hotel Le Picchiaie, lunedì pomeriggio alle ore 15.00 (14 Aprile 2009) Chissà se sul taccuino il “naturalista curioso”, annota anche le consulenze avute (insieme alla Sgrena) da Pecoraro Scanio, magari farà anche “SCHIZZI” riguardo la collocazione delle “BOE” di TOZZI del costo di 666'000 euro, disegnerà anche la parabola del “RADAR” sempre di TOZZI in programma ad appena 110'000 euro. Chissà quanti “schizzi” e quante annotazioni. Chissà se si parlerà dei 900'000 euro spesi da Tozzi e Marrazzo “solo” per la pubblicità alla raccolta differenziata. CHISSA’. La Regione Lazio stanzia 900 mila euro per una CAMPAGNA sulla raccolta differenziata . SCOPO: migliorare LA CONOSCENZA in materia di raccolta differenziata dei cittadini del Lazio. Del 06/01/2008 Il Giornale “I tagli e le tasse di Marrazzo frenano l'economia regionale» Quindi per favorire l’economia DI CHI? NON RIESCO A SPIEGARMELO! SI SPENDONO 900'000 EURO IN PUBLICITA’! Per far conoscere la raccolta differenziata? Perché non bastava un semplice annuncio e dei cassonetti nuovi per strada? Un altro bel rappresentante di “LEGAMBIENTE” ? MARIO DI CARLO ? Dal sito della Regione Lazio leggo: • 1991–1993 Presidente della Legambiente Lazio. • 1993–1995 Direttore Generale di Legambiente nazionale Di Carlo ex direttore GENERALE di LEGAMBIENTE NAZIONALE HA DICHIARATO : «A tutti e due ci piace andare a mangiare, che c….zo ne so, la coda alla vaccinara, capito? Nel mondo che vive lui, co chi c…zo ce va, co' Caltagirone a mangiare la coda alla vaccinara? Mario Di Carlo? Parla dei suoi rapporti con Manlio Cerroni, il gestore della discarica di Malagrotta e ci spiega “ la coda alla vaccinara? “ Di Carlo ex Presidente della Commissione Scientifica per l’Emergenza dei Rifiuti della Regione Campania, ma anche ex Direttore Generale di Legambiente nazionale Ancora adesso è assessore ha consegnato solo la delega per i rifiuti aspettando che le acque si calmino! ANCORA ADESSO ASSESSORE ALLE POLITICHE DELLA CASA DEL LAZIO? Fanno bene! 12/03/2005 - Successo per la manifestazione di Legambiente, Italia Nostra e WWF contro la mega opera e il canone FS Una piazza gremita già dal primo mattino quella della Stazione di Reggio Calabria dove si sono dati appuntamento migliaia di persone provenienti da tutta Italia per il sit-in CONTRO la costruzione del Ponte sullo stretto di Messina. Dai candidati alla Presidenza delle Regioni Calabria e Puglia, Agazio Loiero e Nichi Vendola agli europarlamentari. Da personalità come Tano Grasso e Giuseppe Cederna ai sindaci dei paesi siciliani e calabresi coinvolti dal faraonico progetto. Autorevole opinione quella di GIUSEPPE CEDERNA, viste le varie opere di cui cito il CAPOLAVORO, di indiscussa fama, da me preferito: “FRACCHIA CONTRO DRACULA” Ma sottolineo: NUOVO CINEMA CASTEL GUELFO Presenta sabato 21 marzo 09 Aperitivo con Giuseppe Cederna, attore e autore de Il grande viaggio L’aperitivo è gratuito. Purtroppo mi son perso come voi l’aperitivo, che era GRATUITO! Trovo anche un articolo “25 Aprile, corteo di festa e di scontri”: …E il programma di «Appunti partigiani» salta, perché la gente continua ad arrivare, a gruppi di ragazzi e famiglie, e da via Ippocrate s' allunga chilometrica la coda delle auto che blocca pure artisti, musicisti e scrittori. Giuseppe Cederna, sulle variazioni jazz di Umberto Petrin, non fa caso all' influenza e con gli occhi lucidi di febbre grida un Bob Dylan versione rap, quasi un inno all' impegno: «Nelle parole che sto pensando / nelle parole che sto gridando / in quest' oceano d' ore che da sempre sto bevendo / chi sto aiutando, che sto ottenendo, cosa sto dando, cosa sto prendendo?»…Finalmente arriva anche Dario Fo, raccontando barzellette irripetibili su Berlusconi. (26 aprile 2001) - Corriere della Sera “In questo oceano d’ore che da sempre sto bevendo” girando su internet trovo: Alberto Bognanni seppellisce Silvio Berlusconi in una scena del film “Ho ammazzato Berlusconi” Mi fermo perché è notorio il divieto di “sparare” sui pianisti e sulla croce rossa, aggiungendo solo il CONVEGNO INTERNAZIONALE di “ITALIA NOSTRA” LA TUTELA DELL’APPIA DA ROMA A BRINDISI Dove :”Giuseppe Cederna ci invita a ballare virtualmente cadenzando con la sua voce le note di un viaggio immaginario attraverso il Mediterraneo ...verso l’Oriente.” 01/03/2005 E noi “BALLIAMO” e balliamo, attraverso il mediterraneo.. (CEDERNA DOCET!) I “BRAVI” ( Pensando a Manzoni ) fotografi di “LEGAMBIENTE” a FINI? ( D'ALEMA, senza tanto scalpore si immergeva beato a Giannutri poco tempo fa'! Ma senza pagare multe? Senza alcuno SCANDALO? STRANO! ). Carlo Ripa di Meana Ministro dell’Ambiente nel primo governo Amato Fino al 1996 è leader dei Verdi Dal giugno 2005 al 2007, è stato presidente dell’associazione ambientalista Italia Nostra Associazione che come leggo è addirittura contraria ai condoni: “Legambiente, WWf, Fai, Italia Nostra e Inu rinnovano oggi unitariamente il loro “NO” al condono edilizio alla vigilia del pronunciamento della Consulta che domani dovrà decidere la compatibilità costituzionale di questo mega regalo agli abusivi e all'illegalità…10/05/2004 E’ del 1997 invece il volume Sorci Verdi, polemico nei confronti degli esponenti dei Verdi. Sgarbi: Ripa di Meana abusivo in Umbria e verde ad Arcore Vittorio Sgarbi critica Carlo Ripa di Meana per aver chiesto di usufruire del condono edilizio. L' accusa: ha chiesto il condono. L' ex ministro dell' Ambiente si giustifica: "Errori tecnici". … "Ripa di Meana . attacca Vittorio Sgarbi . e' un abusivo che chiede di usufruire del condono edilizio e poi si reca ad Arcore, alla testa dei suoi, davanti a Villa San Martino, residenza privata del presidente del Consiglio, per protestare e chiedere il ritiro proprio del decreto sul condono"… E Remo Granocchia, numero uno degli ambientalisti umbri (anche lui sabato era ad Arcore), avrebbe fatto di peggio. Tanto per cominciare . fa sapere l' informatissimo Siri a Sgarbi . nel ' 91 e' stato processato e condannato dal Tribunale di Perugia per abuso edilizio e l' anno successivo e' stato colto in flagrante dal Corpo delle Guardie forestali mentre disboscava una zona sottoposta a tutela ambientale e a vincolo idrogeologico…(4 ottobre 1994) - Corriere della Sera Ben più recente : Fratello di Francesco Ripa di Meana direttore generale dell’Azienda Usl di Bologna al 15.01.2008. Implicato in ABUSI EDILIZI? Lazio/ Abusi edilizi e concessioni, 12 rischiano arresto 33 indagati. Anomalie in cambi destinazione d'uso.La gang del IX dipartimento del Comune di Roma. Con da una parte funzionari pubblici con il secondo lavoro e dall'altra imprenditori e cittadini con portafoglio gonfio, e tutti pronti a far carte false per risolvere pratiche di cambi di destinazione d'uso, concessioni edilizie e richieste di varianti... Nella vicenda risulta coinvolto anche FRANCO RIPA DI MEANA, per la ristrutturazione di un immobile in via del Boschetto. 30-06-2009 (Virgilio Notizie ) Italia Nostra sempre comunque critica nei confronti dell´eolico, arrivando a uno scontro aperto con la Legambiente, più ATTENTA allo sviluppo delle rinnovabili. LEGAMBIENTE ATTENTISSIMA! I motivi comprendeteli leggendo: Maurizio Bolognetti, segretario dei Radicali Lucani e coordinatore del Comitato Nazionale del Paesaggio in Lucania, si è preso la briga di pubblicare una lettera in cui il presidente regionale e consigliere nazionale di Legambiente, Gianfranco Di Leo, chiedeva all’amministratore delegato della Fri-el S.p.a. (industria che realizza centrali eoliche) 5 7 . 0 0 0 e u r o! (più Iva OVVIAMENTE) «per la promozione, gestione e realizzazione sia del Piano di comunicazione integrata che delle attività di accompagnamento e facilitazione delle iniziative imprenditoriali sul territorio». E CHE TUTTI SAPPIANO ALLORA IL “VOSTRO IMPEGNO” PER IL PIANO DI COMUNICAZIONE INTEGRATA! SIETE CONTENTI? Chissà quante adesioni e offerte riceverete anche per merito mio, che DIFFONDO quanto semplicemente leggo! LEGAMBIENTE? Rifiuti, sotto accusa consigliere Legambiente Avrebbe ricevuto 60.000 euro da un’impresa di Bergamo coinvolta in un’inchiesta sul traffico illecito. L’arresto stamattina da parte del Nucleo ecologico dei carabinieri. Già prima che l'azienda entrasse nell' attività investigativa del Noe, Trupiano, secondo gli investigatori, avrebbe più volte fatto visita all'azienda, millantando possibili problemi a quest'ultima (nell'ambito ambientale) grazie al suo ruolo di dirigente di Legambiente che gli consentiva un rapporto con le istituzioni e le forze dell'ordine, ma anche con i media. L'indagato si sarebbe fatto vivo di nuovo con il proprietario della Gtm,, T.G., poco dopo il dissequestro di quest'ultima. Con l'imprenditore, Trupiano avrebbe nuovamente millantato possibili fastidi all'azienda, ma la faccenda si sarebbe potuta accomodare dietro il pagamento di una certa somma di denaro. Ieri sera è avvenuto l'incontro tra i due e l'imprenditore gli ha consegnato 