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L’ambientalismo del fare … per fare quel che gli pare.

Post n°3276 pubblicato il 10 Luglio 2009 da rigitans
 

tratto da www.fareverde.it

Ambientalismodel fare”.L’espressione è di piena attualità. La invoca ilmondo industriale e finanziario, ma soprattutto i politici, nazionalie locali. E’ nel programma elettorale del PD di Veltroni, ma loinvocano anche tutti gli altri concorrenti. Sembra essere la forma diambientalismo più gradita agli amministratori, di destra,centro e sinistra, che la richiamano per convincere sulla bontàdelle loro scelte. Ed anche qualche associazione ecologista intendeaccreditarsi per un ambientalismo del fare, in virtuosacontrapposizione a “chi sa dire solo No”.

L’espressione,in sé, ci troverebbe concordi. Il farelo abbiamo nelnostro DNA, e siamo da sempre consapevoli che l’ecologismo non puòridursi a sterili enunciazioni teoriche. L’ambiente ha bisogno disoluzioni reali, di scelte spesso coraggiose e tutt’altro cheindolori. Il non fare non aiuta, anzi aggrava la situazione(emergenza rifiuti in Campania docet). E di fronte ad un problema,piuttosto che abbracciare pregiudizialmente la via del NO, cichiediamo realisticamente quale sia la soluzione da adottare, il fareda seguire.

Già,ma fare cosa?E’ qui che le strade si dividono. Gli “ambientalisti del fare”sembra non abbiano dubbi in proposito: per la salute dell’ambiente,servono interventi strutturali e grandi opere: termovalorizzatori,rigassificatori, Alta Velocità, autostrade ed aeroporti, nuovecentrali e, perché no? per qualcuno anche il nucleare, ormaiindispensabile per ridurre le emissioni di CO2 in atmosfera. Tutto –assicurano - in nome dell’ambiente. Contrapponendosi a chi sa diresolo NO, gli “ambientalisti del fare” sanno dire tanti SI.

Mache tali sì facciano tutti bene all’ambiente ètutt’altro che vero. Fanno bene al modello di sviluppo, agliindicatori del PIL, alla società dei consumi, ma nonall’ambiente. Anzi, spesso sono dannosi per l’ambiente, in quantoperpetuano il consumo e lo spreco di materie prime ed energia, leemissioni inquinanti, l’aumento dei rifiuti, la produzione discorie ingestibili.

Sipensi ai “termovalorizzatori” (a proposito, nel programmaelettorale del PD c’è scritto di chiamare le cose con ilproprio nome. Bene, allora ricordiamoci che solo in Italia si èpensato di renderli più presentabili chiamandolitermovalorizzatori, mentre nell’Unione Europea si chiamanoufficialmente inceneritori!).Bruciare i rifiuti, certo, ripulisce le strade (e ciò puòsoddisfare i più miopi), ma inquina l’aria, distrugge tantamateria prima, produce meno energia di quanta ne è servita perprodurre i materiali inceneriti, scoraggia le politiche di riduzionedei rifiuti, in quanto gli inceneritori, una volta costruiti,vogliono essere alimentati, altrimenti diventano antieconomici ….perché un ambientalista dovrebbe volerli?

Elo stesso vale per tante altre grandi opere, che non sono pensate perridurre globalmente il nostro impatto sull’ambiente, ma solo perassecondare le esigenze di un sistema produttivo che crede di poterdivorare in eterno le limitate risorse del pianeta.

Gratta,gratta, esce fuori che l’ambientalismo del fare, il piùdelle volte, è un ambientalismo del permettere. E’ unambientalismo compiacente, che deve comprendere che “l’ambientesì va protetto, ma…”, e, in nome di questo ma,non disturbare ladirezione di marcia. Che resta, indiscussa, quella dello sviluppoeconomico, dellacrescita materiale, dell’inseguimento del PIL. L’ambientalismo –ci dicono apertamente – deve essere in sintonia con lo sviluppo.Con il radicato sottinteso che, laddove la sintonia non siapossibile, è l’ambiente che deve mettersi da parte.

Allafine, si rivela che il suo obiettivo non è la soluzione deiproblemi ambientali, ma, com’è accaduto per la formula dellosvilupposostenibile,un’impossibile quadratura del cerchio, che dovrebbe garantire lacontinuità del modello di sviluppo (che è la causaprimaria della distruzione ambientale) con pratiche piùrispettose dell’ambiente.

Ilpunto è che ogni faredeve avere chiare le finalitàcui intende giungere. E finché la finalità prioritariaresta quella di perpetuare l’attuale modello di sviluppo, fondatosulla crescita economica e l’aumento incessante della produzione dimerci e consumi, l’ambiente non può trarne giovamento,perché quel modello è la causa delle sua distruzione.

Ciòche serve non è rallentare la folle corsa di questa nave versogli scogli, ma invertire decisamente la rotta. Guardare alladecrescita anziché all’assillo dello sviluppo.

