Il bianco e il nero
Le cose belle che ci sono e ci dovrebbero essere.
MA CHE CI POSSIAMO FA'?*
Ebbene sì. Noi vogliamo parlare dei massimi sistemi, sperimentando il senso etico, per l'interesse ed il piacere di chi ci sceglie, e offrire spunti, assorbire esperienza, tuffarci nell'intimismo filosofico della politica, semantica, glottologia, e altre arti rare e vanitose, per edificare arditi sistemi concettuali, per parlare come noi siamo. Per inveterata inclinazione alla curiosità.
Altre voltre, invece, no, solo per fare due chiacchiere tra noi stessi o altri spiriti, nel mare del mondo, lanciando ideali sassolini e osservando i cerchi. Lo facciamo da delicati, contemplativi, ipotetici, cauti, prudenti, leggeri, moderati, precisini, presenti, seri, ricercatori, pragmatici, diretti, appassionati, lirici, artisti, vistosi, umoristi, estrosi, estensivi, libertari, indefessi, incorreggibili, facinorosi, temerari sulle macchine volanti. Ma in fondo da piccoli volevamo fare gli aviatori, per vedere dall'alto i confini del mondo, e possibilmente con la testa in giù, e ci siamo invece trovati nell'hangar di una biblioteca, dentro ciò che non eravamo ancora. Ci hanno visto aggirarci tra le sale di un conservatorio, o scrutare le stelle al planetario, e in terza fila in tanti eventi. Per definire le cose più che noi stessi, con una bella colonna sonora, accettando il rischio d'essere visti per ciò che evitiamo di dire. Alcuni la chiamerebbero sovrastruttura, e altri ancora, rispettosamente, nostra natura, sapendo che, chi più chi meno, fra cent'anni non ci saremo più. Su questo canale trasmettiamo in bianco e nero, e riceviamo i colori.
*Questo blog accetta molto volentieri i Vostri commenti
Vi racconto un sogno: Ero al bar e, mentre leggo il giornale, racconto al barista un fatto di cronaca, con ampia dotazione d'acute osservazioni dirette al bene comune.
- "Vero! Vero, ma che ci possiamo fa'?", dice lui.
"Già, già...", balbetto io, e continuo a leggere. Apprendo dell'opinione di esperti del ramo, della volontà delle associazioni del settore, dello studio sui valori della nostra società, e sulle reazioni del popolo italiano. Giro pagina, e leggo una lettera di un uomo, in carne ed ossa, con nome e cognome, che narra il suo problema irrisolvibile della sua piccola vita. Guardo ancora il barista, gli lancio una sintesi della piccola storia, e chiedo: D. "Secondo te questo problema c'è l'hanno in molti? Ma non c'è soluzione"? - R: "Si, certo... ma che ci possiamo fa'?". Vi racconto di questo sogno, sperando di non farlo più.
Nella consapevolezza che a noi piacciono anche le anime ricche di acute osservazioni con l'estro letterario del piccolo scrivano fiorentino. Che ci volete fa'?
Castigat ridendo mores.
TAG CLOUD
Ho trovato sul blog "palindromi" di *readytostay* questa lirica, che, salvo alcune sfumature, ci piace, e tratteniamo qui, per non dimenticarla. Non so chi sia l'autore, se qualcuno lo sa, potrebbe dirmelo?
Ho bisogno di un amante che, ogni qual volta si levi produca finimondi di fuoco da ogni parte del mondo! Voglio un cuore come inferno che soffochi il fuoco dell’inferno, sconvolga duecento mari e non rifugga dall’onde! Un Amante che avvolga i cieli come lini attorno alla mano e appenda, come lampadario, il Cero dell’Eternità, entri in lotta come un leone, valente come Leviathan, non lasci nulla che se stesso, e con se stesso anche combatta, e, strappati con la sua luce i settecento veli del cuore, dal suo trono eccelso scenda il grido di richiamo sul mondo; e, quando dal settimo mare si volgerà ai monti Qàf misteriosi, da quell’oceano lontano spanda perle in seno alla polvere!