10mila euro. A quel punto sono intervenuti i carabinieri del Noe di Brescia. I militari dell'Arma avrebbero accertato che l'indagato si sarebbe fatto consegnare dal titolare della Gtm altri 50 mila euro. Nella perquisizione domiciliare dell'uomo il Noe ha sequestrato documentazione ritenuta interessante ai fini dell'inchiesta. (ANSA)18 maggio 2006 IL "KOMPAGNO" AMBIENTALISTA. I NOE hanno arrestato Maurizio Trupiano, consigliere nazionale di Legambiente (il comparto ambientalista dei DS). Secondo gli inquirenti Trupiano "avrebbe ottenuto 60.000 euro dalla ditta di compostaggio GTM di Ghisalba (bg). In cambio avrebbe evitato di rendere pubbliche eventuali infrazioni dell'azienda bergamasca già sotto inchiesta". L'arresto è inequivocabile: il dirigente di Legambiente è stato fermato nel momento in cui intascava 10.000 euro consegnatigli dal titolare della GTM. Quest'ultimo ha affermato di aver dovuto subire una vera e propria estorsione e di aver già consegnato al kompagno ambientalista altri 50.000 euro in contanti e una automobile di lusso. Di fronte ad altre rinnovate richieste l'imprenditore ha deciso di rivolgersi ai carabinieri. La presidenza di Legambiente esprime rammarico, ricorda gli anni di militanza di Trupiano contro il traffico di smaltimento dei rifiuti, lo sospende cautelativamente e si rimette al giudizio del tribunale. Insomma anche se si tratta di rifiuti,come al solito "PECUNIA NON OLET",ma forse è solo un modo per dimostrare come gli ambientalisti vogliono bene all'Italia.... 20 maggio 2006 Trupiano in carcere: «Ma cosa si dice di me?» BERGAMO - «Ma gli altri, come l' hanno presa? Cosa dicono di me?». Maurizio Trupiano ha posto solo questa domanda al consigliere regionale dei “Verdi” Marcello Saponaro che ieri mattina ha approfittato di una visita già programmata al carcere di Bergamo per verificare le sue condizioni. Il dirigente di Legambiente arrestato giovedì mattina con l' accusa di aver intascato una mazzetta di 10 mila euro dal titolare di una ditta di compostaggio dei rifiuti è parso tranquillo e sicuro di sé. Oggi sarà interrogato dal giudice per le indagini preliminari Patrizia Ingrascì e avrà modo spiegare quali erano i suoi rapporti con il titolare della «Gtm» di Ghisalba e per quale motivo ha accettato, o preteso, del denaro. Legambiente intanto annuncia che terrà un' assemblea straordinaria giovedì prossimo alla presenza del presidente nazionale Roberto Della Seta per fare il punto della situazione. Un primo confronto interno c' è già stato nella serata di giovedì e a quanto pare sarebbe stato parecchio animato. Per ora l' associazione rinnova la piena fiducia nella magistratura «affinché venga fatta luce sulla vicenda». Con una precisazione: «Ai dirigenti della Gtm, secondo i quali l' arresto di Trupiano dovrebbe essere assunto come elemento di discolpa, consigliamo di moderare l' entusiasmo: si tratta di vicende giudiziarie indipendenti, è intollerabile l' uso strumentale del caso». (20 maggio 2006) - Corriere della Sera Passano tre anni e ora trovo una lettera aperta nel blog di Marcello Saponaro: Maurizio Trupiano è stato assolto perchè il fatto non sussiste. Sono sinceramente contento per Maurizio e spero che riacquisti in fretta serenità e affetti andati probabilmente perduti in questi anni. Troppi anni, come ogni processo in Italia. Maurizio oggi mi “accusa” di essere andato a trovarlo in carcere ma di non averlo sostenuto dopo. Anzi, di aver detto una frase di troppo ai giornalisti all’uscita dal Gleno. Dissi che non condividevo i suoi “metodi”. E’ vero, lo confermo. Spesso non condividevo i metodi da “ambientalista d’assalto” e non ho condiviso quelli che lo portarono ad essere arrestato dopo. Non si va la sera, da soli, a “casa” del “nemico”, non si esce da lì con una busta senza averci guardato dentro, non si accettano automobili nemmeno dai “conosciuti”. Questo volevo dire e spiegargli. Non mi iscriverò all’Associazione Ambiente e Giustizia che ora vuol fondare. E non tornerò a parlare pubblicamente della persona e della vicenda neppure se “sollecitato”.Tanti auguri. Mi soffermo a considerare che accettare un automobile, da una ditta inquisita per reati ambientali e ritirare una busta contenente diecimila euro, ha forse, spinto il Pubblico Ministero titolare dell’indagine a chiedere una condanna a quattro anni di galera. Per fortuna l’esecutore del diritto era il Giudice dr. Storto, che ha creduto che l’accettazione del veicolo fu solo una leggerezza e che non c’è prova che Trupiano sapesse cosa conteneneva la famosa busta. Di solito la Procura della Repubblica, quando è convinta della colpevolezza dell’imputato tanto da chiederne la condanna a 4 anni di reclusione, propone appello contro la sentenza di assoluzione E in quel caso saranno tre i giudici a decidere sull’esito del processo. Allora sarebbe opportuna una sana indagine per chiarire se questo sia un isolato caso, o è ormai un consolidato metodo di “LAVORO” Ma il vero cavallo di battaglia, è il costante allarmismo, di queste associazioni ambientaliste, per ottenere visibilità e proseliti. A volte, fortunatamente l’allarme torna indietro sotto forma di esposti. E svela il disegno. Falso allarme leucemia, esposto contro “LEGAMBIENTE” 22 dicembre 2008 Un esposto contro Legambiente e Isde (Associazione medici per l'ambiente) è stato depositato dall'avvocatura regionale presso la Procura della Repubblica, per "procurato allarme". Si parlava di una intensità di casi di leucemia infantile fino a 20 volte superiore alla media regionale. Dati (epidemiologici) poi dimostratisi inattendibili e non veritieri. Dal 25 novembre l'allarme si era diffuso a mezzo media nazionali e locali,.. Ora la Regione ha chiesto, con l'esposto, "di accertare la sussistenza di reati (ad iniziare da quello previsto e punito dall'art. 658 C.P. "procurato allarme") ed ottenere, se responsabilità verrà accertata, il competente risarcimento di danni funzionali, burocrati
 
PELUSCIONE
PELUSCIONE il 21/07/09 alle 16:27 via WEB
di danni funzionali, burocratici e morali. (Ln) Lucido e realistico quanto riporto. L'ambientalismo di sinistra ha fallito. Per salvare la terra servono soluzioni liberali Trentotto anni fa esatti, circa venti milioni di americani parteciparono al primo Earth Day. La Quinta Strada di New York fu chiusa al traffico per permettere a centomila persone di riunirsi e celebrare l’evento. Più di duemila università interruppero le loro proteste contro la guerra nel Vietnam per manifestare il loro dissenso alla distruzione delle foreste, la crescita della popolazione, l’inquinamento atmosferico. Il fumo delle ciminiere, gli scarichi degli aerei, le polveri e il vapore – si diceva - avrebbero coperto la Terra di una coltre tanto spessa da impedire ai raggi del sole di riscaldare a sufficienza il pianeta. A detta di autorevoli scienziati, in trent’anni la temperatura media sarebbe crollata di cinque o anche di dieci gradi, catapultando l’umanità in una nuova era glaciale. Questo raffreddamento globale, com’è noto, non si è verificato: anzi, la temperatura pare sia aumentata di un quarto di grado negli ultimi trenta anni e - a leggere le stime dell’IPCC (la commissione internazionale costituita nel 1988 dall’Onu per studiare i cambiamenti climatici in atto) - dovrebbe continuare a salire nei prossimi decenni. Dovrebbe, ma non si può affermarlo con certezza; come rimane qualche dubbio che l’eventuale aumento della temperatura globale abbia come effetto determinante il livello di emissioni antropiche. Se la prima edizione dell’Earth Day fu dunque dedicata al global cooling, da qualche anno protagonista dell’evento è il global warming, il suo esatto opposto. Un particolare curioso ma poco rassicurante, che testimonia come la questione ambientale sia dominata da un approccio più emotivo che scientifico, un coacervo ideologico fatto di diffidenza per la scienza e la tecnologia, nostalgia per l’autarchia e vagheggiamenti sulla necessità di politiche “denataliste”. Anche quest’anno l’Earth Day rischia di promuovere politiche per l’ambiente ispirate a teorie “anti-sviluppiste”, anziché a soluzioni “laiche” che puntino all’innovazione tecnologica, alla crescita economica e che non siano avverse al mercato. Mai come in questi ultimi tempi si è palesato il cortocircuito di questo ambientalismo: il massiccio investimento nei biocarburanti “puliti” ha sottratto terra alla produzione per la filiera agro-alimentare, contribuendo all’aumento dei prezzi; l’ostilità preconcetta allo sviluppo degli OGM frena la possibilità di sperimentare nuove vie per un rapido adeguamento dell’offerta alimentare mondiale alla crescita della domanda; in tema di riscaldamento globale, il catastrofismo degli scenari si scontra con la inadeguatezza di molte soluzioni proposte (se è vero quanto ci prospettano, converrebbe puntare su strategie di adattamento del territorio agli effetti del riscaldamento globale piuttosto che