E’il fareche va in questa direzione che ci interessa. Piccoli e grandiinterventi che, anziché ingrassare il PIL, si muovono nelsolco della consapevolezza dei limiti della nostra terra:l’efficienza energetica, le rinnovabili vere, i trasporti pubblici,la raccolta differenziata spinta e politiche di zero-rifiuti, ilcompostaggio, la produzione locale, l’autoproduzione, …

Aipolitici che sbandierano il loro “ambientalismo del fare” per fardigerire i loro insostenibili progetti, preferiamo contrapporre lepratiche sostenibili già avviate da molte amministrazioni:Torraca (SA), che risparmia energia e soldi con la sua illuminazionealed,Dobbiaco e gli oltre 170 comuni italiani interamente alimentati console fonti rinnovabili, i vari comuni “ricicloni”, che raccolgonoin misura differenziata oltre il 70% dei loro rifiuti … tuttiesempi concreti di un fareper l’ambienteche sa andare nella direzione giusta … altro chetermovalorizzatori, rigassificatori o TAV in nome dell’ambiente!

L’alternativavera non è tra un ambientalismo del SI ed uno del NO, ma trachi ha compreso davvero la gravità dei problemi ambientali epunta a risolverli risalendo alla loro radice e chi è dispostosolo a correttivi che non intaccano le cause del disastro. Tra chivuol fare perl’ambiente e chivuol continuare a fare per produrre e consumare di più. Trachi, con il suo fare,ci indica come ridurremo il nostro insostenibile impattosull’ambiente, e chi intende solo tranquillizzarci che il nostroPIL crescerà.

Ma,delle due opzioni, solo la prima può definirsi onestamenteambientalismo.

                                                                                                                Giancarlo Terzano

Allegato: fotogallery, i Australia dicono addio all'acqua in bottiglia.