|
Mi rivolgo agli amici tecnici, e a chi abbia avuto esperienze. Vi sottopongo un problema teorico in materia di accertamento tributario. Motivo dell'accertamento: accertamento di eventuale evasione tributaria penalmente rilevante su difformità di registrazione delle reali quantità di prodotti alimentari soggetti a scarto, calo peso, e stagionatura, effettivamente prodotti. Modalità dell'accertamento: induttivo Dettagli: a partire dalle quantità di prodotti finiti, effettivamente registrati in magazzino, se sia possibile un accertamento basato sull'applicazione di tabelle tecniche e statistiche redatte dal contribuente, riguardanti la quota di scarto di lavorazione e calo peso, in relazione al dato iniziale del peso di materia prima, ed il peso dei prodotti finiti e stagionati, al fine di concludere per una difformità importante sulle quantità di prodotto finito teorico, ricostruito a ritroso con l'applicazione delle tabelle, e quelle effettivamente risultanti dalla contabilità di magazzino e distinte di produzione, per poter infine concludere per la sussistenza d'ipotesi d'evasione d'imposta per omessa annotazione della produzione "effettiva", come ricostruita in via induttiva. Domanda: Cosa accade se l'accertatore non ha considerato le fatture per materiali di scarto effettivamente ceduti ai soggetti abilitati per lo smaltimento, che consentirebbero di ridurre in modo significativo, l'entità del prodotto finito calcolato induttivamente? Domanda: Rileva sempre e senza limiti l'art. 52 del t.u. sull'accertamento, il quale in sintesi dice che i documenti non prodotti immediatamente durante l'accertamento non possono essere considerati a favore del contribuente e quei documenti non furono tempestivamente prodotti? Anche se si tratta di documenti contabili effettivamente registrati? Domanda: con quali premesse e limiti l'accertatore può considerare tabelle statistiche nate unicamente per esigenze di marketing (diamo per dimostrato questo aspetto), per la determinazione indicativa del prezzo di vendita, dando prevalenza a queste rispetto alle risultanze scientifiche più favorevoli che in materia di calo peso e scarti sono elaborati dai laboratori di analisi del consorzio di qualità? Domanda: "Qual'è l'eventuale base normativa e la casistica, sulla quale sia legalmente possibile ipotizzare o concludere che le documentazioni del contribuente ed a lui meno favorevoli debbano prevalere rispetto ai dati scientifici o oggettivi e rilevanti per il caso, successivamente accertati?" Se per caso siete interessati a problemi simili, contattateci.
|
Post n°50 pubblicato il 11 Giugno 2009 da segreteria.slmz
Al Bar. Fervorosa micro-discussione sui temi: 1) Effetti sulla società delle affermazioni fatte in campagna elettorale pro / contro l'immigrazione. 2) Esame di verità del seguente paradosso ipotetico: "gli elettori della destra estrema e della lega sono (anche) immigrati sia italiani che extracomunitari regolari, e prendono posizione contro (il proseguimento de) l'immigrazione di irregolari o persone con basse prospettive d'inserimento socio-economico.". Ciò sarebbe in ipotesi incoerente, e denoterebbe, sempre in ipotesi, scarso senso etico. Mica male, come discorso da bar. Durata della trattazione: inferiore ai tre minuti. Astante1, guardando il giornale: "Chi parla contro l'immigrazione e l'accoglienza fomenta l'odio, e questo non va bene". Astante2: "Ma l'accoglienza è insostenibile, perchè non c'è più posto (?), l'odio arriverà ugualmente, dopo un pò, perchè la gente