perseguire costosissime politiche di mitigazione del clima); in campo energetico, rimane una dichiarata ostilità alla più pulita delle tecnologie, il nucleare. Ridurre nel medio periodo le emissioni inquinanti, su scale locale e globale, è un obiettivo fondamentale, ma le soluzioni adottate devono tenere conto anche delle analisi costi/benefici e della necessità di prefigurare risultati effettivamente conseguibili. Fissare obiettivi irrealistici per acquietare le coscienze non rappresenta mai una buona politica. Nel nostro paese, le preoccupazioni dei cittadini sul futuro del pianeta sono state fino ad oggi monopolizzate da minoranze rumorose e aggressive che, in base ad analisi semplicistiche, hanno propugnato soluzioni irrealistiche e hanno trasformato la questione ambientale in una critica pregiudiziale all’industria, alla tecnologia, al mercato. Vale per il riscaldamento globale, ma vale anche per la qualità dell’aria dei centri urbani, il ciclo dei rifiuti, la produzione di energia, la tutela del patrimonio naturale, la sicurezza alimentare. Le elezioni hanno portato alla bruciante sconfitta di questo ambientalismo del "No". La conquista di una piena cittadinanza dell’ambientalismo nelle fila dello schieramento liberale, dunque, impone alla nuova maggioranza la responsabilità di realizzare, in chiave locale e in proiezione globale, una politica sull’ambiente alternativa e “laica”. Il governo Berlusconi è chiamato a rilanciare come centrali le politiche per l’ambiente, in chiave liberale, sulla scorta delle piattaforme ecologiche che caratterizzano in Europa i programmi dei partiti moderati. Si tratta di una sfida culturalmente decisiva ai "teoremi ideologici" della sinistra, a partire da quello che vorrebbe dimostrare, contro ogni evidenza e contro lo stesso buon senso, che "difendere la Terra" significa combattere l’innovazione scientifica, il progresso tecnologico e la modernizzazione produttiva: è vero l’esatto contrario. Benedetto Della Vedova 23 Aprile 2008 Fortunatamente da parte del Senato Italiano si può aprire una nuova stagione in cui il rapporto tra la politica e la climatologia sarà molto più serio. Leggo dal sito del Senato:.. a) l'Italia e l’Unione europea promuovano la costituzione di un centro d'eccellenza per l'approfondito dibattito scientifico in materia, che conforti o smentisca sulla fondatezza e sulla certezza della teoria del riscaldamento globale causato dall’uomo e sull’efficacia delle misure proposte in seno al Protocollo di Kyoto, in particolare con riferimento al rapporto costi/benefici e che costantemente aggiorni il dato scientifico ed i risultati della ricerca in tema di climatologia b) fermo restando l'obiettivo di ridurre la dipendenza energetica dell’Europa da fonti esterne e non rinnovabili e di ridurre gli utilizzi diseconomici dell’energia, l’Unione europea tenga conto degli esiti di tale dibattito nella determinazione della propria politica ambientale ed energetica. Lucio Malan, uno dei firmatari della mozione del Popolo delle Libertà sui mutamenti climatici, risponde così: “non c’è nessun negazionismo da parte nostra. Semplicemente chiediamo che, in materia, si promuova un approfondito dibattito scientifico senza atteggiamenti dogmatici, cioè l’esatto opposto dell’oscurantismo che Belisario ci addebita. Non neghiamo i cambiamenti climatici – spiega Malan – ma, al contrario, ricordiamo che ci sono sempre stati sul nostro pianeta. Su un punto siamo d’accordo con il senatore dell’Idv: che la strada scelta dall’Unione Europea non permette ripensamenti. Proprio per questo chiediamo che, prima di avviarci definitivamente su di essa, con i suoi costi enormi e la perdita di competitivita’ che comporta, si prendano in considerazione non soltanto le decine di scienziati e le centinaia di politici che la sostengono, ma anche le centinaia che la avversano”. Non mi sembra poi così folle da giustificare le IRE del “WWF” e vari accoliti della sinistra democratica. Mi leggo”Il catastrofismo climatico è sempre più delirante, contagioso e assolutista. Dal parlamento Italiano arriva un importante segnale di svolta che esalta la scienza”. Un lungo articolo da cui estraggo alcune considerazioni interessanti. Ovviamente interviene tutta la “sinistra verde catastrofista” di cui Della Seta Laureato in Storia dei partiti politici dell’ associazione “Legambiente” dichiara: “Quelle della maggioranza sono affermazioni che fanno a pugni con il consenso scientifico e politico maturato in tutta Europa sui mutamenti climatici e danno la misura della marginalità del governo italiano rispetto al modo in cui i principali paesi industrializzati stanno organizzandosi per rispondere alle due crisi che si intrecciano: la crisi economica e la crisi climatica” Pubblicato da peppecaridi su 3, Aprile, 2009 Altra bella Associazione? “Italia Nostra” come leggo dal loro stesso sito ha partecipato alle campagne di protesta CONTRO l’energia nucleare, l'Expo a Venezia, le Olimpiadi a Roma, il passante sotto Castel Sant'Angelo. Il Ponte sullo Stretto, ex-Macrico a Caserta, la base USA a La Maddalena, la nuova legge sull’urbanistica, il corridoio autostradale Roma – Latina. OVVIAMENTE anche CONTRO l’ENERGIA EOLICA, contro il COMMISSARIAMENTO DELLA “SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGICA di Roma e Ostia. Altro meandro di deliranti “TUTELATORI” del bene. Italia nostra contro i progetti di Botta: «Così cancella l’identità delle piazze» a cui simpaticamente risponde Daniele Sitta, assessore comunale all’Urbanistica : «quello di Italia nostra è un caso di fanatismo conservatore, risponde così alle durissime critiche avanzate da Losavio ai progetti di Botta. «Italia nostra - continua - rappresenta il buio dell’inquisizione, la pietra tombale su qualsiasi progetto.E’impensabile mettersi a ragionare con dei fanatici conservatori che puntano solo ad affondare ogni proposta avanzando accuse strumentali. Nel merito non hanno mai niente da dire, anche perchè vogliono solo bloccare la città in preda al loro furore conservatore Italia nostra - conclude – E’il BUIO di questa città». Italia Nostra contro il parcheggio sul Pincio a Roma Italia Nostra Contro la Cementificazione Selvaggia (bisogna vivere nelle tende?) Italia Nostra contro i cartelloni pubblicitari: ultimatum alle amministrazioni inadempienti CONTRO i Grandi Clienti della pubblicità abusiva tra cui alcuni dei nomi più importanti della grande distribuzione. Italia Nostra CONTRO IL COMUNE DI LERICI Italia Nostra, ai magistrati del Tar CONTRO la linea C (metropolitana di Roma) Italia nostra contro un parcheggio a Castiglione Garfagnana ... Italia Nostra CONTRO Taglio di una Quercia in Strada di Marciano a Siena Italia Nostra contro la Sregolatezza dell’Edilizia, Contro l’Urbanistica Italia Nostra contro la realizzazione di piste presso la Grotta del Romito Per il patrimonio vegetale e faunistico autoctono protetto Italia Nostra contro la lottizzazione al Comune di Mantova Contro le deroghe del Comune di Milano ai veicoli diesel euro 4 e 5 Per la mobilità ciclabile e sostenibile. Italia Nostra è CONTRO ! Sempre e comunque. Tanto che anche altre (comunque “sinistre”) associazioni scrivono: Legambiente contro Italia Nostra: «Siete vecchi» « Vietate opere utili, avete idee superate » « Voi pensate solo a “soldi” e politica » Italia Nostra contro 5 scelte urbanistiche della giunta Veltroni (Quasi mi fa pena anche Veltroni) Trovo la Mani-festa-azione contro il traforo delle torricelle a Verona dove però leggo è previsto uno spettacolo di burattini per i bambini. E chiedono:“Dammi una mano che la fermiamo!” Italia Nostra contro le piscine per i mondiali di nuoto quindi “CONTRO” lo “Sporting Palace” “Salaria Sport Village” e tutti gli altri a Roma, contro lo “Sporting Life” della società sportiva Nomentum, a Mentana. L’articolo mette in evidenza che “..a trarne i principali benefici saranno, più che la cittadinanza, i soci paganti.” A sentire questi discorsi, credo per un imprenditore sarebbe più razionale “bruciare” i soldi piuttosto che investire in strutture. Oppure andarsene all’estero e investire, dove questi “talebani”, semplicemente sono giustamente emarginati. Italia Nostra a Venezia contro l’estrazione del metano, CONTRO la metropolitana sublagunare, contro il “MOSE” e propongono l’esclusione delle grandi navi da crociera Ovviamente sono “contro” Il moto ondoso, provocato dalle imbarcazioni. (Forse a Venezia ci sposteremo a nuoto?) Ma qual è la «ricetta» dell’avvocato Gianluigi Ceruti, esperto in diritto ambientale e “padre” della legge nazionale sui parchi? «un Parco “MAI” dovrebbe avallare un impianto sciistico». L’appello generale ad una maggiore attenzione nei confronti dell’ambiente e del paesaggio è stato accompagnato da riferimenti a casi specifici come, appunto, il collegamento impiantistico Pinzolo-Campiglio. «Ci riferiamo – ha evidenziato il presidente di Italia Nostra Paolo Mayr– non solo