 
Rispondi al commento:
PELUSCIONE
PELUSCIONE il 21/07/09 alle 16:27 via WEB
di danni funzionali, burocratici e morali. (Ln) Lucido e realistico quanto riporto. L'ambientalismo di sinistra ha fallito. Per salvare la terra servono soluzioni liberali Trentotto anni fa esatti, circa venti milioni di americani parteciparono al primo Earth Day. La Quinta Strada di New York fu chiusa al traffico per permettere a centomila persone di riunirsi e celebrare l’evento. Più di duemila università interruppero le loro proteste contro la guerra nel Vietnam per manifestare il loro dissenso alla distruzione delle foreste, la crescita della popolazione, l’inquinamento atmosferico. Il fumo delle ciminiere, gli scarichi degli aerei, le polveri e il vapore – si diceva - avrebbero coperto la Terra di una coltre tanto spessa da impedire ai raggi del sole di riscaldare a sufficienza il pianeta. A detta di autorevoli scienziati, in trent’anni la temperatura media sarebbe crollata di cinque o anche di dieci gradi, catapultando l’umanità in una nuova era glaciale. Questo raffreddamento globale, com’è noto, non si è verificato: anzi, la temperatura pare sia aumentata di un quarto di grado negli ultimi trenta anni e - a leggere le stime dell’IPCC (la commissione internazionale costituita nel 1988 dall’Onu per studiare i cambiamenti climatici in atto) - dovrebbe continuare a salire nei prossimi decenni. Dovrebbe, ma non si può affermarlo con certezza; come rimane qualche dubbio che l’eventuale aumento della temperatura globale abbia come effetto determinante il livello di emissioni antropiche. Se la prima edizione dell’Earth Day fu dunque dedicata al global cooling, da qualche anno protagonista dell’evento è il global warming, il suo esatto opposto. Un particolare curioso ma poco rassicurante, che testimonia come la questione ambientale sia dominata da un approccio più emotivo che scientifico, un coacervo ideologico fatto di diffidenza per la scienza e la tecnologia, nostalgia per l’autarchia e vagheggiamenti sulla necessità di politiche “denataliste”. Anche quest’anno l’Earth Day rischia di promuovere politiche per l’ambiente ispirate a teorie “anti-sviluppiste”, anziché a soluzioni “laiche” che puntino all’innovazione tecnologica, alla crescita economica e che non siano avverse al mercato. Mai come in questi ultimi tempi si è palesato il cortocircuito di questo ambientalismo: il massiccio investimento nei biocarburanti “puliti” ha sottratto terra alla produzione per la filiera agro-alimentare, contribuendo all’aumento dei prezzi; l’ostilità preconcetta allo sviluppo degli OGM frena la possibilità di sperimentare nuove vie per un rapido adeguamento dell’offerta alimentare mondiale alla crescita della domanda; in tema di riscaldamento globale, il catastrofismo degli scenari si scontra con la inadeguatezza di molte soluzioni proposte (se è vero quanto ci prospettano, converrebbe puntare su strategie di adattamento del territorio agli effetti del riscaldamento globale piuttosto che perseguire costosissime politiche di mitigazione del clima); in campo energetico, rimane una dichiarata ostilità alla più pulita delle tecnologie, il nucleare. Ridurre nel medio periodo le emissioni inquinanti, su scale locale e globale, è un obiettivo fondamentale, ma le soluzioni adottate devono tenere conto anche delle analisi costi/benefici e della necessità di prefigurare risultati effettivamente conseguibili. Fissare obiettivi irrealistici per acquietare le coscienze non rappresenta mai una buona politica. Nel nostro paese, le preoccupazioni dei cittadini sul futuro del pianeta sono state fino ad oggi monopolizzate da minoranze rumorose e aggressive che, in base ad analisi semplicistiche, hanno propugnato soluzioni irrealistiche e hanno trasformato la questione ambientale in una critica pregiudiziale all’industria, alla tecnologia, al mercato. Vale per il riscaldamento globale, ma vale anche per la qualità dell’aria dei centri urbani, il ciclo dei rifiuti, la produzione di energia, la tutela del patrimonio naturale, la sicurezza alimentare. Le elezioni hanno portato alla bruciante sconfitta di questo ambientalismo del "No". La conquista di una piena cittadinanza dell’ambientalismo nelle fila dello schieramento liberale, dunque, impone alla nuova maggioranza la responsabilità di realizzare, in chiave locale e in proiezione globale, una politica sull’ambiente alternativa e “laica”. Il governo Berlusconi è chiamato a rilanciare come centrali le politiche per l’ambiente, in chiave liberale, sulla scorta delle piattaforme ecologiche che caratterizzano in Europa i programmi dei partiti moderati. Si tratta di una sfida culturalmente decisiva ai "teoremi ideologici" della sinistra, a partire da quello che vorrebbe dimostrare, contro ogni evidenza e contro lo stesso buon senso, che "difendere la Terra" significa combattere l’innovazione scientifica, il progresso tecnologico e la modernizzazione