non vuole rinunciare al benessere. Dire basta all'immigrazione non è odio e neanche disprezzo, ma solo che non si può più. E poi anche gli immigrati votano la Lega" Diffusi segni non verbali di consenso. - Astante1: L'accoglienza non è mai insostenibile, e se tu venissi da paesi sfortunati vorresti essere accolto. - Astante2: Va bene, li mando a casa tua, quanti ne puoi prendere? Stanno anche in una tenda nel giardino del condominio, si accontentano di poco, e gli basta di poter usare i locali della lavanderia comune, un fornello da campo, l'illuminazione pubblica, e qualche bicicletta. - Tutti convengono che è tardi, e che la conversazione è giunta all'epilogo. Io e una distinta signora scambiamo uno sguardo, e dico: "Campagna breve, concisa, idee chiare, visione del futuro, senso pratico, e profonda conoscenza della realtà socio-economica". In effetti anch'io ho la mia piccola vita, i miei impegni insormontabili, e la pausa-caffè non consente distrazioni. Mi balena il dubbio che ciò che ho sentito fosse il condensato mnemonico a lungo termine dei messaggi elettorali di contenuto programmatico, effettivamente utilizzato per votare, con buona pace dei numerosi inviti a consultare il sito internet del partito per saperne di più. Sorrisi. E Cnclusione con domande libere: Il Voto è importante? Il Voto è pericoloso per la società, se usato senza preparazione e consapevolezza dei possibili rischi? Guidare l'auto è importante? Guidare l'auto è pericoloso, se fatto senza preparazione e consapevolezza dei possibili rischi? Per guidare l'auto serve una scuola apposita e una patente con esame di accertamento della conoscenza delle regole? Perchè? Per votare serve una scuola apposita e una patente, con esame di accertamento della conoscenza dei programmi elettorali? Perchè? NB. Questo post è solo per umorismo, perciò non inviate commenti con intenzioni serie a questo post, il tema, se posto seriamente, è serissimo, e i commenti sono inadatti. Se vi piacesse condurre qualche ragionamento analitico serio e rispettoso, in relazione alle azioni politiche locali o nazionali, sarebbe meglio usare i messaggi personali. Per me questo tema è un esercizio intellettuale stuzzicante, e chissà perchè, mi vengono in mente le ferventi metafore di Suor Nausicaa. Buona giornata a tutti. |
Post n°49 pubblicato il 10 Giugno 2009 da segreteria.slmz
Abbiamo incontrato un'esecuzione di questa canzone, (Elis Regina, Vinicius de moraes, v. youtube), che ci ha tolto il respiro. Meraviglioso violoncello.
Eu sei que vou te amar |
Rispondo al Collega che ho incontrato stamani, interessato al corso on-line di cinese. Il sito bbc è una miniera gigantesca, per le principali lingue, e altri contenuti. Bravi! http://www.bbc.co.uk/languages/chinese/ http://www.bbcactive.com/languages/other/83.asp - scrivere in Pinyin con i toni corretti e i caratteri cinesi, con l'aiuto di un dizionario a caratteri grandi, e il manuale base di scrittura, che indica l'ordine progressivo con cui tracciare il carattere. - scrivere ogni carattere almeno dieci volte a settimana, finché non lo si ha assimilato, e richiamarlo periodicamente alla memoria ogni due-tre settimane. Pensare al suono delle parole scritte, e poi pronunciarle ad alta voce durante la giornata. La prima scrittura è fondamentale: controllare il carattere stampato prima di copiarlo per la prima volta. - Imparare i radicali (pian-pang) |