alla necessità di salvaguardare l’ambiente naturale, ma anche il paesaggio inteso come “bene collettivo” vitale per la qualità della vita. Bene! Andremo a sciare all’estero e che a Pinzolo e a Campiglio si mangiassero le margherite! Ma ovviamente questa mia lettera la invio a tutti gli impianti sciistici d’Italia! A tutte le associazioni sportive di Italia e a tutti i comprensori sciistici esteri, così che ci possano compatire e deridere! La invio a tutte le associazioni di volo libero, perché E’VIETATO VOLARE NEI PARCHI, alle associazioni di sci nautico, perché è vietato anche questo. Nei parchi per il “bene collettivo” E’VIETATO TUTTO, fuorchè sperperare i nostri soldi per deliri ambientalistici, in “eco alberghi” di Adriano La Regina, in “pacchetti didattici” e in “boe” da 666'000 euro di Tozzi all’Arcipelago Toscano! Trovo anche sempre di “ITALIA NOSTRA”: “Una battaglia CONTRO il mare in tempesta pensando ai paesaggi ...” Per sillogismo penso all’articolo: “lo tsunami nel cervello” che più avanti citerò. Finalmente a FAVORE di “ITALIA NOSTRA” trovo:“In Bici sulle Vecchie Ferrovie” Augurandomi che passi un treno merci! E trovo anche : DEVOLVI IL TUO CINQUE PER MILLE A “ITALIA NOSTRA ONLUS” Fortunatamente trovo anche Carandini contro questi «Talebani della conservazione» che lui ~ individua in funzionari statali formati in «madrasse della tutela» i quali «a tutto della vita si oppongono, in sterile e costosa resistenza, e che hanno l`unico scopo di vincolare l`intero Paese, come se separare dalla vita implicasse anche conservare». «associazioni benemerite e vecchiotte» (come non pensare a un identikit di «Italia Nostra») Posso devolvere il mio cinque per mille a Carandini? PARLIAMO del “WWF” 29/10/2008 la stampa titola cosi: C 'è acqua solo per trent'anni Il Wwf: se non si cambia CI SERVIRA’UN NUOVO PIANETA! L'allarme arriva dal Rapporto internazionale sul pianeta del Wwf, un lavoro biennale che viene presentato questa mattina a Roma dal suo direttore scientifico Gianfranco Bologna, da Riccardo Valentini del Cnr, dal segretario generale dell'Aspen Institute Angelo Maria Petroni e da Piero Angela.«Oltre la recessione economica,il mondo rischia quella ecologica». L’articolo “TRANQUILLIZANTE”, ci spiega che occorrono 15500 litri d’acqua per un chilo di manzo dalla stalla al piatto, e che in Somalia nel frattempo qualcuno muore di sete. Ecco in sintesi credo di capire che dobbiamo consumare meno acqua in Italia, e “MENO MANZO”! Cosi in Somalia potranno trovare nei pozzi quella che noi non consumiamo qua, e forse anche il “MANZO”! Ma il manzo, sarà difficile estrarlo dal pozzo? Anche a me servirebbe un nuovo pianeta, dove non prolifera il WWF. Dove prima di parlare, e scrivere, magari si attiva non dico il cervello ma almeno un neurone. Strage di orsi, caccia ai criminali Wwf e Verdi: "Taglia di 20 mila euro" Sono state ritrovate tre carcasse: il famoso orso 'Bernardo', un esemplare femmina (probabilmente la sua 'compagna' ) e un plantigrado più giovane. Wwf e Verdi, doppia taglia sui responsabili Alfonso Pecoraro Scanio quindi si “COSTITUISCE COME PARTE CIVILE”, per gli orsetti BARBARAMENTE TRUCIDATI! Quotidiano.net-2 ottobre 2007 E leggo ancora:”Taglia Wwf : Mattanza della fauna in Abruzzo. La denuncia è del Wwf che, oltre la morte di tre orsi, rende nota l'uccisione di due lupi. L'associazione mette quindi "una taglia da 10 mila euro a chi consegnerà i responsabili alla giustizia". Per il presidente onorario del Wwf, Fulco Pratesi "si tratta di un atto criminale gravissimo. Un Paese civile non può permettersi questi scempi". E il Wwf chiede un "Ris" per la tutela dell'orso marsicano, "una squadra investigativa” in grado di condurre indagini puntuali e rintracciare i responsabili di un reato gravissimo che distrugge la nostra fauna". Il sito dell'associazione oggi è listato a lutto. Massimo supporto è stato fornito alla Procura di Avezzano con l'invio dei carabinieri del Noe a disposizione aggiuntiva. Ministero e Regione si costituiscono parte civile contro i responsabili della strage di orsi” Ecco,io leggendo della SQUADRA INVESTIGATIVA! IL RIS! IL SITO LISTATO A LUTTO! PROCESSI, PARTE CIVILE? I CARABINIERI DEL NOE? E POI ( lui ) il Pecoraro INDAGATO PER TERRENI AGRICOLI DA FAR DIVENTARE EDIFICABILI? Bonifiche ambientali non chiare? CONSULENZE A MANI APERTE? Ora di nuovo sotto inchiesta per la centrale di Rizzigoni ? La LAV pubblica i necrologi sui giornali? Wwf e Verdi: "Taglia di 20 mila euro" Le fiaccolate? LA SGRENA COME CONSULENTE DI COUNICAZIONE AMBIENTALE? FATE ANCHE I MASTER? Di comunicazione ambientale? PAGHIAMO ANCHE FULCO PRATESI? MA E’ BELLISSIMO! MAI QUANTO E’BELLO VEDERVI SPARIRE DALLA SCENA POLITICA! VOLATILIZZATI! Puff! Spariti! BELLI I MIEI “VERDI” A PELO LUNGO! PER QUANTO VEDO ORA SEMBRA CHE LA GENTE LA TAGLIA LA PAGHEREBBE PER VOI! Senza peraltro fare le fiaccolate, considerando che Mary Beth Miller, a 24 anni, è morta straziata da un grizzly. E' il secondo caso in Nordamerica in 40 giorni (4 luglio 2000) - Corriere della Sera Per quanto sopra mi chiedo, perché non recintare una zona e farci felicemente vivere orsi senza arrivare alla follia di avere animali pericolosi in circolazione? Ecco il spiegato chiaramente il meccanismo! Apparentemente proteggere flora e fauna, arrivando però al parossismo di esasperare le popolazioni succubi di queste follie, costringendole a difendersi da sole per poi suonare la gran cassa della strage degli orsi, per fini puramente mediatici e di comodo. Provate a vivere con l’angoscia di incontrare un orso di 250 kg davanti la porta di casa, e poi chiedetevi in tutta onestà se questo è umanamente ammissibile. Mi spiaccio sinceramente degli orsi avvelenati, ma onestamente comprendo, chi li ha avvelenati. Per quanto vedo la politica “VERDE” ha come priorità lo schiacciare le aziende! FRENARE QUALSIASI ATTIVITA’! Creare una lobby di potere, gestire lo stesso, per fini che tanto ecologici non sembrano. E chiari sono i vari veritieri articoli : - La bancarotta dell'ecologismo - Un pecoraro sul groppone -Dall'allarme siccità alle alluvioni. I fondi per l'emergenza?Sprecati - Un mondo pulito ma di morti di fame - Le tante amnesie sul Protocollo di Kyoto - L'Europa non conosce le leggi della fisica - Ponte di Messina: il governo nuota nella confusione - Gli interessi ambientalisti delle ecomafie - La verità su Chernobyl, 20 anni dopo - L'ambiente inquinato dagli ambientalisti - Le favole tossiche del «Corriere» - Sviluppo sostenibile e le utopie degli ambientalisti - La Scienza sta dalla parte di Sirchia - Un inceneritore per salvare Napoli dai rifiuti - Il "racket" ecologico degli ambientalisti - L'inquinamento negli ambienti confinati (Comitato Scientifico ANPA, settembre 2002) - L'inquinamento atmosferico nelle aree urbane (Comitato Scientifico ANPA, settembre 2002) - Inquinamento delle matrici ambientali (aria, acqua e suoli)(Comitato Scientifico ANPA,luglio 2002) Di questi articoli uno è indicativo: GLI INTERESSI AMBIENTALISTI DELLE ECOMAFIE (pubblicato su Il Giornale, 23 Maggio 2006) Le associazioni ambientaliste dicono di avercela con le ecomafie. Io ho sempre sostenuto che le ecomafie sono esse stesse, e operano come le associazioni mafiose fanno. E non sono il solo: Il racket ambientale (21mo Secolo editore), è un disincantato libretto, già alla sua seconda edizione, del prof. Paolo Sequi, direttore dell’Istituto nazionale sperimentale per la nutrizione delle piante. Nella nostra società, osserva Sequi, vi è una consistente porzione di popolazione dedita ad attività produttive di essenziali beni di consumo, nell’agricoltura o nell’industria. Nel caso dell’agricoltura si producono beni di prima necessità per l’uomo, e chi vi è dedito svolge un’attività, appunto, primaria. Le attività industriali, dall’impresa artigianale alla grande industria, sono attività secondarie. Poi c’è il terziario, che produce servizi, e a cui si dedica, oggi, la maggior parte di noi. Un’attività, questa, a volte altrettanto essenziale, a volte pleonastica, a volte, a dire il vero, proprio improduttiva. Ma persino chi svolge la parte improduttiva del terziario non deve nutrire sensi di colpa, visto che esiste anche un nuovo peculiare tipo di attività: quelle quaternarie. Le attività quaternarie sono quelle che prendono a cuore, a volte con apprezzabile metodo scientifico, l’obiettivo di distruggere le altre attività. Non potendo presentare apertamente il loro volto, prima creano un problema, rigorosamente finto, e poi si presentano per risolverne altri, tra cui i preferiti sono quelli della protezione dell’ambiente da quel finto pericolo. Tipicamente, le attività quaternarie sono inventate per essere costosissime (“ad alto valore aggiunto”, ci dice chi a quelle attività si dedica), in modo da creare un indotto vasto, il più vasto possibile, che mantenga alti i consensi sulle azioni: i prodotti, ossia i risultati, possono (se non