E fù Sardegna

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E fù Sardegna. Capitolo Quarto

Post n°6 pubblicato il 05 Giugno 2009 da milanoss
 
Foto di milanoss

fonte: Mario

 

 

 

                                           Capitolo quarto

                                             Le partenze

 

Erano le otto e mezzo del mattino. Il dottore ancora seduto,

intento a finire la sua solita colazione mattutina, diceva che

una persona come lui, affinché tenesse sempre in forma quel fisico

non più atletico che aveva, dovuto anche alla invidiabile età

di 72 anni, doveva assolutamente fare una bella colazione completa

e bilanciata, questo forse anche a mascherare una sua forte

debolezza, una golosità innata che sempre premeva e cercava

di indurlo, a non alzarsi ancora affamato.

In realtà questa strana abitudine, egli la apprese nel lontano

dopo guerra, quando poco più che trentenne fece parte

di una organizzazione umanitaria nazionale, la quale dava

il suo contributo per la  ricostruzione delle diverse città italiane

distrutte dai bombardamenti. Quella stessa visione della fame

e disperazione, che mai in prima persona aveva conosciuto,

se non nei vari viaggi, lo portò ad averne paura in modo tale

da non voler rinunciare, nel corso della sua vita, a nessuna

pietanza presente nel tavolo. A Mario questa cosa non andava giù,

poiché lui, che mangiava normalmente senza esagerare,

si trovava ad avere sempre una solita e prominente rotondità,

mentre l'altro pur "divorandosi il mondo", a detta sua,

aveva un corpo rigoroso ed in uno stato  quasi di grazia, come

se il tempo non lo avesse  minimamente scalfito.

In realtà quella mattina ci furono due partenze, quella dei

due turisti,   per il centro della provincia, e quella degli smaniosi

uomini d'affari, per le coste ed arcipelaghi dell'incantevole

Costa Smeralda.

La seconda destò uno strano presentimento da parte di Mario,

il quale dopo che anche l'ultimo navigante si alzò dall'enorme

tavolata, e salutò con uno strano arrivederci, ne fece partecipe

il dottore.

<<....quella persona non mi piace!.....>>

sussurrò nell'orecchio del dottore, riferito allo strano tipo

presente tra gli altri.

<<...Come la maggior parte di questa gente carissimo...>>.

Rispose con aria pacata il dottore.

Finita anche l'ultima fetta di pane colma di un burro squisito

ed una lacrima  di miele di corbezzolo, ennesimo richiamo di quella

terra selvaggia ma accogliente, decisero di partire per la volta

di Oschiri. La prima cosa che fecero arrivati in paese, fu quella

di recarsi nel loro ormai amichevole locale, per pernottare due stanze.

Fatto questo  Mario scambiò due parole con la solita  ed innocente

giovinetta sarda, la quale già appena entrati, li accolse con

un generoso ben tornati, facendo trapelare un'accomodante

semplicità, cosa che la rese, davanti ai due, una persona

decisamente gradevole.

<<.....Se dovessimo visitare il paese cosa ci consiglieresti

di vedere per primo?....>>

Chiese Mario alla fanciulla con un modo ormai confidenziale

ma riguardoso.

<<....sicuramente tra le altre cose, le tante e storiche

chiese campestri, tra cui quella della Madonna di Castro.....

tra l'altro questa sera ci sarà la processione della stessa Madonna,..

molto interessante ...>>

Quella processione era in effetti la prima di due, una che scortava

la sacra statuetta dalla sua normale dimora, (chiesetta situata

a qualche chilometro dal paese ), alla chiesa principale,  l'altra

dopo una settimana, in cui veniva venerata dal paese, per dopo

riaccompagnarla nella chiesa campestre.

Tra gente in costume tradizionale, e uomini a cavallo

con stalloni Arabo-Sardi splendidamente addobbati a festa,

con altrettanti fucilieri che con le loro armi, queste caricate a salve,

accentuavano l'arrivo e partenza della madonna, scandendone

il saluto con dei colpi ripetuti, il tutto in una mista funzione religiosa

e popolare, osservata con devozione e ammirazione dalle popolazioni

del circondario.

Inutile descriverne la contentezza e lo stupore con i quali il dottore,

per tutta la sera, seguì attentamente quella festa, come altrettanto

intuibile fosse da parte di Mario, capire che avrebbero passato

più tempo, in quel paese, di quello preventivato inizialmente

dal dottore.

Il fine serata era una rilassante cena dopo di che, mentre il dottore

controllava nel tavolo alcune documentazioni fategli pervenire

via fax nell'albergo, Mario, scambiava due parole con alcuni

personaggi del paese presenti nel caffè del locale..........

 

continua........

 

 
 
 
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Un blog di: milanoss
Data di creazione: 24/05/2009
 

 

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