Ho letto con interesse queste parole: "Le menti mediocri condannano abitualmente tutto ciò che è oltre la loro portata" - François de La Rochefoucauld. E' un aforisma che può definire una regola? L'idea è evocativa, forse c'è una parte di verità, ma chi tratta concetti alla sua portata, dovrà pur sentirsi libero di condannare qualcosa, se proprio ne ha l'urgenza. Non sarebbe pedanteria, anzi, peccato per i meno qualificati, se egli non lo facesse. Semmai, non abitualmente. E per le idee a portata dei bambini, che scompaiono negli adulti, che dire? Che lo sviluppo produce danni collaterali? |
Post n°45 pubblicato il 09 Giugno 2009 da segreteria.slmz
La campagna elettorale ci è sembrata surreale. A livello nazionale, il gossip. A livello locale, le piste ciclabili, canili e gattili, esercizi commerciali in centro, parcheggi, aiuti alla piccola impresa, i cartelloni sulle riserve indiane. L'impressione di un salto nel passato, ai tempi dell'economia vivace. Poi, la solidarietà di istituzioni potentissime, espressa mediante la raccolta di fondi richiesti alla generosità dei cittadini, non per aiutare altri cittadini, ma per costituire fondi di garanzia al credito agevolato a favore di quegli stessi cittadini in difficoltà, secondo la logica invalsa, secondo la quale il finanziamento diretto, "a fondo perduto ", non incoraggerebbe comportamenti proattivi. Secondo la nostra esperienza, ci sono situazioni diverse, che meriterebbero d'essere distinte, e in certi casi, non infrequenti, sospettiamo che il sostegno diretto, rapido, non burocratico, sarebbe percepito come *notevole* incoraggiamento all'individuo. Ad esempio, quello è lo stile, per quanto è stato possibile conoscere, dei servizi sociali anglosassoni e tedeschi, anche considerando il contributo del prelievo fiscale sulla definizione del livello dei prezzi. Secondo noi si è parlato poco di istruzione degli adulti, della necessità di ridare una speranza mediante l'istruzione, a chi rischia l'emarginazione per eccessiva rigidità di competenze lavorative; di restituire all'individuo la fiducia di poter contare sulle proprie forze, insieme agli altri, e nell'ambito di un consorzio umano (mi astengo dall'uso della parola "comunità" e "società" per ovvi motivi). E' pur vero che queste sono temi storici di alcuni movimenti e forze politiche, ma pensiamo che la gente si aspettasse un riferimento esplicito su questo tema. Le parole servono a comunicare, e pronunciarle costa poca energia, non possono essere date per scontate. Avremmo desiderato sentir parlare del desiderio di giustizia frustrato, che consente ai neghittosi di cullarsi nell'accidia, col pretesto, poco smentito dai numeri delle cronache, che il ricco continuerà ad evadere, e i potenti a restare impuniti, il quale alimenta infine la sindrome di Robin Hood, che fa sentire autorizzate queste persone a derogare alla critica, e non pagare i conti. Abbiamo nostalgia delle epopee dei valorosi eroi di cappa e spada. Si è parlato nei discorsi pubblici, di rischi per la coesione sociale, senza riferimento alle cause che la mettono a rischio. Quasi che la disponibilità di "lavoro pagato" con alti tassi di produttività, e la stessa economia moderna del terziario avanzato fossero un fenomeno naturale indefettibile, e non dipendessero anche e soprattutto da una specie di inclinazione dello spirito umano, che ha più a che fare con la fiducia in sè, negli altri, e nel risultato del proprio lavoro. Abbiamo sentito molti che concordano sul fatto che, spinti dalla necessità, è invalsa l'abitudine, in chi si sente in difficoltà (a ragione o torto), di non pagare per i servizi ricevuti riguardanti reali necessità, senza quasi sentirsi obbligati. Come per una sorta di disperata arroganza di una sorta di diritto alla solidarietà del prossimo, ed un rifiuto esplicito di subire la propria indisponibilità di denaro quando si tratta di bisogni di prodotti e servizi essenziali. Ultima considerazione. Ci sono regole funzionali a categorie, di competenza di politici, e ci sono regole diffuse nelle relazioni tra privati. Su quelle i politici possono poco. |