addirittura devono) essere irrilevanti. Le azioni delle attività quaternarie devono essere obbligatorie per legge, la cui trasgressione deve prevedere responsabilità penali. Se si prova a depenalizzarle ne consegue sempre un coro di proteste ben orchestrato. Esse, inoltre, devono essere assoggettate ad un regime autorizzatorio estremamente rigido. Un tale regime, non è difficile da intuire, ha la potenzialità di fruttare, mediante tecniche di incasso molto sofisticate, più introiti delle tangenti della mafia sugli appalti. Ovunque nasce una nuova iniziativa o tecnologia che abbia anche il pregio di promettere nuovo benessere e, quindi, di godere i favori di un potenziale ampio mercato, ecco che piombano, come avvoltoi, le attività quaternarie. L’obiettivo ufficiale di molte attività quaternarie è, come detto, la protezione dell’ambiente. Il primo posto, quindi, tra coloro che sono dediti alle attività quaternarie, spetta alle associazioni cosiddette ambientaliste. Il secondo, a quelle sedicenti in difesa dei consumatori. Nel complesso, queste costituiscono il racket ambientale. Le ecomafie, appunto. DENUNCIATO DIPENDENTE WWF PER BRACCONAGGIO CAGLIARI, 20 APR2004 - Un dipendente del Wwf è stato denunciato a piede libero per bracconaggio, nell'oasi protetta dell'Associazione ambientalista di Monte Arcosu nel Cagliaritano, dagli agenti del Corpo regionale forestale. L'uomo, di 62 anni, è stato segnalato all'autorità' giudiziaria, assieme ad altri quattro giovani complici, perché sorpreso con quattro cinghiali catturati con i lacci. L'operazione degli agenti del Corpo di vigilanza ambientale di Capoterra è scattata domenica mentre nell'oasi del Wwf vi erano diversi visitatori. Agenti in borghese si sono confusi con i vari gruppi di escursionisti mentre altri in divisa hanno controllato alcuni punti strategici. I Forestali hanno così osservato l'uomo che con l'auto fuoristrada del Wwf si è recato in una zona interdetta alla circolazione privata dove ha caricato sullo stesso automezzo quattro cinghiali catturati con lacci. Gli animali, come hanno visto gli agenti appostati fra la vegetazione di Monte Arcosu, sono stati poco dopo caricati su un'altra autovettura privata con a bordo due coppie di giovani che, una volta fermati, sono risultati amici e parenti del dipendente del Wwf. Sono stati, quindi, sequestrati i cinghiali mentre l'uomo, principale indiziato, è stato accompagnato dagli uomini dell'ispettore Fabrizio Madeddu, che ha coordinato l'operazione, sul luogo della cattura degli animali dove sono stati trovati altri lacci ancora innescati. I Forestali hanno inviato un dettagliato rapporto all'autorità giudiziaria sull'episodio e sulla posizione di altri dipendenti del Wwf nei cui confronti sono tuttora in corso accertamenti. L'Oasi, la più grande del Wwf in Italia, si estende su 3.600 ettari e si trova nel complesso forestale di Monte Arcusu e Piscina Manna, che costituisce la foresta di macchia mediterranea più ampia dell'intero bacino mediterraneo. (ANSA). AR 20/04/2004 11:22 PAPPARDELLE AL CINGHIALE, “SfUmaTe al WWF” per la biodiversità al sugo? Ma interessanti questi due successivi articoli che spiegano meglio la “tutela ambientale del wwf”. Caltanissetta: istituito nucleo delle guardie particolari giurate del Wwf Il WWF di Caltanissetta ha istituito il “Nucleo delle Guardie Particolari Giurate del WWF” le uniche armi sono quindi il telefono cellulare, il binocolo, la macchina fotografica, carta penna, e tanta volontà. (Chiara Ferraù) 03/10/2008 Picchia cacciatori Arrestato un dirigente Wwf (16 gennaio 2008) Dovevano essere semplici controlli anti bracconaggio nei boschi della provincia a nord di Bari, ma sarebbero stati condotti con minacce e pesanti perquisizioni: una specie di caccia al cacciatore, secondo le indagini dei carabinieri di Barletta, che hanno arrestato il responsabile regionale pugliese del Wwf, Pasquale Salvemini, un vice sovrintendente del Corpo Forestale dello Stato, Raffaele Stano, e una guardia venatoria volontaria, Moisè Checchia. A tutti è stato concesso il beneficio dei domiciliari. Le accuse sono violenza privata continuata aggravata, omicidio colposo con morte come conseguenza di un altro delitto, falso ideologico e materiale, abuso d’ufficio, calunnia continuata e aggravata, lesioni aggravate. L’inchiesta è scattata dopo la morte per infarto di un cacciatore di 82 anni, nel 2005 sottoposto a un controllo particolarmente aggressivo. Inoltre – sostiene l’accusa - nel corso di un intervento a Barletta a gennaio 2007, il forestale avrebbe colpito un cacciatore con una testata fratturandogli il setto nasale. In alcuni casi le perlustrazioni sarebbero state condotte a volto coperto e piazzando richiami per uccelli vietati per fabbricare false accuse contro i cacciatori. Il forestale dovrà rispondere anche della modifica di un’arma legalmente detenuta. Nel corso delle perquisizioni sono stai trovati a casa del forestale più di 30 riproduttori elettromagnetici con cd e musicassette per il richiamo degli uccelli Ecco cari signori i risultati del delirio di potere, della loro maledetta, “verde” follia collettiva! Incappucciati, aggrediscono, un 82enne, che muore di infarto. BRAVI! Il britannico sir Julian Sorrel Huxley, fondatore del WWF, è stato presidente della Società Eugenetica Britannica, dirigente di associazioni per il libero aborto e per la legalizzazione dell'eutanasia. Come sottolineo eugenetico e razzista anche uno dei padri fondatori dei verdi italiani: Alessandro Ghigi. Un nome sconosciuto ai più, ma che il presidente onorario del WWF Fulco Pratesi ha definito come «l'antesignano di ogni organizzazione della natura nel nostro Paese»; Roberto Duria, l'animalista radicale dell'Animal Liberation Front, ha scritto di lui che è stato «il più grande zoologo dell'epoca». CHIGI? Quello che scriveva le leggi razziali durante il fascismo? E questi sono i risultati : L’ONOREVOLE SERGIO BERLATO MINACCIATO DI MORTE DAGLI ECOTERRORISTI. L’Associazione Siciliana Caccia e Natura e tutto il mondo venatorio nazionale fa quadrato intorno all’europarlamentare Sergio Berlato, il cui nome campeggia sui muri di Illasi, noto centro in quel di Verona, dove è diventato bersaglio di minacce di morte firmate dagli ecoterroristi A.L.F. (Animal Liberation Front) Al WWF: 40 ANNI DI VITA Roma - 27, 28 e 29 0ttobre 2006 Presiede il Presidente Fulco Pratesi, che dal 1992 al 1994 è stato Deputato dei Verdi. Ma di lui ne parleremo in maniera ben più dettagliata: “L'alleanza con una grande compagnia come Costa Crociere a difesa del mare ci aiuta a difendere la biodiversità di alcune tra le aree del pianeta più importanti - ha dichiarato Fulco Pratesi presidente del Wwf Italia” Ossia la conferma di come si possa far tutto, eliminare le navi da crocera, ma entrarne in alleanza, essere schierati a sinistra, ma osannare il mussoliniano Ghigi che promulgava le leggi raziali. Comunque eliminare le navi da crociera da Venezia, lo ritengo un lodevole impegno tanto è che Venezia riceve grande danno dal turismo, e grande danno “PAESISTICO”, considerata la precipua vocazione del territorio alla pastorizia e all’agricoltura visti i vari agrumeti in laguna! Noto nel mondo infatti il “formaggio con le pere”.DOP.p” (denominazione di origine protetta alle “pere” ) Il mare della villa di Fulco Pratesi. Vedo che ha una villa a S. Stefano, ARGENTARIO tanto che è stato denunciato per inquinamento ambientale dell’area limitrofa. Certamente non è stato lui però!.. E certamente ora è stata bonificata ma.. Ma un mio conoscente in una analoga situazione è stato obbligato a chiamare una ditta specializzata e a mostrare una regolare fattura della stessa e della discarica utilizzata. Perché chiedo? Curiosità! Sono a questo punto “molto” curioso! Non sono tenuto a saperlo? Ma CHIEDERE non è reato! Non sto calunniando nessuno! Chiedo, semplicemente chiedo! Senza “insinuare” nulla, PRATESI FULCO, Presidente dell’associazione Wwf, proprietario di una villa all’Argentario. La gente è stanca Pratesi, anche io sono stanco, sarai stanco anche tu? Il mare è stanco, la terra è stanca. Leggo di Pratesi che ha curato, insieme a Franco Tassi, le “Guide alla Natura d'Italia”. Ma trovo altri articoli più interessanti che li accomunano. La gente deve sapere, conoscere e valutare: Antonio Gaspari da GWN n° 6 del 24-2-2004 In un dossier pubblicato dal settimanale Tempi (n.11, 14 marzo 2002), e riportato nel volume “Dal Popolo di Seattle all’ecoterrorismo” (21mo Secolo2003) risulta che la lista delle violazioni compiuta dall’accoppiata T A S S I P R A T E S I, è impressionante: Un diffuso sistema di assegnazione di funzioni superiori a tutto il personale, in palese violazione dell
 
PELUSCIONE
PELUSCIONE il 21/07/09 alle 16:29 via WEB