produttiva: è vero l’esatto contrario. Benedetto Della Vedova 23 Aprile 2008 Fortunatamente da parte del Senato Italiano si può aprire una nuova stagione in cui il rapporto tra la politica e la climatologia sarà molto più serio. Leggo dal sito del Senato:.. a) l'Italia e l’Unione europea promuovano la costituzione di un centro d'eccellenza per l'approfondito dibattito scientifico in materia, che conforti o smentisca sulla fondatezza e sulla certezza della teoria del riscaldamento globale causato dall’uomo e sull’efficacia delle misure proposte in seno al Protocollo di Kyoto, in particolare con riferimento al rapporto costi/benefici e che costantemente aggiorni il dato scientifico ed i risultati della ricerca in tema di climatologia b) fermo restando l'obiettivo di ridurre la dipendenza energetica dell’Europa da fonti esterne e non rinnovabili e di ridurre gli utilizzi diseconomici dell’energia, l’Unione europea tenga conto degli esiti di tale dibattito nella determinazione della propria politica ambientale ed energetica. Lucio Malan, uno dei firmatari della mozione del Popolo delle Libertà sui mutamenti climatici, risponde così: “non c’è nessun negazionismo da parte nostra. Semplicemente chiediamo che, in materia, si promuova un approfondito dibattito scientifico senza atteggiamenti dogmatici, cioè l’esatto opposto dell’oscurantismo che Belisario ci addebita. Non neghiamo i cambiamenti climatici – spiega Malan – ma, al contrario, ricordiamo che ci sono sempre stati sul nostro pianeta. Su un punto siamo d’accordo con il senatore dell’Idv: che la strada scelta dall’Unione Europea non permette ripensamenti. Proprio per questo chiediamo che, prima di avviarci definitivamente su di essa, con i suoi costi enormi e la perdita di competitivita’ che comporta, si prendano in considerazione non soltanto le decine di scienziati e le centinaia di politici che la sostengono, ma anche le centinaia che la avversano”. Non mi sembra poi così folle da giustificare le IRE del “WWF” e vari accoliti della sinistra democratica. Mi leggo”Il catastrofismo climatico è sempre più delirante, contagioso e assolutista. Dal parlamento Italiano arriva un importante segnale di svolta che esalta la scienza”. Un lungo articolo da cui estraggo alcune considerazioni interessanti. Ovviamente interviene tutta la “sinistra verde catastrofista” di cui Della Seta Laureato in Storia dei partiti politici dell’ associazione “Legambiente” dichiara: “Quelle della maggioranza sono affermazioni che fanno a pugni con il consenso scientifico e politico maturato in tutta Europa sui mutamenti climatici e danno la misura della marginalità del governo italiano rispetto al modo in cui i principali paesi industrializzati stanno organizzandosi per rispondere alle due crisi che si intrecciano: la crisi economica e la crisi climatica” Pubblicato da peppecaridi su 3, Aprile, 2009 Altra bella Associazione? “Italia Nostra” come leggo dal loro stesso sito ha partecipato alle campagne di protesta CONTRO l’energia nucleare, l'Expo a Venezia, le Olimpiadi a Roma, il passante sotto Castel Sant'Angelo. Il Ponte sullo Stretto, ex-Macrico a Caserta, la base USA a La Maddalena, la nuova legge sull’urbanistica, il corridoio autostradale Roma – Latina. OVVIAMENTE anche CONTRO l’ENERGIA EOLICA, contro il COMMISSARIAMENTO DELLA “SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGICA di Roma e Ostia. Altro meandro di deliranti “TUTELATORI” del bene. Italia nostra contro i progetti di Botta: «Così cancella l’identità delle piazze» a cui simpaticamente risponde Daniele Sitta, assessore comunale all’Urbanistica : «quello di Italia nostra è un caso di fanatismo conservatore, risponde così alle durissime critiche avanzate da Losavio ai progetti di Botta. «Italia nostra - continua - rappresenta il buio dell’inquisizione, la pietra tombale su qualsiasi progetto.E’impensabile mettersi a ragionare con dei fanatici conservatori che puntano solo ad affondare ogni proposta avanzando accuse strumentali. Nel merito non hanno mai niente da dire, anche perchè vogliono solo bloccare la città in preda al loro furore conservatore Italia nostra - conclude – E’il BUIO di questa città». Italia Nostra contro il parcheggio sul Pincio a Roma Italia Nostra Contro la Cementificazione Selvaggia (bisogna vivere nelle tende?) Italia Nostra contro i cartelloni pubblicitari: ultimatum alle amministrazioni inadempienti CONTRO i Grandi Clienti della pubblicità abusiva tra cui alcuni dei nomi più importanti della grande distribuzione. Italia Nostra CONTRO IL COMUNE DI LERICI Italia Nostra, ai magistrati del Tar CONTRO la linea C (metropolitana di Roma) Italia nostra contro un parcheggio a Castiglione Garfagnana ... Italia Nostra CONTRO Taglio di una Quercia in Strada di Marciano a Siena Italia Nostra contro la Sregolatezza dell’Edilizia, Contro l’Urbanistica Italia Nostra contro la realizzazione di piste presso la Grotta del Romito Per il patrimonio vegetale