Vorrei tornare a vivere... Leggo questo augurio, scritto per sè, da una persona alla ricerca della vita, del sorriso che non c'è più. Nulla nel blog può lasciare dubbi sulla verità di quello stato d'animo così chiaramente espresso. E riflettiamo. La fiducia è veramente una cosa seria. La sfiducia, di più. Perchè sa togliere le parole. Il fatto è che toglie le parole anche per una sana litigata. Il gelo del silenzio, quel gelo può. Seccare l'anima, togliere le forze. E' molto simile a chi uccide, molto simile alla morte. Abbiamo scelto la delicatezza, il pudore di non interferire nella vita degli altri e perciò non inviamo messaggi. Scriviamo, perchè vorremmo dire "coraggio". Forse un giorno troverà queste parole, e la sua Luce farà ritorno. Lato B. Poco oltre, navigando tra i blog, abbiamo incontrato un post con riflessioni personali sull'effetto che provoca nell'autore di un blog la numerosità delle visite, come una specie di specchio che restituisce un'immagine di noi alterata dalla visione di chi ci legge, ed i numeri sono importanti. Parole poetiche, riguardanti il fatto che le reazioni ai nostri scritti ci mostrano aspetti di noi, insospettati sino a quel momento Il post era commentato, e la successione dei commenti mostrava un'evoluzione rapidissima in una normale conversazione di gastronomia, di diete, e di aspetto fisico. Troviamo molto simpatico che una riflessione seria, con una sua sfumatura anche letteraria, lanciata nel mondo, possa aver generato echi, alimentato passioni, e, con la stessa sublime leggerezza, anche ispirato lo chef che in fondo è in tutti noi, e altro ancora, in tutta la gamma del possibile. E' vero. L'umorismo, è una delle più potenti risorse di cui disponiamo. |
Post n°43 pubblicato il 08 Giugno 2009 da segreteria.slmz
Leggo un bel post che descrive l'esperienza dell'innamoramento: "...non importa se sia amore o altro una persona che mi completa e mi da la giusta carica per affrontare la vita, un uomo che mi fa sentire bella, e importante, un uomo che sa fare l'uomo!"
Sono parole semplici, dirette, pure, e rimandano al mistero della nostra natura. E' quasi come dire: ho trovato un uomo che... sa fare l'uomo. Si sente anche il reciproco, di giovani uomini che argomentano sulle c.d. donne che sanno fare le donne..., con quasi altrettanta rarità. Quasi fazioni. E allora ci chiediamo: C'è per caso qualcosa che si è guastato, nella razza umana Italiana o Occidentale, nella capacità dei maschi di essere uomini e di essere percepiti come tali dalle donne, e in quello delle femmine di essere donne, e di essere percepite come tali dagli uomini, su cui valga la pena soffermarsi? Anche questo aspetto rientra in quello che ci piace chiamare "educazione sentimentale", di cui avvertiamo la mancanza o approssimazione nell'educazione dei giovani, anche nel senso di educazione al ruolo e ai comportamenti più autentici che appartengono al proprio genere fisico, e che fanno si che un giovane essere umano impari a farsi riconoscere come uomo se maschio, e donna se femmina. Un saluto.