, in palese violazione delle leggi vigenti. Apertura di uffici periferici a Roma e a New York. Falsi in Bilancio, debiti miliardari, Pratesi e Tassi, avrebbero violato 12 articoli di legge in materia di spese. Nella compilazione dei bilanci sarebbero stati violati i principi di: veridicità, correttezza, attendibilità, chiarezza e competenza finanziaria. Lo stesso verbale evidenzia che al 30 giugno del 2001 risulta un rosso in cassa di 5 miliardi e 300 milioni di lire; lo scoperto di conto corrente bancario è di 3 miliardi e 563 milioni. Più di 400 milioni di spese legali, quando c'è un'intesa con l'Avvocatura generale dello Stato a cui gli Enti possono rivolgersi in caso di necessità. Gestione privata dei fondi in dotazione al Parco. “Sconcerto e preoccupazione ha destato il tentativo di Tassi di costituirsi una sorta di "esercito privato" alle dipendenze del Parco e che la Prefettura rilasciasse direttamente il porto d'armi a dipendenti del Parco”. Ma la relazione sulla gestione del Parco d’Abruzzo stilata nel 1998 dalla Corte dei Conti denunciava già una “situazione di diffusa illegittimità”. Insomma il vaso di Pandora è stato scoperchiato, forse Pratesi ed il WWF stanno cercando di chiuderlo in fretta.” Ma sembra che ancora non ci sia pace! Alcune frasi prese da un articolo dal titolo chiaro. Pnalm : " doppio carpiato all'indietro" Di Admin (del 21/01/2008 ) “Una capriola all'indietro quella che sta compiendo il Parco, un ritorno delle ataviche maniere tanto contestate all'ex direttore Franco Tassi.” Giuseppe Rossi, attuale presidente del Parco d'Abruzzo, è stato direttore fino al 2007….Intanto, da indiscrezioni, è trapelato che il Responsabile del servizio sorveglianza del Pnalm ha fatto una disposizione stando alla quale gli addetti sotto la sua supervisione, devono astenersi dal dare notizie o commentare fatti interni all'Amministrazione. Con il futuro siamo a zero, con l'avvicinamento alle popolazioni locali a -1. Intanto qualcuno comincia a dire che le cose andavano meglio quando c'era il Commissario del Ministero dell'Ambiente, dott. Domenico Lupoi. Quindi, stando al pensiero della gente, tutte quelle poltrone da scaldare in Consiglio, Dirigenza e Presidenza, non servono proprio. Simpatico l’impianto per l’idrogeno in aspromonte! 650 mila euro spesi nel “Villaggio De Leo” MAI REALIZZATO ? Attonito, a fronte di quanto state leggendo, vedo nella prima pagina del sito della Presidenza della Repubblica: Il Presidente Giorgio Napolitano al termine della cerimonia pone la firma sul Panda del Wwf Il Presidente Giorgio Napolitano con Fulco Pratesi, Presidente Onorario del Wwf Italia La Tenuta di Castelporziano è stata “oasi per un giorno”, aperta al pubblico che ha partecipato numeroso, nonostante la pioggia, all’iniziativa della Presidenza della Repubblica. La XIX Giornata delle Oasi si è conclusa nel Museo Naturalistico di Castelporziano, con la cerimonia di consegna dei premi del Wwf al volontariato, all’educazione ambientale e alla ricerca scientifica. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, rispondendo ad una domanda di Mario Tozzi (che ha condotto l’iniziativa), ha fatto riferimento alla “grande novità” dell’impegno del Presidente Obama per la tutela del clima: “Sappiamo che senza il contributo degli Stati Uniti – e domani, ci auguriamo, di Cina e di India – è difficile vincere questa battaglia”. Roma, 19-04-2009 Leggo anche l’articolo “parco nazionale degli sprechi”, ovviamente il titolo basta a comprendere di cosa si parla. Ma importante è l'accusa di lottizzazione per le designazioni di Gaetano Benedetto (Circeo) Che leggo da “L’ESPRESSO 3 FEBBRAIO 2008” “Parco nazionale degli sprechi” di Primo Di Nicola Il parco del Pollino Gli orsi muoiono ma gli organici si gonfiano. Capita in Abruzzo, fiore all'occhiello dei parchi nazionali: 22 enti che dovrebbero tutelare il tesoro verde nazionale, ma che sembrano ormai diventati carrozzoni mangiasoldi attenti più alle esigenze dei politici che alla conservazione della natura... Una circostanza che ha suscitato il disappunto della Corte dei conti, secondo la quale il parco spende troppo per il personale mentre non fa più nulla per sfamare gli animali. E l'Abruzzo non è un episodio isolato di mala amministrazione. Un caso da manuale viene dal parco del Gargano, dove i dirigenti continuano a protestare per la carenza di fondi. Il parco pugliese ogni anno viene divorato dalle fiamme. Ci vorrebbe una sorveglianza più efficiente. Cosa si aspetta a realizzarla? "Non abbiamo soldi", sostiene il presidente Giandiego Gatta. Peccato però che Gatta le risorse le trovi per allietare i turisti: ha finanziato i concerti di Nicola Piovani e Renzo Arbore e lo spettacolo di Enrico Brignano, quest'ultimo a Manfredonia dove Gatta, esponente di An, ha il suo feudo elettorale e si è appena candidato a sindaco. Ma c'è un altro capitolo, forse ancora più scandaloso: quello dei parchi impegnati a bruciare risorse per fornire ai comuni finanziamenti a pioggia per opere che servono solo a racimolare consenso elettorale. Dallo Stelvio al Pollino è tutto un fiorire di interventi: si va dagli impianti per la distribuzione del metano ai cinema, dalla ristrutturazione di chiese a musei chiusi per gran parte dell'anno. Una sagra dello spreco: "Bisogna ripensare il ruolo dei parchi", dice Fulco Pratesi, presidente onorario del Wwf: "Ormai sono visti da politici e amministratori soprattutto come un'opportunità da sfruttare per l'occupazione e lo sviluppo locale". Stessa riflessione del ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, che dopo essersi battuto per aumentare le risorse delle aree protette ha preteso un giro di vite: "Ho avviato un'indagine sull'utilizzo dei finanziamenti pubblici", annuncia il ministro, "ci vuole un drastico cambio di indirizzo". Non sarà facile. La mala gestione dei parchi viene da lontano. E in un concerto di inadempienze tira in ballo tutte le istituzioni chiamate a dire la loro sulla vita delle aree protette. Per potere operare correttamente i parchi devono dotarsi per esempio di strumenti di programmazione come il piano, il regolamento e il progetto pluriennale di sviluppo economico. La legge di riforma del 1991 detta vincoli precisi per la loro adozione ma, dopo 17 anni, per quanto riguarda i piani parco sono in vigore solo in quello delle Dolomiti Bellunesi e in quello dell'Aspromonte; soltanto Dolomiti Bellunesi e Cilento sono riuscite a varare i piani di sviluppo economico, mentre nessuna area protetta ha ancora il regolamento. Un caos, insomma, moltiplicato dall'instabilità dei vertici (presidenti e direttori) di nomina ministeriale e dal balletto dei commissariamenti: nel 2006, alla fine del governo Berlusconi, erano ben 8 i parchi commissariati. Oggi i commissariamenti sono tre, Gran Sasso, Sila e Gargano, di cui gli ultimi due decretati il 26 febbraio per gravi irregolarità amministrative. Un passo avanti, conseguenza della decina di nomine di nuovi presidenti scelti da Pecoraro Scanio. Il ministro ha così fatto uscire gli enti dall'emergenza ma si è attirato anche l'accusa di lottizzazione per le designazioni di Gaetano Benedetto (Circeo), Leo Autelitano (Aspromonte) e Massimo Marcaccio (Sibillini), il primo suo vicecapo di gabinetto all'Ambiente, gli altri due in passato presidente dei Verdi calabresi e assessore alla provincia di Ascoli per lo stesso partito. Una pista di fondo dello Stelvio È in questo tourbillon di dirigenti che i parchi danno fondo alle risorse pubbliche per mantenere anzitutto i loro apparati. Sfogliando i bilanci si scopre che tutti bruciano in spese fisse la gran parte degli stanziamenti statali: 50 milioni nel 2006, oltre 63 nel 2007. Qualche esempio: il parco d'Abruzzo nel 2007 dei circa 3 milioni di contributo ne ha utilizzati in spese fisse 2 milioni 200mila, pari a oltre il 70 per cento; il Gran Paradiso 3 milioni 400mila su 4 milioni 400 mila; il Gran Sasso 2 milioni e mezzo su 4. Chiaro che alla fine di questo salasso per le attività istituzionali, dall'affitto dei boschi al foraggio, resta pochissimo: l'Abruzzo si è ridotto al 5 per cento del suo budget, il Gran Sasso al 10 per cento. La voce più pesante di queste spese fisse è quella per il personale, oltre 500 dipendenti sparsi per l'Italia. Ci sono poi un centinaio di collaboratori, generalmente contabili, biologi, veterinari (ma non mancano le eccezioni negative come quella di Mario Scaramella, il consulente della Mitrokhin ingaggiato dal parco del Vesuvio) indispensabili per svolgere le attività più importanti (bilanci, controlli sugli animali) e dei quali, nonostante le infornate di personale, i parchi sono sprovvisti. Come mai? Gli enti sostengono di non aver mai potuto assumere per concorso. La verità è che hanno preferito gonfiare gli organici reclutando personale non qualificato caldeggiato dai politici, a cominciare dai sindaci che, grazie alla presenza negli organi di gestione (comunità del parco, consiglio direttivo, giunta esecutiva) influiscono nelle assunzioni. È quello che è capitato nel parco d'Abruzzo, costretto dopo una lunga vertenza a stabilizzare i