e faunistico autoctono protetto Italia Nostra contro la lottizzazione al Comune di Mantova Contro le deroghe del Comune di Milano ai veicoli diesel euro 4 e 5 Per la mobilità ciclabile e sostenibile. Italia Nostra è CONTRO ! Sempre e comunque. Tanto che anche altre (comunque “sinistre”) associazioni scrivono: Legambiente contro Italia Nostra: «Siete vecchi» « Vietate opere utili, avete idee superate » « Voi pensate solo a “soldi” e politica » Italia Nostra contro 5 scelte urbanistiche della giunta Veltroni (Quasi mi fa pena anche Veltroni) Trovo la Mani-festa-azione contro il traforo delle torricelle a Verona dove però leggo è previsto uno spettacolo di burattini per i bambini. E chiedono:“Dammi una mano che la fermiamo!” Italia Nostra contro le piscine per i mondiali di nuoto quindi “CONTRO” lo “Sporting Palace” “Salaria Sport Village” e tutti gli altri a Roma, contro lo “Sporting Life” della società sportiva Nomentum, a Mentana. L’articolo mette in evidenza che “..a trarne i principali benefici saranno, più che la cittadinanza, i soci paganti.” A sentire questi discorsi, credo per un imprenditore sarebbe più razionale “bruciare” i soldi piuttosto che investire in strutture. Oppure andarsene all’estero e investire, dove questi “talebani”, semplicemente sono giustamente emarginati. Italia Nostra a Venezia contro l’estrazione del metano, CONTRO la metropolitana sublagunare, contro il “MOSE” e propongono l’esclusione delle grandi navi da crociera Ovviamente sono “contro” Il moto ondoso, provocato dalle imbarcazioni. (Forse a Venezia ci sposteremo a nuoto?) Ma qual è la «ricetta» dell’avvocato Gianluigi Ceruti, esperto in diritto ambientale e “padre” della legge nazionale sui parchi? «un Parco “MAI” dovrebbe avallare un impianto sciistico». L’appello generale ad una maggiore attenzione nei confronti dell’ambiente e del paesaggio è stato accompagnato da riferimenti a casi specifici come, appunto, il collegamento impiantistico Pinzolo-Campiglio. «Ci riferiamo – ha evidenziato il presidente di Italia Nostra Paolo Mayr– non solo alla necessità di salvaguardare l’ambiente naturale, ma anche il paesaggio inteso come “bene collettivo” vitale per la qualità della vita. Bene! Andremo a sciare all’estero e che a Pinzolo e a Campiglio si mangiassero le margherite! Ma ovviamente questa mia lettera la invio a tutti gli impianti sciistici d’Italia! A tutte le associazioni sportive di Italia e a tutti i comprensori sciistici esteri, così che ci possano compatire e deridere! La invio a tutte le associazioni di volo libero, perché E’VIETATO VOLARE NEI PARCHI, alle associazioni di sci nautico, perché è vietato anche questo. Nei parchi per il “bene collettivo” E’VIETATO TUTTO, fuorchè sperperare i nostri soldi per deliri ambientalistici, in “eco alberghi” di Adriano La Regina, in “pacchetti didattici” e in “boe” da 666'000 euro di Tozzi all’Arcipelago Toscano! Trovo anche sempre di “ITALIA NOSTRA”: “Una battaglia CONTRO il mare in tempesta pensando ai paesaggi ...” Per sillogismo penso all’articolo: “lo tsunami nel cervello” che più avanti citerò. Finalmente a FAVORE di “ITALIA NOSTRA” trovo:“In Bici sulle Vecchie Ferrovie” Augurandomi che passi un treno merci! E trovo anche : DEVOLVI IL TUO CINQUE PER MILLE A “ITALIA NOSTRA ONLUS” Fortunatamente trovo anche Carandini contro questi «Talebani della conservazione» che lui ~ individua in funzionari statali formati in «madrasse della tutela» i quali «a tutto della vita si oppongono, in sterile e costosa resistenza, e che hanno l`unico scopo di vincolare l`intero Paese, come se separare dalla vita implicasse anche conservare». «associazioni benemerite e vecchiotte» (come non pensare a un identikit di «Italia Nostra») Posso devolvere il mio cinque per mille a Carandini? PARLIAMO del “WWF” 29/10/2008 la stampa titola cosi: C 'è acqua solo per trent'anni Il Wwf: se non si cambia CI SERVIRA’UN NUOVO PIANETA! L'allarme arriva dal Rapporto internazionale sul pianeta del Wwf, un lavoro biennale che viene presentato questa mattina a Roma dal suo direttore scientifico Gianfranco Bologna, da Riccardo Valentini del Cnr, dal segretario generale dell'Aspen Institute Angelo Maria Petroni e da Piero Angela.