|
Vi segnaliamo l'articolo da http://www.fuoriditesta.it/umorismo/corso_di_felicita_contro_i_bulli.html, per commentare, fermi gli eventuali diritti di copia. Per rendere il commento comprensibile, è necessario citare integralmente l'articolo, che è stato privato del riferimento a nomi di enti, persone, e istituzioni. Si rinvia il lettore al link di pubblicazione originaria. "Corso di felicità contro i bulli" "Essere felici a scuola" per prevenire il bullismo. E' la chiave del progetto della Fondazione S., organizzato con Accademia di C., C. N. e I. , e con il sostegno del Comune, che ha coinvolto 90 docenti di 38 scuole di [omissis]. L'obiettivo è aiutare i professori a sviluppare una migliore capacità di relazione con gli studenti, per prevenire atti di bullismo. "Si lavora - spiega V.V., presidente di I. - sul sentimento di fiducia dei docenti, per restituire loro autorità, soprattutto se in classe ci sono adolescenti che assumono comportamenti da bulli. Il bullo non va criminalizzato, ma aiutato ad indirizzare meglio la propria forza. Occorre entrare in relazione con lui in modo diretto e umano, sottraendogli la posizione di leader". *** Desideriamo commentare. Vi sono casi in cui l'esordio, cioè il primo atto con cui si manifesta l'aggressività del c.d. bullo consiste nel dare un pugno sul volto danneggiando i denti dell'aggredito, incendiare con benzina, allagare locali, brandire e roteare la lama di un cutter davanti all'insegnante, con gesti di sfida. Per questi casi noi non vorremmo avere comprensione, perchè creano un danno inaccettabile. I reati vanno puniti, semmai si potrà discutere su quali sanzioni adottare a seconda dell'età del responsabile, che possano mantenere il più possibile un fine educativo. La comprensione ed un atteggiamento morbido, prevalentemente sul piano motivazionale, secondo noi è adeguato per casistiche di minore impatto. Nei casi sopra citati, il problema della giusta sanzione deve essere affrontato prima o insieme a quello del successivo recupero. Comprendiamo che probabilmente l'articolo è alquanto sintetico, e diretto a comunicare un evento, più che analizzare un problema. Altrettanto comprensibilmente l'articolo è stato poi inserito in una rubrica umoristica, salvo il fatto che chi ha avuto figli danneggiati dai c.d. bulli più difficilmente avrà voglia di sorridere. |
Post n°41 pubblicato il 08 Giugno 2009 da segreteria.slmz
Può capitare, incontrando persone che hanno vissuto la sofferenza, di rilevare tratti comuni nel loro comportamento. Volevamo segnalarvi il bell'articolo di katia carlini. http://www.benessere.com/psicologia/arg00/disturbo_stress.htm L'articolo ripercorre le caratteristiche del disturbo, e indicazioni su come migliorare il contatto e favorire il benessere della persona, ed ha anche il pregio di mettere a fuoco i meccanismi attraverso i quali la persona può recuperare un migliore equilibrio. Senza bisogno di pensare a catastrofi oggettive, le persone possono soffrirne anche per situazioni di vita apparentemente più "normali" (nel senso di frequenti), ma non per questo di minore impatto sulle proprie abitudini di vita, come possono essere l'esperienza della separazione consensuale o giudiziale tra coniugi e in generale quando una persona è attaccata con un procedimento giudiziario che sente ingiusto. E su quest'ultimo punto, ci sarebbe da chiedersi se la lunga durata del processo aiuti o no la persona ad adattarsi alle sue eventuali conseguenze negative. Ci piacerebbe un Vostro commento. Pensiamo che il tipo di conoscenze alle quali si riferisce l'articolo siano preziose, per renderci migliori nel trattare il nostro prossimo, e dimostrino un miglioramento dell'ambiente in cui viviamo in italia, e l'attenzione positiva e civile di chi si trova intorno a noi. Buon lavoro a tutti. |
Senza dimenticare gli italiani dell'Aquila, anche la nostra zona del modenese è una zona di agricoltori che spesso subisce le catastrofi delle trombe d'aria, sappiamo cosa vuol dire perdere i raccolti, i tetti delle case, ma in questo caso ci sono anche feriti. Ci dispiace molto. C'è qualcuno del Veneto che possa raccontare della situazione? Grazie.