suoi 74 precari, in gran parte senza specializzazione, in passato ingaggiati con contratti a tempo determinato e borse di studio che Aldo Di Benedetto, direttore uscente, definisce "di stampo clientelare, frutto delle relazioni perverse con gli enti territoriali, dove i sindaci segnalano e il parco assume". Che almeno l'infornata abbia risolto tutti i problemi? "No", aggiunge Di Benedetto: "Continua a mancarci un esperto di urbanistica, magari un architetto, per il controllo del territorio". Sempre in tema di personale, c'è poi il capitolo dei lavoratori socialmente utili (Lsu) che molti parchi sono chiamati a utilizzare come fossero degli ammortizzatori sociali. Si tratta di manodopera generica (circa 250 in tutto) utilizzata nel Cilento, Gargano, Gran Sasso, Pollino e Vesuvio. Gente che i dirigenti dei parchi definiscono utili ma solo per evitare di inimicarsi sindaci e sindacati. Domenico Pappaterra, presidente del Pollino, di Lsu ne ha in carico 64. Si tratta perlopiù di operai che da un decennio il parco utilizza con contratti idraulico-forestali. Pur di tenerli occupati, le Regioni Calabria e Basilicata pagano i loro stipendi, il parco versa i contributi (150 mila euro). Ma siamo al puro assistenzialismo: vero che questi Lsu qualche lavoro lo fanno, ma Pappaterra (che segnala la carenza di di dottori forestali e veterinari) confessa che impiegherebbe volentieri quelle risorse per migliorare i servizi di sicurezza, i soli in grado di debellare gli incendi. Identica musica al Gran Sasso dove gli Lsu sono 31. Molti sono operai in passato impiegati nella costruzione del traforo autostradale Roma-Teramo. Dopo tante peripezie 18 di loro sono in via di stabilizzazione: una buona notizia per gli interessati, ma che non risolve le esigenze del parco ancora sprovvisto di un veterinario. Emblematica poi la vicenda dei 91 lavoratori socialmente utili del Vesuvio, una storia iniziata nel 1996. Racconta Ciro Seraponte: "Chi era metalmeccanico, chi ceramista. Insomma, non eravamo idonei per il parco. Facemmo un corso di formazione, ma non servì a nulla. Si andava in aula, un professore ci parlava un po' di Dante e un po' della storia del Vesuvio, a mezzogiorno mangiavamo il panino e andavamo via". Con questo background gli Lsu sono stati impiegati nell'area protetta. Ma a gennaio rischiavano di rimanere a spasso. Come hanno reagito? Occupando il parco e bloccando le loro attività. Alla fine hanno avuto quello che volevano: stipendio garantito (circa1.200 euro al mese) grazie a un intervento della Regione, ma l'ente di tutela, che dovrà impiegarli per altri sei mesi, spenderà per loro altri 300 mila euro. Infine, il capitolo più dispendioso della mala gestione dei parchi: quello delle opere finanziate ai comuni. Franca Penasa, presidente del comitato trentino dello Stelvio, si è data molto da fare per dare fondi al comune di Rabbi: 183 mila euro per un campeggio, 250 mila per una pista da fondo. Piccolo dettaglio: la Penasa con una mano dava e con l'altra prendeva, visto che di Rabbi è sindaco in carica. Come Wolfgang Platter, primo cittadino di Lasa: anche lui, come presidente del comitato altoatesino del parco, è riuscito a finanziare il suo comune per la ristrutturazione della chiesa di San Marco (206 mila euro). Sovvenzioni a pioggia anche al Gran Sasso dove sono state ristrutturate chiese (Castel del Monte), realizzati impianti per la distribuzione del gas (Pietracamela) e persino l'illuminazione stradale (Pescosansonesco), mentre nel parco dell'Aspromonte restano negli annali i 650 mila euro spesi per un impianto per la produzione di idrogeno nel Villaggio De Leo mai realizzato. Come accade per tante opere foraggiate dal Pollino ('Un intervento in ogni comune', il suo slogan). Questo parco si distingue per i finanziamenti per i cinema (Castrovillari), i centri informativi in scuole abbandonate (San Lorenzo Bellizzi), ma soprattutto per le opere avviate e mai terminate, come la struttura polifunzionale di Aieta; il rifugio di Castronovo Sant'Andrea; il museo del costume Arberesh a Frascineto dove, con 150 mila euro, è stato ristrutturato un edificio ma del museo non c'è ancora traccia. E intanto i parchi calabresi rischiano un'altra estate di fuoco. hanno collaborato Fabrizio Geremicca e Paolo Tessadri (03 febbraio 2008) QUESTO LEGGO : 650 mila euro per la produzione di idrogeno? Al parco dell’Aspromonte e neanche funziona? COPIO E INCOLLO ! SPEDISCO ! A TUTTI ! Spero di questo articolo non vi sia sfuggita una dichiarazione di Pratesi: “I parchi sono visti da politici e amministratori soprattutto come un'opportunità da sfruttare.” Questa dichiarazione del 03/02/2008 è forse da considerare un “ravvedimento morale”a quanto leggo il 24/02/2004: uffici periferici a Roma e a New York.Falsi in Bilancio,debiti miliardari, Pratesi e Tassi, avrebbero violato 12 articoli di legge in materia di spese. Ora Pratesi (Leggo dal Corriere della sera 20 gennaio 2009.) si batte per salvaguardare l’agro romano dal cemento? E noi mi chiedo come ci salviamo ? PARLANDONE! Riguardo a : “Ho avviato un'indagine sull'utilizzo dei finanziamenti pubblici” di Pecoraro Scanio Preferisco stendere un velo pietoso, pensando: DA QUALE PULPITO VIENE LA PREDICA? L’articolo precedente parlava delle polemiche di lottizzazione riguardo le nomine di Pecoraro Scanio. GAETANO BENEDETTO al Parco del Circeo, e fedele alla Politica di Pecoraro, ancora oggi mi sembra affossare qualsiasi opportunità di sviluppo, costringendo a chiudere numerose attività nel “SUO PARCO”. Sono credo sufficienti i titoli degli articoli che trovo fin da parecchi anni fà che chiariscono la sua “POLITICA DI SVILUPPO” e la “ideologia” folle perseguita. Ideologia del “NO” sempre a tutto, Vice Segretario Generale del WWF Italia, presidente della LIPU, propone di interrare gli elettrodotti, e di creare postazioni di BIRDWATCHING. Il resto basta abbatterlo! CORRIERE DELLA SERA (6 giugno 2003) -Ville o piccoli abusi? Scontro sul Parco del Circeo Il commissario Bellassai: esistevano ottocento domande di sanatoria, alcune addirittura dal 1985. Ora la valutazione è affidata ad esperti DEL 28 GIUGNO 2003 è l’articolo: Le menzogne ecologiste “Bjo⁄rn Lomborg. Ex ambientalista duro e puro di sinistra, ex dirigente di Greenpeace, docente di Statistica all’università di Aarhusin Danimarca, Lomborg non risparmia le bibbie di quella che lui definisce la “litania” ambientalista: per esempio l’annuario State of the World, il Worldwatch Institute, il Wwf. Anzi, pezzo per pezzo, statistica dopo statistica, smantella il terrorismo psicologico verde che ha dominato la politica di questi anni. Con questo non si vuole dire che tutto vada bene. Solo che la via politica ambientalista, no global, fricchettona, movimentista paga pegno all’ideologia su cui si fonda. L’ambiente e, soprattutto il paesaggio vanno preservati dagli scempi e dai verdi, ma a partire da altre motivazioni, con altre aspirazioni, evitando i soliti luoghi comuni.” Ora che la crisi del 2009 si avvicina come spiegarlo ai pensionati che rovistano nei cassonetti? PROTEGGIAMO ANCHE LORO CON I COLLARI SATELLITARI DEGLI ORSI ? SI MANGIANO I FELIDI ARROSTO DI SAMMURI? LI ACCOGLIAMO NEGLI ECOALBERGI NEL PARCO DELL’APPIA ANTICA? O LI POSIZIONIAMO SULLE BOE DELL’ARCIPELAGO TOSCANO A 666'000 EURO ? Tutti in battello! Vi porto al Parco regionale Nazzano-Tevere-Farfa Tutti alle fattorie didattiche! Al Parco Nazzano troverete oltre i battelli, due musei! "Museo del Fiume " e il "Museo della Notte" Potremmo andare tutti in Aspromonte a fare il pieno di idrogeno? Ricordate l’impianto per l’idrogeno in Aspromonte MAI REALIZZATO nel “Villaggio De Leo”? Erano VOSTRI i 650 mila euro spesi per il NULLA! PERCHE’? L’IDROGENO è VOLATILE! Come il fumo si disperde! Come i nostri soldi “DISPERSI”! “Ecoimperialisti e profeti di sventura”.Un lungo articolo da cui estraggo alcune considerazioni. Come ha sottolineato Maria Teresa Cometto in un articolo pubblicato su Corriere Economia (2 febbraio 2004), il Ddt è però "ostracizzato dai gruppi ecologisti occidentali, Greenpeace e Wwf in testa, e dal Pesticide Action network, secondo cui il Ddt è dannoso per la salute umana e soprattutto per l'ambiente". Secondo gli organizzatori del convegno questo tipo di battaglia delle associazioni ambientaliste è un esempio drammatico degli estremi a cui può arrivare l'ecoimperialismo, "un movimento ideologico animato essenzialmente da benestanti, che vuol imporre il suo punto di vista a milioni di poveri, disperati, africani, asiatici e latino-americani, incurante del loro diritto a una vita migliore". Roger Bate dell'American Enterprise Institute ha spiegato che il bando del Ddt è costato 10 milioni di vite negli ultimi decenni. "Nel 1996 il Sudafrica ha voluto entrare nel club occidentale che non usava il Ddt - ha dichiarato Bate - ed in una stagione i casi di malaria sono passati da poche migliaia a 65 mila. La reintroduzione del Ddt