«Oltre la recessione economica,il mondo rischia quella ecologica». L’articolo “TRANQUILLIZANTE”, ci spiega che occorrono 15500 litri d’acqua per un chilo di manzo dalla stalla al piatto, e che in Somalia nel frattempo qualcuno muore di sete. Ecco in sintesi credo di capire che dobbiamo consumare meno acqua in Italia, e “MENO MANZO”! Cosi in Somalia potranno trovare nei pozzi quella che noi non consumiamo qua, e forse anche il “MANZO”! Ma il manzo, sarà difficile estrarlo dal pozzo? Anche a me servirebbe un nuovo pianeta, dove non prolifera il WWF. Dove prima di parlare, e scrivere, magari si attiva non dico il cervello ma almeno un neurone. Strage di orsi, caccia ai criminali Wwf e Verdi: "Taglia di 20 mila euro" Sono state ritrovate tre carcasse: il famoso orso 'Bernardo', un esemplare femmina (probabilmente la sua 'compagna' ) e un plantigrado più giovane. Wwf e Verdi, doppia taglia sui responsabili Alfonso Pecoraro Scanio quindi si “COSTITUISCE COME PARTE CIVILE”, per gli orsetti BARBARAMENTE TRUCIDATI! Quotidiano.net-2 ottobre 2007 E leggo ancora:”Taglia Wwf : Mattanza della fauna in Abruzzo. La denuncia è del Wwf che, oltre la morte di tre orsi, rende nota l'uccisione di due lupi. L'associazione mette quindi "una taglia da 10 mila euro a chi consegnerà i responsabili alla giustizia". Per il presidente onorario del Wwf, Fulco Pratesi "si tratta di un atto criminale gravissimo. Un Paese civile non può permettersi questi scempi". E il Wwf chiede un "Ris" per la tutela dell'orso marsicano, "una squadra investigativa” in grado di condurre indagini puntuali e rintracciare i responsabili di un reato gravissimo che distrugge la nostra fauna". Il sito dell'associazione oggi è listato a lutto. Massimo supporto è stato fornito alla Procura di Avezzano con l'invio dei carabinieri del Noe a disposizione aggiuntiva. Ministero e Regione si costituiscono parte civile contro i responsabili della strage di orsi” Ecco,io leggendo della SQUADRA INVESTIGATIVA! IL RIS! IL SITO LISTATO A LUTTO! PROCESSI, PARTE CIVILE? I CARABINIERI DEL NOE? E POI ( lui ) il Pecoraro INDAGATO PER TERRENI AGRICOLI DA FAR DIVENTARE EDIFICABILI? Bonifiche ambientali non chiare? CONSULENZE A MANI APERTE? Ora di nuovo sotto inchiesta per la centrale di Rizzigoni ? La LAV pubblica i necrologi sui giornali? Wwf e Verdi: "Taglia di 20 mila euro" Le fiaccolate? LA SGRENA COME CONSULENTE DI COUNICAZIONE AMBIENTALE? FATE ANCHE I MASTER? Di comunicazione ambientale? PAGHIAMO ANCHE FULCO PRATESI? MA E’ BELLISSIMO! MAI QUANTO E’BELLO VEDERVI SPARIRE DALLA SCENA POLITICA! VOLATILIZZATI! Puff! Spariti! BELLI I MIEI “VERDI” A PELO LUNGO! PER QUANTO VEDO ORA SEMBRA CHE LA GENTE LA TAGLIA LA PAGHEREBBE PER VOI! Senza peraltro fare le fiaccolate, considerando che Mary Beth Miller, a 24 anni, è morta straziata da un grizzly. E' il secondo caso in Nordamerica in 40 giorni (4 luglio 2000) - Corriere della Sera Per quanto sopra mi chiedo, perché non recintare una zona e farci felicemente vivere orsi senza arrivare alla follia di avere animali pericolosi in circolazione? Ecco il spiegato chiaramente il meccanismo! Apparentemente proteggere flora e fauna, arrivando però al parossismo di esasperare le popolazioni succubi di queste follie, costringendole a difendersi da sole per poi suonare la gran cassa della strage degli orsi, per fini puramente mediatici e di comodo. Provate a vivere con l’angoscia di incontrare un orso di 250 kg davanti la porta di casa, e poi chiedetevi in tutta onestà se questo è umanamente ammissibile. Mi spiaccio sinceramente degli orsi avvelenati, ma onestamente comprendo, chi li ha avvelenati. Per quanto vedo la politica “VERDE” ha come priorità lo schiacciare le aziende! FRENARE QUALSIASI ATTIVITA’! Creare una lobby di potere, gestire lo stesso, per fini che tanto ecologici non sembrano. E chiari sono i vari veritieri articoli : - La bancarotta dell'ecologismo - Un pecoraro sul groppone -Dall'allarme siccità alle alluvioni. I fondi per l'emergenza?Sprecati - Un mondo pulito ma di morti di fame - Le tante amnesie sul Protocollo di Kyoto - L'Europa non conosce le leggi della fisica - Ponte di Messina: il governo nuota nella confusione - Gli interessi ambientalisti delle ecomafie - La verità su Chernobyl, 20 anni dopo - L'ambiente inquinato dagli ambientalisti - Le favole tossiche del «Corriere» - Sviluppo sostenibile e le utopie degli ambientalisti - La Scienza sta dalla parte di Sirchia - Un inceneritore per salvare Napoli dai rifiuti - Il "racket" ecologico degli ambientalisti - L'inquinamento negli ambienti confinati (Comitato Scientifico ANPA, settembre 2002) - L'inquinamento atmosferico nelle aree urbane (Comitato Scientifico ANPA, settembre 2002) - Inquinamento delle matrici ambientali (aria, acqua e suoli)(Comitato Scientifico ANPA,luglio 2002) Di questi articoli uno è indicativo: GLI INTERESSI AMBIENTALISTI DELLE ECOMAFIE (pubblicato su Il Giornale, 23 Maggio 2006) Le associazioni ambientaliste dicono di avercela con le ecomafie. Io ho sempre sostenuto che le ecomafie sono esse stesse, e operano come le associazioni mafiose fanno. E non sono il solo: Il racket ambientale (21mo Secolo editore), è un disincantato libretto, già alla sua seconda edizione, del prof. Paolo Sequi, direttore dell’Istituto nazionale sperimentale per la nutrizione delle piante. Nella nostra società, osserva Sequi, vi è una consistente porzione di popolazione dedita ad attività produttive di essenziali beni di consumo, nell’agricoltura o nell’industria. Nel caso dell’agricoltura si producono beni di prima necessità per l’uomo, e chi vi è dedito svolge un’attività, appunto, primaria. Le attività industriali, dall’impresa