|
Post n°39 pubblicato il 06 Giugno 2009 da segreteria.slmz
|
"Trovo l'autodescrizione una forma di grande presunzione", dice qualcuno nello spazio dedicato alla propria presentazione. Una presentazione fatta da sè è quello che è. Ma nella nostra società, non è educato presentarsi? Certo, sarebbe più utile una prefazione di un proprio maestro di vita, che ci conosce bene, ma il problema si porrebbe ancora: chi sarà poi questo gran maestro? Il blog non prevede lo spazio per una prefazione. E allora ci sono i famosi tre mondi di sherlock holmes: quello del vero e probabile, quello del falso e impossibile, quello del possibile e dell'improbabile. E' più saggio intuire la persona dai suoi interventi sul blog, e capire se vi è coerenza con la propria autodescrizione, magari fidandosi delle proprie sensazioni. Ecco perchè, secondo me, l'autodescrizione serve molto per capire la differenza tra il cambiamento che vorremmo in noi, e la condizione in cui realmente ci troviamo. Il desiderio di presentarsi per ciò che ci piace essere è comprensibile e legittimo. E il lettore, quando legge l'autore dopo la presentazione, si trova certamente in uno stato d'animo diverso che dipende anche dal contenuto della presentazione (e oserei dire, anche dalla veste grafica del blog). Altrimenti, perchè mai dovrebbero esserci così tanti cosmetici, stilisti, letterati, cantanti e poeti? L'apparenza può ingannare, ma è pur sempre la premessa di ogni contatto col mondo che ci circonda. Pertinace |
Post n°36 pubblicato il 06 Giugno 2009 da segreteria.slmz
"Le mie parole piacciono di più di quel che piaccia io". Ho letto queste parole in un post, e mi hanno fatto pensare. Le parole che scriviamo possono cambiare noi stessi? Io direi di sì. Questo è la ragione d'essere del blog pubblico, questa la ragione del suo successo. La scrittura aiuta la ricerca e la selezione delle idee che ci piacciono, e fino a prova contraria noi agiamo secondo le idee che abbiamo. Meglio se queste idee sono quelle che abbiamo selezionato e poi scelto come criterio per guidarci nelle nostre azioni. Pertinace |
Post n°35 pubblicato il 05 Giugno 2009 da segreteria.slmz
Riportiamo un'ansa di oggi L'abuso di alcol fra i giovani piu' che un problema di ordine pubblico o di prevenzioni delle stragi del sabato sera e' ''una emergenza sanitaria''. E' l'allarme lanciato dal comandate dei Carabinieri dell' Emilia-Romagna, generale Gianfranco Massaro. ''Fa riflettere l'approccio al problema - ha detto Massaro - si discute del fastidio che danno i ragazzi con i loro assembramenti notturni e non del fatto che quello che bevono fa male. Bisogna prendere atto che di alcol si muore''. (ANSA). Le nostre osservazioni: Avete mai percepito il desiderio dei politici di sentire la voce di chi beve o si sballa o un'analisi approfondita di possibili rimedi esposta in modo analitico e pragmatico? Potreste fornirmi qualche riferimento bibliografico? La nostra società si preoccupa abbastanza dei giovani che scelgono lo sballo? E lo sballo è veramente una scelta, o c'è un'alternativa ragionevole? E' giusto affermare che la vita è sempre stata dura, e sono solo alcuni giovani ad essere più deboli? La forza morale dei giovani è in relazione alla struttura della famiglia e al ruolo svolto (o non svolto) effettivamente del padre? C'è una relazione tra lo stato dei giovani che scelgono lo sballo, e il criterio di non curarsi della sorte dei padri separati allontanati da casa, e della reale possibilità di continuare rapporti di qualità sufficiente coi figli? La nostra società si preoccupa abbastanza del malessere dei giovani? Una società che non si preoccupa dei mali dei giovani può essere un valido rifereimento ed esempio per gli stessi giovani? Un eventuale messaggio implicito di disinteresse della società verso i giovani può determinare una diversa propensione al rispetto delle regole da parte degli stessi giovani? Uso la formula polemica delle domande, ma mi piacerebbe realmente leggere qualche Vostro commento. Pertinace
|
Post n°34 pubblicato il 03 Giugno 2009 da segreteria.slmz