nel 2000 ha diminuito i casi di malaria dell'80 per cento in 18 mesi. La malaria porta via 1 milione di africani all'anno, soprattutto giovani". Gar Smith, del Earth Island Institute, considera assurdo che 2 miliardi di persone nel mondo vivano senza elettricità, e poi le associazioni ambientaliste si oppongono alla costruzione di dighe ed impianti idroelettrici. "Essi, oltre a fornire energia, potrebbero contribuire all'erogazione di acqua pulita, a fronte di 6 milioni di vittime all'anno per infezioni intestinali". Patrick Moore, già co-fondatore di Greenpeace, ha ammesso: "I movimenti ambientalisti hanno perso la loro obiettività, moralità ed umanità". Nel suo intervento al convegno del Core ha concluso: "Il dolore e la sofferenza che (il movimento ambientalista - ndr) infligge alle famiglie dei Paesi in via di sviluppo non può più essere tollerato". Michael Crichton, nell'appendice del suo ultimo libro Stato di Paura, scrive di un filo diretto che lega le teorie eugenetiche degli anni '20 e '30 con la teoria del "riscaldamento globale" dei nostri giorni. "Entrambe razziste, avversano lo sviluppo e il progresso delle popolazioni povere". Ma ovviamente i vertici non disprezzano di arricchirsi! Come leggo da: Greenpeace fra terrorismo ecologista e affari Tuttavia, nonostante la crisi, le casse della multinazionale verde sembrano mantenere una certa consistenza, specie stando a un’inchiesta giornalistica condotta in Francia, che calcola in 73,9 milioni di dollari i "fondi neri" di Greenpeace, riserve strategiche a cui soltanto tre persone avrebbero accesso, tramite una rete inestricabile di fondazioni e di associazioni depositarie di conti in Svizzera e praticamente impossibili da identificare. Un documentario "proibito" Informazioni ancora più dettagliate iniziano ad affiorare il 14 novembre 1993, quando, nonostante i tentativi di Greenpeace di bloccarne la messa in onda, TV2 Denmark, emittente televisiva statale danese, trasmette The Man in the Rainbow, un filmato che, a tutt’oggi, nessun’altra emittente televisiva risulta che abbia potuto riprendere sui propri palinsesti. Anche in Italia, nulla da fare. Una videocassetta contenente una copia del documentario, consegnata a eminenti direttori di testate giornalistiche televisive, sia pubbliche che private, non è riuscita a ottenere l’approvazione per la messa in onda. Questo, se da un lato conferma che si tratta di un argomento scottante, testimonia anche del terrore che l’apparentemente ingenua organizzazione "verde" incute ai responsabili dei mezzi d’informazione. Il contenuto, confrontato con le notizie riportate a proposito della multinazionale ecologista, getta effettivamente una luce inquietante sull’ideologia, sulla natura e sugli scopi di Greenpeace, oltre che sui mezzi illeciti per conseguire gli scopi stessi. La vicenda è raccontata da testimoni che potremmo definire "pentiti verdi", che cioè non rinnegano il proprio impegno ambientalista, non si schierano a favore dei test nucleari e non fanno concorrenza a Greenpeace. Sono semplicemente suoi ex aderenti che denunciano una situazione sulla quale dovrebbe forse fare chiarezza la magistratura di quei paesi, come l’Italia, dove Greenpeace opera. Interviene con una testimonianza anche Ron Arnold, scrittore ed editore statunitense, studioso dei movimenti ecologisti, che spiega le motivazioni di fondo dell’ideologia verde definendola "catastrofista" poiché è basata sulla convinzione che ogni intervento umano provochi una catastrofe ambientale. L’estrema conseguenza di queste premesse, secondo Ron Arnold, conduce a "fermare gli umani". Stando a questo documentario, i leader di Greenpeace hanno trasferito decine di migliaia di dollari, donati dai loro benefattori, in conti bancari privati. Lo afferma Frans Kotte, ex economo di Greenpeace in Olanda. Dalla sua base di Amsterdam, Frans Kotte lavorava un tempo a stretto contatto con gli uffici contabili di Greenpeace International ed era in grado di controllare i flussi finanziari attivati dal movimento in diverse nazioni. Frans Kotte testimonia dell’esistenza di conti bancari privati per decine di milioni di dollari, costituiti dalle offerte date alle campagne di Greenpeace. I conti bancari servivano per costituire holding accessibili esclusivamente ai vertici dell’organizzazione, compreso l’ex presidente David McTaggart, presidente onorario di Greenpeace International dal 1991. Secondo il documentario, il denaro è stato raccolto con i contributi di diverse campagne, come Salviamo le balene, Salviamo le foreste pluviali e Salviamo la fascia di ozono. Inoltre, il servizio televisivo fa emergere le complicità di Greenpeace con organizzazioni terroristiche internazionali, in particolare con Earth First!. I documenti mostrati nel filmato fanno stato di un imponente flusso finanziario che va da Greenpeace a Earth First!, "Prima la Terra!", un gruppo specializzato in "ecotaggio", vale a dire in atti di sabotaggio a difesa della "Madre Terra". NON SE NE PUO’ PIU” DI QUESTE TARANTELLE! Siete riusciti da soli a rompere il giocattolo? I MILIONI DI EURO ? LE FOLLIE Il titolo di un articolo da me prima citato chiarisce il concetto “PORCA MISERIA! Si è rotto IL GIOCHERELLO!” Al parco dell’Appia a Roma i grandi “tutela tori” stanziano fondi per il programma degli eco alberghi, chiedendo al contempo il ritiro di tutte le licenze commerciali. Al parco dell’Appia si chiede di eliminare i vivai privati e trovo in bilancio 413'000 euro PER UN VIVAIO? Per le specie “autoctone”? Al parco dell’ Appia ho un pezzetto di terra e una denuncia penale, palesemente falsa, per abuso edilizio, e ripetute minaccie di sequestro della proprietà perché ho appoggiato (senza cemento ) alcuni tufi in terra per non stare nel fango, precedentemente avevo trovato un bigliettino scritto a penna con un cellulare da chiamare. Non ho chiamato, poco dopo la denuncia penale. Ma al parco dell’Appia ci sono depositi industriali, ci sono capannoni affittati come dormitori per extracomunitari, ci sono sfasci auto di cui uno di oltre mille macchine recentemente in fiamme, come avrete letto dai giornali. Al parco dell’Appia il Presidente è Adriano La Regina. “Troppi incarichi a Zètema, la società dei musei” (6 aprile 2006) - Corriere della Sera ZETEMA che attraverso la sovrintendenza comunale il Comune gestisce anche un' ingente quantità di appalti, uno dei tanti recenti contestati di SOLO 32 MILIONI DI EURO. E STRANAMENTE leggo riguardo a ZETEMA di : “Esistenza di un disagio degli operatori di fronte ai pasticci di cui si son resi responsabili Walter Veltroni e Adriano La Regina” Leggo che: “Zètema è stata utilizzata per sottrarre quote di mercato ai professionisti del restauro, utilizzando lo strumento dell' affidamento in house in maniera a dir poco avventurosa..” Punto-chiave del contenzioso la compromissione del «corretto svolgimento della dialettica concorrenziale» “TRAMITE AFFIDAMENTO DIRETTO DEI LAVORI E APPALTI”. Ma questo “AFFIDAMENTO DIRETTO DEGLI APPALTI”, sembra per LA REGINA con gli anni una prassi ormai consolidata! Quando ancora era alla Soprintendenza addirittura LA REGINA INDICEVA UNA GARA D’APPALTO, disponendo che le varie ditte possano visitare nei giorni seguenti il il posto.. E LA RITA PARIS, del suo stesso ufficio, NELLA STESSA GIORNATA DICHIARA LA STESSA GARA VINTA! Basta leggersi una interrogazione parlamentare del Senatore Vallone. SPETTACOLO! CULTURA! SOPRINTENDENZA! ZETEMA! MILIONI DI EURO AFFIDATI SENZA REGOLARI GARE DI APPALTO? MILIONI DI EURO SPARITI? Potrei continuare per ulteriori 274 pagine, elencando minuziosamente, i bilanci, le nefandezze, i deliranti discorsi, citando nomi cognomi date e articoli. Ma sarei “prolisso”, se continuassi, e sarei un “FASCISTA pretestuoso” se non avessi argomentato. Pertanto non vi chiedo di credere, vi chiedo di verificare almeno una delle notizie da me riportate e eventualmente criticarmi con motivazioni plausibili. Qualora aveste difficoltà e reperire informazioni, contattatemi, e sarà mia cura fornirvele. Chi denuncia e ferma una opera di pubblica utilità da ora in poi, dovrà valutare le conseguenze penali se si dimostrerà pretestuosa la sua azione. Non mi sembra poi tanto male questa legge, soprattutto alla luce di quanto avete letto. Ultimamente “qualcuno” ha “smarrito” un “PROIETTILE”, io l’ho trovato nella mia cassetta postale. Chi lo avesse “smarrito” lo può ritirare alla Caserma dei Carabinieri di Quarto Miglio. ADRIANO LA REGINA acclamato capolista dei “DS”, a suo tempo non eletto, Docente di Etruscologia, Esperto dei Sanniti e Presidente del Parco dell’Appia abita senza titolo da 4 anni nel museo Palatino, pagando 500 euro al mese per 130 metri quadri. Argomenta il suo rinviato trasloco con “LAVORI” in “ECONOMIA” di “FALEGNAMERIA”. Francesco Giro parla di “DANNO ERARIALE” voi cosa ne pensate? PIERO IANNELLI pierorm64@libero.it
 
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