artigianale alla grande industria, sono attività secondarie. Poi c’è il terziario, che produce servizi, e a cui si dedica, oggi, la maggior parte di noi. Un’attività, questa, a volte altrettanto essenziale, a volte pleonastica, a volte, a dire il vero, proprio improduttiva. Ma persino chi svolge la parte improduttiva del terziario non deve nutrire sensi di colpa, visto che esiste anche un nuovo peculiare tipo di attività: quelle quaternarie. Le attività quaternarie sono quelle che prendono a cuore, a volte con apprezzabile metodo scientifico, l’obiettivo di distruggere le altre attività. Non potendo presentare apertamente il loro volto, prima creano un problema, rigorosamente finto, e poi si presentano per risolverne altri, tra cui i preferiti sono quelli della protezione dell’ambiente da quel finto pericolo. Tipicamente, le attività quaternarie sono inventate per essere costosissime (“ad alto valore aggiunto”, ci dice chi a quelle attività si dedica), in modo da creare un indotto vasto, il più vasto possibile, che mantenga alti i consensi sulle azioni: i prodotti, ossia i risultati, possono (se non addirittura devono) essere irrilevanti. Le azioni delle attività quaternarie devono essere obbligatorie per legge, la cui trasgressione deve prevedere responsabilità penali. Se si prova a depenalizzarle ne consegue sempre un coro di proteste ben orchestrato. Esse, inoltre, devono essere assoggettate ad un regime autorizzatorio estremamente rigido. Un tale regime, non è difficile da intuire, ha la potenzialità di fruttare, mediante tecniche di incasso molto sofisticate, più introiti delle tangenti della mafia sugli appalti. Ovunque nasce una nuova iniziativa o tecnologia che abbia anche il pregio di promettere nuovo benessere e, quindi, di godere i favori di un potenziale ampio mercato, ecco che piombano, come avvoltoi, le attività quaternarie. L’obiettivo ufficiale di molte attività quaternarie è, come detto, la protezione dell’ambiente. Il primo posto, quindi, tra coloro che sono dediti alle attività quaternarie, spetta alle associazioni cosiddette ambientaliste. Il secondo, a quelle sedicenti in difesa dei consumatori. Nel complesso, queste costituiscono il racket ambientale. Le ecomafie, appunto. DENUNCIATO DIPENDENTE WWF PER BRACCONAGGIO CAGLIARI, 20 APR2004 - Un dipendente del Wwf è stato denunciato a piede libero per bracconaggio, nell'oasi protetta dell'Associazione ambientalista di Monte Arcosu nel Cagliaritano, dagli agenti del Corpo regionale forestale. L'uomo, di 62 anni, è stato segnalato all'autorità' giudiziaria, assieme ad altri quattro giovani complici, perché sorpreso con quattro cinghiali catturati con i lacci. L'operazione degli agenti del Corpo di vigilanza ambientale di Capoterra è scattata domenica mentre nell'oasi del Wwf vi erano diversi visitatori. Agenti in borghese si sono confusi con i vari gruppi di escursionisti mentre altri in divisa hanno controllato alcuni punti strategici. I Forestali hanno così osservato l'uomo che con l'auto fuoristrada del Wwf si è recato in una zona interdetta alla circolazione privata dove ha caricato sullo stesso automezzo quattro cinghiali catturati con lacci. Gli animali, come hanno visto gli agenti appostati fra la vegetazione di Monte Arcosu, sono stati poco dopo caricati su un'altra autovettura privata con a bordo due coppie di giovani che, una volta fermati, sono risultati amici e parenti del dipendente del Wwf. Sono stati, quindi, sequestrati i cinghiali mentre l'uomo, principale indiziato, è stato accompagnato dagli uomini dell'ispettore Fabrizio Madeddu, che ha coordinato l'operazione, sul luogo della cattura degli animali dove sono stati trovati altri lacci ancora innescati. I Forestali hanno inviato un dettagliato rapporto all'autorità giudiziaria sull'episodio e sulla posizione di altri dipendenti del Wwf nei cui confronti sono tuttora in corso accertamenti. L'Oasi, la più grande del Wwf in Italia, si estende su 3.600 ettari e si trova nel complesso forestale di Monte Arcusu e Piscina Manna, che costituisce la foresta di macchia mediterranea più ampia dell'intero bacino mediterraneo. (ANSA). AR 20/04/2004 11:22 PAPPARDELLE AL CINGHIALE, “SfUmaTe al WWF” per la biodiversità al sugo? Ma interessanti questi due successivi articoli che spiegano meglio la “tutela ambientale del wwf”. Caltanissetta: istituito nucleo delle guardie particolari giurate del Wwf Il WWF di Caltanissetta ha istituito il “Nucleo delle Guardie Particolari Giurate del WWF” le uniche armi sono quindi il telefono cellulare, il binocolo, la macchina fotografica, carta penna, e tanta volontà. (Chiara Ferraù) 03/10/2008 Picchia cacciatori Arrestato un dirigente Wwf (16 gennaio 2008) Dovevano essere semplici controlli anti bracconaggio nei boschi della provincia a nord di Bari, ma sarebbero stati condotti con minacce e pesanti perquisizioni: una specie di caccia al cacciatore, secondo le indagini dei carabinieri di