E' giusto che a giudicare su drammi con notevoli profili etici sia qualcuno che non ha vissuto in prima persona la stessa situazione di vita? In questi casi, è giusto riconoscere ad una *moglie* (persona legalmente coniugata) il diritto alla maternità, e, insieme agli ascendenti dell'uomo (nel caso fosse figlio unico), alla conservazione della propria stirpe? Desideriamo commentare la notizia che segue: FIGLIO DA MARITO IN COMA: GIUDICI, NO A RICHIESTA ++ (ANSA) - VIGEVANO (PAVIA), 3 GIU - Il Tribunale di Vigevano ha respinto la richiesta di accedere alla procreazione medicalmente assistita per uomo di 35 anni ricoverato in coma alla fondazione Maugeri di Pavia e dal quale la moglie vuole avere un figlio. La richiesta per conto dell'uomo era stta avanzata dal padre, nella qualità di tutore. La decisione, depositata oggi dal collegio di giudici presieduti da Anna Maria Peschiera, è stata presa dopo aver svolto istruttoria e aver acquisito il parere negativo sia del giudice tutelare sia del Pm. (ANSA). Altra citazione della stessa notizia: VUOLE FIGLIO DA MARITO IN COMA: NO DA GIUDICI VIGEVANO (PAVIA) - Il Tribunale di Vigevano ha respinto la richiesta di accedere alla procreazione medicalmente assistita per uomo di 35 anni ricoverato in coma alla fondazione Maugeri di Pavia e dal quale la moglie vuole avere un figlio. La richiesta per conto dell'uomo era stta avanzata dal padre, nella qualità di tutore. La decisione, depositata oggi dal collegio di giudici presieduti da Anna Maria Peschiera, è stata presa dopo aver svolto istruttoria e aver acquisito il parere negativo sia del giudice tutelare sia del Pm. Il padre dell'uomo in coma (tecnicamente si chiama "interdicendo") qualche mese fa aveva chiesto al Tribunale di ricostruire la volontà del figlio per poi permettergli, in qualità di tutore, di esprimerla ai fini del consenso per l'accesso alla procreazione medicalmente assistita. Procreazione voluta dalla moglie, una donna originaria dei paesi dell'Est Europa, dopo che il marito si era gravemente ammalato fino a scivolare nel coma. L'avvocato Claudio Diani, che assiste la famiglia dell'uomo, ha annunciato che impugnerà il provvedimento dei giudici civili. "Da un punto di vista giuridico e medico - ha detto - lemotivazioni di questo rigetto, a nostro avviso, non stanno in piedi". *** Conclusioni Noi, per esempio, vorremmo sbilanciarci a favore della richiesta della moglie.Ci sembra evidente che il fatto di non aver espresso il desiderio di procreare non debba essere ritenuto prevalente su altre considerazioni. Infatti, bisognerebbe prima accertare se l'uomo si era posto o no la prospettiva di entrare in coma. Naturalmente, sappiamo che una soluzione ad un caso specifico non consente di poterla utilizzare come antecedente logico per affermare principi generali, che possano in seguito trovare applicazione a casistiche del tutto diverse. L'affermazione di principi generali richiede profonda e illuminata riflessione. Altro problema è se, in presenza di problemi giuridici a prevalente contenuto etico, e dato che i dilemmi etici sono difficilmente risolvibili in modo univoco, vi debba essere o meno il diritto dell'individuo di scegliere, per la soluzione giurisdizionale del caso, magistrati che abbiano il medesimo indirizzo etico del ricorrente. Pertinace
|
Dobbiamo rimediare al precedente post. Ecco invece un testo di una canzone d'amore, con il cui lirismo musicale siamo in sintonia, mentre l'arrangiamento musicale (audio su youtube) è perfettibile. Quando ti senti sola (Vanessa Amorosi) Quando ti senti sola |
I MIEI LINK PREFERITI
CERCA IN QUESTO BLOG
TAG
AREA PERSONALE
MENU
I MIEI BLOG AMICI
ULTIMI COMMENTI
CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG
I messaggi sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
Inviato da: segreteria.slmz
il 24/03/2010 alle 02:07
Inviato da: guchippai
il 30/01/2010 alle 08:39
Inviato da: Grilletto81
il 13/07/2009 alle 10:03
Inviato da: segreteria.slmz
il 11/07/2009 alle 22:49
Inviato da: bustofresco
il 11/07/2009 alle 19:02