Barletta, che hanno arrestato il responsabile regionale pugliese del Wwf, Pasquale Salvemini, un vice sovrintendente del Corpo Forestale dello Stato, Raffaele Stano, e una guardia venatoria volontaria, Moisè Checchia. A tutti è stato concesso il beneficio dei domiciliari. Le accuse sono violenza privata continuata aggravata, omicidio colposo con morte come conseguenza di un altro delitto, falso ideologico e materiale, abuso d’ufficio, calunnia continuata e aggravata, lesioni aggravate. L’inchiesta è scattata dopo la morte per infarto di un cacciatore di 82 anni, nel 2005 sottoposto a un controllo particolarmente aggressivo. Inoltre – sostiene l’accusa - nel corso di un intervento a Barletta a gennaio 2007, il forestale avrebbe colpito un cacciatore con una testata fratturandogli il setto nasale. In alcuni casi le perlustrazioni sarebbero state condotte a volto coperto e piazzando richiami per uccelli vietati per fabbricare false accuse contro i cacciatori. Il forestale dovrà rispondere anche della modifica di un’arma legalmente detenuta. Nel corso delle perquisizioni sono stai trovati a casa del forestale più di 30 riproduttori elettromagnetici con cd e musicassette per il richiamo degli uccelli Ecco cari signori i risultati del delirio di potere, della loro maledetta, “verde” follia collettiva! Incappucciati, aggrediscono, un 82enne, che muore di infarto. BRAVI! Il britannico sir Julian Sorrel Huxley, fondatore del WWF, è stato presidente della Società Eugenetica Britannica, dirigente di associazioni per il libero aborto e per la legalizzazione dell'eutanasia. Come sottolineo eugenetico e razzista anche uno dei padri fondatori dei verdi italiani: Alessandro Ghigi. Un nome sconosciuto ai più, ma che il presidente onorario del WWF Fulco Pratesi ha definito come «l'antesignano di ogni organizzazione della natura nel nostro Paese»; Roberto Duria, l'animalista radicale dell'Animal Liberation Front, ha scritto di lui che è stato «il più grande zoologo dell'epoca». CHIGI? Quello che scriveva le leggi razziali durante il fascismo? E questi sono i risultati : L’ONOREVOLE SERGIO BERLATO MINACCIATO DI MORTE DAGLI ECOTERRORISTI. L’Associazione Siciliana Caccia e Natura e tutto il mondo venatorio nazionale fa quadrato intorno all’europarlamentare Sergio Berlato, il cui nome campeggia sui muri di Illasi, noto centro in quel di Verona, dove è diventato bersaglio di minacce di morte firmate dagli ecoterroristi A.L.F. (Animal Liberation Front) Al WWF: 40 ANNI DI VITA Roma - 27, 28 e 29 0ttobre 2006 Presiede il Presidente Fulco Pratesi, che dal 1992 al 1994 è stato Deputato dei Verdi. Ma di lui ne parleremo in maniera ben più dettagliata: “L'alleanza con una grande compagnia come Costa Crociere a difesa del mare ci aiuta a difendere la biodiversità di alcune tra le aree del pianeta più importanti - ha dichiarato Fulco Pratesi presidente del Wwf Italia” Ossia la conferma di come si possa far tutto, eliminare le navi da crocera, ma entrarne in alleanza, essere schierati a sinistra, ma osannare il mussoliniano Ghigi che promulgava le leggi raziali. Comunque eliminare le navi da crociera da Venezia, lo ritengo un lodevole impegno tanto è che Venezia riceve grande danno dal turismo, e grande danno “PAESISTICO”, considerata la precipua vocazione del territorio alla pastorizia e all’agricoltura visti i vari agrumeti in laguna! Noto nel mondo infatti il “formaggio con le pere”.DOP.p” (denominazione di origine protetta alle “pere” ) Il mare della villa di Fulco Pratesi. Vedo che ha una villa a S. Stefano, ARGENTARIO tanto che è stato denunciato per inquinamento ambientale dell’area limitrofa. Certamente non è stato lui però!.. E certamente ora è stata bonificata ma.. Ma un mio conoscente in una analoga situazione è stato obbligato a chiamare una ditta specializzata e a mostrare una regolare fattura della stessa e della discarica utilizzata. Perché chiedo? Curiosità! Sono a questo punto “molto” curioso! Non sono tenuto a saperlo? Ma CHIEDERE non è reato! Non sto calunniando nessuno! Chiedo, semplicemente chiedo! Senza “insinuare” nulla, PRATESI FULCO, Presidente dell’associazione Wwf, proprietario di una villa all’Argentario. La gente è stanca Pratesi, anche io sono stanco, sarai stanco anche tu? Il mare è stanco, la terra è stanca. Leggo di Pratesi che ha curato, insieme a Franco Tassi, le “Guide alla Natura d'Italia”. Ma trovo altri articoli più interessanti che li accomunano. La gente deve sapere, conoscere e valutare: Antonio Gaspari da GWN n° 6 del 24-2-2004 In un dossier pubblicato dal settimanale Tempi (n.11, 14 marzo 2002), e riportato nel volume “Dal Popolo di Seattle all’ecoterrorismo” (21mo Secolo2003) risulta che la lista delle violazioni compiuta dall’accoppiata T A S S I P R A T E S I, è impressionante: Un diffuso sistema di assegnazione di funzioni superiori a tutto il personale, in palese violazione dell
 
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